martedì 30 agosto 2011

Mi sono resa conto che è già qualche giorno che non scrivo. Il tempo vola, altre incombenze si affollano ed è facile rimanere indietro.

Forse anche perché di avvenimenti straordinari non se sono accaduti poi molti e quindi di che scrivere?

Sto cercando di togliere il pannolino a Elisa, che mi sembra già in grado di contenersi, ma dopo i primi successi raccolti ora sembra di tornare indietro. In fondo non ha ancora due anni, quindi, almeno su questo fronte posso procedere con la dovuta calma.

Davide ed Emanuele hanno ripreso le loro scaramucce e non sempre mi sembra di riuscire ad essere giusta nei loro confronti. Lo scorso giovedì, ultima data di pubblicazione del post, poco prima dell'ora di pranzo sarei voluta tornare indietro (stavo per strada per andare dalla nonna) e riaggiornare subito il diario.

Davide si era fatto invitare a pranzo da alcuni miei zii, uno dei quali, essendo appassionato di trenini, né tiene una vetrima colma in una stanza con la recente aggiunta di binari elettrici sui quali poterli mandare.

Ripreso il cammino, dopo gli ennesimi battibecchi, Davide si è spogliato del suo abito remissivo e con uno scatto di orgoglio ha gridato: "Voglio stare proprio un po' da solo, lontano da quello lì che mi fa arrabbiare!".

Non è certo il tipo di sentimento che vorrei i miei figli provassero uno per l'altro, ma mi ha fatto piacere vedere Davide nel suo sforzo di rimettersi in piedi.

Domenica, nel pomeriggio, abbiamo invece avuto l'occasione di passare alcune ore sulle colline qua vicino a cogliere fichi e a godere dell'aria di campagna. I bambini si divertivano e l'unico "inconveniete" è stato rappresentato dalle suole delle scarpe da ripulire da tutto quanto era rimasto attaccato, lavoro che peraltro devo ancora fare.

Poi siamo scesi nella piazza del paese a gustare un gelato per una merenda, e anche in quest'occasione, complice la presenza di un palco di legno piuttosto grande, i bambini hanno trovato modo di divertirsi e i grandi, nonostante un po' allarmati dal pericolo incombente che qualcuno saltando si facesse male, di chiacchierare.

Ora davanti agli occhi c'è l'imminente riapertura delle scuole e tutto ricomincerà secondo nuovi ritmi. Davide si appresta ad iniziare la prima elementare in un istituto diverso da quello del fratello e questo compicherà un po' la gestione, ma, si guarda avanti!

Non sto vivendo l'avvenimento con la pesantezza che sentivo lo scorso anno e sto cercando di recuperare un po' dovunque l'ottimismo che mi occorre.

Ho chiesto a Maurizio di prendersi le ferie per il primo giorno di scuola e questo non potrà che aiutare.

Ora vado. Se tutto va bene ho ancora quasi un'ora di tempo prima che i bambini si sveglino e magari riesco a fare il mio letto.

Poi non so... vorrei uscire questa mattina.

Buona giornata naviganti.

---
La mamma

giovedì 25 agosto 2011

Giro di boa. Passaggio stretto. Lo si chiami come meglio si crede, fatto sta che se da un lato sul vascello il viaggio sembra proseguire senza troppi intoppi, uno dei componenti della nostra famiglia prosegue a fatica per un cambio di pelle da ciò che è stato a ciò che sarà.

Si tratta di Davide. E' davvero un momento di sofferenza per lui. Vedere il fratello più grande, al quale dimostra di volere un bene dell'anima, crescere e separarsi da lui anche se per brevi momenti, lo mette in crisi.

Ieri Emanuele è stato invitato al cinema da un amico e Davide.... Davide è rimasto a casa. Si sarebbe trattato della prima esperienza per entrambi, ma uno è andato e l'altro è rimasto.

Il tutto è accaduto in un momento difficile da gestire, ma tralasciamo i particolari. Nel giro di qualche minuto è esploso un pianto dirotto, e la ripetizione di poche parole: "Voglio andare anch'io".

Ripescare tutto dal fondo delle anime, avere un visione il più possibile nitida di ciò che si agita nel cuore di tutti i figli, non trascurare nulla, non è semplice. Si rischia di ridurre tutto ad un mancanza di sensibilità da parte dell'uno, che teme solo di essere frenato nel suo desiderio di esperienze nuove, e a semplici capricci da parte dell'altro.

Capire che lasciare andare l'altro a cui si vuole bene, anche solo per un po', non è una perdita, ma un guadagno è una sfida per tutti e se è difficile per un adulto, tanto più per un bambino.

Davide piange e il suo pianto, manifestazione di un dolore, spazza via tutte le nubi fino a far tornare il sereno.

Passata la crisi è stato comunque gentile col fratello. Non ha più cercato di trattenerlo. Quando l'amico è giunto a prenderlo l'ha salutato senza altri "capricci", ed è rientrato in casa a costruire maschere col papà: una per lui e una per Lele.

Al rientro gli ha chiesto com'era andata, se si era divertito e l'ha fatto con tanta amorevolezza. Era veramente interessato a capire se a Emanuele era piaciuto, se si era trovato bene e non ha più pensato alla sua esclusione.

Davide sa amare ed Emanuele ha bisogno di accorgersi di questo amore stupendo che suo fratello gli riserva, senza secondi fini, ma con gratuità.

Nel pomeriggio è venuto un amichetto a giocare con lui, e inizialmente si è mostrato scontroso. Non è contento che siamo noi ad ospitarlo. Dice che ha brutti giochi, ragion per cui preferisce andare a casa sua.

Poi nel giro di poco, grazie alle capacità di coinvolgimento di questo bambino, ha lasciato i cartoni e si è messo a giocare, e han giocato coi giochi che con tanta pazienza e insieme ai suoi bambini ha costruito Maurizio.

Dimostrazione del teorema che l'ingrediente essenziale per giocare è la fantasia.

Nel gioco è ulteriormente venuto in superfice un'altro aspetto della sua personalità. Davide, nonostante noi non l'abbiamo mai abituato ad averle tutte vinte nel gioco, difficilmente accetta di perdere, così reclina la chiglia e vira e con tanto di broncio rifiuta di partecipare al gioco.

Questo amico ha raccontato che anche all'asilo, quando si rincorrevano in cortile cercando di prendersi a vicenda, si comportava alla stesso modo.

Ieri la scusa era: "Corrono tutti più forte".

Nei nostri dialoghi notturni con Maurizio abbiamo parlato di tutto questo e di altro ancora. Davide avrà solo bisogno di vicinanza perché superi da sé le paure che gli impediscono di vivere tante esperienze belle, o bisogna che qualcuno espliciti ciò che sta avvenendo dentro di lui?

Quello che io ho cercato di fare, lì per lì, nella crisi del momento, è stato aiutarlo a recuperare un'immagine positiva di sé, tanto è vero che poi ha voluto aiutarmi a lavare i piatti.

Quante volte perde sé stesso e i suoi desideri nello slancio di andar dietro al più grande!

Nel frattempo stanno risaltando anche tutte le qualità più belle di uno e dell'altro, e al nostro cuore assieme alle preoccupazione arrivano anche tante soddisfazioni.

Arrivino pure i venti ad agitare le onde, ma la fatica del viaggio accresca la nostra fede e ci porti ad approdi ancor più meravigliosi.

Buona giornata naviganti

---
La mamma

mercoledì 24 agosto 2011

E' festa! è festa! è festa!

Avrei iniziato così la redazione del giornale se solo fossi riuscita ad aggiornarlo tre giorni or sono, quando Emanuele è rientrato a casa dopo più di quindici giorni di assenza.

Abbiamo trascorso la giornata ad addobbare il cortile con i festoni preparati con le nostre mani nei giorni precedenti e finalmente ultimati. Margheritoni di cartoncino rivestito con i ritagli di carte da regalo riciclate e bandierine di quasi tutte le nazioni, o almeno credo.

Abbiamo dato un colpo di colore fantastico e, come giustamente ha commentato una mia vicina, solo vedendo tutto questo Emanuele avrebbe capito l'attesa che c'era nel nostro cuore per lui.

Mentre Maurizio con Davide armeggiava per la preparazione chiedendomi di tanto in tanto consiglio, io in cucina preparavo torte e biscotti, immancabili ad un festa.

Lui è poi arrivato verso le 18, accompagnato da una famiglia amica di ritorno dalle vacanze alla quale abbiamo strappato un passaggio, e subito si è diffusa l'allegria tipica di quando ci si ritrova dopo un po' di tempo.

Emanuele dopo gli abbracci a ciascuno di noi si è trastullato Elisa per un bel po', il membro della famiglia del quale, a suo dire, ha avvertito di più la mancanza.

Quando siamo rimasti soli ha iniziato a tirar fuori roba che assolutamente dovevamo vedere dalla valigia, mentre Maurizio e Davide facevano una scappata in gelateria. Con quel caldo, e nessun'altra idea, abbiamo ripiegato velocemente su una cena a base di gelato.

I racconti giungevano a sprazzi e un po' confusi, così dopo un po' l'ho mandato a farsi una doccia rigenerante e ben volentieri ha accolto l'invito.

Il giorno dopo siamo stati a Messa insieme e nel pomeriggio... festa!

Abbiamo accolto parenti e amici, qualcuno dei quali, proprio come Emanuele, era rientrato il giorno prima dalle vacanze ed è stata una bella occasione per ritrovarsi.

E' proprio strano perché non abbiamo fatto nulla di particolare o diverso rispetto agli anni precedenti, eppure già due persone ci hanno fatto i complimenti. Probabilmente si deve al fatto che la festa era nel nostro cuore e presto si è diffuso il contagio.

L'aver condiviso il compleanno con un coetaneo di Emanuele ha raddoppiato la gioia, e tutti siamo arrivati a sera stanchi, ma contenti.

Ora vado, mi aspetta un'intera giornata insieme ai bambini, e solo Dio sa cosa ne sarà di me!

Buona giornata naviganti.

- - -
La mamma

giovedì 18 agosto 2011

Ci riprovo... Sono da poco passate le otto e sembra che i miei bimbi ancora dormano.

Elisa ha un po' sfasato il sonno pomeridiano e dimostra d'essere leggermente più eccitata del solito, non vorrei fossero quel paio di biscotti al cacao che mangia per colazione o a merenda. Sembra proprio che su di lei cacao e cioccolato abbiano effetti devastanti, ragion per cui cerco sempre di dargliene col contagocce.

La notizia più rilevante di oggi, giovedì 8 agosto, è che Emanuele compie dieci anni e la mia nipotina tre.
Per ciò che riguarda mio figlio, ancora per quest'anno è prevista una festa in cortile con parenti e amici, ma inizia ad esser grande e non so se il prossimo anno vorrà cambiare stile. Ci penseremo...

Ieri intanto è stata una giornata per certi versi critica che ha stimolato diverse riflessioni in me, riflessioni che la sera ho tentato di condividere con mio marito.

Non mi è stato purtroppo possibile permettere che Davide avesse un compagno di giochi, nonostante abbia provato a contattarlo. E' così anche nella vita, non sempre è possibile subito ciò che desideriamo ed è bene imparare fin da piccoli a ritrovare la serenità dopo una frustrazione.

E' dura per chiunque "riprogrammarsi", tanto più per un bambino, ma queste diventano anche occasioni preziose per un lavoro educativo in vista di una crescita sana.

Davide si è in sostanza impigrito, oscillando tra la richiesta di guardare cartoni e quella di giocare con me.

La prima è stata semplicemente e come sempre limitata, la seconda...

Alle 10.30, dopo aver comunque fatto quattro cose in casa, ero con lui sul divano e la piccola che saltava sulle ginocchia a sfogliare un paio di volumi dell'enciclopedia del corpo umano, attività alla quale è seguita la visione di due dvd. Dopo pranzo nuovo momento di gioco insieme con macchinine e l'indicazione precisa che, una volta addormentata Elisa, ci saremmo messi insieme a completare il lavoretto con la carta che avevamo in corso.

Qualche brontolamento ma ero decisa.

Quando sono scesa erano ormai le14.30 e Davide stava guardano, col mio permesso, una puntata del cartone che aveva scelto. Ho lasciato che terminasse e poi, come preannunciato, gli ho chiesto di spegnere perché mi raggiungesse in cucina dove avevo già iniziato a ritagliare cartoncino.

E' scoppiato un pianto terrificante che ha provocato quello della sorella oltre all'interruzione a quel punto forzata del lavoretto.

La riflessione che facevo poi con Maurizio è che forse sto esagerando con il mio mettermi a disposizione dei bambini. Quando ha semsso di piangere, Davide si è sdraiato sul divano con l'intenzione di rimanere in quella posizione fino a quando io non mi fossi decisa a giocare con lui.

Così però non è possibile. Con tutta la calma e l'amorevolezza, ma anche con tutta la determinata fermezza che sono riuscita a sfoderare, ho cercato di spiegargli che il papà e la mamma trovano sicuramente piacevole intrattenersi a giocare con lui, ma che per tante ragioni non sarebbe giusto se trascorressimo l'intera giornata giocando perché a lui, come ai suoi fratelli, non verrebbero garantite alcune cose fondamentali.

Giocare con mamma e papà è bello appunto perché diventa un'occasione speciale durante il corso della giornata e non la normalità.

Devo tornare a insegnare a mio figlio una cosa che ha sempre saputo: che ci si può amabilmente trastullare anche da soli, usando la fantasia e senza impigrirsi.

Sarà un lavoro duro, anche perché ultimamente Davide è più ombroso del solito, facilmente s'imbroncia e forse non è nemmeno giusto che siamo noi genitori a risolvere i problemi dei nostri figli. Forse a volte conviene semplicemente rimanere loro accanto e guidarli perché trovino al loro interno le forze per riguadagnare l'isola della serenità.

Mi rendo conto che pretendo tanto da me stessa come madre e che ho ancora tutto un lavoro di conversione da portare avanti su di me, un lavoro che mi consenta, a volte, di cadere per sperimentare la presa di quella mano forte, che per me è Cristo, che mi tira su e mi salva per poter rendere a Lui grazie.

Oggi, brontolamenti o non brontolamenti, saremo dalla nonna e stasera festeggeremo la mia nipotina nell'attesa che, da Assisi, ritorni il nostro atteso e amato Emanuele.

---
La mamma

mercoledì 17 agosto 2011

Quasi ci siamo. Sabato Emanule tornerà a casa e noi, ancora una volta alle prese con i nostri sentimenti ed emozioni, siamo intenti ad organizzargli un bella festa di compleanno.

In realtà il suo compleanno cadrà domani, ma non riusciremo a festeggiarlo insieme fino a domenica, anzi, devo cominciare a organizzarmi per gli inviti di quei pochi che ancora sono a casa.

Chissà come sarà riabbracciarlo e averlo di nuovo intorno? sarà un po' cambiato? sarà sempre lo stesso? E' come se non sapessi cosa aspettarmi, ma intanto... sono felice che torni.

Davide sembra aver superato la fase acuta della nostalgia, ma un po' è caduto in quella della noia. La Provvidenza ha voluto che anche lui nei giorni scorsi, e credo anche in quelli a venire, trovasse almeno un compagno di gioco. Già un paio di volte si è trattenuto a casa sua a mangiare, e, se otterrò il permesso della madre, anche lui tornerà da noi oggi per la seconda volta.

E' un modo anche per Davide di riscoprire l'interesse per i suoi giochi e di far emergere, qua e là, la sua difficoltà a condividerli. Ho provato a spiegargli che se riusciamo ad essere ospitali con un amico che viene a casa nostra lasceremo um buon ricordo di noi e volentieri tornerà a trovarci.

Mentre glielo dicevo, ieri pomeriggio, pensavo che perdiamo di vista il percorso che fanno alcune delle cose che noi diciamo ai nostri figli. Sembrano non ascoltarle, o addirittura rifiutarle per poi, in alcune occasioni, accorgersi che invece sono cadute nel profondo e hanno prodotto un piccolo germoglio.

Davide è in quella fase in cui non è più piccolo, ma non è nemmeno grande e non sempre, con lui, si riesce ad usare il ragionamento.

Devo abbandonare... Elisa si è svegliata e piange.

A presto naviganti e buona giornata.

---
la mamma

venerdì 12 agosto 2011

E' parecchio che non scrivo un Post descrivendo i lavoretti che faccio con i miei figli.

Lo scopo principale è quello di passare del tempo con loro, ma un obiettivo non meno importante è quello di mostrare loro (più con l'esempio che con le parole) quanto può essere piacevole e gratificante realizzare un oggetto partendo da materiali semplici.

Si inizia con l'immaginare l'oggetto (ci si può aiutare anche con un disegno su carta o con un modello 3D di Google Sketchup), si deve pensare un modo per costruirlo (l'importante è rendersi conto se è fattibile) e solo a quel punto si può procedere con l'acquisto del materiale necessario.

Un aspetto fondamentale è non avere fretta di finire subito, perchè si sa "la fretta è cattiva consigliera" e in questo genere di lavoretti è facile commettere degli errori che possono far fallire l'intero progetto.

Insomma la domanda è: "possono i nostri <lavoretti> contribuire nel far passare un messaggio educativo ai nostri figli ? ... beh io lo spero tanto :-)

Dopo questa premessa vi presento l'ultima nostra fatica: "la seggiolina di Elisa" (anche se per ora la utilizza ancora poco): 


Di seguito un dettaglio dei nanetti applicati con la colla vinilica:


Alla prossima sfida...

---
il papà




giovedì 11 agosto 2011

Non credevo di amare così tanto mio figlio! Ha dovuto uscire da me la seconda volta perché venisse via quel tappo che inconsapevolmente portavo sul cuore e ne scaturisse tutto l'amore che porto dentro.

Erroneamente ho sempre definito questo come un sentimento di nostalgia, ma tale non è. Non è perché con gioia l'ho lasciato andare, ed è gioia per me che lui possa vivere quest'esperienza di accoglienza e affetto lontano da casa. Tornerà più ricco e tutti ci arricchirà.

Lui sta bene. Ce lo dice al telefono e io stessa lo percepisco dal tono della sua voce. Sta talmente bene che non vorrebbe più tornare e confesso che anche a me succede ogni volta che sto lì, ad Assisi, tra quelle persone.

E' però sorpendente constatare come questa distanza, che volge gli occhi di mio figlio altrove rispetto ai miei, vissuta senza ansie e inutili trattenimenti, riempia il mio cuore d'amore.

Lasciar andare, nella libertà vera, quella che può essere concessa ad un bambino di dieci anni al quale non può ancora essere permesso di dare il taglio netto alla sua famiglia, non è amare di meno, è amare di più.

Quante volte ho desiderato, nella fatica del crescerlo, che tutto tra noi ricominciasse da capo e sinceramente non so quanto riuscirò, al ritorno, a fargli vivere una vita diversa, né so se sia giusto. La fatica del vivere e del crescere sarà ancora a lungo un pane per lui...

Intanto io so che lo amo e che proprio lui è un figlio prezioso proprio per me, tanto quanto non avrei mai creduto.

Adesso so cosa gli dirò la prossima volta che telefonerà...

Ci sarebbero cose da dire anche riguardo a Davide, che è partito alla riconquista di sé stesso, ma per lui un intero post la prossima volta.

Buona giornata naviganti

---
la mamma

martedì 9 agosto 2011

Sono ormai passati cinque giorni da quando Emanuele è partito da casa. Era ancora buio quando è salito in macchina per raggiungere, accompagnato dal papà, la stazione di Brescia dalla quale alle 7 sarebbe partito il suo treno.

E' partito con un borsone e uno zainetto carichi di tutte le sue e forse anche le nostre emozioni, impaziente di arrivare alla meta.

Sono occasioni in cui i sentimenti manifestano tutta la loro dirompenza. L'abbiamo lasciato partire contenti di quest'occasione piovuta dal cielo direttamente nelle sue mani, senza legarlo eccessivamente e senza false ansie, ma accorgendoci di quanto bene gli vogliamo.

Nel contempo però ci siamo ritrovati a gestire le crisi violente di nostalgia di Davide che avrebbe voluto telefonare al fratello ogni momento e diceva frasi tipo: "Quando un bambino di questa famiglia manca da casa bisogna telefonargli tutti i giorni!!!!".

Così si litigava il telefono con la sorella, che voleva giocare a chiamare la nonna e io in mezzo a resistere e tentare di impedire il peggio.

Anche questa cosa però sembra pian, piano rientrare. I miei figli hanno purtroppo a che fare con una mamma che non toglie loro gli ostacoli davanti. Pur rimanendo loro accanto, lascio che scovino le loro risorse per passare oltre, ma confesso che, i dubbi, dopo pianti dirotti e manifestazioni di sofferenza acuta, i dubbi arrivano.

Comunque... oggi Davide ha avuto occasione di essere ospitato da un compagno. Ha pranzato con la sua famiglia e si è trattenuto tutto il pomeriggio a giocare, ma al ritorno.... Al ritorno niente bambino felice col sorriso sulle labbra pronto a raccontare ai genitori tutto il vissuto con toni entusiastici. Abbiamo ritrovato un bambino piagnucoloso, che già chiedeva di poter passare più tempo con l'amico, e non a casa nostra perché lui non ha abbastanza giochi e bla, bla, bla, bla fino a un nuovo pianto servito per cena.

Dopo mezz'ora di lacrime e versi si è calmato ed ha mangiato due piatti di zuppa al pomodoro!

Anche la sorellina non è da meno. In tre giorni mi ha rotto un bicchiere col quale tentava di fare musica battendo una forchetta sul bordo mentre apparecchiavo e oggi un piattino. Ormai è meglio di un'acrobata da circo. Avvicina la sedia al mobile, ci si arrampica sopra e, nella sua concezione, tenta di aiutarmi a lavare i piatti.

La vita nei pressi del vascello è davvero movimentata. Navighiamo, navighiamo e poi si vedrà!

Buona notte naviganti

---
la mamma

martedì 2 agosto 2011

Ne è passata di acqua sotto i ponti dall'ultima volta che ho aggiornato il giornale! Mi rendo conto solo ora che non ho scritto per tutto il fine settimana e oggi siamo già a martedì 2 agosto.

L'evento principe di questi giorni è stato sicuramente il Battesimo della mia ultima nipotina, celebrato domenica nel pomeriggio. E' stata un'occasione per ritrovarci anche fra parenti e chiacchierare un po'.

La sera niente cena. Solo un po' di latte per Davide ed Elisa e... un po' anche per me, che avevo bisogno di rilassarmi.

Poi, nonostante la piccola non fosse molto tranquilla, ho rinfrescato il lievito e mandato la lavatrice e quando Maurizio ha finito la seggiolina costruita con le sue mani, ci siamo ritrovati tutti davanti a un cartone animato.

Ieri invece.... ieri invece sembrava che il mare fosse inclinato e noi non potevamo far altro che scivolare giù lungo crinali insidiosi.

I bambini, forse per la ripresa della settimana, erano più agitati del solito e diverse volte ho alzato la voce con loro. Li ho richiamati di continuo anche per le cose più semplici, ma la cosa che più di altre mi ha innervosita è stata rendermi conto del fatto che Emanuele è indietro coi compiti delle vacanze.

Quest'estate ho veramente fatto fatica, per non dire che non sono riuscita, a fare in modo che svolgesse la quantità minima sufficiente di compiti al giorno. C'è stata un po' troppa superficialità.... Sono la prima a desiderare che il tempo estivo trascorra in attività varie e diverse, e che l'impegno scolastico non sia preponderante, ma quest'anno è rimasto un po' troppo sotto la soglia.

Ieri sera, allora, mi son chiusa in cucina e ho suddiviso il lavoro rimanente per i giorni di vacanze ancora disponibili e speriamo che lo rispetti. Così facendo, inserendo anche qualche contentino, dovrebbe avere ancora dei giorni di sola vacanza la settimana prima dell'apertura delle scuole, prevista per il 12 settembre.

Chissà perché, mi chiedo, tutta questa fatica?!

Davvero una giornata strana quella di ieri e non è che non ci sia stato niente di positivo. Emanuele e Davide sono riusciti anche a giocare insieme e a divertirsi, ed è raro vederli così e poi... anche la mia fede è stata sollecitata attraverso due lettere. La prima l'ho trovata tra le pagine dell'ultimo numero di "Famiglia Cristiana" e la seconda me l'ha inviata mia cugina.

La sera tardi ne parlavo con Maurizio e gli confidavo che oggi come oggi la mia fede non potrebbe passare se non attraverso di lui. E' come se Dio avesse reso negli anni il nostro amore una roccia solida dalla quale partire per ogni direzione, anche verso di Lui.

Sono già quasi le 8 e un quarto. Meglio abbandonare la cabina e salire sul ponte di comando.

Buona giornata naviganti.

---
la mamma