domenica 29 agosto 2010

Domenica di navigazione intensa, di sole e di vento che han reso la giornata più piacevole.

Ho abbandonato presto le lenzuola (presto per essere domenica). Maurizio mi ha ricordato la mia intenzione di alzarmi per le 8 per riuscire a pulire il bagno prima di uscire per la Messa e, vincendo la tentazione, ho mantenuto fede a quell'intenzione.

I bambini avrebbero dovuto proseguire ancora un po' a dormire, invece... prima è arrivato Lele, che poi è corso da Elisa e nel frattempo che copriva lo spazio che lo separava dal lettino, ho sentito Davide che sussurrando, dal suo letto lo chiamava.

Siamo comunque riusciti ad arrivare in chiesa puntuali e sapere di avere tutto pronto per il pranzo coi vicini mi ha pure lasciato il tempo di fermarmi sul sagrato per le solite quattro chiacchiere con gli amici e, soprattutto, il saluto a coloro che sono rientrati dalle vacanze.

Rientrando abbiamo rifatto il percorso a ritroso con un'altra coppia di vicini e sono contenta ci sia stata anche l'occasione di queste quattro chiacchiere.

L'omelia del parroco, come sempre, mi ha parecchio ispirata. Gesù osserva ciò che succede a un parnzo, come persone imporanti si affannino ad occupare i posti più in vista, quelli più vicini al padrone  e spontaneamente interviene, invitando i commensali a scegliere l'ultimo posto e, in seconda battuta, al dono gratuito, a coloro che non hanno la possibilità di ricambiare.

Ne è nata tutta una riflessione sul vivere d'apparenza, che forse dà importanza, ma non sostanza alle persone, ma io poi riflettevo, su cosa può significare donare gratuitamente, a chi non può ricambiarti, all'interno di una famiglia. Cosa significa per me, che ho scelto la vita di casa, donare senza attendersi nulla in cambio?

Dare dicendo all'altro, con l'atteggiamento più che con le parole: "Non mi devi niente". Di fatto credo che, imbroccandola, sia una vera e propria via alla santità. Una via, come ricordava oggi "il don", di perfezionamento della vita cristiana.

E' che non sempre tutto è spontaneità. Ci vogliono molto impegno e forza di volontà, molta costanza e molta tenacia e il resto è grazia di Dio. Solo Lui può far oltrepassare il limite. Comunque mi son sorpresa a pensare a questo Gesù, che dopo essere rimasto un po' a guardare quel che accadeva, interviene. "Che tipo!", mi son detta. Non doveva certo essere un timido come me.

Alle 12.30 abbiamo dato il via alle danze. Olive nere al forno, normali e piccanti, pomodorini farciti, acciughe sottosale, palline di formaggio alla piemontese, involtini di bresaola, crostini con funghi trifolati e poi... il piatto forte: lasagne col ragù!

Devo dire che, stranamente per i nostri standard, è venuto tutto buono, ma la cosa migliore è stata sicuramente la compagnia.

Alle 15 i vicini se ne sono andati e dopo aver sistemato tutto, Elisa dormiva, mi ha quasi colta un filo di noia. Ho letto il bollettino parrocchiale, ma poi Davide ha voluto giocare con me a pallone in cortile, mentre Lele e Maurizio provavano a farsi venire nuove idee per i lavoretti e dopo merenda son passati a salutarci altri amici.

Siamo così arrivati all'ora di cena, con té, latte e biscotti.

Domani sembra che Lele riuscirà a passare l'intera giornata e nottata dalla nonna da solo e ho tratto spunto da questo per far due chiacchiere con Maurizio su questa difficoltà di Davide nel prendere il volo.

Intanto domani è lunedì, ultima settimana di vacanza prima della riapertura della materna.

Adesso ho proprio bisogno di rilassarmi, ma prima, un messaggio per quelli che stanno dall'altra parte del mondo e patiscono, tra le altre cose, la mancanza della cucina italiana.

Considerate di avere già in mano un invito a pranzo per quando andrà bene a voi!

Buona notte e buona settimana naviganti.

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la mamma

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ho riflettuto anche io sul vangelo odierno. Gesu' invita ad ospitare vlie ultimi: all'epoca erano gli orfani le vedove gli storpi... chi sono gli ultimi odierni? sono sempre loro? o forse sono quelli che fuori non appaiono minus habens?
mi tengo l'interrogativo fino al nostro prox incontro.
pranzo davvero eccezionale, sei brava a 360°. le palline bianche sono state le piu' gettonate dai miei figli. un abbraccio, vicina

In Famiglia ha detto...

Ma no, non sono così brava! sono solo una che si alza tutte le mattine e prova a mettere un po' di impegno in tutto ciò che fa. Sai cosa? ho capito che bisogna imparare ad amare ciò che il Signore ci dà (nel mio caso mio marito, i miei figli, la nostra casa...) e non vivere giorni vuoti in attesa della realizzazione di chissà cosa. Comunque, anche di questo spero di parlare presto a quattr'occhi. A presto, vicina.