martedì 31 agosto 2010

E' tornato il "Figliol prodigo". Era munito di un nuovo zainetto rosso, di quelli termici, che la nonna gli ha recuperato non so dove. Pensare che io l'ho fatto uscire con un banale sacchetto di plastica per contenere maglietta per la notte, cambio intimo, spazzolino, libri e dvd!

Era entusiasta, tanto che se domani Davide si rifiutasse di andare (e la sua incertezza è notevole), lui è già pronto a prendere il suo posto. In un giorno ha portato a termine l'ennesima lettura del periodo estivo, ma sembra che abbia anche giocato. Nello zainetto aveva una bella scatola in legno con le tessere del domino e un giochino col quale anch'io ho preso dimestichezza intorno ai diec'anni. Quindici numeri racchiusi in un quadrato di plastica da scombibare e riordinare.

Di sua iniziativa ha giocato con Davide ai contadini e per un bel pezzo non li ho sentiti. Poi però, ottenuto il permesso di giocare un po' al computer, si è arrabbiato perché il piccolo parlando lo deconcentrava...

Entrambi hanno mangiato con gusto gli gnocchi rimasti da ieri, e nel pomeriggio, approfittando del pisolino di Elisa, che alle 13.20 è crollata sul seggiolone, ho proposto loro di fare un "collage".

Nel cestino portariviste stazionano da un po' parecchi vecchi numeri di "Famiglia Cristiana". Non avevo un'idea precisa, ma m'è balenata nella testa già questa mattina. Non so nemmeno io come possa essermi venuto, dato che a scuola ero una vera schiappa in questo genere di cose, ma volevo passare un ultimo pomeriggio persa in qualche attività coi bambini.

Non è che ne sia risultato granché. Soprattutto io sono rimasta quella che ero, ma Lele ha tirato fuori al meglio la sua creatività. Ha fatto venir fuori due mostri marini. Ha sovrapposto la grossa testa di un leopardo al corpo di uno squalo che inghiotte un essere umano del quale si vedono solo le gambe che indossano le pinne.


Poi ha continuato caratterizzando il fondo del mare con pesci e altro e, sulla superfice, ha incollato un piccolo veliero per creare l'effetto lontananza. Proprio bravo. Invece noi.... Davide ha voluto rimanere sulle mie ginocchia, anziaché accogliere l'invito di stare su una sedia tutta per lui, il che, unita alla sua poca pazienza, mi ha un po' impedita nei movimenti. Abbiamo scelto che il tema del "collage" fosse il cantiere. Abbiamo trovato una ruspa. Lui tagliava girando al largo dei bordi dell'oggetto veri e propri, tanto per sgrossare, ed io rifinivo. L'abbiamo incollata al centro del nostro foglio per usare poi delle piccolissime betoniere per decorare.

Avrei voluto che circondassero la ruspa, ma lui ha preferito che fossero disposte tutte in fila al di sotto della stessa. Alla fine, dopo aver sfogliato più volte le riviste, abbiamo pure trovato la foto mezzo busto e di spalle di un operaio, col casco da lavoro, al quale abbiamo affidato il ruolo di capo cantiere.

Quanto ammiro quelle persone che hanno fantasia a vagonate e gusto ma, come dicevo al mio promogenito questa sera, smentendo ciò che sosteneva, non ci si può impegnare solo in quelle cose per cui ci si sente portati. Io, tanto per cominciare, non farei nulla di quello che faccio, non mi cimenterei con nulla, se fosse così e... addio pane buono, e marmellata, ecc. ecc.

Per terminare il pomeriggio oggi, che il vento ha concesso un tregua, siamo stati al parco. Domani probabilmente dovrò portare Davide dal pediatra perché per la seconda volta ha lamentato di aver male alle orecchie e alla bocca. Per tamponare ho risolto con un antinfiammatorio, ma non vorrei necessitasse dell'antibiotico. Il tutto, credo, per qualche sbalzo di temperatura e non hanno nemmeno riaperto l'asilo!

Adesso tutti dormono quindi anch'io auguro a tutti voi una buona notte.

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la mamma
Particolare questa giornata. Lele è rimasto dalla nonna. E' uscito prima delle 10 e tornerà domani mattina. L'abbiamo chiamato in un paio d'occasioni io e poi Maurizio per la buona notte, e tutto sembra procedere per il verso giusto.

A cena c'è scappato un commento: "Che silenzio!", e ci siamo sentiti un po' cattivi, però è andata così. Niente litigi per un'intera giornata, o meglio, quasi, perché per la mezz'ora che sono rimasti insieme, Lele ha aggredito Davide, arrabbiandosi furiosamente e accusandolo di aver nascosto due colonnine di mattoncini che sostengono la parte sopraelevata della sua base.

Occhi rossi, pugni serrati, toni da "vendicatore della notte" e poi.... Tornata la calma, nonostante le ricerche non avessero dato esito positivo, ho avvisato con un sms Maurizio dell'accaduto. Dopo pranzo, un giro in rete per recuperare l'immagine della costruzione, e si è accorto che le colonnine erano tre e non cinque!

Ho controllato sulle istruzioni di montaggio e, in effetti, era proprio così. Era semplicemente successo che, rimontandoli dopo che si erano staccati, li aveva posizionati un poco più centralmente.

E' la seconda volta in poco tempo che succede. Si accorge di qualcosa che manca e secondo lui è colpa di Davide che: "Li ha messi in un posto dove io non guardo mai! e adesso me lo deve dire!".

Davide ha provato a cercarli nel cesto dei giochi, sotto i divani... Quando Lele se n'è andato, ormai per altro tranquillo perché come velocemente la rabbia monta, altrettanto velocemente scema, io ero un po' amareggiata. La bella giornata che pregustavo di trascorrere con Davide, ed Elisa, era stata come offuscata da un'ombra. "Sarà stato lui a nascondere di proposito i pezzi?".

Pensavo e ripensavo alla personalità del mio secondogenito, ricordandogli ogni tanto che avremmo dovuto ritrovare quei pezzi, e non riuscivo a sovrappore il Davide che conosco io, sulle affermazioni dell'altro e alla fine, nonostante non avessi le prove per ritenerlo responsabile, né per ritenerlo innocente, il mio "fiuto" di madre ha vinto.

Così ho telefonato a Lele, dopo pranzo, e s'è subito messo sulla difensiva, minimizzando invece di ammettere di aver sbagliato. Ho passato il telefono a Davide perché gli chiedesse scusa, ma Davide non era per niente arrabbiato e si è messo a parlare della giornata che stavano trascorrendo.

Tornato il sereno, anche se fuori imperversava il vento, che ha ben bene spazzato l'aria, ma ci ha un po' impedito di rimanere all'aperto a giocare, ho ricominciato a pensare con piacevolezza alle ore della giornata che mi rimanevano.

Elisa si è addormentata velocemente, e una volta ridiscesa al piano di sotto ho chiesto a Davide se gli andava di aiutarmi a preparare gli gnocchi alla romana per la sera. Giusto il tempo di verificare la ricetta, mettere il latte sul fuoco ed Elisa era di nuovo sveglia. Non c'è stata verso di convincerla a riaddormentarsi, quindi ho proseguito con Davide mettendo la piccola nel seggiolone.

A cottura ultimata ci siamo sistemati tutti e tre sul tappeto a giocare un po' ai contadini, mentre Elisa compiva progressi nel gattonare, e intanto abbiamo atteso il ritorno del papà.

Cinque minuti prima del suo rientro Davide, con un bicchiere, ha dato forma agli gnocchi e ne sono rimasti un po' per il pranzo di domani, così anche Lele se li potrà gustare.

Insomma, a parte la prima mattinata, è stata davvero una giornata tranquilla e quasi intima, come certe giornate invernali in cui non rimane nient'altro da fare che stare in casa, tutti nella stessa stanza, a godersi la reciproca compagnia.

Se Davide passa la notte sarà una sfida vinta. Dormire da solo, senza Emanuele accanto. Lo preoccupava, ma il sonno è stato più forte della paura. Dovrò gratificarlo domani.

A proposito, forse mercoledì sarà la volta sua di rimanere dalla nonna.

Vedremo, per ora buona notte.

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la mamma

domenica 29 agosto 2010

Domenica di navigazione intensa, di sole e di vento che han reso la giornata più piacevole.

Ho abbandonato presto le lenzuola (presto per essere domenica). Maurizio mi ha ricordato la mia intenzione di alzarmi per le 8 per riuscire a pulire il bagno prima di uscire per la Messa e, vincendo la tentazione, ho mantenuto fede a quell'intenzione.

I bambini avrebbero dovuto proseguire ancora un po' a dormire, invece... prima è arrivato Lele, che poi è corso da Elisa e nel frattempo che copriva lo spazio che lo separava dal lettino, ho sentito Davide che sussurrando, dal suo letto lo chiamava.

Siamo comunque riusciti ad arrivare in chiesa puntuali e sapere di avere tutto pronto per il pranzo coi vicini mi ha pure lasciato il tempo di fermarmi sul sagrato per le solite quattro chiacchiere con gli amici e, soprattutto, il saluto a coloro che sono rientrati dalle vacanze.

Rientrando abbiamo rifatto il percorso a ritroso con un'altra coppia di vicini e sono contenta ci sia stata anche l'occasione di queste quattro chiacchiere.

L'omelia del parroco, come sempre, mi ha parecchio ispirata. Gesù osserva ciò che succede a un parnzo, come persone imporanti si affannino ad occupare i posti più in vista, quelli più vicini al padrone  e spontaneamente interviene, invitando i commensali a scegliere l'ultimo posto e, in seconda battuta, al dono gratuito, a coloro che non hanno la possibilità di ricambiare.

Ne è nata tutta una riflessione sul vivere d'apparenza, che forse dà importanza, ma non sostanza alle persone, ma io poi riflettevo, su cosa può significare donare gratuitamente, a chi non può ricambiarti, all'interno di una famiglia. Cosa significa per me, che ho scelto la vita di casa, donare senza attendersi nulla in cambio?

Dare dicendo all'altro, con l'atteggiamento più che con le parole: "Non mi devi niente". Di fatto credo che, imbroccandola, sia una vera e propria via alla santità. Una via, come ricordava oggi "il don", di perfezionamento della vita cristiana.

E' che non sempre tutto è spontaneità. Ci vogliono molto impegno e forza di volontà, molta costanza e molta tenacia e il resto è grazia di Dio. Solo Lui può far oltrepassare il limite. Comunque mi son sorpresa a pensare a questo Gesù, che dopo essere rimasto un po' a guardare quel che accadeva, interviene. "Che tipo!", mi son detta. Non doveva certo essere un timido come me.

Alle 12.30 abbiamo dato il via alle danze. Olive nere al forno, normali e piccanti, pomodorini farciti, acciughe sottosale, palline di formaggio alla piemontese, involtini di bresaola, crostini con funghi trifolati e poi... il piatto forte: lasagne col ragù!

Devo dire che, stranamente per i nostri standard, è venuto tutto buono, ma la cosa migliore è stata sicuramente la compagnia.

Alle 15 i vicini se ne sono andati e dopo aver sistemato tutto, Elisa dormiva, mi ha quasi colta un filo di noia. Ho letto il bollettino parrocchiale, ma poi Davide ha voluto giocare con me a pallone in cortile, mentre Lele e Maurizio provavano a farsi venire nuove idee per i lavoretti e dopo merenda son passati a salutarci altri amici.

Siamo così arrivati all'ora di cena, con té, latte e biscotti.

Domani sembra che Lele riuscirà a passare l'intera giornata e nottata dalla nonna da solo e ho tratto spunto da questo per far due chiacchiere con Maurizio su questa difficoltà di Davide nel prendere il volo.

Intanto domani è lunedì, ultima settimana di vacanza prima della riapertura della materna.

Adesso ho proprio bisogno di rilassarmi, ma prima, un messaggio per quelli che stanno dall'altra parte del mondo e patiscono, tra le altre cose, la mancanza della cucina italiana.

Considerate di avere già in mano un invito a pranzo per quando andrà bene a voi!

Buona notte e buona settimana naviganti.

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la mamma
Siamo state Elisa ed io a vincere la medaglia delle "ragazze più mattutine dalla famiglia". Prima del suono delle campane della Basilica stavamo davanti all'uscio del pediatra ancora chiuso.

"E' lunga quanto una bambina di tredici mesi!". Questo è stato il suo verdetto terminato il controllo canonico dei dieci mesi che, lei, compirà solo lunedì.

Per accelerare i tempi ho rimandato la mia colazione. Prima delle nove (l'ambulatorio è molto vicino alla nostra abitazione, e ci si arriva comodamente a piedi) stavamo entrambe a casa. Solo Lele, come Davide si è premurato di informarmi, ancora dormiva, ma in capo a pochi minuti anche lui si è affacciato dalla scala.

Caffèlatte, marmellata e biscotti, un veloce riordino del lavandino e poi, come previsto, tutti in macchina diretti alla Coop. L'abbiamo scelta, la Coop. Prendiamo qualsiasi cosa sia possibile prendere (pasta, riso, farine, carni bianche e rosse, passate, miele ecc. ecc.) attraverso il gruppo di acquisto solidale, altrimenti detto Gas. Per tutto il resto però, visto il crescere della nostra coscienza anche riguardo al modo di fare acquisti, preferiamo la Coop, per i valori che porta con sé, rispetto a qualsiasi altra catena di supermercati.

Alle 10 stavamo lì, tutti e cinque. Mai successo, credo, da che ho memoria del nostro passato. Siamo rientrati comunque a mezzogiorno, ma ci siamo concessi la giusta calma per fare la spesa. Niente corse, tutti i bambini erano con noi ed Elisa, alla sua prima esperienza con prodotti e reparti, si è parecchio divertita. Ci si và, se ci si riesce, circa una volta al mese per fare durevoli scorte. Si entra con due carrelli vuoti, si esce con due carrelli pieni.

Detersivi, biscotti, succhi, latte, tutto quanto possa essere conservato e stipato a lungo, ma anche prodotti freschi (formaggi, verdure...) in modo che poi non siamo costretti a correre a far spesa tutti i minuti. Rimangono le minuzie, o i prodotti da consumarsi in giornata per i quali me la cavo anche con due passi in centro.

Nel carrello abbiam messo anche un trancio di pizza e uno di focaccia acquistati al banco del fornaio per render più veloce il pranzo e nel pomeriggio, dalle 14 alle19, niente e nessuno è più riuscito a tirarmi via dalla cucina.

Dicevo, forse ieri, come un campo lasciato a maggese, per esser nuovamente produttivo, anch'io sentivo l'esigenza di una pausa nella produzione di dolci. Grazie a Dio gli ospiti si sono offerti di pensarci loro, così io ho avuto la possibilità di concentrarmi su tutto il resto.

Già in settimana mi son fatta stuzzicare da un libro di proprietà di mia madre. Un lampo e mi è balenata qualche idea in mente. Partendo dagli ingredienti in mio possesso, passando per un paio d'ispirazioni, ho provato a tessere la mia "ragnatela" di portate. Anche il Signor A., folletto ormai cresciuto, si è presentato al mi fianco in un paio di occasioni e volentieri gli ho concesso di alternarsi a me nella preparazione di alcuni piatti. La sua specialità restan sempre le guarnizioni!

I bimbi, lì per lì, si sono un po' annoiati, tanto più che non è stato loro possibile trascorere il pomeriggio del sabato dalla nonna. Lele ha giocato un po' al computer, inizialmente con papà al fianco ed Elisa sul pavimento che ha pure sbattutto la faccia contro la gamba della sedia. Ha segato la sagoma di un lavoretto in legno e poi... poi Davide, sempre al papà, ha chiesto di poter giocare con la base della polizia (sgridandolo per i suoi ripetuti pisolini!), mentre Elisa, dal tappeto, li guardava e si incastrava tra mobile e divano ostinandosi a procedere all'indietro, anziché ingranare la prima.

Alle 18, con i due più piccoli ho fatto il bagno, mentre il babbo preparava la cena. Davide, che vuol sempre uscire per ultimo, imbronciato per il fatto che questa volta proprio non sembrava essere possibile, per le cure maggiori di cui abbisognava la piccola, si è graffiato la schiena contro il rubinetto della vasca. Ne è nato un pianto inconsolabile che si è protratto per parecchio tempo e quando ormai sembrava che si fosse placato, nel tentativo di sedersi a tavola, è scivolato col sedere a terra e il tutto, come un vecchio disco rotto, è ricominciato.

Dopo un piatto di gnocchi, il papà gli ha concesso di mangiare yogurt alla vaniglia con codette e sciroppo di cioccolato poi un po' di relax davanti allo schermo con la storia di "Pierino e il lupo".

Io tentavo nel frattempo di rimettere velocemente tutto a posto per potermi andare a lavare i capelli. Son riuscita a salire solo alle 21.30.

Per domani però è tutto pressoché pronto.

Speriamo, naviganti, che sia una buona domenica in cui aver tempo per prenderci cura delle relazioni più intime e preziose.

Se mi sarà concesso di non mancare l'appuntamento, mi farò viva domani per un nuovo aggiornamento. In vista, dall'alto dell'albero maestro, l'apertura della scuole.

Buona notte

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la mamma

sabato 28 agosto 2010

Non sono un'esperta, nonostante abbia scelto l'immagine del veliero come figura retorica del viaggio della vita. Certo è che in questo momento ci vorrebbe forse una gran rete da pesca, per strisciare il fondo e passare al vaglio tutti gli avvenimenti che si sono succeduti dalla prima mattinata fino al calar del sole.

A volte li vedi, in quelle trasmissioni che resistono al trash, e ancora raccontano la nostra bell'Italia, quei pescatori sui loro pescherecci, di ritorno da una notte in mare, chini sul pescato a distinguere, separare e, se il caso, rigettare in acqua.

Avviavo il programma della lavatrice, quasi tre ore fa, e pensavo giusto a quel che rimaneva del giorno. Due, due parole rimangono: gli innumerevoli incontri e le pulizie.

Siamo usciti questa mattina, i bambini ed io. Avremmo voluto tornare in biblioteca a restituire i libri prelevati l'ultima volta e a prenderne, forse, degli altri, ma con nostro rammarico abbiamo trovato la porta chiusa e un cartello che avvisava che la chiusura si sarebbre protratta fino a fine mese.

Dietro front! tappa al banco del pesce e poi casa. Prima di tutto questo però siamo stati in tabaccheria ad acquistare un francobollo che ci permettese di imbucare una lettera indirizzata alla padrona dell'agriturismo d'Assisi e, percorrendo il corso centrale lungo il mariciapiede, abbiamo incrociato la nonna di un compagno di scuola di Emanuele.

Abbiamo fermato la marcia per salutare e chiedere notizie ma anche, e non so se ci siamo riusciti, dare un po' di speranza riguardo ad una situazione un po' critica. A volte mi chiedo che immagine diamo di noi. Cosa comunichiamo agli altri che ci vedono, che ci incontrano? I miei tre figli ed io a spasso per il paese fra la gente.

Non so. Forse non è importante che ne veniamo a conoscenza. Forse è importante solo ciò che scegliamo di essere, comunque, giunti davanti al nostro cancello, da poco distante, ho visto svoltare e immettersi nella nostra via, a piedi, un'altra mamma che spesso s'aggrega a noi almeno per una parte del percorso che porta alla scuola materna.

Secondo incontro con una persona che non vedo dall'inizio dell'estate. Era contenta. E' una ragazza albanese, madre di due bambine che, ho saputo, è rimasta qui da sola con suo marito perché il resto dei parenti, o conoscenti, è tornato in patria. Adesso è riuscita ad entrare a servizio da alcune famiglie per un totale di tre ore di lavoro settimanali. Per lei, mi ha confidato, è come aver trovato un impiego fisso full - time, anche se ora è alle prese con problemi quali "a chi lascio le bambine mentre sono al lavoro". Sembra però che abbia vicini di casa disponibili.

Le ho sorriso, mi sono mostrata partecipe e solidale per tutto ciò che mi stava dicendo e credo sia stato un incontro che ha fatto bene ad entrambe.

Chiusa la porta dietro le spalle ho pensato al pranzo. Maurizio sarebbe rientrato per le 13.30 così, oltre al pesce per la cena, e la mezza platessa da cuocere al vapore per Elisa, ho acquistato anche tre spiedini con gamberi e calamari per il nostro secondo.

La piccola si è addormentata molto presto, ma quando ho terminato di lavare i piatti erano passate le 14. Approfittando della presenza del papà, che ha continuato con Lele la produzione di oggetti per il banchetto, mentre Davide si appisolava anche lui sul divano, ho iniziato le pulizie di sala e cucina.

Dovevo essere ispirata perché mi ci sono messa proprio con impegno. Ho persino pulito il vetro del forno che, effettivamente, era ormai un po' incrostato, passato le piastrelle del rivestimento, pulito il davanzale con lo sgrassatore e messo i cuscini che solitamente stazionano sui divani dentro la lavatrice.

Ero proprio soddisfatta, anche perché, tutto considerato, non ci ho messo molto. Che bello sentire di avere lo sprint giusto per fare le cose godendosi non solo il risultato, ma quasi lo stesso sfaccendare.

Come ad una boa nel bel mezzo del pomeriggio siamo giunti all'ora di merenda. Ancora una volta (forse non ho messo proprio nell'ordine giusto le priorità quest'oggi) ho chiesto al papà di occuparsi della cosa mentre terminavo di passare la spazzola elettrica sui divani e poi ho spedito tutti al parco. Ma lui era d'accordo o avrebbe preferito fare qualcos'altro? magari proseguire la manutenzione ai serramenti. Di fatto ha accettato di venirmi incontro.

Alle 17 avevo lavato i pavimenti e uscivo in cortile per il secondo round. Sono uscita armata di scopa e paletta per pulire il marciapiede antistante casa e dopo poco è passata quella vicina che ho scoperto abitare sola soletta nel condominio di fronte e: "Buona sera!".

Incoraggiata, credo, dal saluto, si è avvicinata e ne é nata una conversazione sull'insopportabile rumore del traffico qui, sulla nostra strada, ma anche sui vicini di casa. Da quanto ho avuto modo di constatare anche di persona non fra tutti regna buona armonia e, rimasta di nuovo sola, mi sono rinfrancata nel proposito di essere comunque gentile e disponibile con tutti, senza dir nulla che possa acuire le tensioni.

Poi, naturalmente, ho raccontato la cosa a Maurizio, tanto per tenerlo al corrente e vediamo come va'.

Dopo cena, tanto per gradire, ho stirato le lenzuola dei bambini e qualche altra cosetta e domani, nonostante sia sabato. il giorno della colazione tutti insieme in tutta calma, dovrò alzarmi presto per l'appuntamento dal pediatra e poi... spesa. Potrebbe essere il titolo di una puntata di qualche serie televisiva: "I cinque alla Coop".

Nel pomeriggio, Dio me la mandi buona, ho previsto di rimettere "le mani in pasta"! Starò in cucina e proverò a preparare un pranzo semplice e gustoso per i vicini che verranno da noi domenica.

Che dite? ce la farò a diventare una perfetta donnina di casa?

Mi raccomando, tutti coloro che sanno chi sono, non si mettano a ridere troppo sguaiatamente.

Adesso è proprio ora. Buona notte naviganti.

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la mamma

venerdì 27 agosto 2010

Non si può proprio passare sotto silenzio questo giovedì, anche se non avrei voluto arrivare a quest'ora così tarda.

Come previsto ho rivisto i miei bimbi alle 11 a casa della nonna. Manco a farlo apposta stavano litigando davanti alle costruzioni. Sembra che uno le stesse tirando via all'altro. Dalle prime notizie ricevute via telefono ho saputo che entrambi hanno dormito. Davide, ahimè scalciando un po' più del dovuto. Questa mattina alle 7 erano già pimpanti e, logica conseguenza, già nel tardo pomeriggio erano stravolti. Perfino Lele, stasera, è crollato sul divano davanti al cartone mentre noi, in cucina, chiacchieravamo amabilmente con una vicina di casa.

Però. Però è stato bello ritrovarli, rivederli, comunque contenti della loro "avventura" tanto da volerla ripetere già da questa notte. Naturalmente ho ritenuto opportuno mettere un po' di tempo in mezzo fra questa e una eventuale, prossima notte fuori casa.

Prima devo però trovare il modo di convincere Davide che può farcela anche senza Lele, e aiutare Lele a liberarsi da Davide. Forse se convinco il piccolo il gioco è fatto.

Alle 13.30, di fronte al perenne negarsi del grande al piccolo, mi son ritrovta a giocare al cantiere. Gru, nastri trasportatori, muletti e operai al lavoro erano di scena sul pavimento del soggiorno della casa di mia mamma. Alle 14 avrebbero avuto il permesso di guardare un cartone ed io, forse, avrei avuto una possibilità di proseguire un lavoretto a punto croce.

Invece... le 14 sono arrivate ed Elisa, che già dormiva da una mezz'ora, s'è svegliata. Inutili dondolamenti non hanno sortito alcun effetto.

Questa sera al rientro Maurizio non vedeva l'ora di ascoltare i loro concitati racconti. Come sempre han fatto il bagno, stranamente in silenzio, senza urli, schiamazzi e spruzzi.

Va bè, sono un po' distratta e forse anche un po' stanca. Ho stirato stasera, prolungando un po' i tempi perché Elisa si è svegliata e ha faticato di nuovo a riprender sonno. L'afa di questio giorni non fa altro che accrescere le difficoltà.

Domenica sembra che avremo ospiti a pranzo. Staremo in compagnia e mi cimenterò nella preparazione di primi e secondi, oppure antipasti e primi. Le torte mi hanno un po' stancato e ho bisogno di ritrovare un po' la voglia prima di prepararne un'altra.

Vi saluto miei naviganti, come sempre con l'augurio di una buona notte.

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la mamma

mercoledì 25 agosto 2010

Ogni tanto anche a questo vascello capita di percorrere mari del tutto inesplorati e stupirsi dei riverberi dell'acqua.

Siamo a metà settimana. Nelle piazze e nel corso centrale gli ambulanti, già di prima mattina, hanno allestito i loro banchi. Essendo rimasti senza dentifricio avevo previsto di uscire coi bambini per procurarmene almeno un tubetto e sopravvivere alla carie almeno fino a venerdì o sabato, quando finalmente faremo spesa.

Impastato il pane, dopo il mio sacro caffelatte e due biscotti con la nuova marmellata di pesche (terminata stasera da Maurizio a grandi forchettate e con premura perché non corresse il rischio di irrancidire), ho predisposto la colazione dei bambini. Latte nel pentolino e miele e cacao nelle tazze per i maschi (solo miele per Davide), e biberon a bagnomaria per Elisa.

Versando i misurini di polvere nell'acqua già la sentivo, nella sua camera al piano superiore, gorgogliare dando il buongiorno a modo suo. Quando sono salita anche Lele è venuto a salutarla e, una volta scesi in cucina, anche Davide ci ha raggiunti.

Poi è arrivata la nonna. Quattro chiacchiere asciugando le posate, mentre Elisa sul tappeto resisteva all'assalto dei fratelli e poi Davide ha ricevuto l'invito ad accompagnare la nonna al mercato. Con mia sorpresa ha accettato ed è corso in camera sua a vestirsi. Anche Lele però ha avanzato una richiesta, quella di fermarsi da lei a dormire questa notte.

Sono contenta. Davide si è tolto per una paio d'ore dall'ombra del fratello maggiore e, non avendo nulla premeditato, devo solo dir grazie alla Provvidenza. Ho chiamato mia mamma prima di uscire per sentire se anch'io riuscivo a concludere il mio giro fra i banchi per andarlo a prendere ad acquisti conclusi. Ho parlato con Davide che mi ha detto, testuali parole: "E' bello qui!".

Fantastico! Lele ha letto e poi si è messo a giocare con la sua base della polizia mentre stendevo la biancheria e rifacevo i letti e poi anche noi siamo usciti, ma, dentifricio e zucchero di canna a parte, non ho trovato quel che cercavo.

Il mio cuore però era contento. Contento perché quel che scrivevo giorni fa, sull'attenzione particolare a ciascun figlio, ha trovato un piccolo, ma importante sbocco davvero inaspettato.

Per non parlare del fatto che dopo il parco, dopo il bagno, dopo cena, già in pigiama e pronti per la notte, con i vestiti per domani in un sacchetto, un libro e dvd di cartoni, sono saliti in macchina e si sono fatti portare dal papà dalla nonna.

Eh si! dormono da lei ed io li rivedrò domani credo verso le 11, quando con Elisa mi trasferirò da mia mamma per il consueto giovedì all'insegna del riso e zucca. Speriamo bene... ma sono tranquilla.

E' vero. Sarebbe stato meglio Lele avesse fatto quest'esperienza da solo, e si fosse goduto la nonna senza "interferenze". Per il momento però va bene così e troveremo altre occasioni.

Si. Sono davvero, davvero, davvero contenta.

Una buona notte a tutti.

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la mamma

martedì 24 agosto 2010

Come volevasi dimostrare. Oggi Davide, col consenso a denti stretti di Emanule, ha giocato quasi tutta la giornata con la base della polizia, cercando invano un compagno di giochi.

Io sono riuscita a concedergli giusto un piacevolissimo quarto d'ora prima di preparare il pranzo. Abbiamo inseguito i ladri nascondendoli sotto il divano, ma l'unica cosa che voleva rubassero era la busta che sbucava dalla cassetta delle lettere della centrale. E' talmente particolareggiata questa costruzione che non mancano nemmeno i water nelle celle dei prigionieri.

Poverino! io ce la mettevo tutta nel coinvolgermi nel gioco, mentre controllavo Elisa che sul tappeto faceva le sue acrobazie, ma lui non riusciva a capire parole come "refurtiva", o "interrogatorio", però è stato bello. Quando mi sono spostata in cucina, con suo immenso rammarico, per preparare il pranzo, tentando di tenere sveglia Elisa che era in preda ad un appisolamento, lui ha spostato il tutto davanti alla porta d'ingresso. Ha ottenuto in questo modo di continuare il gioco rimanendo in compagnia.

E poi... "Lele, giochi insieme a me?", "No, adesso voglio leggere". "Lele, giochiamo insieme?", "No, ci voglio giocare, ma da solo". "Lele, giochi con me?", "No, voglio solo guardare questo libro per costruire giochi" e via così fino a sera.

In effetti Lele oggi si è proprio dedicato ad altro. Ha costruito una seconda rana piegando la carta, seguendo le istruzioni trovate sul suo libro. Ha tagliato del legno che gli serve per costruire, insieme al papà, degli oggetti che venderà alla sagra di inizio settembre per ricavare dei soldini che poi metterà via e, come sempre, si è un po' dedicato alla lettura.

E' uno stillicidio. Uno lo cerca, e l'altro lo rifiuta. Capisco, hanno esigenze molto diverse, ed è difficile trovare l'armonia giusta per star bene insieme, ma, nonostante oggi abbia un po' rimproverato Lele circa i suoi modi di fare col più piccolo, sono fiduciosa che le cose possano mettersi al meglio.

Il resto della giornata è scivolato via come sempre. Ho provato grembiulini e blusine ai bambini, l'inizio della scuola è ormai vicino. Devo anche riprendere dalle scatole gli indumenti autunnali per provarli loro e vedere di cosa eventualmente avrebbero bisogno e comprare un po' alla volta il materiale.

Non mi sembra di avere molto altro da aggiungere per oggi.

Di cuore vi auguro una buona notte.

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la mamma

lunedì 23 agosto 2010

Non è tardi. Da pochi minuti i tre pargoli di casa sono a letto. Solo Lele non si è ancora addormentato, in cerca della posizione migliore, ma lui, da circa un anno, riesce a stare in camera ed addormentarsi senza che Maurizio o io siamo presenti. Basta solo lasciargli accesa per un po' la luce della scala.

La navigazione, questa mattina, è ripresa tutto sommato lentamente. Come già accennavo ieri, ho mantenuto il proposito di non concedermi alle faccende domestiche. Avevo proprio la necessità d'altro oggi. Ero soprattutto in cerca di un riscatto dalla disfatta dell'ultimo sabato in cucina.

Lele, sceso per primo (magliettone da notte e mutande), si è seduto sulla cassapanca a curiosare tra le pagine di un manuale per costruire giochi con materiali di riciclo che ieri gli è stato regalato, mentre io, nella stanza accanto, finivo di pregare con le letture della liturgia odierna.

Ha avuto da fare oggi, tanto che quando io terminavo di stendere la biancheria messa in lavatrice la sera prima, lui, intento nella lettura, aveva lasciato raffreddare ben bene il latte e cacao che gli avevo preparato sul tavolo. Quando sono salita a prendere Elisa nel lettino Davide dormiva ancora profondamente, ma, mentre la lavavo e la vestivo sul fasciatoio, anche lui ci ha raggiunte e insieme siamo ridiscesi.

Terminate le colazioni, dato che la piccola sembrava rimaner tranquilla nel seggiolone, dopo qualche tentennamento e ripetuti sguardi alla sveglia da parete appesa al muro nel tentativo di calcolare i tempi, mi son decisa a tirar fuori dal frigorifero le pesche appositamente acquistate e a dare inizio alla preparazione della marmellata. Nel frattempo dalla sala mi arrivavano le voci dei maschi impegnati a portare a termine la costruzione della base della polizia coi mattoncini della Lego.

Sbucciavo ad una ad una le pesche tentando di interagire con loro. Sentivo Davide adulare il fratello dicendogli cose del tipo: "Che bravo ragazzo che sei! che belle basi che sai costruire! sei proprio bravo!". Così ho cavalcato l'onda tentando con divertimento di tenere respirabile e armoniosa l'aria in casa. Ci sono riuscita a tratti, perché a tratti Lele si spazientiva respingendo le richieste del più piccolo di essere coinvolto nella costruzione.

il riscatto del lunedì
Comuque, trattandosi del secondo esperimento, il procedimento marmellata si è concluso felicemente e con minor dispendio di tempo. Considerato che le vele sembravano gonfiarsi felicemente con vento a favore, avevo quasi deciso di rinfrescare subito dopo pranzo il lievito madre per iniziare già in serata la produzione del pane, e preparare un piatto per la sera col riso integrale.

Elisa si è addormentata alle 13.30, ma io avevo un mucchio di roba da lavare e cominciando a sentirmi stanca ho decio che forse era meglio un break. La piccola però si è svegliata presto, troppo presto per continuare le mie preparazioni, così ho atteso con lei l'ora di merenda sul tappeto, stimolandola ai movimenti mentre i maschi terminavano di guardare un cartone.

Come al solito abbiamo terminato il pomeriggio al parco, dove siamo approdati muniti di skate (e protezioni), freezbe e pallone portato da mio nipote.

Qualche litigio e prepotenza tra i bambini ha creato un po' di tensione, speriamo domani vada meglio.

Alla fine ho dovuto ripiegare su una cena a base di melone e affettati, (anche perché ho scoperto che la nostra dispensa era sguarnita di riso integrale) il che mi ha permesso di rinfrescare il lievito sfruttando il tempo impiegato dai bambini per fare il bagno e, prima della nanna, tutti ancora seduti sul tappeto insieme a Elisa che non ha mai giocato così a lungo come questa sera.

Sento, nonostante le difficoltà non manchino, di essere orgogliosa dei miei bambini. Mi sembra di aver trovato lo sguardo profondo per vedere e apprezzare le caratteristiche e le qualità di ciascuno di loro.
Lele sta velocemente maturando, probabilmente anche in seguito al lungo training col padre, delle abilità nel lavorare i materiali, e costruire fantastiche astronavi. Maneggia mattoncini, legno, carta con una confidenza straordinaria, mentre Davide è davvero abile ad animare gli oggetti per inventarsi le situazioni più disparate.

Adesso devo solo trovare la via per far passare loro il valore della condivisione come unica possibilità di una vera ricchezza. Se solo riuscissero a imparare a mettere a disposizione l'uno dell'altro le rispettive capacità!

E invece oggi, dopo aver terminato il "lavoro", Lele non era disposto a lasciar giocare Davide con la "sua" base. Ma io sono certa che a questo punto è terminato il divertimento di Lele, che trova godimento nel costruire, ma poi non riesce a giocare con il prodotto delle sue mani, mentre inizia quello di Davide che potrebbe aiutare il fratello a trovare vie nuove al gioco.

Ho tentato di far loro intravedere quale possibile continuazione potrebbe derivare da una maggiore disponibilità e apertura... chissà.

E' stata una giornata costellata da tanti piccoli eventi, molti piacevoli, altri meno. Ma è una giornata che Dio mi ha donato, una giornata che ha contenuto tutto e per la quale adesso è giusto lodarlo.

Vi lascio godere quel che resta della serata.

Buona notte naviganti.

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la mamma

domenica 22 agosto 2010

Festa di Emanuele conclusa. Mi verrebbe da dire: "Finalmente!".
Sono stati due giorni molto impegnativi e adesso quasi mi sento spossata.

Lele però era veramente contento e, mentre stavamo pregando, ha ringraziato per questa giornata che ha definito: "Grandiosa!". Era già eccitato dal primo pomeriggio e non vedeva l'ora che arrivassero le 16.30.

Prima, come gli avevamo chiesto, ha riordinato un po' i giocattoli e poi ha dato una mano a preparare il tavolo con le torte, le bibite e le sedie. Alle 15.30, con Maurizio e Davide, sono stati in gelateria a ritirare il tronchetto ordinato in sostituzione del semifreddo non riuscito e al ritorno, considerato che anch'io avevo terminato in tutta calma la pulizia dei bagni e avevo rifatto i letti, ci siamo messi un po' in cortile.

Tentavo di leggere qualcosa sull'ultimo numero di "Famiglia Cristiana", ma Maurizio era in vena di discorsi circa la ristrutturazione della nostra casa e quindi sono riuscita a farlo molto distrattamente.

Elisa dormiva, ma da lì a poco si è svegliata e sono riuscita a darle la merenda prima che gli invitati arrivassero. Nonni, zii e amici hanno poi fatto la loro comparsa, per la gioia di Lele e anche di Davide. Non è mancato nulla: i regali, le candeline, la canzoncina degli auguri.

Dopo i giri di torte e bibite Maurizio, con altri papà, ha portato tutti i bambini al parco dove hanno potuto sfogarsi e correre liberamente, mentre io sono rimasta a casa con le nonne, le amiche, e le tre piccole del gruppo: Elisa, la mia nipotina e la mia figlioccia.

Alla fine tutti i pezzi si sono incastrati e domani, lunedì, forse mi prenderò un po' di riposo dai mestieri e dalle pulizie. Magari inizierò a fare il pane e dovrei anche rifare la marmellata. Chissà se riuscirò a trasformarlo in un momento divertente e coinvolgente anche per i bambini? poi dovrò pensare alle scuole che fa un po' iniziano e verificare ciò che c'è e ciò che manca.

Vedremo cosa ci permetterà di fare quest'afa che è tornata.

Un pezzettino di film e poi... nanna!

Buona notte e buona settimana naviganti.

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la mamma
Come una di quelle giornate grige, già dal mattino nuvolose e buie, che rovesciano impietose abbondanti e furiosi scrosci di pioggia a terra, a tratti temporalesche e solo a sera, dagli squarci nel cielo, si intravede quel rosseggiare che è speranza di sereno mentre si placa la tempesta.

Così è stato oggi. Sarà stata l'afa, o il sovraccarico di lavoro per la festa di compleanno prevista per domani. Di fatto non esistono motivazioni razionali, ma, per qualche disallineamento dei pianeti, eravamo tutti nervosi e irrequieti fin dal risveglio.

La "produzione in casa A." dello scorso sabato è un pallido ricordo e anche se adesso non mi sembra più tutto così disastroso come dodici ore fa, riconosco di aver perso la pazienza e di essermi irrigidita come da tempo non mi capitava.

Dopo diversi tentativi di raffreddare contenuto e contenitore ho dovuto rinunciare a montare la panna per il semifreddo all'ananas richiesto da Lele. Ho ritentato la preparazione, a un'anno di distanza, solo per far piacere a lui, perché avrei preferito pensare ad altre torte e più leggevo la ricetta, più mi chiedevo perché mi ero lasciata convincere ad esaudire il suo desiderio.

Ricordo che lo scorso anno era venuto molto grumoso, e avevo avuto difficoltà anche a staccarlo dal contenitore. Questo semifreddo è cose per persone fini, quelle che riescono in tutto ciò che fanno, fosse anche la cosa più elaborata e... non sono io!

Con buona volontà, mentre Maurizio, tra un rimbrotto e l'altro portava la prole al parco, mi son messa a seguire passo passo la ricetta. Ho scaldato le fette d'ananas perché s'asciugasse e le ho ulteriormente tagliate perché il frullatore non s'inceppasse. Ho preparato lo sciroppo di zucchero per evitare di doverlo servire a colpi di scalpello. Ho montato i tuorli (e una volta mi sono pure confusa facendone finire uno nel bel mezzo degli albumi che avevo deciso di tener da parte per farne meringhe. Non vi dico come l'ho recuperato...) e, stranamente, tutto è filato via liscio. Alla fine il composto era ben montato e spumoso, ma la panna, traditrice, non ha voluto saperne di montarsi e, nel frattempo che provavo e riprovavo, a rischio di far fondere lo sbattitore elettrico, il resto del composto, nell'altro recipiente, si smontava.

Avrei voluto urlare! erano le due del pomeriggio e dovevo ancora lavare i piatti, tirare e farcire la frolla per la crostata, pulire il piano inferiore e lavarmi i capelli!

Lele e Davide, uno dopo l'altro, mi han chiesto come mai fossi arrabbiata e così non ho trovato di meglio, in quel momento, che iniziare la litania con l'elenco delle cose che ancora mi mancavano da portare a termine prima del tramonto.

La frolla però è venuta bene. Forse, forse, dopo vari tentativi, ho trovato una ricetta soddisfacente. Solo devo imparare a tirarla meno sottile oppure anche una volta fredda rischia di rompersi. A proposito, l'ho farcita con la marmellata di pesche della nostra prima produzione. Speriamo bene!

Alle 15, tanto che c'ero, avendo ritrovato un po' di voglia e di piacere di stare ai fornelli e, soprattutto un po' di calma, ho fatto le meringhe e poi, per darmi tregua, ho lavato i capelli prima di ripulire sala e cucina.

Maurizio, alle 15.30 ha portato i maschi dalla nonna a far merenda mentre Elisa ancora dormiva e al ritrono ha pulito un sacchettone di verdura con coste, prezzemolo, zucchine, sedano che questa mattina ci è piovuto giù dal cielo e poi, prima di andarli a riprendere, ha preparato un buon ragù di verdure che è servito da condimento alla pasta per la cena.

Ecco, a quell'ora già stava tornando il sereno. Dopo cena Elisa ed io ci siamo concesse un buon bagno che mi ha lasciata rilassata e divertita. Davide già dormiva sul divano mentre Lele si godeva un film serale con Bud Spenser e Terence Hill e Maurizio, dopo le quattro chiacchiere con me davanti al caffè, ha passato l'aspirapolvere in cucina e lavato il pavimento.

Come si diceva una volta? Il resto è storia!

Adesso sono piena di tanti buoni pensieri e, dopo un bacio e una richiesta di perdono a Lele, oggi un po' troppo bistrattato, mi sembra sia tornata tra noi l'armonia.

Buona notte naviganti e soprattutto buona domenica.

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La mamma

venerdì 20 agosto 2010

Ricapitoliamo. Nonostante Elisa mi abbia costretta ad alzarmi nel corso della notte, piangendo semplicemente perché si era un po' svegliata, questa mattina alle 7 la sveglia è suonata.
Anche Davide con il primo chiarore che filtrava dalla tapparelle si è svegliato e, quatto, quatto, s'è infilato nel nostro letto. L'ho lasciato dormire mentre Maurizio ed io obbedivamo al richiamo di quel tremendo oggetto da comodino.

Le ore della giornata si sono sollevate una dopo l'altra, a volte provocando qualche sconvolgimento.

Spolveravo il davanzale esterno della stanza di Elisa, con scopina e paletta, quando ho visto passare una signora vedova che ho da poco scoperto abitare nel condominio di fronte alla nostra abitazione. Ha lasciato Milano per seguire il figlio ma, a quanto pare, è sempre sola.

Così, dopo un momento di esitazione, approfittando di un inevitabile incrocio di sguardi (ero ben visibile affacciata a quella finestra) le ho detto: "Buongiorno". Come mai, a volte, le cose più semplici sono quelle che ci riescono più difficili? Questo almeno ai timidi come me, ma anche a quelli che decidono di vivere chiusi nel proprio individualismo.

Ho detto: "Buongiorno". Che bello sapere di poterlo fare e sentire che questo può cambiare la tua vita, la vita che è sostanzialmente fatta di relazioni. Quanti anni di formazione per prenderne finalmente coscienza!

E' stata lei, questa signora vedova, sola e male adattata a vivere la vita di una cittadina come la nostra, ad avvisarmi involontariamente del fatto che un nostro vicino di casa si trovava ricoverato in ospedale. Mi chiedeva, dalla strada, se avessi notizie e venendo a cooscenza del fatto che non sapevo nulla si è portata la mano alla bocca in un gesto di pentimento, come se avesse parlato a sproposito.

Rassicurata mi ha raccontato quel che aveva visto e così, tornando a casa poco prima del mezzogiorno, dopo l'acquisto del pesce, incontrando la mia vicina ho potuto chiedere, senza dire chi mi avesse messa sull'avviso.
Lei è stata contenta dell'interessamento, tanto che lasciandomi mi ha detto, nel nostro dialetto: "Grazie per avermi domandato".

Ecco, ci vuole poco, veramene poco per superare quelle barriere fatte di nulla che tengono lontane persone vicine. Si tessono in questo modo i legami, che allacciano le persone alle persone, scacciando le solitudini e creando quel vivere comune che, se prima era normale, adesso è tutto da ricostruire.

E' poi passata una mia amica, con i suoi tre figli, giusto mentre abbassavo la tapparella della stanza matrimoniale pronta ad uscire. Ci siamo avviate insieme verso il centro, verso il banco del pesce, mentre mi dava notizie purtroppo sconfortanti riguardo ad un'altra famiglia amica.

Davvero altalenanti le leghe percorse oggi, come se la tristezza legasse zavorre a trascinarci a fondo e la speranza lanciasse salvagenti per riportarci ancora a galla e superare tutte le negatività.

Davide mi ha aiutata, nel tardo pomeriggio, a pulire un po' il cortile, ammucchiando foglie e polvere con la scopa mentre io pulivo il davanzale esterno della sala. E' proprio un omino di casa e anche questa sera ha risciacquato tutti i piatti.

Elisa è rimasta buona a guardarci dal passeggino, mentre Lele terminava di giocare un po' al computer e Maurizio, rientrato presto, proseguiva il lavoro di manutenzione ai serramenti.

Vi lascio, con le parole di Giovanni Paolo II, quanto mai necessarie oggi: "Famiglia diventa ciò che sei. Famiglia credi ciò che sei".

Buona notte naviganti.

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la mamma
Breve assenza. Ce l'avrei pure fatta ad aggiornare il diario ieri sera, nonostante lo spostamento a casa di mio fratello per festeggiare il compleanno della mia nipotina, se non fosse stato che Elisa, al rientro, ha urlato fino alle 23.30.

Il troppo sonno, l'inusuale cambio d'abitudine... chissà. Fatto sta che alla fine ero veramente esaurita e ho preferito rimandare l'appuntamento a tempi più consoni.

Oggi, come ogni giovedì, siamo stati dalla nonna. Non sembrava una giornata limpida, ma poi con più decisione s'è affacciato il sole ed ha scaldato ben bene l'aria e prima di sera quasi si soffocava per l'umidità. Anche adesso fa caldo.

Davide avrebbe voluto rimanere a dormire dalla nonna e mi ha chiesto di tornare a casa a prendergli il pigiama, ma la condizione era che rimanesse anche Lele. Ultimamente è così. Lele chiede di fare alcune esperienze da solo, come se il fratellino per lui fosse una palla al piede e Davide, di contro, chiede di poter fare le stesse esperienze in compagnia di suo fratello.

Stasera però, all'ora di cena, credo proprio che abbiamo toccato l'apoteosi. Una delle novità della giornata è stata proprio un piccolo progesso di Davide nel pronunciare la lettera r e, per mostrare la sua bravura e renderlo orgoglioso di sé, gli ho chiesto di ripetere la parola terra in presenza del papà. Lui l'ha fatto, mentre Lele insisteva dicendogli che non aveva ancora del tutto imparato. Il più piccolo s'è innervosito (quant'è difficile fare i genitori imparziali ed obiettivi, quelli che sanno sempre amare tutti i propri figli allo stesso modo comunque!) ed è partita una piccola grande crisi, di pianto, stanchezza e paura.

Il rendersi conto di diventare grande lo fa di tanto in tanto esplodere in manifestazioni di contentezza e allo stesso tempo lo preoccupa. Anche se manca ancora un anno teme l'ingresso alla scuola elementare e... quanto sono diversi i miei figli. Se penso che Lele si è trovato ad affrontare il primo giorno senza neanche un compagno della scuola materna, e che nel giro di poco tempo si era fatto nuovi amici, senza entrare in crisi, proprio non regge il paragone con Davide. Uno è forte fino a sembrare insensibile, come ieri al parco, quando è corso per recuperare il pallone scavalcando suo fratello che in ginocchio sull'erba piangeva per essersi fatto male, e l'altro un po' insicuro e restio nei confronti delle novità.

Con Maurizio, davanti al caffé serale, parlavamo di come irrobustire il nostro secondogenito, della necessità di rasserenarlo riguardo il suo ingresso a scuola che non potrà essere, come lui chiedeva, nella stessa classe del fratello. Come convincerlo che anche lui ha risorse sufficienti per farcela?

Capisco sempre più lucidamente che Emanuele, Davide ed Elisa non hanno bisogno solo di essere tenuti insieme, ma prima ancora, forse, di essere riconosciuti per quello che sono e, di conseguenza, di attenzioni particolari.

Come passare però del tempo esclusivamente con uno dei tre quando anche gli altri due sono presenti? e come consentire a uno solo di fare alcune esperienze sue (come dormire dalla nonna, o stare da un amico?) aiutando l'altro ad accettare la frustrazione e il sentimento di esclusione che ne deriverebbero?

Un mucchio di domande e poche vaghe rispose.

Maurizio ed io però vogliamo bene ai nostri bambini e grazie anche alle perosone care che sono la nostra solida, irrinunciabile, preziosissima rete di relazioni proveremo a tracciare strade percorribili.

Con questi pensieri vi lascio e auguro a tutti un notte di riposo.

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la mamma

martedì 17 agosto 2010

Domenica di Ferragosto in campagna

Ci siamo! domani sarà il nono compleanno di Lele. In questi giorni diverse volte mi è capitato di tornare indietro con la memoria e di ripensare a quando era piccolo. Nonostante io abbia continuato ad affermare che è stata una vera fatica, che non è stato (e non lo è nemmeno ora) un bambino docile, mi sono accorta di avere tanti bei ricordi.

In effetti, come sempre mi dice Maurizio quando capita di parlarne, lui ha vissuto quattro anni come figlio unico, il che vuol dire che le attenzioni che abbiamo dato a lui non è stato più possibile darle agli altri.

Ricordo la quantità di cartoni che ci siamo visti insieme, per esempio (cosa che adesso raramente riesco a fare!), i giochi con il palloncino con il divano usato come divisorio (perché Emanuele ti obbligava a giocare), ed ogni volta che, per esempio, mi capita di rievedere Toy Story, mi viene in mente quella settimana di vacanza in Toscana, al mare in Versilia prima che lui iniziasse l'asilo. S'era portato il pupazzo del protagonista del cartone, Woody, e la ricordo ancora come un bella vacanza. Un dolce ricordo davvero!

Il fatto è che a volte mi sembra di avergli dato poco, dedicato troppo poco tempo e invece mi rendo conto solo ora che lui ha avuto molto, ma mi rendo conto anche di aver avuto molto anch'io.

Forse è proprio perché sono passati nove anni che è bello sfogliare queste pagine dell'album dei ricordi di famiglia. Cominciano ad essere accadimenti sostanzialmente lontani nel tempo, e come molte cose invecchiate, acquistano pregio.

E' bello accorgersi di aver voluto bene e che non c'è stata solo la fatica, quindi tanti auguri Emanuele!

La giornata di oggi è andata via relativamente liscia. Questa mattina i bambini erano sull'orlo di una crisi di noia, così, rinunciando alle solite pulizie, li ho portati a fare una passeggiata. Ci siamo diretti verso una cappella dedicata alla Madonna in un luogo che una volta, quando io ero bambina, era aperta campagna. Adesso attorno hanno costruito un centro commerciale, le scuole, e la nuova zona residenziale.

Giunti a meta Davide si è seduto accanto a me all'ombra e insieme abbiamo recitato una decina di Ave Maria. Lele invece correva da una pianta all'altra tentando di salire sul tronco. Di farlo rimanere cinque minuti seduto, manco a parlarne!

Nel pomeriggio, grazie al sole che è tornato a farci visita, sono riuscita a portarli al parco dove hanno giocato col cuginetto ed un altro bambino trovato lì. Siamo rientrati per le 18 e Maurizio, già a casa, stava proseguendo il lavoro di impermeabilizzazione dei serramenti.

E' sempre bello ritrovarsi... e domani sarà un altro giorno, ma adesso buona notte naviganti.

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la mamma

lunedì 16 agosto 2010

Risveglio brusco oggi. Elisa si è fatta sentire un quarto d'ora prima della sveglia. Dopo colazione almeno lei si è riaddormentata per poco, ma già era sceso in cucina anche Lele.

Ho pulito il bagno e rifatto i letti prima di mezzogiorno, e i bambini hanno giocato relativamente tranquilli. Lele si è dato alle costruzioni, Davide ha vagato tra il galeone dei pirati e i trattori dei contadini ed Elisa è rimasta nel passeggino finché, verso le 11, l'ho presa e ci siamo sedute sul divano per qualche minuto di pausa.

Lei s'è addormentata ed io mi sono messa a preparare il pranzo. Davide ha ordinato pasta in bianco... Lele però (sarà che mercoledì compie 9 anni e la vecchiaia ha il suo effetto...) per il troppo rimaner per terra aveva il mal di schiena. Si è steso sul divano e ha chiesto a suo fratello di massaggiarlo, pretendendo che mettesse le dita nel punto esatto dove sentiva dolore.

Nel pomeriggio avrei dovuto stirare ma Elisa ha tardato ad addormentarsi, e il cartone che stavano guardando i maschi è finito presto. Ho proposto a Lele di preparare gli inviti per la sua festa ed ha subito accettato ma stare davanti al pc con tutti e due è stato uno strazio!

A peggiorare la situazione si è aggiunto il fatto che non so usare "Powerpoint". Siamo riusciti a scaricare le immagini dei supereroi prescelti e ad archiviarle in un file per far finire il lavoro a papà.

Fortuna è arrivato presto dal lavoro. Pare che in ufficio oggi fosse un mortorio. Mentre stavo sul tappeto a giocare con Elisa e leggere una storia a Davide, lui ha dato l'impregnante ad uno dei serramenti e poi, mentre io preparavo la cena e la piccola, nel seggiolone, giocava coi padellini, lui finiva con stile i biglietti.

La sera è filata via liscia. Quattro cose da stirare e alle 10.20 già stavo sul divano.

Non è stata una giornata al top. Niente parco per esempio.

Facciamo che per oggi chiudiamo qui e rimandiamo tutto a domani.

Buona notte naviganti.

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la mamma

domenica 15 agosto 2010

E' difficile per me questa sera trovare un inizio che sia coerente per il mio giornale. Gli occhi del capitano di vascello si sforzano, affaticandosi inutilmente, di lanciare un unico lungo sguardo su due panorami che non collimano.

L'uno è luminoso e l'altro cupo, uno è fuori e l'altro dentro sé.

Siamo stati in campagna oggi, invitati dal più giovane dei miei fratelli per una grigliata che, grazie ad un insperato sole è stato possibile realizzare. Ci siamo divertiti, circondati dai nostri bambini, dalla mia nipotina e dai nipotini della fidanzata di mio fratello. Alle 4 erano tutti in piscina (tutti tranne Davide per il quale l'acqua era troppo alta, ed Elisa) con loro due a giocare e fare tuffi improvvisati.

Le colline intorno riverberavano un bel verde e soprattutto l'atmosfera tra noi era positiva.Così, qualcuno per quel bicchiere di vino in più, qualcuno per carattere, tutti hanno trovato modo di farsi quattro sane risate e anch'io, mi sono rilassata.

Per essere sincera, già la partecipazione alla Messa, la mattina, mi aveva dato modo di rasserenarmi parecchio, di trovare, dentro me, quel tocco d'allegria che quasi mai m'appartiene e che oggi mi ha enormemente aiutata.

Ferragosto, l'Assunta... è proprio la festa della speranza, la speranza che anch'io, finalmente, riesco a nutrire.

Ci sono anche le nubi dense però dentro, gonfie di preoccupazione, non per noi, ma per chi intorno a noi sta soffrendo situazioni al limite della sostenibilità. Oggi è stato anche il giorno di alcune brevi confidenze con mia madre, e si sono acuite le preoccupazioni, rinfocolate.

La Parola del Signore per me oggi c'è stata, ed è arrivata attraverso una carissima amica, che mi ha detto di rimanere serena e me ne ha date le motivazioni. E' inoltre arrivato un dolce da Assisi con un breve ma graditissimo biglietto della signora che gestisce l'agriturismo dove siamo soliti soggiornare.

Non voglio continuare su questa scia. Non potendo esser chiara correrei solo il rischio di scrivere frasi che apparirebbero senza senso. E' stata una bella giornata per la nostra famiglia, una giornata in cui alla fine tutte le tinte si sono composte in una buona armonia.

Ci sono altri passi che devo compiere nel mio percorso di madre e domani è lunedì, un giorno buono per provarci.

Vi terrò al corrente naviganti.

Buona notte e buona settimana.

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la mamma
Mattinata in casa A.
"Piove, piove
la gatta non si muove,
si accende la candela,
si dice buonasera.
Buonasera, buona notte,
le patate sono cotte,
sono cotte in padella,
viva, viva Pulcinella".

E' una filastrocca infantile che mi recitavano nei giorni di pioggia quand'ero bambina, e che ora recito io ai miei bimbi.
Manco a dirlo anche oggi il vascello ha navigato sotto cieli grigi e piovosi più che mai. Siamo a Ferragosto ma, per quel che riguarda l'estate, fra un po' dovremo andarla a cercare su "Chi l'ha visto"!

Eravamo svegli già verso le 8. A dirla tutta Maurizio ed io saremmo rimasti nel letto un po' più a lungo, cosa che regolarmente accade il sabato mattina come ogni volta che una vacanza, un'interruzione qualsiasi del solito tran tran ce lo permetta. Al richiamo di Davide che doveva urgentemente correre al bagno ha fatto seguito, poco dopo, la vocetta di Elisa che ci richiamava dalla stanza più lontana dalla nostra.

Così niente più indugi. Mi sono alzata e prima di prendere la piccola e darle il buon giorno sono scesa ad accendere il forno. Ho girato la valvola fino ai 220° C, la temperatura prescritta perché il pane formi una buona crosta croccante e poi sono risalita.

Come previsto ho trascorso tutta la mattinata in cucina godendo enormemente di poter finalmente sfogare le mie velleità culinarie. Ho preparato due dolci, uno al cacao e l'altro ai fichi, per il pranzo di domani stranamente, senza folletti intorno. Mi hanno abbandonata prediligendo un cartone animato! sono arrivati sul finire della preparazione del secondo dolce, giusto per montare gli albumi e leccarsi l'impasto crudo rimasto sui bordi del recipiente.

Elisa è inizialmente rimasta con me, a guardare la farina setacciata cadere come fosse neve seduta nel suo seggiolone, e un po' con Maurizio.

Alle 11 tutto era pronto. Io sono salita a lavarmi i capelli, mentre il papà mi ha sostituita ai fornelli per la preparazione del pranzo. Con gusto abbiamo terminato gli gnocchi preparati in sovrappiù lo scorso giovedì.

Davide ha poi deciso di aiutarmi a lavare i piatti. Come sempre io insaponavo e lui risciacquava, godendosi l'acqua e cantando in piedi sulla sedia. Dopo pranzo ho asciugato i capelli e quando sono scesa ho trovato i bambini ai piedi della scivania, mentre Maurizio faceva qualcosa al computer, a giocare con le costruzioni. "Che bella scena!", ho pensato. Tipica situazione da giornata di pioggia.

Nel pomerggio visita dei nipotini alla nonna, merenda inclusa, mentre noi siamo sgattaiolati via per la più segreta delle missioni. Prendere il regalo per Lele che mercoledì compirà nove anni. Lo festeggeremo con gli amici e i parenti, però, solo la prossima domenica e dovremo inventarci qualcosa per renderlo un momento piacevole soprattutto per i bambini.

Al ritorno loro han fatto il bagno mentre, sempre Maurizio, ha preparato uno dei suoi buonissimi e, almeno dalla sottoscritta attesissimi, risotti del sabato sera.

Adesso è tardissimo, anche noi abbiamo bisogno di riposo.

Buona notte e buon Ferragosto naviganti, Maria vi protegga ovunque voi siate.

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la mamma

sabato 14 agosto 2010

In questo post vorrei parlarvi di un film che abbiamo visto proprio l'altra sera, "Julie & Julia" uscito nelle sale nel 2009 e diretto da Nora Ephron.

Non ho l'abitudine di controllare il regista dei film che guardo, ma in questo caso il nome di Nora Ephron mi era alquanto familiare ed in effetti, dopo aver fatto una veloce ricerca, ho scoperto che si tratta della regista di due tra i film che io e mia moglie riguardiamo più volentieri: "Insonnia d'amore" e "C'è posta per te!" entrambi interpretate da Tom Hanks e Meg Ryan.

E' la storia di una ragazza "Julie" con la passione per la scittura, che ha un proprio blog sul quale promette di cucinare nell'arco di 365 giorni tutte le 524 ricette presenti in un libro di cucina francese scritto, 50 anni prima, da "Julia Child" famosa per essere stata anche in TV ad insegnare agli americani l'arte della cucina.

Particolare è la tecnica di narrazione che viene utilizzata, infatti durante tutto il film ci sono continui salti dal presente (in cui vive Julie) al passato (nel quale si ricorda la vita di Julia).



Consiglio questo film anche e soprattutto ad una mia collega (da poco in maternità) che come la protagonista del film ha un blog di cucina.

Alla prossima recensione...
Buona notte.

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il papà

venerdì 13 agosto 2010

E' successo ancora! Ci siamo di nuovo svegliati sotto l'acqua. Quasi non volevo credere al picchiettare frenetico delle gocce sul suolo, ma ho dovuto ben presto arrendermi all'evidenza.

Pazza, pazza estate! Oltre a noi, almeno un altro paio di coppie di amici sono partite per le vacanze in giornata grige e piovose come questa. Lo scorso anno, di questi tempi, in compagnia del mio pancione, quanto ho sognato questa frescura! Illusioni, solo pure illusioni. Al ritorno dopo una settimana trascorsa ad Assisi, poprio alla vigilia del ferragosto, ero convinta che il peggio fosse passato e che trauma aprire la portiera dell'auto davanti al cancello della nostra abitazione e passare dall'aria condizionata della macchina all'afa tremenda e soffocante del posto in cui viviamo.

Seduta al tavolo in cucina, magari con l'ago da cucito in mano nelle ore di riposo, nei giorni successivi, sudavo e reggevo, come potevo, ai continui giramenti. Coi primi di settembre ho dovuto poi portare le calze a 70 denari per comprimere le vene che, col caldo e la gravidanza, si erano visibilmente ingrossate.

Va bè, prendiamolo così questo tempo, con tutta la sua variabilità che allena a tenera dritta la prua e fermo il timone e ritorniamo ad oggi, un venerdì d'agosto del 2010, il 13 agosto.

La giornata è stata ritmata dai rinfeschi successivi dell'impasto per il pane. Il secondo (avevamo già iniziato ieri sera) di primo mattino, per rinnovarlo alle 3 del pomeriggio e finire alle 18. Domani cottura.
Già sento il profumo che impregnerà la cucina per poi diffondersi in tutta la casa, un profumo che può rimetterti al mondo!

Maurizio è arrivato per il pranzo. Ho preparato velocemente una gustosa pasta al pesto e avendo deciso di diluirlo con un cucciaio di brodo vegetale i bambini hanno gradito e gustato. Per la sera invece... abbuffata di pesce. Impedita ad uscire dalla pioggia avevo già dirottato l'acquisto dal banco del pesce fresco al mattino, al reparto del centro commerciale nel pomeriggio. Una provvidenziale telefonata di mia mamma invece ha risolto il problema. Così le ho fatto prendere due tranci di tonno, due etti di calamari e tre platesse da impanare e cuocere al forno.

Anche Elisa, oggi per la prima volta, ha mangiato pesce. Le ho infatti cotto al vapore una delle platesse, la più piccola e lei ha accusato il colpo. Inizialmente dall'espressione ho capito che si era accorta della novità, anche se apriva ugualmente la bocca per ricevere uno dopo l'altro i cucchiaini che le offrivo, ma ben presto a cambiato umore. Si è innervosita e la sua espressione è cambiata. Teneva il boccone all'interno della bocca anziché inghiottirlo e storceva all'ingiù gli angoli della bocca fino a che non ha iniziato a piangere e a buttare la testa all'indietro. Non volevo forzarla a finire tutta la pappa preparata. L'ho seduta sulle mie gambe per calmarla e ho provato a riproporle i cucchiaini e lei.. ha ben presto finito la sua razione quotidiana.

Quando si è addormentata e con Maurizio abbiamo bevuto il caffè, prima del pane e dei piatti da lavare, ho scelto due ricette per preparare, domani, due torte con i bambini. Le porteremo domenica da mio fratello, dove insieme al resto della famiglia trascorreremo il ferragosto.

Oggi però era il 13. Fra un mese esatto sarà il nostro undicesimo anniversario di matrimonio, ma è da quando siamo fidanzati (13 marzo 1994) che non abbiamo perso l'abitudine di rivolgerci un augurio ogni 13 del mese, ma, sorprendentemente, questo 13 del mese, ho ricevuto anche un regalino.

Con una mail Maurizio mi ha infatti inviato quattro link a siti in cui si poteva sentire e vedere un video della canzone che ha dato il via alla nostra storia, una canzone che ancora oggi, quando ascolto, mi provoca emozioni fortissime e brividi. Si tratta di "The rose", originariamente cantata da Bette Midler.

Così, al lavandino, lavando i piatti, è partito il piacevole motivo dei pensieri legati a quel marzo, lontano nel tempo, ma vicino nella memoria. Quell'inizio di marzo in cui ci eravamo lasciati alle spalle la rigidità dell'inverno e ci avvicinavamo a grandi passi al tepore della primavera, e in cui, per la festa delle donne (non eravamo ancora fidanzati, ma mancava poco) mi fu regalato un rametto di mimose rubato ad un mazzo destinato ad altre e opportunamente seccato sul bocchettone dell'aria della macchina. Le più belle mimose della mia vita!

Quanto attendersi... quanto spiare le macchine che giravano l'angolo della via nella quale abitavo per vedere se quella successiva sarebbe stata la sua, quante maledizioni alle persone che telefonavano occupando (il venerdì, unico giorno in cui ricevevo una sua telefonata) la linea...

Distanze e attese amate e odiate, ma quanto mai preziose per rafforzare e misurare il desiderio di stare insieme. Anche dopo, negli inevitabili tempi bui, il desiderio di stare insieme ha sempre prevalso su tutte le difficoltà. Come i metalli preziosi anche il nostro amore è stato provato col fuoco e... siamo qui, ad entusiasmarci e stupirci per quest'amore che ci sconvolge e ci supera.

Ve lo auguro, naviganti! anche voi possiate sperimentarlo, scegliendo, giorno dopo giorno, di amare e l'amore vi lascerà trasformati.

Una dolce notte a tutti

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la mamma

giovedì 12 agosto 2010

Le nuvole di prima mattina hanno ingrigito il cileo. Un breve scoscio d'acqua ha inumidito la terra prima ancora che scendessi per la colazione. Una volta in cucina, scosto le tende, e nulla. L'asfalto della strada era già asciutto e solo l'affermazione di Maurizio: "Pioveva" mi ha confermato che non si era trattato di un'illusione.

Mi sono scaldata il latte mentre nella mente riepilogavo le prime cose da fare. Il lievito, messo nel forno al calduccio la sera prima, era venuto un bijoux! Vaso pieno, bolloni giganteschi... da tempo non lo vedevo così. Dovevo impastare la pasta per la pizza della sera, e preparare il brodo vegetale per Elisa. Poi fare lessare le patate perché a metà mattinata sarebbe arrivata la nonna per preparare gli gnocchi con Lele e Davide e, di conseguenza, fermarsi per il pranzo, cambiare le lenzuola e, se avessi fatto in tempo, se tutti i pianeti si fossero allineati, iniziare le pulizie del piano inferiore.

Sono riuscita a far tutto, tranne le pulizie, rimandate a domani! Poco prima delle 8 Davide stava in cucina con me chiedendo di aiutarmi a preparare l'impasto. Gli ho messo a disposizione un pezzetto di pasta, un piatto e le sue manine si son messe a lavorare. Fuori imperversava il temporale e i tuoni erano veramente potenti. Davide però non si è spavenato e quegli altri due ghiri non hanno fatto una piega.

Elisa si è svegliata solo alle 8.30 e Lele addirittura una mezz'ora dopo.

Poi, come previsto, è arrivata la nonna che, circondata dai nipotini, ha praparato gli gnocchi. Uno faceva i lunghi rotoli e l'altro passava i tocchetti sulla forchetta. Eh si! ad entrambe manca un po' di mestiere, ma sono stati bravi e gli gnocchi erano buoni. Solo Davide non li ha graditi, mentre Lele ha svuotato il piatto abbastanza rapidamente e così pure la mia nipotina.

Per le 13.30 i bambini ed io eravamo di nuovo soli. Elisa si è addormentata prestissimo e ha continuato a pisolare tranquilla per più di due ore. Noi ci siamo messi a colorare gli oggetti rimanenti in pasta di sale e quando ci siamo stancati Lele si è messo a leggere ed io ho giocato alla fattoria con Davide.

Dopo le 16 il vento ha portato nuovi arrivi. Mia cognata e mio nipote e poi, quando ormai anche Maurizio era quasi a casa, l'altra nonna.

Proprio così. In questi giorni la nostra casa assomiglia a un porto di mare. Gente che va e gente che viene, ma sono tutt'altro che dispiaciuta. Nonostante questo oggi, col passare delle ore, ho accumulato un po' di tristezza strisciante. Mi sono impensierita... poi però, grazie ai potenti mezzi della tecnologia, ho sentito gli amici oltreoceano ed è tornato il sereno, almeno in me. Alle 21.30 ho dato inizio alla lavorazione di una nuova forma di pane!

Davide è crollato prestissimo sul divano (primo a svegliarsi, primo a riaddormentarsi), e anche Elisa si è addormentata in braccio a Maurizio. Per farla breve, alle 22.30 eravamo soli soletti sul divano.

Adesso anche per noi è tempo di riposarci un po', per cui...

buona notte naviganti.

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la mamma

mercoledì 11 agosto 2010

Giornata particolare oggi. Verso le 10 è piovuto e, secondo le previsioni, avrebbe dovuto essere molto peggio di quel che è stato. In capo a venti minuti è di nuovo uscito il sole, caldo, e l'aria è diventata più umida che mai.

Quelle quattro gocce però hanno portato qualche ventata di novità e un po' di piacevole scompiglio nella nostra ordinarietà, ma pare che questa sarà la caratteristica della settimana.

Una dopo l'altra, inaspettate, sono passate a trovarci le due nonne e anche mio fratello e poi, causa quelle quattro insulse gocce di pioggia, quell'amica che ieri ho trovato al parco. Passava in bicicletta coi suoi pargoli ma ha dovuto correre a rifugiarsi sotto il nostro tetto... così, senza pensarci su troppo, le ho proposto di fermarsi a pranzo.

Lele, Davide, Elisa ed io abbiamo avuto così un po' di compagnia che ci ha aiutati a trascorrere piacevolmente almeno una parte della giornata. Avendo terminato presto le pulizie previste, sarei uscita anch'io con loro per una passeggiata, ma il tempo ci ha bloccati e la visita inaspettata è giunta più che mai a proposito.

Se ne sono andati poco prima delle 14 e, molto velocemente, mentre Elisa rimaneva stranamente tranquilla sul seggiolone, sono riuscita a riordinare per poi cambiarle il pannolino e metterla a nanna. Volevo poi finire di colorare gli oggetti in pasta di sale coi maschi, ma Lele stava giocando con le costruzione, e sembrava molto preso. Così sono rimasta con Davide a sfogliare un album dei Barbapapà.

Alle 16 merende e poi parco con mia cognata e mio nipote. E' scappata ancora qualche goggia di pioggia ma, tutto sommato, niente di che.

Domani, salvo imprevisti, dovremmo finalmente fare gli gnocchi con la nonna. Staremo da noi, e verrà anche la mia nipotina con l'altra mia cognata.

Speriamo solo di imparare sempre meglio quest'arte dell'accoglienza.

Buona notte naviganti

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la mamma
Oggi Maurizio è rimasto a casa. Doveva portare sua madre ad una visita medica ma, dato che l'appuntamento era fissato proprio nel bel mezzo della giornata, non ha potuto far altro che prendere un giorno di ferie e noi... ce lo siamo tenuto ben stretto a casa.

Abbiamo pranzato insieme e i bambini l'hanno trovato in cucina al loro risveglio. E' poco ma... è tanto! Stasera al parco è venuto anche lui e alla solita combriccola si è unita, con nostro grande piacere, anche un'amica con i suoi tre figli. Non c'è che dire, sembra il divertimento sia vertiginosamente aumentato.

La cena era pronta. Nel primo pomeriggio sono infatti riuscita a preparare un'insalata di riso con riso integrale. Una vera scoperta! L'ho provato per la prima volta quest'estate. Occorre lessarlo cinquata minuti, ma ha un sapore molto migliore rispetto al riso sbiancato e mantiene intatte tutte le proprietà nutritive che, invece, si perdono abbondantemente in tutti i processi di raffinazione degli alimenti.

Alle 14 dovevo ancora fare i letti, finire di lavare il pavimento in camera dei maschi e terminare la preparazione dell'insalata, ma, non mi sono detta: "Uffa! che barba! non vedo l'ora di finire!". Ho fatto tutto con gioia, con la voglia di fare le cose bene e, guarda caso, proprio oggi la liturgia proponeva come prima lettura la seconda lettera di S. Paolo ai Corinzi. Vi si legge: "Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza, né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia". Ma chi ci dà la forza di donare non con senso di costrizione, ma con gioia se non Lui?

Ecco, questo è quello che ultimamente sto un po' sperimentando. Quando sento che riesco ad amare, a voler bene, a fare scelte di bene, anche nei confronti di persone sulle quali avrei aspettative diverse, è perché riconosco che Dio sta agendo dentro di me. Io sarei diversa. Io mi lamenterei.

La frequentazione quotidiana della Parola di Dio luce per "raddrizzare i sentieri" non fuori ma dentro di me e permettere la venuta di Cristo in me. Questo è Natale ogni giorno!

Questo è il "di più" che chi ha fede e vive per Cristo e in Cristo, cercando con tutte le sue forze di mettersi e rimanere in comunione con Lui, sperimenta.

Questo è ciò che sperimenta chi, sposandosi nel Signore, diventa Suo sacramento. Non bastano però poche paroline emozionate pronunciate davanti all'altare, a un prete, a qualche parente e degli amici. Sposarsi in Dio è un affare di tutti i giorni. Essere sposi nel Signore è, contemporaneamente, uno stato, un essere per sempre e un continuo divenire. Diventi sacramento di Dio se con Lui ogni giorno collabori, se lo cerchi e lo vuoi collante della relazione che vivi.

C'è un po' di sofferenza in me ultimamente, e forse da queste righe trapela. Prego, prego, prego, prego, prego. Prego che Dio ci renda, renda tutti gli sposi buona notizia per tutti coloro che percorrono altre strade.

Vi lascio.

Buona notte, su questi mari né calmi, né agitati.

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la mamma

lunedì 9 agosto 2010

Mi intrometto tra le pagine del "Diario di bordo" solo per fare qualche segnalazione degli ultimi film (a dire il vero sono delle segnalazioni che a nostra volta abbiamo ricevuto dai nostri vicini di casa!) che abbiamo visto e che ci hanno 'toccato' nel profondo:

- Fireproof (2008) con Kirk Cameron (telefilm "Genitori in Blue Jeans")

- Cuori di vetro (2009)

- P.S. I Love you - Non è mai troppo tardi per dirlo (2007)


Non possiamo far altro che consigliarveli, giudicherete voi...!

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il papà
Nonostante l'orario sia del tutto accessibile, sono un po' spenta questa sera. Mi sono addormentata sul divano accanto a Elisa attendendo che lei entrasse in una fase di sonno più profondo, ma anche prima, con Lele e Davide sul divano a guardare le scene finali di un vecchio film di Bud Spencer, ho faticato a tenere gli occhi aperti.

Adesso sembra proprio che il lunedì, il giorno in assoluto più critico della settimana, sia giunto al termine e, tutto sommato, non posso nemmeno dire che sia andata male.

Elisa era sveglia molto presto. Alle 5 questa mattina le ho cambiato il pannolino fradicio, e alle 7 era in cucina con noi. Uno alla volta si sono svegliati anche i suoi fratelli. Prima Lele che, bevuto il suo latte, si è subito dedicato alla lettura e poi Davide che, mentre stendevo la biancheria, ha intrattenuto la piccola suonando la pianola e tentando di farla cantare.

Sono riuscita a pulire la mia camera mentre Elisa, nel passeggino, insieme a me, leggeva e sgranocchiava qualche libretto e Lele, su mia richiesta, aiutava Davide a montare le rotaie del trenino di legno e ci giocava un po'.

Alle 10.30 ero libera dalle faccende e coi bambini siamo stati al cimitero. Da qui, dove abitiamo noi, è una bella passeggiata. Temevo che Davide si lamentasse, ed ero già pronta a concedergli di stare sul predellino del passeggino, e invece è andata bene. Ha fatto tutta la strada a piedi e al ritorno era orgoglioso di sé.

Giravamo per le tombe e nel frattempo, tra una preghiera e l'altra, dovevo dar retta ad entrambi i miei maschi che volevano parlare contemporaneamente con me (come sempre) intavolando discorsi completamente diversi.

Davide voleva sapere perché i morti non scendono più giù, mentre l'interesse di Lele era tutto per una pseudo pistola giocattolo trovata in fondo alla scatola dei giochi appunto!

Al rientro mancava poco a mezzogiorno. Pranzo, pisolini, rifacimento letti bimbi, dettato Lele e poi... merende e poi... parco con il cuginetto e poi... arrivo di Maurizio che si mette a giocare a pallone pure lui, bagno, cena con arrosto di cosce di pollo e peperoni ecc. ecc. ecc.

Si, è andato bene questo lunedì. Speriamo bene anche per domani, ma per ora...

buona notte.

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la mamma

domenica 8 agosto 2010

Punto e a capo. Queste sarebbero le parole giuste con le quali iniziare questo diario e terminare una strampalata domenica.

A dire il vero, almeno nel mio caso, si è trattato di una domenica tutto sommato produttiva. Avrei voluto andare a fare un giro da qualche parte, ma poi, tentennamento su tentennamento, abbiamo deciso di rimanere a casa, o meglio, è diventato troppo tardi per decidere di andare ovunque.

La disorganizzazione ha colpito ancora.

Dopo pranzo avrei potuto ricamare un po', ma, considerato che Elisa dormiva, che Lele e Davide si stavano godendo un cartone e... che domani è lunedì, ho preferito portarmi avanti un po'. Finiti i piatti, ho pulito il bagno e ho steso la biancheria.

Alle 15.30 Maurizio ha deciso di lavare la macchina con Lele e Davide. Io sono rimasta un po' sul tappeto con Elisa, che nel frattempo si era svegliata, e poi le ho dato la merenda e le ho cambiato il pannolino.

Abbiamo concluso la giornata al parco, cenato con melone e affettati e alle 8.30 ho stirato la biancheria asciutta per poi programmare un nuovo carico di lavatrice.

Alle 21.30 due birilli su tre (Elisa e Davide) erano a terra, già fra le braccia di Morfeo. Alle 22 strike! anche Lele, dopo aver pregato con noi, si è ritirato in camera sua.

Così Maurizio ed io ci siamo ritrovati soli soletti un bel po' prima del previsto. Abbiamo chiacchierato circa la scuola che sarà meglio far frequentare a Davide. A gennaio dovremo iscriverlo alla prima elementare, ma non sappiamo ancora in quale delle due scuole elementari della città mandarlo. Con Lele è stato un po' più semplice, ma con Davide un po' di cose sono cambiate, quindi si vedrà.

Domani... si, domani dovrò ricomincare da capo, nello stile di quei nuovi inizi che tanto caratterizzano la mia vita ultimamente. Soprattutto coi bambini dovrà essere un nuovo inizio, ma anche con Maurizio, perché ci sono finezze, nel nostro rapporto, che non possono essere trascurate.

Continuano purtroppo ad arrivare notizie di separazioni e crisi matrimoniali nella nostra cerchia di parentela e... non so. A volte mi capita d'inciampare in un pensiero. E' forse che io ho trovato una persona che è fin troppo facile amare? eppure anche il nostro matrimonio, in partenza, come quello di tutti, avrebbe potuto imboccare qualsiasi strada, anche quelle più rovinose e il resto non è merito, ma grazia.

Ci sarà tempo per approfondire questi pensieri.

Naviganti, miei naviganti, disperdete ogni tentazione alla disunione, e lottate, a denti stretti, per l'unità.

Buona notte e buona settimana.

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la mamma
Vissuto un po' di corsa questo sabato, che frettoloso non lo doveva essere per niente e sono arrivata in fondo con un piccolo cumulo di tensione che forse non mi rimane nemmeno il tempo di sciogliere.

Non tutto, però, è da buttare dalla torre. Questa mattina ho fatto quattro chicchiere con mia cognata mentre mio fratello con mia nipote gironzolavano un po' per il parco con Maurizio e i nostri bimbi. Poi, sebbene fosse ormai tardi, son rientrata in casa e ho pulito la cucina.

In giornata abbiamo pure preparato due pagnotte che abbiamo deciso di regalare a due famiglie care (Maurizio ha fatto la foto e chissà mai che domani, magari, decideremo di pubblicarle). Sono riuscita però a lavare il pavimento solamente dopo pranzo e poi con Lele e Maurizio siamo stati in chiesa per confessarci lasciando Davide ed Elisa dalla nonna a far merenda.

Sono rientrata da sola (papà e primogenito hanno raggiunto gli altri dalla nonna) e ho lavato i capelli. Verso le 18 tutti sono rientrati e così abbiamo messo nella vasca i bambini uno dopo l'altro, preparato la cena, finito l'ultimo impasto del pane, riordinato la cucina e... quando ho guardato l'orologio erano già le 22. Non amo molto finire la cucina così tardi, anzi, non amo per niente finire così tardi e le tento tutte per evitare che accada, ma son due giorni che non riesco a evitarlo. Stringo forte i denti per evitare di lamentarmi ma... è proprio una seccatura!

Mi consola il fatto che sia successo perché insieme abbiamo deciso di fare questo dono e quindi almeno un po' di contentezza in fondo al cuore è rimasta.

Per concludere abbiamo messo a letto i bambini, che si sono addormentati senza difficoltà, ci siamo lavati anche noi e adesso siamo qua, sul divano della sala a tentare di rilassarci almeno un po'.

Non c'è molto altro, per oggi. Speriamo solo domani si riesca un po' di più a godersi lo stare insieme.

Buona notte e buona domenica.

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la mamma

venerdì 6 agosto 2010


 
Ecco! dopo tanta attesa i miei bambini ed io siamo lieti di potervi mostrare alcuni degli oggetti che abbiamo realizzato con la pasta di sale finalmente colorati.

Quella lassù, in alto, colorata di rosa, è l'impronta della manina di Elisa, o meglio, di una parte della manina. Lei non era molto intenzionata a collaborare, ma in questo modo l'abbiamo resa partecipe della nostra iniziativa e abbiamo fermato il tempo.
Chissà che bello sarà il nostro albero a Natale!

Oggi è il 6 agosto. Abbiamo ancora più di un mese davanti prima di che l'estate davvero finisca. Chissà perché, però, mi sento come se mi stesse mancando la terra sotto i piedi.

Questi giorni voleranno via veloci, troppo veloci mentre avrei voglia di fare ancora molte cose con i miei figli. E' per questo, forse, che dentro sento così pressante il desiderio che arrivino presto le vacanze di Natale; perché saremo ancora tutti insieme e sarà ancora più bello perché ci sarà anche papà con noi.

Il papà che oggi è rincasato per pranzo, dando inizio a questo lungo (ma pur sempre troppo breve) fine settimana.

Così la sua assenza prima, e presenza poi, ha fatto da spartiacque mettendosi di mezzo tra mattino e sera. Quando è uscito ho cotto il pane, ho pregato e poi... e poi alle 8.10 Elisa si è svegliata senza darmi così il tempo di iniziare le pulizie della cucina. Dopo aver bevuto il suo latte non ha resistito a lungo sul seggiolone, e nemmeno sul tappeto a giocare.

Anche se Davide aveva di buon grado accettato di farle compagnia, rimaneva tranquilla soltanto se anch'io mi sistemavo sul tappeto con loro.

Questa mattina quindi niente mestieri. In una situazione così ho preferito uscire. Visto che Lele aveva terminato le sue letture, ho riportato i bambini in biblioteca dove hanno scelto un libro per ciascuno. Stasera però Davide si è addormentato sul divano, di conseguenza non ho potuto leggere per loro e un po' mi è spiaciuto. Anche Elisa si è addormentata tranquilla intorno alle 21.30 e non si è ancora svegliata una volta.

Oggi è riuscita a battere le manine una contro l'altra provocando il classico rumore. Dalle nostre espressioni si è accorta di aver fatto un piccolo progresso e sorrideva entusiasta ogni volta che le dicevamo: "Brava!".

Nel pomeriggio ho stirato un po' e poi, mentre Maurizio, Lele e Davide se ne sono andati per compere, ho pulito un po' il cortile. Ne aveva proprio bisogno dopo l'acquazzone di ieri!

Abbiamo cenato col persico impanato magistralmente da Maurizio e poi solita routine finché Lele non si è unito a noi per la preghiera serale. I suoi fratelli già dormivano e mi spiaceva mandarlo in camera senza che avesse condiviso con noi questo momento.

Ci siamo ritrovati ben presto tranquilli, ma fra un po' anche noi li seguiremo.

Buona notte naviganti e buon fine settimana

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la mamma
Mmmm! filo di delusione! Ci avrei veramente tenuto a pubblicare le foto di alcuni oggetti in pasta di sale che coi bambini abbiamo finalmente colorato, ma la nostra macchina fotografica digitale, questa sera, non ha trovato nemmeno un punto della casa ideale per mettere a fuoco la composizione carina che avevo preparato.

Accipicchia! Così ho preferito rimandare, pensando che sia meglio una foto bella domani, piuttosto che una brutta oggi, però, quello di cui parlavo prima è quel filo di delusione che ci sta pure bene in una giornata così. Il mio spirito è leggero come brezza, e una punta di amaro giunge a riequilibrare le sorti di ore molto piacevoli.

Pioveva stamattina, già molto presto, molto prima dell'alba, quando dalle tapparelle non del tutto abbassate filtrava ancora solo il buio della notte. Una pioggia battente, insistente, con un forte vento, forte tanto da indurre la mia mente assopita a sognare ombrelloni che volavano strappati via dalla furia delle folate e che non riuscivo a fermare.

(Piccola interruzione. Elisa si è risvegliata. Pannolino bagnato, nasino tappato, singhiozzi a non finire. Ora sembra dormire...)

Prevedevamo di trascorrere buona parte del giovedì dalla nonna, come sempre, ma la pioggia, persistente, mi ha indotta a desistere. Anche qualora li avessi portati in macchina non sarei riuscita ad evitare loro di inzupparsi nel trasbordo da lì all'ingresso di casa e poi ci sarebbe stato il ritorno, quindi, cambio di programma.
La nonna è venuta da noi.

E' arrivata prima delle dieci per portare la zucca così che potessi preparare il riso (immancabile sulla tavola del giovedì) per pranzo. Ha salutato i bambini ed è uscita di nuovo per le sue commissioni per tornare intorno alle 10.30.

A quell'ora stavo finendo di lavare le tazze della colazione dopo aver lessato la zucca e rinfrescato il lievito e fatto un nuovo rinfresco del pane (il penultimo). Al suo arrivo la nonna si è sistemata in sala coi nipoti e insieme hanno guardato le foto delle vacanze mentre ritiravo la biancheria asciutta e stendevo quella bagnata.

Dopodiché Elisa ha pisolato, Lele ha giocato un po' al computer, Davide l'ha seguito e noi donne abbiamo pensato al pranzo. Nel pomeriggio la nonna ha stirato, mentre aspettavo che Elisa si addormentasse per la nanna pomeridiana, mi ha aiutata a fare i letti ed infine ci siamo messe con Emanuele (Davide dormiva un po' sul divano) a fare qualche ricerca in internet per il suo prossimo viaggio.

Quando lei è andata e con Lele ci accingevamo a pennellare con tempera le nostre decorazioni ci ha raggiunti la telefonata dell'altra nonna. Voleva accertarsi che fossimo in casa per poterci venire a trovare.

Siamo rimasti pressoché tutta la giornata in compagnia ed è stato un bel sollievo rispetto al solito uno "contro" tre.

Maurizio è rincasato presto e considerato il clima settembrino abbiamo ripiegato per una pastina in brodo, ma non mi sono limitata, come al solito, ad aggiungere il dado all'acqua. Ho affettato cipolla, sedano, carota e patata in modo che il tutto risultasse più gustoso e i commensali hanno apprezzato.

Adesso è tardi, "l'inconveniente" con Elisa ha ulteriormente protratto l'aggiornamento del giornale.

No, non ho proprio voglia che ricominci la scuola, che l'estate ci conduca all'autunno e che poi questi prenda sotto braccio l'inverno. Un pensiero però mi consola e rende quasi desiderabile la stagione fredda: Natale!

Buona notte naviganti.

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la mamma

mercoledì 4 agosto 2010

Riprendere dopo due giorni di assenza e riannodare ben benino i fili non è semplice, ma è doveroso tentare una sintesi per colmare le lacune di questo giornale di bordo.

Per ben due sere Elisa si è addormentata molto, molto tardi. Erano le 23.30 lunedì sera, e mezzanotte (l'ora di Cenerentola) ieri. Stranamente crollava intorno alle 20.30 per risvegliarsi arzilla e pimpante mezz'ora dopo con i risultati di cui sopra. Stasera, invece, tutto sembra essere andato per il meglio.

Altre cose però si sono un po' messe per traverso, di fatto rallentando la navigazione e disturbandola. Lunedì in particolar modo è stata una giornata che in nessun modo, nonostante gli sforzi fatti sono riuscita a raddrizzare. Col senno di poi, e qualche supposizione azzardata, ho tirato la conclusione che forse per tutti noi, e in particolar modo per i bambini, non è facile riprendere con il normale ritmo dei giorni feriali.

Nel fine settimana tutti ci abituiamo ad avere Maurizio intorno, che è un grande supporto, ma soprattutto una bella compagnia e il lunedì lo viviamo un po' come la ripresa delle attività sportive fuori allenamento. Quello che dal lunedì al venerdì guadagnamo nel lubrificare gli ingranaggi della convivenza mia con i bimbi, nel fine settimana un po' si perde e ricominciare è dura.

Lele e Davide sono stati tutta la giornata un po' fuori dalle righe, restii ad ascoltare e a "sottomettersi" alle mie richieste. Alle 14.30 visto che non riuscivano a lasciarmi tranquilla nemmeno mentre tentavo di far addormentare Elisa, ho fatto saltare il piacevole programma, che pregustavo dalla sera prima (quando mi sono impegnata a stirare per essere libera!) di colorare la pasta di sale.

Nel tardo pomeriggio siamo stati al parco ma non sono riuscita a godermi il momento...

Dimenticavo che mentre tentavo di lavare i piatti Elisa urlava disperata nel seggiolone, perché era lì dentro da troppo tempo e non ne poteva più.

In una giornata così, ora lo so, meglio buttare a mare tutto, e ricominciare da tre, si, da loro tre. Anche in mattinata ho pulito il bagno mentre lei, sul letto di Davide (provvisto di spondina), con entrambe i fratelli intorno che tentavano invano di interessarla a qualche gioco o libretto, urlava e urlava in modo parossistico. Più volte mi sono interrotta prendendola per cercare di calmarla, ma nulla da fare. Così, al posto dei normali venti minuti, ho impiegato quasi un'ora per pulire un bagno di modeste dimensioni.

A volte, in frangenti simili, mi prende lo sconforno. Mi sento quasi sola, troppo sola ad affrontare tutto, ma poi mi accorgo che sono io, ancora una volta, che sbaglio, nonostante sia innegabile che i figli, di tanto in tanto, vadano rimessi in riga! Devo avere più fiducia nel fatto che se penso a loro, e li metto al primo posto e pianto tutto il resto per interessarmi a ciò che sta loro accadendo, poi la Provvidenza mi darà tempo anche per tutto il resto.

Dentro di me c'è il sentirsi combattuta tra la consapevolezza della necessità di un percorso educativo che non esime i miei figli dalla fatica. Per esempio Elisa deve imparare a giocare un po' di tempo da sola mentre faccio qualche faccenda, o ad addormentarsi ad un orario consono. Dall'altra devo stare attenta che le faccende non diventino la mia priorità.

Il martedì è andato meglio e, tanto per dirne una, trascurando la cesta di panni da stirare, abbiamo preparato una torta alla pesche per gli ospiti che avremmo avuto in serata (riunione col parroco e altre coppie per programmare il percorso del gruppo famiglie).

Poi, a sorpresa, è venuto a trovarci il cuginetto e insieme siamo stati al parco dove i bambini si sono divertiti parecchio. Oggi, replica!

Io cerco sempre di fare in modo di non peccare di negligenza. Poter aver cura della casa e non farlo è trascuratezza e pigrizia, ma aver rimandato un'ora di ferro da stiro per dare attenzione ai bambini è solo aver messo in fila le cose. Occorre sempre trovare il giusto equilibrio e anch'io sbagliando imparo.

Bene naviganti, il giornale è pressoché aggiornato.

Non mi resta che augurare a tutti un buon sonno ristoratore.

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la mamma