martedì 15 giugno 2010

Forse questa sera è meglio portarsi avanti. Sembra sia approdata su un'insolita isola di tempo, insolita per quest'ora e forse è meglio sostarvi.

Davide sta facendo il suo aerosol davanti a un cartone (il terzo della giornata, considerando che gli abbiamo fatto il primo questa mattina alle 3.30 per placare la tosse causata dal catarro che si era mosso, e consentirgli di riprendere sonno) e Lele gli fa compagnia. Maurizio è su, credo ad attendere che Elisa ceda al sonno e si addormenti.

Nonostante le poche ore trascorse dormendo, peraltro malamente, questa mattina mi sentivo un leone, anzi, una leonessa. Nella mattinata di ieri, quando ho realizzato che non sarebbe stato per niente facile arrivare a sera, e mi sembrava di non avere risorse sufficienti, mi sono sentita sola di fronte a un'enorme montagna da scalare.
Poi però, passo dopo passo, ho cominciato, affidandomi a Dio, a risalire la china e alla fine, anche se stanchissima, con le batterie in esaurimento e lampeggianti, ad avvisarmi dell'urgenza di una ricarica, sono giunta in vetta.
Ed è così che mi sentivo questa mattina, come in vetta a una montagna.

Ho concluso che affrontare le difficoltà e sperimentare di poterle superare aiuta a sentirsi più forti, a irrobustirsi.

Se qualcuno mi avesse chiesto, oggi, come faccio a fare tutto, probabilmente avrei risposto che comunque avevo già imparato a fare i quadrupli salti mortali!

Ci siamo alzati accompagnati dal ticchettio della pioggia, che mi avvisava che sarebbe stato conveniente tenere Lele a casa, anziché mandarlo al grest, dove la gestione dei bambini in questi casi diventa più difficoltosa.

Alle 10.30, nel pieno delle mie attività mattutine (avevo già tolto la polvere dalla camera di Elisa) è arrivata mia suocera a sopresa e ne ho approfittato per portarmi avanti nel lavoro il più possibile. Avrei avuto ancora un po' di tempo, dopo che se n'è andata, ma ho preferito dedicarlo alla piccola, mentre gli altri due giocavano in cortile, invece che riempirlo di faccende.

Dopo pranzo si è verificata la prima bella novità della giornata. Ho cambiato sempre la piccola credendola sporca, ma, trovandola solo bagnata l'ho messa sul water e per la prima volta non si è scaricata nel pannolino!
Quando si è addormentata ho ripreso le mie faccende da dove le avevo interrotte e devo dire che sono stata abbastanza produttiva.

Al ritorno di mia suocera, erano le 16, avevo già portato a termine tutto quanto mi ero prefissata di fare (pulizia camera matrimoniale, preparazione valigetta medicinali e borsone salviette).

Verso sera, prima ancora che rincasasse Maurizio, è passato mio fratello con moglie e figlia e, con Lele come supporto, a cercato di sistemarci un interruttore della luce che da mesi ci dà problemi. I bambini hanno giocato insieme e alle 19 abbiamo deciso di ordinare le pizze e cenare insieme.

Per concludere, ho scoperto che Elisa ha tagliato altri due denti, gli incisivi centrali superiori. Lei è fatta così, o due alla volta, o niente.

Questa sera, mentre caricavo la lavatrice, rallegrata anche dalla compagnia della nipotina, sentivo un bellissima sensazione nel cuore, la capacità di voler bene. Come i muscoli si contraggono, così si rilassano e per me oggi l'amare non è stato nel senso del contenimento, ma nella possibilità di lasciarmi andare.

Ringrazio e lodo il mio Dio perché riconosco la sua mano dietro ciò che gratuitamente ho ricevuto: le visite, la partecipazione, la compagnia, la voce di un'amica, madre anch'essa di tre figli, che mi offriva aiuto per portare Lele al grest.

Gli altri sono una parte importantissima di noi, guai se mancassero, guai se noi, come persone e come famiglia, ci rifiutassimo a loro!

Vado a raggiungere mio marito sul divano, ho proprio bisogno della sua vicinanza e della sua compagnia. E' ciò che ancora mi manca, mentre lambisco il porto e già scorgo gli ormeggi.

Auguro che a tutti, questa notte, sia concesso il riposo e che la speranza alberghi sempre nel cuore.

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la mamma

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