martedì 31 agosto 2010

Particolare questa giornata. Lele è rimasto dalla nonna. E' uscito prima delle 10 e tornerà domani mattina. L'abbiamo chiamato in un paio d'occasioni io e poi Maurizio per la buona notte, e tutto sembra procedere per il verso giusto.

A cena c'è scappato un commento: "Che silenzio!", e ci siamo sentiti un po' cattivi, però è andata così. Niente litigi per un'intera giornata, o meglio, quasi, perché per la mezz'ora che sono rimasti insieme, Lele ha aggredito Davide, arrabbiandosi furiosamente e accusandolo di aver nascosto due colonnine di mattoncini che sostengono la parte sopraelevata della sua base.

Occhi rossi, pugni serrati, toni da "vendicatore della notte" e poi.... Tornata la calma, nonostante le ricerche non avessero dato esito positivo, ho avvisato con un sms Maurizio dell'accaduto. Dopo pranzo, un giro in rete per recuperare l'immagine della costruzione, e si è accorto che le colonnine erano tre e non cinque!

Ho controllato sulle istruzioni di montaggio e, in effetti, era proprio così. Era semplicemente successo che, rimontandoli dopo che si erano staccati, li aveva posizionati un poco più centralmente.

E' la seconda volta in poco tempo che succede. Si accorge di qualcosa che manca e secondo lui è colpa di Davide che: "Li ha messi in un posto dove io non guardo mai! e adesso me lo deve dire!".

Davide ha provato a cercarli nel cesto dei giochi, sotto i divani... Quando Lele se n'è andato, ormai per altro tranquillo perché come velocemente la rabbia monta, altrettanto velocemente scema, io ero un po' amareggiata. La bella giornata che pregustavo di trascorrere con Davide, ed Elisa, era stata come offuscata da un'ombra. "Sarà stato lui a nascondere di proposito i pezzi?".

Pensavo e ripensavo alla personalità del mio secondogenito, ricordandogli ogni tanto che avremmo dovuto ritrovare quei pezzi, e non riuscivo a sovrappore il Davide che conosco io, sulle affermazioni dell'altro e alla fine, nonostante non avessi le prove per ritenerlo responsabile, né per ritenerlo innocente, il mio "fiuto" di madre ha vinto.

Così ho telefonato a Lele, dopo pranzo, e s'è subito messo sulla difensiva, minimizzando invece di ammettere di aver sbagliato. Ho passato il telefono a Davide perché gli chiedesse scusa, ma Davide non era per niente arrabbiato e si è messo a parlare della giornata che stavano trascorrendo.

Tornato il sereno, anche se fuori imperversava il vento, che ha ben bene spazzato l'aria, ma ci ha un po' impedito di rimanere all'aperto a giocare, ho ricominciato a pensare con piacevolezza alle ore della giornata che mi rimanevano.

Elisa si è addormentata velocemente, e una volta ridiscesa al piano di sotto ho chiesto a Davide se gli andava di aiutarmi a preparare gli gnocchi alla romana per la sera. Giusto il tempo di verificare la ricetta, mettere il latte sul fuoco ed Elisa era di nuovo sveglia. Non c'è stata verso di convincerla a riaddormentarsi, quindi ho proseguito con Davide mettendo la piccola nel seggiolone.

A cottura ultimata ci siamo sistemati tutti e tre sul tappeto a giocare un po' ai contadini, mentre Elisa compiva progressi nel gattonare, e intanto abbiamo atteso il ritorno del papà.

Cinque minuti prima del suo rientro Davide, con un bicchiere, ha dato forma agli gnocchi e ne sono rimasti un po' per il pranzo di domani, così anche Lele se li potrà gustare.

Insomma, a parte la prima mattinata, è stata davvero una giornata tranquilla e quasi intima, come certe giornate invernali in cui non rimane nient'altro da fare che stare in casa, tutti nella stessa stanza, a godersi la reciproca compagnia.

Se Davide passa la notte sarà una sfida vinta. Dormire da solo, senza Emanuele accanto. Lo preoccupava, ma il sonno è stato più forte della paura. Dovrò gratificarlo domani.

A proposito, forse mercoledì sarà la volta sua di rimanere dalla nonna.

Vedremo, per ora buona notte.

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la mamma

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