mercoledì 30 giugno 2010

Oggi non c'è verso di leggere... nemmeno stasera. Pensavo Maurizio volezze uilizzare un po' più a lungo il pc, se non altro per inserire la foto del nuovo meraviglioso castello, e invece, dopo una rapida occhiata a previsioni, notizie, messaggi, mail...  e me l'ha subito passato.

Nel pomeriggio non c'è stato verso di far addormentare Elisa dopo pranzo. Eravamo in netto ritardo sugli orari, prima di tutto perché ci siamo alzati tardi e poi perché, rinunciando a mezza giornata di spiaggia, in mattinata ci siamo avviati in centro per alcuni acquisti.

Strano a dirsi, ma il sole oggi era cocente. La vacanza ormai volge al termine ed è il primo giorno di vero caldo estivo. Dopo le quattro, nonostante un po' di nervosismo che mi stava guastando il divertimento, ci siamo veramente goduti il mare e la spiaggia.

Siamo entrati in acqua tutti insieme e per la prima volta Davide si è bagnato da capo a piedi. Anch'io sono stati investita da un'onda, rischiando peraltro di inzuppare anche Elisa che tenevo in braccio, e così non volendo affrontare il freddo, il freddo ha affrontato me.

In chiusura, come sempre, castelli e formine sulla sabbia con grandi e piccoli. Cena e uscita serale.

Oggi però è anche il giorno in cui Elisa ha compiuto otto mesi e, sarà un caso, questa mattina, quando sono andata a prenderla, dopo essermi lavata la faccia e aver messo le lenti a contatto, l'ho trovata seduta nel lettino.

Secondo Lele, che era sdraiato di fianco sul suo letto, ha fatto tutto da sola agganciandosi ai suoi piedi e dandosi un colpo con la schiena, ma io non ne sono sicura. Quando è sul passeggino, quasi riesce a mettersi in piedi aggrappandosi al manicotto davanti...

In alcuni momenti ho come l'impressione che abbia fretta di crescere.

Le riflessioni a domani, adesso, visto che anche i bimbi, stanchi delle loro scorribande fuori e dentro l'acqua già dormono, anch'io mi concedo di dormire un po'.

Buona notte

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la mamma.
Siamo all'ora di Cenerentola, quanto mai opportuna data la "cementificazione selvaggia" del bagnasciuga con castelli da favola di marito e figli.

A noi non manca nemmeno la principessa, un po' insabbiata di questi tempi, ma forse proprio per questo, ancora più splendida.

Nonostante sia impossibile impedire che un po' di sabbia le finisca in bocca, mi piace lasciare che le sue percezioni tattili vengano stimolate da questo elemento, asciutto o bagnato, del tutto nuovo per lei. Prende e lascia formine di diversi colori, picchiettandole a terra o contro una gambina e oggi le ho anche messo davanti un secchiello con dell'acqua e quanto le è piaciuto!

Davide, abbandonando il cantiere di famiglia, ha preferito rimanere con noi donne, a preparare torte al "cacao" e formare montagne, ma oggi lui ha ulteriormente vinto la sua diffidenza e il suo timore ed è tornato ad affrontare l'acqua bagnandosi fino al costume e giocando col papà a far giravolte.

Anche la principessa, sempre più loquace, ha fatto il bagnetto tuffando un po' piedi e coscette, mentre Lele, nuotatore ormai esperto (quanto sono lontani gli anni in cui rimaneva almeno a tre metri dal punto in cui l'acqua lambiva la spiaggia!) esplorava i fondali coi suoi nuovi occhialini arancioni.

Ci siamo divertiti...

Le vacanze però, sottraendo tutta (o quasi) la manovalanza casalinga, lasciano pure strascichi e strascichi di riflessioni.

Chissà come, dopo aver toccato alcune delle vette più belle nelle relazioni familiari, mi è venuto in mente che arriva sempre il momento del ritorno a casa. Non stavo pensando al reale momento della partenza, rifuggo come la peste il pensiero della reimmersione nel tran tran di tutti i giorni, ma alla conversione del cuore, a quel figliol prodigo che alberga dentro di noi e che nel momento in cui si volge indietro trova sempre l'abbraccio del Padre misericordioso.

E' sorprendente come si arrivino a vivere sulla propria pelle, magari dopo averle meditate per anni e in diversissime occasioni, le pagine del Vangelo.

Forse a me è capitato oggi, non perché mi sia sentita peccatrice, ma perché il cammino di conversione non è mai finito, e le emozioni che scaturiscono dal mio cuore mi rimandano a due ordini di riflessioni.

Per quanto belle fino allo stordimento mi sono accorta, come gli apostoli sul Tabor davanti all'immensità della trasfigurazione,  che non si può vivere sempre sulla cima della montagna. Prima o poi bisogna scendere e ripartire dalla normalità (noiosa, faticosa, ma quantomai preziosa nelle sue mille pieghe e sfaccetature) di tutti i giorni.

C'è sempre bisogno poi, di un percorso di purificazione fatto come sempre di presa di coscienza e decisione netta di un ritorno. Non possono essere le emozioni a trascinarmi via, come detriti in un fiume tumultuoso, impadronendosi di ciò che sono e prendendo il sopravvento sul mio io.

Mi sono sorprendentemente scoperta capace di modularle, proprio come gli orchestrali sapientemente sanno fare producendo non semplicemente suoni, o peggio stridii coi loro strumenti, ma musica, coinvolgente e liberante per chi la suona, ancor prima che per coloro che ascoltano.

Pensieri, e strascichi di pensieri, sono stormi d'uccelli, come rondini, che compiono le loro scorribande in cielo.

E' tardi, ma stranamente non ho sonno, forse la mente vagherà ancora un po', ma a voi il mio augurio di una buona notte.

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la mamma

martedì 29 giugno 2010


Con Lele eravamo indecisi se riprodurre il Castello della nostra città (!) oppure se costruire nuovamente una piramide.
Invece come spesso mi capita ho lasciato che "l'opera venisse fuori da sè", cioè dopo aver ammonticchiato per bene un bel po' di sabbia, con l'aiuto di mio figlio, abbiamo cominciato ad "affettare" la montagna con le palette e man mano prendeva forma la torre che poi abbiamo completato con alcune finestre, l'ingresso principale e sul fianco (un po' nascosto) un balconcino.

Ancora una volta parecchi passanti hanno avuto parole di ammirazione per il risultato che abbiamo ottenuto...

Questa volta Davide non ha, stranamente, voluto distruggere il nostro lavoro prima di lasciare la spiaggia :-)

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il papà
Rimane sempre e solo la notte per ricucire insieme i pensieri, dopo la risalita a volte lenta, a volte veloce del giorno, dopo che le voci dei bambini si sono placate e intorno senti solo il gracidare pazzo delle rane che popolano sembra in gran numero il canale poco oltre il nostro alloggio, dopo che hai dato tutto a tutti e già quasi senti la voce del giorno che viene a chiamare a un nuovo risveglio.

Potrebbe essere un tempo buono, per dar voce e luce alle migliori ispirazioni, quelle che mi spingerebbero, per esempio, a scrivere nuovi versi, ma è tardi, è sempre troppo tardi!

Qua e là, fra frammenti perlopiù rubati a giochi e intrattenimenti per e con i piccoli, porto avanti la lettura di un'opera in poesia davvero coinvolgente ed esaltante. Mai regalo fu più indovinato! Da più di un anno l'avevo nella libreria, e l'avevo anche cominciato, ma presto interrotto, e sono contenta di aver avuto questo tempo per poter ritornare a queste pagine.

Si tratta, a quanto ho capito, dell'opera migliore di Bertolucci, poeta contemporaneo recentemente scomparso e si intitola "La stanza da letto". Parla delle vicissitudini di una famiglia proprietaria terriera nella Pianura Padana, vicino a Parma.

La normalità della vita, con i suoi ritmi e le sue stagioni, con le sue gioie ed i suoi lutti, diventa straordinariamente ricca di colori, profumi, sentimenti, atmosfere, insegnamenti.

Anch'io mi fermo "... come sull'orlo di un belvedere...", a guardare, a guardarci e scopro queste pieghe nascoste.

Come in questi giorni, in cui sento che la vita nello Spirito comincia dove tocco il limite umano, dove inizio a sorprendermi, nel momento stesso in cui, condividendo l'intimo, più intimo di me, le mie inquietudini trovano pace. L'oltre è lì, giusto a un passo dal binario sul quale corri. E' lì che ti siede accanto, quando pranzi o ceni con chi ami.

Il resto è fede!

Buona notte

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la mamma
Dopo un paio di "dighe" fatte di legnetti e di sassi, costruite senza particolare impegno (si sono distrutte sempre dopo un paio di onde...), ritorniamo a proporre le nostre costruzioni di sabbia che tanto ci danno soddisfazione:


 

Soprattutto la "pseudo" piramide sembra quella riuscita meglio, comunque lascio il giudizio ai lettori :-)

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il papà

lunedì 28 giugno 2010

Panorama del Golfo di Baratti da Populonia

La mezzanotte è appena scoccata e a ragion veduta posso usare l'imperfetto.
Era domenica qualche attimo fa, e ci siamo ben guardati dall'avvicinarci alle spiagge affollate dagli "avventori" del fine settimana, ma "col senno di poi" sarebbe stato da evitare anche il giretto serale per il centro e soprattutto lo shopping!

Domani, pur comprendendo il dispiacere di chi torna al lavoro, si torna alla calma e alla routine del mare, spiaggia, creme protettive, docce, doposole...

Il tempo sembra promettere bene e ai miei bimbi non mancheranno occasioni di divertimento.

Questa mattina siamo stati alla Messa, e quasi, vedendo i molti in costume che, muniti di tutto il necessario, si avvicinavano agli accessi al mare, ero orgogliosa di passare per il centro con il mio completo bianco e collanina, segno sicuro che per noi quello era un giorno diverso, un giorno di festa sì, ma nel Signore!

Alla gioia della Messa è seguita quella del pranzo domenicale tutti assieme, purtroppo, e lo dico con sincero rammarico, non preparato con le nostre mani, mentre intorno, dalle altre porte, si spandevano profumi insoliti che stuzzicavano l'appetito e mettevano allegria.

Anche la nostra tavola però, grazie alla presenza degli ambulanti e di alcuni negozi che vendono prodotti artigianali, è stata allegra. Siamo tornati ad acquistare porchetta, olive nere, formaggi, focaccia e anche due porzioni di torta. Maurizio ha preparato un ottimo sugo (glielo devo) utilizzando un po' di ricotta e un po' di salsa alla boscaiola e, al di sopra di tutto, non è mancato del buon vino!

Nel pomeriggio, quando il sole ormai aveva percorso buona parte del suo tragitto, ci siamo spostati a Populonia, in un parco archeologico che già avevo avuto modo di visitare coi miei genitori ancora bambina e del quale conservavo un buon ricordo.

Abbiamo attraversato la via principale che collega S. Vincenzo a Piombino, fra chilometri di pineta in entrambi i lati che sbocca direttamente sul mare. Banale commentare le file interminabili di macchine ai lati e la gente che, noncurante del traffico, si buttava pacifica in mezzo alla strada!

Lo scenario naturale è stato a dir poco entusiasmante ed è emersa la mia anima da campeggiatrice e i miei ricordi ancora vivi. La Toscana è sempre una meraviglia!

In meno di mezz'ora abbiamo raggiunto la destinazione. Con l'ausilio di una guida abbiamo visitato una delle due necropoli etrusche, quella a noi più agevole considerando il fatto di non poter fare a meno del passeggino.

La tomba più grande, vista esternamente, sembra proprio la casa dei Teletubbies e così, anche Davide ha trovato modo di apprezzare il giro. La collocazione in un grande prato verde, abbracciato dalle alture ancora più verdi poco distanti, e vista mare, ha reso la cosa accettabile anche ai bambini.

Risalendo in macchina abbiamo fatto dieci minuti di strada  per andare verso il paese, un'unica via arroccata, dal quale abbiamo potuto, per pochi secondi, godere di una vista mozzafiato..

Cena con melone e salame, due giri di giostra, due regalini da portare ad amici e parenti e poi... tutti a nanna.

L'unico neo è stato il nervosismo insolito di Elisa, che non ha voluto saperne di rimanere nel passeggino e difficilmente è riuscita a prender sonno.

Sarà il mare o questo dispettoso vento che a volte agita i piccoli.

Anche per noi grandi è giunta l'ora del sonno.

Buon riposo e che il sole possa accogliervi al risveglio.

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la mamma

domenica 27 giugno 2010

Rilassarsi e smaltire la tensione accumulata nei dodici mesi precedenti non sembra essere cosa da poco.

Di sicuro non basta saltare in cinque dentro una macchina e partire per lidi lontani. Più passano i giorni e più me ne rendo conto.

Questa sera, poco prima di risalire dalla spiaggia per docce e cena, ho fatto qualche formina per Elisa sulla sabbia, perché raggiunto il suo punto di noia cominciava ad agitarsi. Maurizio, con Lele e Davide, stava qualche metro avanti a noi, sulla riva, coinvolto nella costruzione di una diga.

Devo ammetterlo, ci siamo divertite e nel tragitto del ritorno sentivo che finalmente, sembra assurdo dirlo, avevo trovato un modo per apprezzare questo tempo provvidenziale che ci è dato per poter stare insieme.

E' sempre questa la chiave, il canale, la via unica per trovare uno sbocco alla gioia: darsi agli altri. Il "pegno" è la rinuncia a dar seguito al mio istinto, che mi vorrebbe sdraiata sotto questo sole per nulla cocente, magari accompagnata da una buona lettura, ma così non è possibile, non quando ci sono tre bambini intorno a cui dedicare attenzione.

Non è più la vacanza di quando Maurizio ed io eravamo soli, e prima converto la mia coscienza staccandomi da ciò che era e andando incontro a ciò che è, prima riuscirò a godere di questi giorni.

Sono convinta che lasciando il mio innato egoismo troverò immensi benefici, e ristoro, concentrandomi sul nostro poter stare insieme, lavorando perché abbia sempre la meglio quello spirito comune che, meravigliosamente, ci rende famiglia.

Oggi soprattutto Davide, ma anche Lele, si sono divertiti un mondo guardando dall'oblò della lavatrice il cestello che girava. Quella di casa è a carica dall'alto e quindi, poco entusiasmante dal loro punto di vista. Non appena il programma è terminato, subito il più piccolo è corso a cercarmi chiedendomi se, per caso, non avessi qualcos'altro da lavare.

Al momento non c'era nulla, ma forse domani riuscirò a combinare almeno un mezzo carico di colorati, per la loro incredibile gioia.

Al più grande di tutti, il comandante in capo, dovrò probabilmente comprare un forno a microonde, anche piccolo. Personalmente, se avessi la possibilità propenderei per un bel forno a legna, ma qui sono tutti iper sensibili alla modernità, e Maurizio sforna crostini e bruschette di ogni tipo ad ogni pasto.

Vedremo cosa si potrà fare al ritorno per fronteggiare le diverse crisi d'astinenza nelle quali di sicuro incapperò... chissà, la notte porta consiglio e allora....

buon riposo a tutti.

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la mamma

venerdì 25 giugno 2010

questa mattina dal terrazzo...

Un altro giorno di vacanza è terminato. Il tempo qui scivola addosso velocemente e io non ho ancora capito se me lo sto godendo o se lo sto semplicemente lasciando passare, ma lasciamo perdere queste questioni emblematiche e passiamo oltre.

Il sole era piacevolmente caldo e siamo potuti scendere in spiaggia tanto al mattino, quanto al pomeriggio. Sto trascorrendo parecchie ore con Elisa, perlopiù adagiate sui salviettoni, mentre lei mordicchia una formina (opportunamente pulita) a forma di lumaca. Lumaca Elisabetta, l'abbiamo battezzata, rubando il nome al personaggio di una canzone dello Zecchino d'oro. Oggi, per far passare il tempo mentre ancora una volta Maurizio e figli maschi si cimentavano con la costruzione di un castello, le ho perfino raccontato la storia di Biancaneve.

Sono diverse le sensazioni che mi arrivano quando la racconto alla mia unica femminuccia, forse perché in lei, labbra rosse, pelle chiara e capelli scuri, un po' rivedo Biancaneve. Lei, non è naturalmente per nulla cosciente del mio blaterare, però è un modo per creare un contatto, come quando sta in braccio e la comunicazione tra noi passa attraverso il contatto fisico.

Non credo esistano parole per descrivere l'empatia che si crea. Ogni figlio è diverso, unico e irripetibile e originale è il rapporto che si instaura con ognuno di loro.

Davide, nel pomeriggio, è riuscito ad entrare un po' di più in acqua, per ritrarsi fingendosi imbronciato ogni volta che cercavamo di stimolarlo a fare un passo oltre.

Lele, con la sua tavola, si destreggiava da solo fra le onde, sicuro ormai di sé e della situazione.

Dopo cena giretto per il centro con gelato. Abbiamo scoperto una gelateria fantastica che prepara anche mousse di frutta o creme... meglio, in questi casi, non pensare alle calorie e cercare di smaltire camminando.

Ora un po' di riposo non guasta. Qui più si dorme e più si dormirebbe...

Buona notte.

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la mamma
Vedere le costruzioni che Maurizio, con rudimentali strumenti, riesce a realizzare sulla spiaggia coinvolgendo i bambini, non fa altro che confermare quanto da tempo sostengo: è un architetto mancato!

Proprio i bambini hanno risvegliato questa sua dote sopita, emersa al tempo in cui Lele, ancora piccolo, lo "costringeva" a realizzare qualsiasi cosa gli saltasse in mente usando i mattoncini delle costruzioni. Siamo passati da vere e proprie cattedrali, a ponti, navi e persino a un cavallo di Troia. La produzione si è poi spostata, liberando ancor più la fantasia, su giocattoli realizzati con materiali di riciclo. Sono quindi comparsi elicotteri realizzati con scatole di banane e rotoli di cart'igienica, aerei, ogni volta portati all'asilo come fossero trofei.

Quella che però io considero la dote delle doti di mio marito, non è tanto riuscire a combinare creatività e precisione, qualità che lo avrebbero reso appunto un architetto d'eccellenza, ma quella di riuscire a "trasformare in oro tutto ciò che tocca".

Mi rendo conto che serve forse qualche precisazione. Non so esprimere tutta l'ammirazione che provo per lui quando mi capita di constatare che davanti alle cose da fare non si ferma al mi piace oppure non mi piace, ma in ogni caso ci si butta con interessamento e impegno cercando di affrontarle al meglio di sé e di trarne il meglio. Questa dote poi, brilla ancora di più quando la confronto con il mio modo d'essere, che solo grazie alla sua vicinanza e al suo esempio sto riuscendo un po' a correggere.

Se solo penso al rifiuto di impiegarmi come ragioniera, seguendo ciò che sarebbe stato normale per il diploma conseguito, pur con buoni risultati.....!

Ma adesso sono una sposa, e una mamma, una felice sposa e mamma!

Quando lo vedo, e mi accorgo di questa dote che sicuramente non ha avuto sufficiente spazio, o possibilità per crescere e maturare, mi viene spontaneo chiedermi quale sia il modo giusto di pormi nei confronti di quelle che saranno le scelte dei miei figli, le scelte che condizioneranno e indirizzeranno il loro futuro.

Adesso, che sono piccoli, forse è il momento giusto, ancora lontani dalle preoccupazioni circa la possibilità di una reale occupazione, per aiutarli a scoprire i loro talenti e svilupparli.

Oggi, per esempio, Lele è tornato sui suoi passi, ad un sogno di quando aveva solo tre anni, che poi ha accantonato, per non dire resettato dalla memoria. Io però me lo ricordo bene, quando diceva di voler fare il contandino, e per distrarlo in macchina e aiutarlo a far passare il tempo, gli raccontavo la storia del semino di riso.

Ultimamente diceva di voler fare l'agente segreto, o di voler lavorare solo mezza giornata per poi fare l'inventore, ma non erano cose alle quali poter dare peso.

Nel frattempo sta crescendo in una famiglia che acquista in larga misura prodotti biologici, che fa il pane in casa, che lo coinvolge nella preparazioni di dolci... chissà.

Se così fosse, però, sarei ben contenta di sostenerlo in ogni modo e magari, con lui come formidabile risorsa, riusciremmo davvero ad aprire il nostro agriturismo!

Sul fronte mare, nessuna particolare novità. Il sole si è svegliato più tardi di noi, e le temperature, per essere estate, sono da brivido. Sono vacanze anomale, inaspettate, che ancora una volta ci costringono a metterci in gioco per trovare alternative, ma forse, proprio per questo, meno monotone.

Una serena notte, un sereno di cui noi avremmo un disperato bisogno!

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la mamma

giovedì 24 giugno 2010

Dato che il primo progetto era riuscito decentemente :-) questo pomeriggio ci siamo ancora dedicati alle costruzioni di sabbia.

Questa volta abbiamo sfruttato il bagnasciuga per avere la giusta disponibilità di sabbia bagnata.
Ne è uscita una torre sopra un cucuzzolo raggiungibile da una ampia scalinata... (in effetti avevamo fatto anche altre tre torri, ma sono cadute rovinosamente durante gli scavi di una galleria...)


Apparentemente i bambini sembravano indifferenti al risultato, ma questa sera durante le preghiere hanno, con mia sorpresa, ringraziato per il castello che avevamo realizzato!

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il papà
Dopo esserci opportunamente documentati il giorno prima su Internet, circa le tecniche per costruire un perfetto castello di sabbia (vedi ad esempio il sito MonkeySee), questa mattina ci siamo cimentati in questa forma di arte decisamente divertente.

Devo dire che i miei due bambini mi hanno dato una mano nell'opera: Lele è andato più volte a prendere l'acqua (senza lamentarsi...) per "impastare" la materia prima e poi ha fatto la seconda torre, mentre Davide ha sagomato la terza torre.

Qualche sasso, un po' di legnetti (che in questa spiaggia non mancano di certo) ed il gioco è fatto.



Alcune bambine che sono passate a fianco, si sono fermate per qualche istante e hanno ammirato la costruzione rendendo orgogliosi i tre "artisti".

Ahimè, Davide prima di salire dalla spiaggia ha voluto distruggere l'opera prima che, secondo lui, qualcun altro la distruggesse :-(

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il papà
Per la prima volta il sole entrato questa mattina dalla finestra ad illuminare le stanze non era un sole ingannevole e la giornata è tornata finalmente ad assumere i tratti tipicamente vacanzieri.

Vita da spiaggia e nulla più.

Al mattino, al fine di non perdere inutilmente del tempo, ci siamo fermati nella spiaggia sotto casa, tra l'altro per nulla affollata.
Abbiamo steso i salviettoni a terra ed inaugurato il nostro nuovo ombrellone. Maurizio e Lele si sono potuti concedere il sospiratissimo bagno, varando pure la tavola di quest'ultimo, mentre io sono rimasta sulla spiaggia con Davide ed Elisa.

Nonostante, a detta di mio marito, l'acqua non fosse fredda, i 25° della temperatura dell'aria e l'irriducibile vento non mi hanno per nulla invogliata a tuffarmi. Quando la piccola si è stufata di rimanere seduta, l'ho presa in braccio e ho camminato con lei fino alla pineta. Dopodiché ci siamo nuovamente appollaiate a terra e con Davide abbiamo atteso che babbo e primogenito terminassero i loro sguazzi fra le onde.

Non sono riuscita a dedicarmi a lungo alla mia attività preferita, la "lucertolaggine", perché appena tentavo di chiudere gli occhi Elisa, che tenevo sotto controllo con un braccio intorno al suo pancino, si piegava e cadeva in avanti. Avendola spalmata ben bene di crema protettiva il suo viso è diventato ben presto una maschera di sabbia che è stata dura ripulire.

Anche Davide non è stato da meno e non ho resistito ad immortalarlo con gambe, braccia e faccia impanate come due cotolette. Come tradizione vuole!

Il pomeriggio non ci sono stati dubbi o tentennamenti sul programma. Siamo di nuovo scesi e, avendo a disposizione più tempo, ci siamo sistemati nella spiaggia libera che divide il mare dalla pineta camminando per dieci minuti buoni. Il vento era già più fastidioso, ma comunque gli uomini della famiglia non si sono fatti fermare e sono tornati a tuffarsi. Quando sono riemersi hanno ingaggiato la costruzione di un castello di sabbia (in realtà un unico muraglione, con due torri e un ponte sul fossato), ed io, per distrarre Elisa che già si agitava, l'ho portata a riva dove l'ho fatta giocare con le onde immergendole per la prima volta i piedini.

I suoi urletti di entusiasmo mi stavano dando la conferma del fatto che la cosa le piaceva, tanto che alla fine anche Davide s'è convinto e senza forzature è venuto a riva vincendo i suoi timori. Non si conteneva più dalla gioia, felice finalmente di aver scoperto che giocare con l'acqua del mare poteva essere davvero divertente.

Ha fatto il tragitto del ritorno con i piedi immersi nell'acqua, mentre all'andata si guardava bene dall'avvicinarsi al mare, e la sera, dopo la doccia, si è addormentato con la testa sul tavolo senza nemmeno cenare.

Abbiamo cercato di recuperare il pasto portandoli fuori a mangiare un gelato, mentre Elisa, nel passeggino, non la smetteva un secondo di parlottare, sveglia più che mai!

Adesso tutti dormono ed è il caso che anch'io mi conceda un po' di riposo.

 Mi sembra di aver vissuto il nostro pirmo, vero giorno di vacanza e non mi resta che augurare, come sempre, la buona notte.

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la mamma

mercoledì 23 giugno 2010

Lo so, è tardi. Maurizio già da un pezzo dorme accanto a me, ma prima di potermi dedicare al mio diario di bordo, ho dovuto scrivere un'altra importante mail.

Forse, data l'ora, è meglio che io non la faccia tanto lunga. Magari domani pubblicherò almeno una foto di questo nuovo, atipico, giorno di vacanza.

Questa mattina ci abbiamo riprovato. Muniti di tutto il necessario, salviettoni e giochi, siamo scesi in spiaggia e abbiamo camminato fino al limite della pineta. Abbiamo abbandonato i maglioni di cotone, ma il cileo risultava ancora coperto e il vento non aveva cessato di soffiare.

Maurizio si è dedicato alla costruzione di un castello, con tanto di mura fortificate, insieme a Davide, mentre Lele si bagnava piedi e gambe ed io, con Elisa, rimanevo sdraiata ad aspettare inutilmente la comparsa di qualche raggio di sole.

Nel pomeriggio la situazione è ulteriormente peggiorata, così, anche se ormai erano le 16, siamo saliti in macchina e siamo stati a visitare San Galgano, in aperta campagna, in direzione di Siena.

E' una chiesa del '200, ormai sconsacrata alla quale manca completamente il soffitto e il tetto. Rimane da apprezzare la struttura architettonica e l'effetto scenico, nonché il panorama. E' posta infatti in una splendida vallata. Siamo poi saliti 300 metri più in alto, all'eremo nel quale è conservata la roccia dove il Santo di cui sopra ha piantato la propria spada in segno di rinuncia alla vita mondana per dedicarsi anima e corpo al Signore.

In macchina, causa diversi chilomentri di tornanti, Davide ha sofferto un po' di nausea, ma siamo riusciti a tornare sani e salvi, accompagnati dalla loquacità di Elisa che in un impeto di esaltazione conversava con Lele.

Essendo rincasati tardi, erano ormai le 20, abbiamo fatto a meno dell'uscita serale. Abbiamo riguardato le foto di questi giorni e poi tutti a nanna.

Domani è un altro giorno e, parafrasando la O'Hara, si vedrà!

Buona notte.

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la mamma

lunedì 21 giugno 2010


  
stasera dal nostro balcone...

 Se davvero fossimo stati su un vascello oggi avremmo dovuto ammainare le vele, o ci saremmo ritrovati con la chiglia rovesciata oppure, nel migliore dei casi, uno di noi avrebbe gridato: "Uomo in mare!".
Grazie a Dio le previsione funeste, che mettevano acqua nella notte e poi fino alle 10 del mattino sono state smentite. Alzando le tapparelle, erano già passate le 8, siamo stati favorevolmente sorpresi da un bel sole e un leggero, contagioso entusiasmo è risorto.
"Oggi - mi son detta - si va in spiaggia!". L'entusiasmo però è durato poco. Terminate le colazioni le nubi sono tornate a oscurare la luce accompagnate da un vento che, per l'appunto, non avrebbe lasciato scampo al nostro vascello.
La nostra irriducibile famiglia, però, non ho ancora deciso se per eriosmo o incoscienza, non si è lasciata abbattere. A turno abbiamo indossato i nostri costumi e con le gambe nude e il corpo coperto da felpe o maglioni di cotone, siamo scesi in spiaggia.
Abbiamo fatto l'unica cosa possibile, solitamente per la sottoscritta davvero piacevole: camminare sulla spiaggia semideserta. Elisa è rimasta in braccio al papà e ha pure trovato modo di farsi un pisolino, mentre io, un po' cercavo di convincere Davide che non era possibile fermarsi e giocare coi secchielli come ripetutamente chiedeva, e un po', riparandomi come potevo dalle folate fastidiose e fredde, cercavo di capire come mai mi stavo portando a tracolla la borsa della spiaggia con quattro salviettoni e le creme solari dentro!
Lele, invece di lanciare nell'aria lamentele acide e polemiche, come normalmente fa quando non può avere tutto, si è divertito a rincorrere le onde che lambivano in profondità la riva.
Camminando per qualche chilomentro verso nord (forse da dove siamo vediamo la coda dell'Elba e l'isola di Capraia... ma non ne siamo ancora certi) ci siamo fermati in corrispondenza della fine del paese, dove ha inizio una distesa pineta e nulla più rompe il legame con la natura.
Il mare, la spiaggia e un fitto bosco di pini... Davide ha rovesciato il suo sacchetto impadronendosi finalmente di secchiello e paletta e non so come si è convinto a bagnarsi i piedi, ma, inciampando, è finito con le ginocchia a terra e si è bagnato pure l'orlo della maglietta...
Dopo pranzo ciascuno di noi ha trovato modo di rilassarsi. Lele e Davide hanno giocato per parecchio tempo col pongo, Maurizio ha un po' navigato in Internet, Elisa ha sonnecchiato ed io ho proseguito il mio lavoro a punto croce che in questi giorni spero proprio di ultimare. Come dire: "Adesso o mai più".
A dirla tutta, non avevo un grande desiderio di tornare in spiaggia. Le nubi e il vento non erano ancora scomparsi e del miglioramento atteso, neanche l'ombra! Fosse stato per me avrei preso la macchina e avrei puntato dritto alla scoperta di qualche altro posto caratteristico. Sembra che a un'ora di strada da dove ci troviamo si possa pure vedere la spada nella roccia.
Il resto della famiglia però non era del parere e così, controvoglia, ho ceduto al desiderio dei bimbi e siamo tornati giù. Questa volta sopra il maglione ho indossato pure il K-Way ma, nonostante il vento soffiasse ancora forte, l'aria era un po' più calda e Lele non ha perso l'occasione di farmelo notare di continuo!
Abbiamo rifatto la stessa passeggiata del mattino, senza borsone e senza secchielli e al ritorno siamo saliti per la merenda. Brioches e succo per i bimbi, yogurt e frutta per Elisa e té verde caldo coi biscotti per noi!
Nonostante l'inizio e lo svolgersi delle ore sia stato un po' così, così, la serata si è chiusa in bellezza. Abbiamo potuto godere, direttamente dal nostro balcone, di uno splendido tramonto e subito dopo abbiamo finalmente accontentato i bimbi portandoli sulla fantastica giostra a cavalli a due piani (vedi sito web) che dal primo giorno ha fatto loro l'occhiolino.
Si sono divertiti un mondo ed esauriti i biglietti sono scesi senza capricci e abbiamo proseguito facendo altri quattro passi per il centro.
Le preghiere, una storia e tutti e tre si sono addormentati.
.... e domani.... voglio il sole!
Auguro la buona notte, lasciando qui incisa  un profezia di mio marito, secondo il quale le vacanze trascorse con i nostri figli ancora bambini saranno le migliori, i più bei ricordi, per loro e per noi.
Grazie, amore mio, che mi hai rimesso sulla giusta rotta! Quello che abbiamo è assolutamente un tempo da godere...
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la mamma

domenica 20 giugno 2010

Siamo al mare. Certo, potrebbe essere un'esclamazione entusiastica, e invece qui, come a casa, ci ha seguiti l'instabilità del tempo atmosferico che rende incerti questi giorni.

Domani questo irriducibile, tardivo autunno, avrebbe dovuto lasciare il posto all'estate, ma il sito internet che consultiamo mette acqua fino alle dieci del mattino e poi coperto per tutto il giorno.

Fosse per me... non dover accendere il ferro da stiro, poter godere, finalmente, del fatto di essere tutti assieme e non essere legata agli orari basterebbe per ritemprare il mio spirito.

La mia preoccupazione sono i bambini, che vedono il mare giusto dalla finestra o dal balcone dell'appartamento che abbiamo affittato per le nostre vacanze. Sempre mosso, sempre grigio...

Chi se li ricorda i riflessi del sole di giorno, e della luna di notte?

Già abbiamo cercato un piano B per domani, ma ancora non abbiamo trovato nulla di soddisfacente.

Oggi era domenica. Siamo stati alla Messa percorrendo avanti e indietro quattro volte il centro. Non conoscendo gli orari ci siamo mossi stranamente in anticipo. Ci siamo fermati a prendere del formaggio, le acciughe sotto sale, e delle olive nere al forno, tanto cercate e mai trovate, che mi hanno riportato alla mente i sapori dell'infanzia e la tenerezza di mio padre.

Potevo avere tre anni, sicuramente era prima della ristrutturazione della casa dove ho abitato con la mia famiglia e che ancora abita mia madre. La domenica con lui, le compravamo al mercato, da un signore che ricordo coi capelli bianchi e un camice blu e che sistemava il suo banco, di olive, appunto, e acciughe, al principio di una piazza che in paese chiamiamo "Terragio".

Mi rivedo a casa, seduta sulle sue gambe, mentre mi proponeva di assaggiare queste olive, il cui sapore, allora, non amavo molto, ma mi è rimasta la tenerezza di quel momento.

Nel pomeriggio, siamo in Toscana, a S. Vincenzo, abbiamo visitato Castagneto Carducci e poi Bolgheri, cambiando il pannolino a Elisa nel baule della nostra macchina, tra le risa degli altri due, divertiti dalla cosa. Nello spostamento non poteva mancare il passaggio per il viale dei cipressi, immortalato una volta e per sempre dal Carducci.

Avvolgente, questo lungo viale alberato, ma forse, dato il grigiore della luce, povero di quella suggestività che normalmente avrebbe.

Una vacanza itinerante è il mio sogno segreto degli ultimi anni. Trovo, personalmente, ormai monotona la "vita da spiaggia", anche se il mare, in sé, continua a piacermi molto. Vorrei visitare luoghi diversi, possibilmente poco battuti dai turisti, ma sarà per quando cresceranno.

Lele oggi, con la mancia della nonna, ha acquistato una tavola dell'Uomo Ragno e Davide, per non essere da meno, un bel piroscafo ancora da varare. Ci ha subito chiesto di poter tornare a casa per poter fare il bagno nella vasca con la sua barca tutta nuova...

Anche Maurizio ha trovato il suo "Eldorado". Attraversando Castagneto ci siamo imbattutti in una bottega il cui slogan era "Ama solo lui" e mostrava una tipa, con tanto di grembiule e cappello da cuoco, avvinghiata ad un peperoncino grande quanto lei.


Dentro c'era di tutto. Marmellate, miele, ogni cosa, rigorosamente a base di questo ingrediente, dicono, dalle innumerevoli proprietà. Non poteva mancare, naturlamente, nonostante le titubanze, un piccolo acquisto.

Dimenticavo... al banco dei formaggi ci siamo fatti ingolosire dalla porchetta, sognata per il resto dell'anno, di frequente rispolverata dai ricordi e Maurizio, gustandola a pranzo e leccandosi letteralmente i baffi, ha quasi composto un'ode tutta per lei. Altro che le mie poesie da quattro soldi!

Stasera avremmo dovuto portare i bambini a fare qualche giro su una bellissima giostra di cavalli, di quelle antiche, che si vedono in molti film, ma la pioggia ha rovinato anche questo programma. Ci siamo accontentati di giocare un po' col pongo e a quel gioco che da piccola chiamavo "frutta e verdura", poi tutti a nanna.

Comunque... ce ne saranno di giorni da raccontare, mentre già sogno Assisi, in vista, come un nuovo "ritorno a casa"!

Buona notte, nella speranza che nuvole e pioggia c'abbandonino e torni il sospiratissimo sereno.

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la mamma

venerdì 18 giugno 2010

Un'altra giornata di quadrupli salti mortali, ma ormai non è una novità, è la mia routine. A quest'ora nemmeno sento più la stanchezza, nemmeno le palpebre pesanti per il sonno. Semplicemente, e ancora per un po', sono sveglia!

Verso l'ora di pranzo mi è preso un po' di sconforto. Le cose da fare, a quell'ora, erano ancora molte, e, nonostante abbia ridotto il carico ai minimi termini, l'idea che non saremmo riusciti a far entrare tutto in macchina ha cominciato a far capolino nella mente e il morale è crollato.

In diverse occasioni mi sono innervosita con i bambini che, giustamente, chiedevano solo un po' d'attenzione da parte di una mamma che li rimproverava perché i loro rimedi contro la noia avrebbero portato un aggravio del mio lavoro.

In più anche questa sera Davide s'è addormentato sul divano accanto a Lele, davanti alla tv, ma senza che accanto a lui ci fossi io o Maurizio. Ultimamente è successo spesso, perché anche la sera per me è diventato un tempo di lavoro (stendere, stirare, mandare la lavatrice...).

Questa cosa però deve assolutamente cambiare. La sera è il momento in cui ci si "congeda" dalla propria famiglia, per ritrovarla il mattino successivo, ed è un momento degno di essere vissuto in ben altro modo.

Ricordo lo scorso anno, di questi tempi... li mettevamo ciascuno nel proprio letto (Elisa ancora era nella pancia), insieme al papà recitavamo le preghiere e poi leggevo loro una storia. Spegnevo la luce e attendevo che si addormentassero per lasciare la loro stanza.

Che soddisfazione provavo nell'essere ruscita a rendere piacevole l'augurio della buona notte...

Ancora una volta dovrò ripensare al modo in cui organizzo le mie giornate, ma la verità è sempre quella: non c'è tempo per tutto! e loro devono avere la priorità assoluta.

Spero di recuperare adesso, nei giorni che trascorreremo al mare, e di approfittarne per trovare nuove soluzioni per il futuro!

Sarà meglio io vada a riposarmi un po', ci sarà tempo per ulteriori elucubrazioni.

Buona notte

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la mamma
Lascio, come messaggio in una bottiglia affidata alle correnti, qualche pensiero per non perdere le pepite rimaste dopo aver setacciato questo giorno.

Bene han fatto i Malavoglia a chiamare la loro barca "Provvidenza", perché è sempre la provvidenza a portare il soccorso insperato quando mi sento in balia delle onde.

Ho messo i piedi giù dal letto con la precisa intenzione di dedicare la mattinata a sbrigare alcune commissioni in centro, a due passi dalla nostra abitazione, ma... pioveva.

"Che monotonia!", ho pensato, e allora meglio cominciare a lavorare di fantasia per rivoluzionare ciò che in apparenza sembrava non più fattibile.
Lele, in piedi presto anche questa mattina, per la terza volta impossibilitato a raggiungere l'oratorio, mi ha dato un mano con le prime faccende.
Mentre terminavo le pulizie dello studio ha passato la spazzola elettrica sui divani della sala, poi lui s'è spostato al lavandino, dove ha lavato le tazze della colazione ed io ho pulito i pavimenti in sala.

Poi? cosa fare? cosa non fare? metto il naso fuori dalla finestra e la pioggia non cessa. Davide si alza, cambio Elisa ed i maschi, dopo la colazione del più piccolo, si mettono sui divani per il consueto e irrinunciabile aerosol e una mezz'oretta di cartoni. Nel frattempo mi sistemo anch'io, rifaccio i letti, preparo le lenzuola per la valigia con Elisa in braccio ed ecco, proprio lei, la Provvidenza. Spunta un debole raggio di sole e la pioggia diminuisce per poi smettere.

Infilo tutti in macchina, carico il baule con ciò che mi serve per il pomeriggio dalla nonna e... via! Prima tappa saluto alla maestra dell'asilo, poi, breve spostamento in un parcheggio, purtroppo a pagamento, e siamo stati in libreria, dall'ottico e nella cooperativa del commercio equo e solidale a prendere miele e banane.

Il pranzo e successivo pomeriggio sono andati bene, nonostante, causa maltempo, i bambini non abbiano potuto usufruire a pieno del cortile. Quando finalmente sono usciti Davide è stato letteralmente mangiato dalle zanzare! maledette!

C'era anche la mia nipotina. Nel giro di una settimana ho potuto godermela più che in un intero anno. Purtroppo, per i ritmi della vita, non riesco a vederla molto spesso.

Al ritorno, verso le 17, ho proseguito nella preparazione delle valige. Manca ancora l'abbigliamento di noi grandi, il completamento del beauty e qualche altro dettaglio. Ancora non so come riusciremo a caricare la macchina, ma ho smesso di preoccuparmi. Alla fine entra sempre tutto!

Chiudiamo il tappo alla bottiglia e buttiamola a mare!

Buona notte, i grilli già cantano e le cicale dormono, anche quelle che probabilmente, fra due giorni, torneremo a sentire.

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la mamma

mercoledì 16 giugno 2010

Normale, normalissima giornata, purtroppo nuovamente bagnata. La pioggia, gli odori che sprigiona la terra in occasione di questo evento atmosferico, hanno un che di romantico. T'incanteresti davanti al vetro, e ti godresti la giornata casalinga, ma con tre bimbi da gestire e le valige da preparare, la casa da pulire tutto diventa un po' più complicato.

Lele, nonostante sia in vacanza, ale 7.15 era già in cucina. Vista l'acqua la giornata di grest è sfumata anche oggi e ben presto si è trovato a fare i conti con la noia. Gli ho fatto lavare le tazze della colazione mentre preparavo il brodo vegetale per il pranzo della piccola e poi gli ho chiesto di tirar fuori dalla valigetta dei campioncini dell'erboristeria tutti gli shampoo e i bagnoschiuma e di raccoglierli a gruppi con degli elastici.
Così è passata almeno una parte della mattina, fino quasi alle 10, l'ora in cui Davide ha fatto colazione! Anche questa mattina non si decideva a svegliarsi e ho deciso di lasciargli godere del riposo di cui il suo fisico sembrava aver bisogno.

Questa notte per fortuna ha dormito tranquillo e sembra essersi rimesso.

Nel pomeriggio è ripassato mio fratello con l'intenzione di portare a termine il lavoro sull'impianto elettrico, ma abbiamo scoperto che il problema è un po' più grave di quel che si pensava. Per risolverlo dovremmo sollevare il pavimento e, al momento, non è il caso di pensarci!

Io, avendo i giorni contati, ho cercato di portarmi avanti il più possibile e sono ben conscia di non aver concesso loro sufficiente attenzione. Per merenda ho preparato un budino (al pistacchio) per soddisfare una loro richiesta, ma non hanno finito la loro porzione. Così, la sera, dopo cena, ha potuto goderne anche il papà.

Questa sera poi ho stirato e adesso sono qui. Domani saremo dalla nonna e probabilmente ci sarà anche la mia nipotina.

Non è proprio il massimo vivere la famiglia quando si è presi da mille cose, ma mi consola il fatto che il "sacrificio" che sto imponendo loro è temporaneo. Non posso impedire loro di giocare, perché facendo confusione mi complicano un po' il lavoro...

Spero solo sia una bella estate. Spero solo il Signore mi aiuti ad amare i miei bambini, a farli divertire e a non rimproverarli troppo spesso.

Mi affido a Lui e concludo con l'augurio di un buona notte.

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la mamma

martedì 15 giugno 2010

Forse questa sera è meglio portarsi avanti. Sembra sia approdata su un'insolita isola di tempo, insolita per quest'ora e forse è meglio sostarvi.

Davide sta facendo il suo aerosol davanti a un cartone (il terzo della giornata, considerando che gli abbiamo fatto il primo questa mattina alle 3.30 per placare la tosse causata dal catarro che si era mosso, e consentirgli di riprendere sonno) e Lele gli fa compagnia. Maurizio è su, credo ad attendere che Elisa ceda al sonno e si addormenti.

Nonostante le poche ore trascorse dormendo, peraltro malamente, questa mattina mi sentivo un leone, anzi, una leonessa. Nella mattinata di ieri, quando ho realizzato che non sarebbe stato per niente facile arrivare a sera, e mi sembrava di non avere risorse sufficienti, mi sono sentita sola di fronte a un'enorme montagna da scalare.
Poi però, passo dopo passo, ho cominciato, affidandomi a Dio, a risalire la china e alla fine, anche se stanchissima, con le batterie in esaurimento e lampeggianti, ad avvisarmi dell'urgenza di una ricarica, sono giunta in vetta.
Ed è così che mi sentivo questa mattina, come in vetta a una montagna.

Ho concluso che affrontare le difficoltà e sperimentare di poterle superare aiuta a sentirsi più forti, a irrobustirsi.

Se qualcuno mi avesse chiesto, oggi, come faccio a fare tutto, probabilmente avrei risposto che comunque avevo già imparato a fare i quadrupli salti mortali!

Ci siamo alzati accompagnati dal ticchettio della pioggia, che mi avvisava che sarebbe stato conveniente tenere Lele a casa, anziché mandarlo al grest, dove la gestione dei bambini in questi casi diventa più difficoltosa.

Alle 10.30, nel pieno delle mie attività mattutine (avevo già tolto la polvere dalla camera di Elisa) è arrivata mia suocera a sopresa e ne ho approfittato per portarmi avanti nel lavoro il più possibile. Avrei avuto ancora un po' di tempo, dopo che se n'è andata, ma ho preferito dedicarlo alla piccola, mentre gli altri due giocavano in cortile, invece che riempirlo di faccende.

Dopo pranzo si è verificata la prima bella novità della giornata. Ho cambiato sempre la piccola credendola sporca, ma, trovandola solo bagnata l'ho messa sul water e per la prima volta non si è scaricata nel pannolino!
Quando si è addormentata ho ripreso le mie faccende da dove le avevo interrotte e devo dire che sono stata abbastanza produttiva.

Al ritorno di mia suocera, erano le 16, avevo già portato a termine tutto quanto mi ero prefissata di fare (pulizia camera matrimoniale, preparazione valigetta medicinali e borsone salviette).

Verso sera, prima ancora che rincasasse Maurizio, è passato mio fratello con moglie e figlia e, con Lele come supporto, a cercato di sistemarci un interruttore della luce che da mesi ci dà problemi. I bambini hanno giocato insieme e alle 19 abbiamo deciso di ordinare le pizze e cenare insieme.

Per concludere, ho scoperto che Elisa ha tagliato altri due denti, gli incisivi centrali superiori. Lei è fatta così, o due alla volta, o niente.

Questa sera, mentre caricavo la lavatrice, rallegrata anche dalla compagnia della nipotina, sentivo un bellissima sensazione nel cuore, la capacità di voler bene. Come i muscoli si contraggono, così si rilassano e per me oggi l'amare non è stato nel senso del contenimento, ma nella possibilità di lasciarmi andare.

Ringrazio e lodo il mio Dio perché riconosco la sua mano dietro ciò che gratuitamente ho ricevuto: le visite, la partecipazione, la compagnia, la voce di un'amica, madre anch'essa di tre figli, che mi offriva aiuto per portare Lele al grest.

Gli altri sono una parte importantissima di noi, guai se mancassero, guai se noi, come persone e come famiglia, ci rifiutassimo a loro!

Vado a raggiungere mio marito sul divano, ho proprio bisogno della sua vicinanza e della sua compagnia. E' ciò che ancora mi manca, mentre lambisco il porto e già scorgo gli ormeggi.

Auguro che a tutti, questa notte, sia concesso il riposo e che la speranza alberghi sempre nel cuore.

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la mamma
Sarà paranoico dirlo, ma mi ritrovo per l'ennesima volta ad aggiornare il mio diario di bordo ad un orario allucinante e allucinante è stata anche questa giornata!

Davide è rimasto a casa dall'asilo. Nella notte ha lamentato un forte mal di gola e in mattinata, dopo aver lasciato Lele all'oatorio, sono stata in farmacia per prendergli un antinfiammatorio.

S'è alzato che ormai erano passate le 9, ma non era del suo solito umore. Come sempre, quando non sta bene, la richiesta di attenzione aumenta vertiginosamente. Il fatto che sia la settimana prima della partenza non agevola per niente le cose, anzi! Dovevo in qualche modo iniziare la pulizia degli ambienti mentre i miei piccoli piangevano come salici, e intanto il telefono squillava, e squillava.

Prima il dentista, poi l'antennista che prevede di arrivare per le 13.30 e io, sola, avrei dovuto gestire il tutto. Se non credessi nella divina Provvidenza probabilmente soccomberei!

Stavo giusto gestendo un "No!" lagnoso di Davide che non voleva dar seguito ad una delle mie richieste  o proposte, quando sono incappata nell'immagine del Sacro Cuore che proprio lui, venerdì ha portato a casa dall'asilo. In capo a qualche minuto i miei bimbi si erano nuovamente addormentati per svegliarsi solo verso mezzogiorno (Elisa) e mezz'ora più tardi (Davide).

Così ho potuto pulire il bagno al piano superiore e rifare i letti.
Avendo perso tempo poi a causa del lavoro dell'antennista, ho dovuto recuperare in serata, finendo per accendere il ferro dopo le 22.

Sono pure riuscita a pulire un po' l'aiuola, e a iniziare a preparare lo zaino dei libri da portare via.

Adesso proprio non ce la faccio a scrivere altro, m'addormento letteralmente davanti al pc.

Auguro a tutti un buona notte

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la mamma

domenica 13 giugno 2010

Davide ha qualche linea di febbre. Ha cominciato a lamentarsi nel sonno poche ore dopo essere stato portato nel suo letto e ancora adesso abbiamo dovuto somministrargli una seconda dose di antipiretico.

Sono bastati due giorni senza aerosol per far precipitare la situazione? non ho risposte, ma spero proprio che non finisca in una broncopolmonite.
Certo il tempo così variabile degli ultimi tempi, ben lontano dallo stabilizzarsi, non favorisce affatto uno stato di salute buono. Ci ricaccia inesorabilmente indietro, in situazioni che sarebbero normali intorno a Natale, ma del tutto anomale a metà giugno, a soli sei giorni dalla programmata partenza per le vacanze.

Questa notte, peraltro, non ho retto alla stanchezza e non ho trovato altro rimedio, ai suoi pianti senza spiegazione, nella mia scarsa lucidità del momento, se non quello di portarlo a far pipì e consolarlo consentendogli un giro nel lettone.

Maurizio ed io ci siamo coricati un quarto d'ora dopo la mezzanotte, al termine di un'altra giornata piuttosto impegnativa e per la prima volta in più di due mesi ho mancato la registrazione degli eventi sul mio diario di bordo.

In mattinata ho preparato una torta, un po' da sola, un po' coi bimbi, perché oggi avremmo festeggiato il compleanno di uno dei miei fratelli, e mentre preparavo l'impasto e sbattevo le uova abbiamo ricevuto la visita dei miei cognati e di mio nipote in partenza per un'isola greca.

E' stata una piacevole visita e un piacevole scambio di saluti prima della partenza.

A mezzogiorno ho fatto il bagnetto a Elisa mentre Maurizio preparava il pranzo e poi...
Lui è uscito per accompagnare i maschi in una zona della città dove avevano organizzato laboratori creativi (lavorazione carta, creta, pittura...) ed io... ho lavato i piatti, ho messo a nanna la piccola, steso la biancheria, lavato i capelli e fatto fare merenda a Elisa che nel frattempo si era svegliata.

Verso le 17.30, quando sono rincasati, io stavo procedendo al famigerato cambio delle scarpe che, rimanda, rimanda, non ero ancora riuscita a predisporre.

Fuori dalla vasca i maschi mi ci sono infilata io per una breve ma ritemprante doccina. Abbiamo cenato a pane (il nostro!) affettati e formaggio e alle 21 abbiamo ricevuto i nostri ospiti.

Con alcune coppie del gruppo famiglie abbiamo proseguito la formazione di quest'anno confrontandoci e condividendo quanto tra di noi (sposi) è emerso rapportandoci ad un brano prescelto della Parola di Dio.

Ieri in particolar modo siamo stati sollecitati a verificarci guardando la sacra famiglia nei suoi anni di vita nel "nascondimento", o meglio, nella più assoluta normalità, a Nazaret: perché è lì che le nuove generazioni si formano e i grandi valori vengono trasmessi.

E' stata una vera e propria occasione di crescita perché ciascuno ha messo sé stesso e nessuno a parlato di "massimi sistemi". Le preoccupazioni e difficoltà serie, come anche le gioie e il raggiungimento di tappe importanti sono state condivise in un clima di assoluta fraternità a vantaggio di tutti.

Questa mattina poi, la partecipazione alla Messa, con Davide in braccio che dormiva a causa del suo malessere, mi ha particolarmente coinvolta. E' stato letto un brano di Vangelo che chissà quante volte ho sentito nella mia vita, quello dell'adultera che piangendo bagna i piedi a Gesù e poi li asciuga coi propri capelli.
Quanta passione, desiderio e amore, anche da parte di Gesù che dice a Pietro, scandalizzato: "Tu non hai mai fatto nulla di tutto ciò per me quando sono stato a casa tua".

Nessuno è escluso dall'amore di Dio, e noi, quanto e come sappiamo amare Lui e coloro che accogliamo (marito, figli, vicini, amici....)?

Un'altra doccia gelata sulla mia coscienza!

Poi siamo stati a casa di una nonna appunto per il compleanno di un fratello. Bel momento di famiglia. Siamo stati bene insieme e i bambini hanno messo il loro tocco di allegria e vivacità.

Nel pomeriggio sono stata ai battesimi e ora, probabilmente, concluderemo la giornata da amici.

Non so come andrà questa settimana, con Davide che domani rimarrà a casa dall'asilo per smaltire il suo malessere e Lele che dovrà essere accompagnato all'oratorio per il Grest. Vedremo. Ripeto la preghiera al cuore misericordioso di Cristo: "Gesù confido in te" e sicuramente l'anima troverà in Lui il ristoro di cui ha bisogno.

Viviate bene quest'ultimo scorcio di domenica e buona settimana.

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la mamma

venerdì 11 giugno 2010

L'ora è tarda e la piastra del ferro da stiro è ancora rovente. L'ho lasciata sull'asse ancora aperto a raffreddare, mentre anche questa sera, questa notte, lascio qualcosa di scritto in questo blog.

Maurizio è tornato presto dal lavoro e anche a Lele è stata concessa la mezza giornata per la fine della scuola.

In mattinata, dopo aver impastato il pane, le colazioni, accompagnato Davide, pregato e messo a cuocere il polipo con le patate (piatto freddo e pronto per il pranzo), ho ripulito il piano inferiore. Lavoro sacrosanto visto che la polvere sui mobili e lo sporco sui pavimenti urlavano vendetta! Ho terminato poi nel pomeriggio e Lele ha dato una mano a passare la spazzola elettrica sui divani e l'aspirapolvere solo in sala però (troppa fatica passare anche la cucina!).

Elisa prima ha pisolato, e poi è rimasta comunque tranquilla nel passeggino mentre un'amica, al telefono, come al solito tenuto abilmente fra spalla e orecchio, mi aggiornava circa le ultime vicissitudini della sua vita.

Dopo le merende avrei potuto scegliere se stirare, aggregarmi alla scialuppa in partenza per il centro commerciale (avrei dovuto comprare un paio di costumi per me e i sandali per i bimbi) oppure dedicarmi al cambio scarpe. Su consiglio di Maurizio ho scelto il centro e ho fatto bene, altrimenti avrei dovuto recuperare in settimana e sarebbe stata dura trovare un buco.

Al rientro abbiamo sistemato la spesa e cenato e poi Maurizio ha portato Lele e Davide ad uno spettacolo gratuito allestito in città.

Io ho lavato la montagna di stoviglie che si era accumulata fra lavandino e fornello e poi, dopo aver messo la piccola a nanna, ho stirato concedendomi di ascoltare un'opera di Verdi, e precisamente "Un giorno di regno".

Non sono rincasati tardi i miei tre cavalieri, ma l'entusiasmo dei bimbi per la bella serata era alle stelle. Le voci si sovrapponevano e si contrastavano nella foga di volermi raccontare almeno qualcosa.

Domani ho già una tabella di marcia piuttosto fitta, ma sopravviverò.

Mi affido allo spirito e auguro a tutti una buona notte.

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la mamma

giovedì 10 giugno 2010

Penultimo giorno di scuola. Domani alle 12.30 Lele sarà ufficialmente in vacanza. Già le maestre hanno iniziato, in settimana, ad assegnare meno compiti e ieri, il mio studente, ha avuto molto tempo libero a disposizione e, come prevedibile, è iniziata la noia.

Anche oggi, la noia, avrebbe potuto essere un problema. Poi però la nonna ha tirato fuori il suo coniglio dal cilindro. Con uno strategico messaggio allo zio, ha consentito che venisse passato a Lele un puzzle di proprietà di quest'ultimo (500 piccoli pezzi aventi per soggetto due delfini al tramonto) ed una moto gialla, più volte in altre occasioni chiesta e cercata per giocare, venisse "ereditata" da Davide.

Così io ho ricamato un po', mentre la mia bambola (oggi in bianco e blu) dormiva accanto a me nel passeggino, Lele componeva con destrezza e inaspettata pazienza la cornice del suo puzzle, e Davide, in un angolo del soggiorno, tra costruzioni sparse, s'addormentava sul pavimento.

Si compongono nella mia mente mille attimi di tenerezza. Stamattina, dopo colazione, Davide, che sembrava avesse intenzione di disegnare prima dell'asilo, è stato colto da un inspiegabile mal di pancia. Raggiunta al piano superiore, dove mi apprestavo a lavare e vestire Elisa, non mi sono limitata, come solitamente e ragionevolmente faccio, ad invitarlo ad andare in bagno. "Forse - ho pensato - è solo una richiesta d'attenzione", così, sostenendo la piccola con un braccio, ho abbracciato anche lui e fra un complimento e l'altro gli ho detto: "Ti voglio bene", una frase che sempre più spesso cerco di inserire nel dialogo con i miei figli. E' trascorso un attimo, una frazione di secondo e... "Mamma, è andato via il mal di pancia adesso!". Centro!

Nel pomeriggio, dopo pranzo, dopo la consegna della scatola del puzzle, dalla nonna, il grande mi viene incontro con le braccia spalancate e volentieri ho risposto all'abbraccio, dicendo anche a lui: "Ti voglio bene".

Ma poi perché, in cortile, col pallone, ancora una volta è esploso di rabbia nei confronti del fratello? una rabbia inspiegabile ed esagerata rispetto a ciò che realmente stava avvenendo. Digrignava i denti, stringeva i pugni, tirava calci all'aria e alle cose mentre in volto diventava paonazzo e con modi sgarbati cercava di allontanare il più piccolo da lui. Come sempre accade in questi frangenti, però, più il grande lo allontanava, più il piccolo lo cercava e lo seguiva in un aggrovigliarsi di sentimenti che solo il mio intervento a potuto almeno temporaneamente sedare.

Dopo cena, approfittando di un ritardo di Davide nel lavarsi e mettersi in pigiama, mentre Lele già stava con me in cucina, chiedendo il permesso di assaggiare il caffè e delucidazioni sull'uso della paglietta per le pentole, ho ripreso l'argomento. Ancora una volta ho cercato di farlo ragionare sulle emozioni provate e sulle modalità di espressione delle stesse, ottenendo "un'ammissione di colpevolezza". "Mi sono accorto di aver esagerato", mi ha detto, e, per come è fatto lui, è davvero un grande passo.

Crescerà, maturerà, lo so, e nel frattempo cercheremo di stargli accanto, di farlo sentire comunque amato e se potremo, come potremo, di indirizzarlo.

E dire, che un'attimo prima dell'esplosione, seguivo con la mente una poetica ispirazione e (è proprio il caso di dirlo visto ciò che sarebbe successo di lì a poco) sfidando la sorte, ho recuperato carta e penna per fissare quei versi, quei pensieri.

Ti guardo
e mi sembra che i tuoi occhi,
forse,
abbiano ancora da confidarmi qualcosa
della tua anima adulta.

Ti ricordo,
era il tempo del frutto acerbo,
quando in te teneramente
riconoscevo
l'azzurro infinito del cielo,
e lo sconfinato verde del prato.

Si componevano
e mitigavano
del sole
i bagliori troppo accesi.

Seduta a gambe incrociate,
come sull'orlo di un belvedere,
ora getto lo sguardo
nello sprofondo di un'anima
e arriva,
picchiando duro al centro del cuore,
forte l'emozione.

Contemplo l'uomo fatto,
capace di grandi scelte,
solido,
perché mi possa in lui librare in volo.

Sono come uccello
che spiega le ali
e si getta,
dalla cima di una qualsiasi cosa
e là,
nel vorticoso vorticare del precipizio
incontra
la corrente ascensionale
che potente
sostiene il suo volo.

Ho dovuto però terminarli mentalmente strada facendo, e fugacemente, segnarli sul foglio.

Ora come sempre è tardi, meglio rimandare a domani riflessioni, commenti, resoconti.

La notte sia buona per riposare, ritemprarsi e ai primi raggi mattutini raddrizzare la prua, programmare nuove partenze, nuovi viaggi dell'anima.

Buon riposo

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la mamma

mercoledì 9 giugno 2010

C'è trepidazione nell'aria, come una tempesta elettromagnetica di sentimenti. Tante cose belle stanno avvenendo, ed è facile ritrovarsi con un sorriso puro, purificato da tanto faticare, come sulla sommità di una montagna.

Con facilità ripenso ad un commento letto oggi sul messalino, a corredo della prima lettura prevista oggi dalla liturgia e lo sottoscrivo: la straordinarietà sta nelle cose ordinarie. Dio si fa trovare nella brezza leggera piuttosto che nel fuoco impetuoso e dobbiamo solo imparare a riconoscerlo.

Questa mattina, con Elisa e la nonna, dopo aver lasciato Davide all'asilo, abbiamo girato per il mercato e fatto acquisti. I costumi per il mare per i maschietti, due magliette per lei, la tenda zanzariera coi limoni e poi tanta verdura. Rientrando mi è capitato di pensare a quanto fosse bello essere famiglia, e questo intanto che pulivo i cassetti del frigo per sistemare gli ortaggi appena presi.

E' probabile che io sia particolarmente sollecitata dalle vacanze che si avvicinano, ma è straordinariamente indescrivibile la tenerezza che sento, la stessa del periodo appena successivo al momento in cui ho conosciuto il ragazzo che poi sarebbe diventato mio marito.

Ricordo che allora, un giorno d'estate, una coppia di testimoni di geova ha suonato alla mia porta e, prima ancora di rendermi conto di chi fossero, uno dei due mi ha mostrato un'illustrazione di bambi nel bosco, e mi ha chiesto cosa pensassi, e se mi sarebbe piaciuto essere lì. Spiazzandolo gli ho risposto che era talmente bella la realtà che stavo vivendo che non mi serviva un sogno...
Ecco, è così anche adesso!

Oggi sistemavo le tende alla finestra della cucina e pensavo a Lele, a cosa diventerà mai da grande e poi... ho pensato a me, da bambina e mi sono chiesta se ho mai desiderato diventare madre. I bambini sanno molte cose riguardo al loro futuro. La risposta è stata no, non ho mai sentito chiaramente che la maternità sarebbe appartenuta al mio futuro, anche se, come tutte le bimbe, volentieri giocavo con le bambole, ma il matrimonio si.

Sapevo, sentivo che mi sarei sposata e avevo anche deciso che mio marito si doveva chiamare "Luca". Invece poi è arrivato Maurizio e non ho nemmeno più battezzato con quel nome nessuno dei miei figli.

Tutto questo per dire che Dio mi fa scopire e vivere e gioire dello straordinario tutte le volte che apprezzo ciò che sono e ciò che ho, e tutte le volte che sostituisco la spontaneità di una lamentela con un ringraziamento.

"Grazie Signore che i miei bimbi mi tolgono dall'indolenza e dalla pigrizia e stimolano la mia fantasia - anziché - ho troppe cose da fare, vorrei riuscire a riposarmi un po'".

Diario di bordo nostalgico, ma diario di bordo estremamente attuale.

La notte è solo il tempo per allenare la fede.

Sia buona.

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la mamma

martedì 8 giugno 2010

Fortunatamente il mal di testa che mi picchiava le tempie fino a prima di cena sembra essere scomparso. C'è stato un momento in cui ho pensato che non sarebbe finita più questa giornata, e invece adesso sono qui e i miei tre bimbi sono a nanna.

Dopo la merenda sono rimasta, come sempre, a loro disposizione, ma Lele, che non aveva potuto farlo prima perché in camera Elisa dormiva, ha preferito passare un'ora ai videogiochi e Davide l'ha seguito a ruota. Quando sono salita per il normale cambio pannolino a Elisa, quest'ultimo dormiva con la testa sulla scrivania.

Lele poi è stato in palestra (ancora una volta e anche il Judo andrà in vacanza...) ed io mi sono messa ad imbastire la cena. Per variare e stare un po' alla larga dalla scatola del formaggio, questa mattina ho tirato fuori dal congelatore i petti di pollo. Avrei voluto preparare una buona insalata, ma poi ho fatto la cernita mentale di ciò che dispensa e frigorifero potevano mettermi a disposizione: pane, un peperone, qualche pomodoro, delle olive nere e... è uscita un'altra cosa.

Per rendere meno problematico anche a Davide mangiare la carne ho preparato delle bruschette. Fette del nostro pane tostate e un trito di carne e verdure cotte prima con aggiunta di olive nere.

Hanno mangiato tutti! poi ho permesso loro di aprire quell'unico sacchetto di patatine formato famiglia che ci concediamo una volta la settimana.

Anche il pranzo però è stata una scommessa, e una scommessa vinta. Lele tornava per pranzo e così... dovevo evitare la pasta, perché lui non la gradisce in particolar modo, la poca verdura che c'era avrei dovuto usarla la sera, mi sono orientata sul risotto.

Dopo essere passata idealmente dalla curcuma al curry ho dirottato sulle spezie fresche a mia disposizione. Ho usurpato un paio di rametti di rosmarino dal cespuglio della mia vicina e ho preso qualche foglia di basilico e salvia dalle nostre piante. Ho lessato il tutto insieme al riso e al termine ho aggiunto anche prezzemolo e... anche Lele ha svuotato il piatto. Non volendo fargli mancare l'amatissima verdura cruda, ho preparato un'insalata di finocchi e carote e anche il secondo, con l'aggiunta di scagliette di grana, era fatto.

C'è stato poco altro oggi. Maurizio ha tagliato finalmente i capelli a Davide collaudando la macchinetta tagliacapelli nuova fiammante e insieme hanno scoperto che "non fa male", ma "fa il solletico!", il tutto mentre ciocche di capelli volavano sospinte dal vento per tutto il cortile. Io ho fatto qualche buona chiacchiera con le vicine, ma niente telefonate particolari e adesso.... qualche scena di un film e poi nanna.

Buona notte

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la mamma
Il nervosismo degli ultimi giorni sembra avermi finalmente abbandonata, e anche se la situazione meteorologica non era delle più stabili, in me pian piano sta tornando il sereno.

Ci siamo alzati una buona mezz'ora prima del solito. Lele doveva essere a scuola per le 7.30 per via della gita, ed è uscito insieme a Maurizio. Non l'avrei più rivisto fino alle 19.30 questa sera. Mi è sembrato un tempo lunghissimo, e dentro avevo una nostalgia buona, non fatta d'ansia, ma di desiderio d'incontro.

In qualche modo è stata la conferma del fatto che a mio figlio voglio bene e che quando non c'è... mi manca.

Anche Davide si è svegliato spontaneamente presto, troppo presto, tanto è vero che subito dopo aver vuotato d'un fiato la tazza col suo latte e miele, mentre anch'io finalmente mi godevo la colazione, si è riaddormentato con la testa sul tavolo. Gli ha fatto compagnia la sua sorellina, anche lei costretta ad una levataccia.

Non avrebbe voluto andare all'asilo, credo la stanchezza a questo punto si faccia veramente sentire. L'ho convinto parlandogli degli amici che lo attendevano per giocare e del fatto che fra poco partiremo per il mare e poi, sul calendario, abbiamo disegnato un sole in corrispondenza di ogni giorno che lo separa dalle sospirate vacanze.
In questo modo potrà rendersi conto da solo del tempo che passa.

Al ritorno l'ho trovato sorridente e ci siamo goduti insieme la merenda per poi uscire in cortile. Si è messo a giocare con ruspe e trattori mentre io, sulla panchina, sfamavo la piccola e pensavo a cosa preparare per la cena e a come coinvolgere il nanetto che mi stava di fronte, in quel momento preso dal suo gioco di fantasia.

Dopo un cambio di pannolino ho giocato a pallone con Davide (le mamme devono essere disposte anche a questo!) fino al suono delle campane e poi... poi ci siamo lavati le mani e siamo andati a cogliere una tazza di foglie di basilico e abbiamo preparato il nostro primo pesto fresco.

Non fatto naturalmente secondo tutti i crismi, a me, per esempio, manca il mortaio e ci siamo dovuti accontentare di un banale elettrodomestico che farebbe rizzare i capelli ai perfezionisti della cucina, ma noi ci siamo divertiti.

Ho lasciato che Davide annusasse l'odore del basilico e poi quello dei pinoli, nella speranza di vincere la sua diffidenza nei confronti di alcuni alimenti. Ultimamente sembra che all'asilo sia tutto più buono che non a casa nostra. Lui ha un amore viscerale per la pasta, ma bisogna che si abitui anche ad altri sapori e consistenze e che trovi piacevole masticare e non è facile invogliare un bambino a compiere nuovi passaggi e ulteriori progressi, soprattutto quando, come Davide, mostra un po' di pigrizia.

Mi sono rifatta ad una storia che gli è piaciuta molto, narra di un draghetto che viene lasciato dalla nonna per un pomeriggio e l'aiuta a cogliere le verdure per poi, la sera, preparare un buon minestrone. Nella storia funziona, ma nella realtà...

Fatto sta che abbiamo preparato le nostre tagliatelle con pesto prodotto in proprio e tutti hanno svuotato il piatto. Lele ci ha raccontato la sua giornata e così ci ha resi partecipi delle sue nuove esperienze.

Nel frattempo sto pensando a come poter rendere il periodo estivo un bel momento, soprattutto quando sarò a casa sola coi bimbi e forse qualche idea mi sta venendo. Hanno aperto giusto oggi il parco vicino a casa nostra, e sarebbe una bellissima cosa se non avessero inizio cattive frequentazioni. Vedremo.

Spero che questa riacquistata serenità non mi abbandoni tanto presto, così ogni cosa avrà colori diversi, colori migliori.

Buona notte.

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la mamma

lunedì 7 giugno 2010

Siamo stati in Chiesa questa mattina, come ogni domenica. Nonostante ci fosse il sole, invece di incamminarci a piedi abbiamo preso l'auto. Subito dopo la funzione, infatti, avremmo dovuto fermarci all'oratorio, dov'era prevista una piccola iniziativa per la conclusione dell'anno catechistico.

Presentazione del lavoro di ogni gruppo (compreso quindi quello della prima confessione) e pranzo al sacco. La festa però è iniziata prima, proprio durante la Messa, dove la solennità ha sottolineato l'importanza della ricorrenza liturgica: quella del Corpus Domini.

Come non sposare le parole "tuonanti" del sacerdote che ricordava che inginocchiarsi davanti a Dio insegnava a rimanere in piedi davanti ad altri dei che vorrebbeo ridurci in schiavitù? Carriera, soldi, per i quali si è disposti a tutto!
Poi nel pomeriggio, subito dopo pranzo, nuovo momento di adorazione all'Eucaristia con i bambini. In silenzio con lo sguardo puntato all'ostia consacrata...

E poi stasera... al termine della processione, un padre missionario originario della nostra cittadina ha ricordato che ci sono due cose senza le quali non si vive bene: l'amore e la comprensione e tutti ne hanno bisogno, ma per essere in grado di donarle bisogna averle ricevute.
Noi, cristiani, mangiamo del corpo di Cristo e con Lui in noi siamo pieni di amore e comprensione da donare, o meglio, come oggi ricordava sapientemente il nostro don, lo diventiamo dopo un cammino che inizia il giorno della nostra Prima Comunione.

Tanti pensieri, insomma, tanto su cui riflettere e meditare.

Oggi ancora mi sono spazientita, ma ci sono stati anche diversi momenti buoni, come buono è stato il tempo per portare con me nella preghiera le persone che amo e che in questo momento soffrono.

Con Maurizio abbiamo inoltre avuto modo di confrontarci su alcuni argomenti con una coppia con la quale ci troviamo molto in sintonia.

Una giornata tutta fuori, fuori da casa nostra, dentro la comunità ad aprire nuovi orizzonti per poi ritornare alla normalità.

Domani si torna a calvalcare le onde, anche quelle più alte e insidiose e ci vorrà parecchia energia.

Lascio un ricordo su questo diario, il sorriso sul volto di una mia amica che non ho mai visto così disteso e sereno e comunicativo. Ciò che sta accadendo a lei e alla sua famiglia, dopo attese interminabili, sta quasi per realizzarsi. Sarà difficile per il cuore reggere un'emozione così. Impossibile non notare quel sorriso, impossibile non lodare Dio per la gioia che mette nel cuore degli altri che con un sorriso se vuoi, ti rendono partecipe.

Grazie amica mia, perché anche se i normali "problemi" di noi donne in questi giorni si stanno mettendo per traverso al mio mondo e al mio viaggio, tu hai portato la serenità dove c'era un po' di tempesta e un filo di insofferenza.

Non mi resta che augurare la buona notte e speriamo che lo sia...

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la mamma

domenica 6 giugno 2010

E' ufficiale, nemmeno la nostra famiglia è perfetta! E' stata una giornata durante la quale, purtroppo, molto è sfuggito alle maglie strette dei nostri proponimenti e diverse volte il nervosismo ha prevalso sulla pazienza. Emanuele s'è preso uno scapellotto dal papà per l'atteggiamento sbagliato nel rispondere per la seconda volta nel giro di pochi minuti e questo dopo che io l'avevo sgridato alzando la voce.

Stavano già suonando le 16 e mi chiedeva seccato perché non gli avessi ancora preparato la merenda, e siccome dopo pranzo avevo lavato i piatti, preparato la pasta per la focaccia, lessato i fagiolini e stavo in quel momento preparando la nizzarda ho reagito male. Davanti agli occhi avevo già il resto della giornata tutto in salita!
Maurizio ha tentato di sistemare un interruttore della luce che da mesi ci dà problemi, e proprio ieri sera è di nuovo saltata la corrente e poi ha ripescato dalla cantina il seggiolone per Elisa.

I piccoli sono saliti a giocare al computer e il loro comportamento doveva essere un chiaro segnale per noi che li stavamo trascurando, ma abbiamo lasciato che il nervosismo prendesse il sopravvento.

Personalmente, non sono riuscita a coinvolgerli in ciò che stavo facendo e forse non ci ho nemmeno provato e di lì in poi è stato tutto un aggrovigliarsi di sentimenti negativi.

Chiedendomi se ho amato oggi mi trovo profondamente mancante, il mio fuoco era altrove e non su di loro, non sulle persone che mi erano intorno e a me sono affidate.

E' vero che a volte Lele ha atteggiamenti sbagliati, che vanno corretti, ma il modo in cui abbiamo tentato di farlo ci ha messi contro.

Già il mattino per me è iniziato macinando nervoso, un nervosismo del tutto immotivato al quale anche ora non riesco a dare ragione. Ho preparato il dolce al cocco con Davide, ma stavo rischiando di rovinare un bel momento prendendomela per lo spreco di ingredienti che di tanto in tanto si rovesciavano sulla tovaglia di plastica.
Mi ero dimenticata che stavo avendo a che care con un bambino di quattro anni.

Nel pomeriggio ho preparato la pasta per la focaccia e l'insalata nizzarda... un sabato da sogno per me, che da poco ho scoperto questa passione per la cucina, ma invece di coinvolgere i miei figli, mi son lasciata prendere la mano e li ho trascurati.

Ha prevalso la vecchia me, quella che mattoncino, dopo mattoncino, sto tentando di demolire.

Ho trovato anche il tempo, come mia intenzione fin da ieri, di far visita in chiesa dove era esposto il Santissimo. Nei venti minuti in cui mi sono fermata ho cercato l'intimità profonda con il mio Dio, e la preghiera, grazie anche alle poche persone presenti, è stata raccolta.

Dio è Provvidenza, ma io forse non sono ancora capace di abbandonarmi completamente nelle sue mani. Ci ho pensato già chiudendomi il cancello alle spalle, ma, e non ricodo cosa me ne abbia dato lo spunto, al modo in cui vivo ultimamente.

Provvedo, e cerco di farlo con tutta la cura di cui sono capace, a tutto e a tutti qua dentro. Mi ricordo gli impegni dei bimbi e per i bimbi (compiti, visite mediche, appuntamenti di vario genere...), ma difficilmente vivo il rapporto più stretto e intimo che conosco, quello con mio marito, come un affidamento.

Lascio mai che sai lui a prendersi cura di me? anche se la confidenza tra noi è notevole, se reciprocamente ci rendiamo partecipi di quanto avviene in noi, e ci comunichiamo ciò che avviene in assenza dell'altro, m'accorgo di quanta fatica faccio io a vivere la dimensione dell'abbandono a lui, o meglio, di come non ci pensi intenta come sono a trovare energie per tenermi su.

Lavavo i capelli e pensavano a quegli uccelli che non volano, ma planano e lasciano che siano le correnti d'aria, nel momento in cui forse sentono di precipitare, a tirarli su. Ecco, se imparassi la fiducia....!

Ora è tardi, troppo tardi, anche se altri concetti abitano la mia mente e il mio cuore di moglie e di madre.

Continuerà a viaggiare questo vascello, il domani già s'è affacciato alle nostre finestre, ma ancora la notte ci dà modo di riposare.

Buona notte

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la mamma 

sabato 5 giugno 2010

Comunichiamo che abbiamo attivato la possibilità di lasciare un Commento ai nostri Post! (sarà nostra cura valutarne la pubblicazione)

venerdì 4 giugno 2010

Si, finalmente un po' di tempo per starmene seduta sul divano a scrivere. Davide, accanto a me, dorme e tra poco Maurizio lo solleverà di peso per depositarlo nel suo letto, sulla scia dei fratelli che già riposano.

Per quel che mi riguarda mi sono concessa una doccina veloce, ritemprante dopo aver sudato in cortile giocando a pallavolo con Lele, e la lettura di qualche pagina di un libro che mi è stato regalato per Natale due anni fa. A questo proposito, sembra proprio io debba fare ammenda.
Proprio Lele è tornato da scuola portandosi a casa un nuovo romanzo prelevato dalla biblioteca di classe, e Maurizio mi ha immediatamente bacchettata facendomi notare che non ho ancora parlato, in questa sede, della passione di mio figlio per la lettura, come se non fossi orgogliosa di lui.

La passione che dimostra di avere, io stessa gliel'ho trasmessa. Ancora non era uscito dal mio ventre ed io già, facendo le prove nel mio nuovo ruolo di mamma e cercando un contatto con lui, gli leggevo le favole tra le quali, in cima a tutte, Pinocchio.
Poi ha cominciato a parlare e non c'era verso che stesse zitto e in ascolto come, illudendomi, mi ero immaginata. Di continuo interrompeva la lettura (infastidendomi anche un po', ma se succedesse oggi sarebbe del tutto diverso... sorriderei) per chiedere chiarimenti per ogni vocabolo di cui gli sfuggiva il significato.

Oggi, 2010, tre anni delle scuole elementari praticamente conclusi, confida di posare lo zaino per terra alla fermata del pullmino e di usarlo come personale sgabello per continuare la lettura indisturbato fino all'arrivo del mezzo atteso.

Come potrei non essere contenta di questa sua passione che condivido visceralmente, nonosante io, rammaricandomene, non trovi più tempo a sufficienza per praticarla?

Proprio questa mattina ne parlavo ad un paio d'amiche. Eravamo a casa di una delle due alla quale da mesi non riuscivo a far visita, e raccontavo loro queste stesse cose.

Che piacevole incontro è stato! ci siamo fermate un paio d'ore, ma volentieri avremmo prolungato la compagnia. Ci sono persone con le quali si riesce ad instaurare un rapporto di condivisione della vita, anche nei suoi risvolti più duri e spigolosi, profondo e che si sente di portar dentro anche quando per diverso tempo non si riesce ad incontrarsi. Ad un certo punto il cuore punge e richiama tutta l'urgenza di una telefonata, di un messaggio, di un cenno per ristabilire il contatto.

Ho portato Elisa con me. Avremmo voluto raggiungere la sua casa in bicicletta, ma la prova seggiolino è miseramente fallita! E' meglio che la piccola cresca ancora un po'. Non avendo a disposizione la macchina, ho approfittato del passaggio dell'altra convenuta, che è arrivata da me nel momento in cui, con la mia vicina, tentavo di dipanare un'altra questione che da qualche giorno, del tutto improvvisamente, ci sta creando disagi.

Dai nostri rubinetti esce acqua gialla causa pulizia delle tubature. Se si possa bere non si sa! sembra che stiano procedendo alle analisi e attendiamo fiduciosi.

Siamo rientrate tardi e la pappa è slittata di un'ora. Per Maurizio e me invece, (con oggi e per tutti i prossimi venerdì fino alla fine di settembre mio marito lavorerà mezza giornata) avevo già preparato una fresca e gustosa insalata di legumi. Abbiamo pranzato poco prima delle 14 aggiornandoci a vicenda sulle ultime novità e dopodiché ho stirato.

Alle 15.30 è stato il papà a recuperare Davide all'asilo, con sua immensa gioia. Già prima di uscire, questa mattina, mi confermava che anche il papà doveva andare a prenderlo e non sempre io! Accontentato!

Poi c'è stato il gioco, la spesa, il rinfresco del lievito, la cena a base di pesce, la predisposizione per la notte e via fino a questo punto.

Domani sarà la vigilia del Corpus Domini, quindi spero di riuscire ad andare in chiesa per un po' di adorazione. Riflettere su Cristo, Dio, che sceglie di incarnarsi per unirci a lui, mettendo insieme per sempre, celebrando un matrimonio, umano e divino, è un pozzo senza fondo di riflessioni.

Poi ci sarà la festa dello sport e nel tardo pomeriggio Lele, insieme agli altri compagni, dovrà dare dimostrazione delle tecniche di Judo. Dovrò preparare per il pranzo al sacco in oratorio della domenica a motivo della chiusura dell'anno catechistico e mi piacerebbe trovare del tempo per preparare una torta al cocco coi miei bimbi.

Vedremo come andrà, il diario di bordo penserà a registrare tutto quanto.

Buona notte, il fine settimana già fa capolino, e un po' di riposo non guasta.

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la mamma
 il mio ir-reality

Sarà l'ora, ma faccio veramente fatica a rimettere insieme quei quattro pensieri che darebbero un senso logico al racconto di questa giornata. Faccio persino fatica a mettere insieme i ricordi di questa giornata che in sè non è stata niente di particolare e questo nonostante sia meno stanca rispetto ad altre serate.

C'è stata un po' di navigazione controvento nelle ore centrali. Lele sta affrontando le ultime verifiche e la stanchezza non lo aiuta ad affrontare seriamente i ripassi. Vorrebbe tagliar corto, mentre io lo invito a soffermarsi sui diversi concetti. Il problema principale è che oppone molta resistenza ogni volta che tento di farlo ragionare o lo blocco nella lettura perché mi accorgo che non tutto nella sua testa è chiaro.
Nonostante la combattività di queste ore alla fine, erano ormai passate le 16, l'ho abbracciato e gli ho dato un bacio.

Davide, nel frattempo, ha giocato un po' con le costruzioni. Anche quando è solo è talmente coinvolto nella realtà che costruisce con la sua fantasia che m'incanterei a guardarlo e a starlo ad ascoltare. Non abbiamo potuto evitare che anche per lui arrivasse la fase dei capricci, ma rimane un bambino molto simpatico che con le sue trovate spesse volte mi ha strappato un sorriso.
A casa della nonna ha voluto rendersi utile aiutando ad apparecchiare prima e a portare al piano superiore i panni stirati poi. Si, ha proprio la stoffa del casalingo!

Riguardo a Elisa, oggi, per l'uscita del giovedì dalla nonna, l'ho vestita stile "merenda in campagna". Vestina rosa carne con puntini rossi e pizzetto ai bordi e cappellino in sangallo bianco. Come dire, era un amore di bambina e non ho resistito a scattarle qualche foto.
Il suo sguardo diventa più vispo ogni giorno che passa. Rimane seduta più a lungo, quasi cosciente dei suoi piccoli progressi. Si eccita davanti alle pagine colorate dei libri cartonati ed occorre sempre cantarle una canzoncina per attirare la sua attenzione in modo da riuscire ad allacciarle il pannolino. Diversamente si avvita su sé stessa e cerca di afferrare tutto ciò che le sue manine riescono a raggiungere.

Questa sera c'è stato il Judo, abbiamo cenato un po' tardi ma poi tutto s'è incasellato al posto giusto.

Ci sono tante sensazioni che vorrei descrivere vivendo dentro questa famiglia, ma forse è meglio rimandare a momenti più opportuni, quando i fatti e gli accadimenti me ne daranno l'opportunità. E' proprio il caso di covarle dentro al caldo ancora un po', perché poi da sole, al momento opportuno rompano il guscio come pulcini.

Solo un ultima cosa, Lele, parlandomi delle sue preferenze riguardo alle materie scolastiche, ha salvato solo religione e storia (oltre a ginnastica e musica). Ci sarà un senso? Teniamo lì anche questa confidenza...

Buona notte, col pensiero di un nuovo fine settimana che si avvicina.

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la mamma