Il nervosismo degli ultimi giorni sembra avermi finalmente abbandonata, e anche se la situazione meteorologica non era delle più stabili, in me pian piano sta tornando il sereno.
Ci siamo alzati una buona mezz'ora prima del solito. Lele doveva essere a scuola per le 7.30 per via della gita, ed è uscito insieme a Maurizio. Non l'avrei più rivisto fino alle 19.30 questa sera. Mi è sembrato un tempo lunghissimo, e dentro avevo una nostalgia buona, non fatta d'ansia, ma di desiderio d'incontro.
In qualche modo è stata la conferma del fatto che a mio figlio voglio bene e che quando non c'è... mi manca.
Anche Davide si è svegliato spontaneamente presto, troppo presto, tanto è vero che subito dopo aver vuotato d'un fiato la tazza col suo latte e miele, mentre anch'io finalmente mi godevo la colazione, si è riaddormentato con la testa sul tavolo. Gli ha fatto compagnia la sua sorellina, anche lei costretta ad una levataccia.
Non avrebbe voluto andare all'asilo, credo la stanchezza a questo punto si faccia veramente sentire. L'ho convinto parlandogli degli amici che lo attendevano per giocare e del fatto che fra poco partiremo per il mare e poi, sul calendario, abbiamo disegnato un sole in corrispondenza di ogni giorno che lo separa dalle sospirate vacanze.
In questo modo potrà rendersi conto da solo del tempo che passa.
Al ritorno l'ho trovato sorridente e ci siamo goduti insieme la merenda per poi uscire in cortile. Si è messo a giocare con ruspe e trattori mentre io, sulla panchina, sfamavo la piccola e pensavo a cosa preparare per la cena e a come coinvolgere il nanetto che mi stava di fronte, in quel momento preso dal suo gioco di fantasia.
Dopo un cambio di pannolino ho giocato a pallone con Davide (le mamme devono essere disposte anche a questo!) fino al suono delle campane e poi... poi ci siamo lavati le mani e siamo andati a cogliere una tazza di foglie di basilico e abbiamo preparato il nostro primo pesto fresco.
Non fatto naturalmente secondo tutti i crismi, a me, per esempio, manca il mortaio e ci siamo dovuti accontentare di un banale elettrodomestico che farebbe rizzare i capelli ai perfezionisti della cucina, ma noi ci siamo divertiti.
Ho lasciato che Davide annusasse l'odore del basilico e poi quello dei pinoli, nella speranza di vincere la sua diffidenza nei confronti di alcuni alimenti. Ultimamente sembra che all'asilo sia tutto più buono che non a casa nostra. Lui ha un amore viscerale per la pasta, ma bisogna che si abitui anche ad altri sapori e consistenze e che trovi piacevole masticare e non è facile invogliare un bambino a compiere nuovi passaggi e ulteriori progressi, soprattutto quando, come Davide, mostra un po' di pigrizia.
Mi sono rifatta ad una storia che gli è piaciuta molto, narra di un draghetto che viene lasciato dalla nonna per un pomeriggio e l'aiuta a cogliere le verdure per poi, la sera, preparare un buon minestrone. Nella storia funziona, ma nella realtà...
Fatto sta che abbiamo preparato le nostre tagliatelle con pesto prodotto in proprio e tutti hanno svuotato il piatto. Lele ci ha raccontato la sua giornata e così ci ha resi partecipi delle sue nuove esperienze.
Nel frattempo sto pensando a come poter rendere il periodo estivo un bel momento, soprattutto quando sarò a casa sola coi bimbi e forse qualche idea mi sta venendo. Hanno aperto giusto oggi il parco vicino a casa nostra, e sarebbe una bellissima cosa se non avessero inizio cattive frequentazioni. Vedremo.
Spero che questa riacquistata serenità non mi abbandoni tanto presto, così ogni cosa avrà colori diversi, colori migliori.
Buona notte.
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la mamma
martedì 8 giugno 2010
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