Lo so, è tardi. Maurizio già da un pezzo dorme accanto a me, ma prima di potermi dedicare al mio diario di bordo, ho dovuto scrivere un'altra importante mail.
Forse, data l'ora, è meglio che io non la faccia tanto lunga. Magari domani pubblicherò almeno una foto di questo nuovo, atipico, giorno di vacanza.
Questa mattina ci abbiamo riprovato. Muniti di tutto il necessario, salviettoni e giochi, siamo scesi in spiaggia e abbiamo camminato fino al limite della pineta. Abbiamo abbandonato i maglioni di cotone, ma il cileo risultava ancora coperto e il vento non aveva cessato di soffiare.
Maurizio si è dedicato alla costruzione di un castello, con tanto di mura fortificate, insieme a Davide, mentre Lele si bagnava piedi e gambe ed io, con Elisa, rimanevo sdraiata ad aspettare inutilmente la comparsa di qualche raggio di sole.
Nel pomeriggio la situazione è ulteriormente peggiorata, così, anche se ormai erano le 16, siamo saliti in macchina e siamo stati a visitare San Galgano, in aperta campagna, in direzione di Siena.
E' una chiesa del '200, ormai sconsacrata alla quale manca completamente il soffitto e il tetto. Rimane da apprezzare la struttura architettonica e l'effetto scenico, nonché il panorama. E' posta infatti in una splendida vallata. Siamo poi saliti 300 metri più in alto, all'eremo nel quale è conservata la roccia dove il Santo di cui sopra ha piantato la propria spada in segno di rinuncia alla vita mondana per dedicarsi anima e corpo al Signore.
In macchina, causa diversi chilomentri di tornanti, Davide ha sofferto un po' di nausea, ma siamo riusciti a tornare sani e salvi, accompagnati dalla loquacità di Elisa che in un impeto di esaltazione conversava con Lele.
Essendo rincasati tardi, erano ormai le 20, abbiamo fatto a meno dell'uscita serale. Abbiamo riguardato le foto di questi giorni e poi tutti a nanna.
Domani è un altro giorno e, parafrasando la O'Hara, si vedrà!
Buona notte.
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la mamma
mercoledì 23 giugno 2010
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