mercoledì 17 agosto 2011

Quasi ci siamo. Sabato Emanule tornerà a casa e noi, ancora una volta alle prese con i nostri sentimenti ed emozioni, siamo intenti ad organizzargli un bella festa di compleanno.

In realtà il suo compleanno cadrà domani, ma non riusciremo a festeggiarlo insieme fino a domenica, anzi, devo cominciare a organizzarmi per gli inviti di quei pochi che ancora sono a casa.

Chissà come sarà riabbracciarlo e averlo di nuovo intorno? sarà un po' cambiato? sarà sempre lo stesso? E' come se non sapessi cosa aspettarmi, ma intanto... sono felice che torni.

Davide sembra aver superato la fase acuta della nostalgia, ma un po' è caduto in quella della noia. La Provvidenza ha voluto che anche lui nei giorni scorsi, e credo anche in quelli a venire, trovasse almeno un compagno di gioco. Già un paio di volte si è trattenuto a casa sua a mangiare, e, se otterrò il permesso della madre, anche lui tornerà da noi oggi per la seconda volta.

E' un modo anche per Davide di riscoprire l'interesse per i suoi giochi e di far emergere, qua e là, la sua difficoltà a condividerli. Ho provato a spiegargli che se riusciamo ad essere ospitali con un amico che viene a casa nostra lasceremo um buon ricordo di noi e volentieri tornerà a trovarci.

Mentre glielo dicevo, ieri pomeriggio, pensavo che perdiamo di vista il percorso che fanno alcune delle cose che noi diciamo ai nostri figli. Sembrano non ascoltarle, o addirittura rifiutarle per poi, in alcune occasioni, accorgersi che invece sono cadute nel profondo e hanno prodotto un piccolo germoglio.

Davide è in quella fase in cui non è più piccolo, ma non è nemmeno grande e non sempre, con lui, si riesce ad usare il ragionamento.

Devo abbandonare... Elisa si è svegliata e piange.

A presto naviganti e buona giornata.

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la mamma

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