sabato 22 maggio 2010

Una giornata fuori e dentro. Dopo più di un anno ho ripreso infatti a guidare per seguire e accontentare i miei figli.

All'istituto superiore dove le classi terze davano ai genitori una dimostrazione sportiva di fine anno avrei potuto arrivare anche a piedi, ma poi non avrei potuto far rientro in tempo per riprendere Elisa, affidata alla nonna, e prepararle la pappa.

Emanuele mi ha eplicitamente detto che desiderava che io andassi a vederlo e così, avvertendolo che però non avrei potuto rimanere fino alla fine, ho fatto in modo di accontentarlo e quanto picchiava il sole su quel campo! Andarlo a vedere è stata un'occasione per farlo contento e ripercorrere a tratti i miei anni giovanili. Sono infatti tornata nella scuola dove mi sono diplomata e dove ho trascorso anni spensierati. Le facce degli studenti erano diverse, ma il clima era sempre quello. Loro, gli studenti che occupano quelle aule oggi, si sentono a casa propria così come noi ci sentivamo a casa nostra in quei primissimi anni Novanta.

Sono stata a guardare Lele giocare a palla prigioniera e poi a volano, l'ho visto contento, come quando stai in campeggio ed è come vivere perennemente in un grande cortile. Lui era sereno, sorridente, divertito, lontano da quell'animosità prepotente che a volte può connotare i bambini.

Dopo pranzo, approfittando del riposo di Elisa ho stirato e poi sono andata a prendere Davide per portarlo, dopo tanta attesa, al compleanno di un amichetto che era impaziente di poter giocare un po' insieme a lui. Di nuovo ci siamo rimessi in macchina. Era preoccupato che non sapessi guidare, ma la voglia di andare era così forte che ha corso il rischio....

Era contento, ma all'inizio, come suo solito, si è intimidito, e voleva che rimanessi con lui, cosa per me impossibile, dato che la sorellina attendeva di essere sfamata per la merenda e il fratellone sarebbe tornato di lì a poco da scuola. La mamma di questo amichetto è stata proprio brava, l'ha preso per mano e invitandolo a giocare l'ha aiutato a superare i suoi timori.

Elisa ha bevuto il suo latte sulla panchina in cortile, dove siamo rimaste ad attendere Lele. Le ho cantato canzoncine, ha giocato un po' con la mia catenina che cercava di portarsi alla bocca, e con le dita delle mani. Essere semplice con lei è il modo migliore per godersi la compagnia reciproca. Per un attimo un pensiero ha offuscato la mente: "Sto perdendo tempo, quando avrei così tanto da fare...", ma poi no! "Non sto perdendo tempo - mi sono detta - sto trascorrendo il tempo in compagnia di mia figlia".

Di lì a poco è arrivato Lele e anche noi ci siamo concessi la nostra merenda. Era ansioso di raccontarmi la parte della manifestazione alla quale non avevo potuto assistere e che è stato autore di due degli undici canestri che ha segnato la sua squadra!

L'ultimo a rientrare è stato Maurizio, che è ripartito quasi subito con Lele alla volta del supermercato, lasciandomi di nuovo sola con Elisa, che non voleva saperne di stare né nella palestrina, né nel passeggino. Io ho svuotato lo zaino di scuola, alla ricerca degli oggetti smarriti, (due parti del LEGO che gli ho regalato ieri) e.. ho scoperto un mondo.

Pezzi di gomma, carte dei Pokemon e non solo, una decina di ghiande coi relativi cappucci, un tappo, una moto, un modellino di aereo in carta di quelli costruiri col papà, evidenziatori e penne e altro, altro e altro ancora.

Un sottobosco di oggetti accumulato durante i mesi di scuola... e poi, ho trovato quello che lui cercava e credeva di aver irrimediabilmente perduto!

La sera, ci siamo trovati a gestire una crisi di Davide, che stanchissimo per l'intensa giornata, si è addormentato con la testa sul tavolo, che ha fatto capricci davanti a un piatto di pasta, e a fatica sono riuscita a mettere in pigiama. Solo verso le 22 sono riuscita a mettermi al lavandino per lavare i piatti, ma alla fine, tutto è tornato alla normalità e alla quiete.

Lele ha giocato un po' con Elisa, e poi è salito perché non sopportava le urla del fratello che gli impedivano la lettura. Quando è sceso era in pigiama, Davide dormiva e si è potuto godere la visione di un cartone.

La convivenza a volte può essere dura, ma dove si impara a far posto agli altri dentro di sé se non in famiglia?

Domani, anzi oggi ormai, è sabato. Punto e a capo. Che bello, saremo tutti a casa!

Buon riposo e buon fine settimana.

---
la mamma

Nessun commento: