giovedì 11 agosto 2011

Non credevo di amare così tanto mio figlio! Ha dovuto uscire da me la seconda volta perché venisse via quel tappo che inconsapevolmente portavo sul cuore e ne scaturisse tutto l'amore che porto dentro.

Erroneamente ho sempre definito questo come un sentimento di nostalgia, ma tale non è. Non è perché con gioia l'ho lasciato andare, ed è gioia per me che lui possa vivere quest'esperienza di accoglienza e affetto lontano da casa. Tornerà più ricco e tutti ci arricchirà.

Lui sta bene. Ce lo dice al telefono e io stessa lo percepisco dal tono della sua voce. Sta talmente bene che non vorrebbe più tornare e confesso che anche a me succede ogni volta che sto lì, ad Assisi, tra quelle persone.

E' però sorpendente constatare come questa distanza, che volge gli occhi di mio figlio altrove rispetto ai miei, vissuta senza ansie e inutili trattenimenti, riempia il mio cuore d'amore.

Lasciar andare, nella libertà vera, quella che può essere concessa ad un bambino di dieci anni al quale non può ancora essere permesso di dare il taglio netto alla sua famiglia, non è amare di meno, è amare di più.

Quante volte ho desiderato, nella fatica del crescerlo, che tutto tra noi ricominciasse da capo e sinceramente non so quanto riuscirò, al ritorno, a fargli vivere una vita diversa, né so se sia giusto. La fatica del vivere e del crescere sarà ancora a lungo un pane per lui...

Intanto io so che lo amo e che proprio lui è un figlio prezioso proprio per me, tanto quanto non avrei mai creduto.

Adesso so cosa gli dirò la prossima volta che telefonerà...

Ci sarebbero cose da dire anche riguardo a Davide, che è partito alla riconquista di sé stesso, ma per lui un intero post la prossima volta.

Buona giornata naviganti

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la mamma

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