Come una di quelle giornate grige, già dal mattino nuvolose e buie, che rovesciano impietose abbondanti e furiosi scrosci di pioggia a terra, a tratti temporalesche e solo a sera, dagli squarci nel cielo, si intravede quel rosseggiare che è speranza di sereno mentre si placa la tempesta.
Così è stato oggi. Sarà stata l'afa, o il sovraccarico di lavoro per la festa di compleanno prevista per domani. Di fatto non esistono motivazioni razionali, ma, per qualche disallineamento dei pianeti, eravamo tutti nervosi e irrequieti fin dal risveglio.
La "produzione in casa A." dello scorso sabato è un pallido ricordo e anche se adesso non mi sembra più tutto così disastroso come dodici ore fa, riconosco di aver perso la pazienza e di essermi irrigidita come da tempo non mi capitava.
Dopo diversi tentativi di raffreddare contenuto e contenitore ho dovuto rinunciare a montare la panna per il semifreddo all'ananas richiesto da Lele. Ho ritentato la preparazione, a un'anno di distanza, solo per far piacere a lui, perché avrei preferito pensare ad altre torte e più leggevo la ricetta, più mi chiedevo perché mi ero lasciata convincere ad esaudire il suo desiderio.
Ricordo che lo scorso anno era venuto molto grumoso, e avevo avuto difficoltà anche a staccarlo dal contenitore. Questo semifreddo è cose per persone fini, quelle che riescono in tutto ciò che fanno, fosse anche la cosa più elaborata e... non sono io!
Con buona volontà, mentre Maurizio, tra un rimbrotto e l'altro portava la prole al parco, mi son messa a seguire passo passo la ricetta. Ho scaldato le fette d'ananas perché s'asciugasse e le ho ulteriormente tagliate perché il frullatore non s'inceppasse. Ho preparato lo sciroppo di zucchero per evitare di doverlo servire a colpi di scalpello. Ho montato i tuorli (e una volta mi sono pure confusa facendone finire uno nel bel mezzo degli albumi che avevo deciso di tener da parte per farne meringhe. Non vi dico come l'ho recuperato...) e, stranamente, tutto è filato via liscio. Alla fine il composto era ben montato e spumoso, ma la panna, traditrice, non ha voluto saperne di montarsi e, nel frattempo che provavo e riprovavo, a rischio di far fondere lo sbattitore elettrico, il resto del composto, nell'altro recipiente, si smontava.
Avrei voluto urlare! erano le due del pomeriggio e dovevo ancora lavare i piatti, tirare e farcire la frolla per la crostata, pulire il piano inferiore e lavarmi i capelli!
Lele e Davide, uno dopo l'altro, mi han chiesto come mai fossi arrabbiata e così non ho trovato di meglio, in quel momento, che iniziare la litania con l'elenco delle cose che ancora mi mancavano da portare a termine prima del tramonto.
La frolla però è venuta bene. Forse, forse, dopo vari tentativi, ho trovato una ricetta soddisfacente. Solo devo imparare a tirarla meno sottile oppure anche una volta fredda rischia di rompersi. A proposito, l'ho farcita con la marmellata di pesche della nostra prima produzione. Speriamo bene!
Alle 15, tanto che c'ero, avendo ritrovato un po' di voglia e di piacere di stare ai fornelli e, soprattutto un po' di calma, ho fatto le meringhe e poi, per darmi tregua, ho lavato i capelli prima di ripulire sala e cucina.
Maurizio, alle 15.30 ha portato i maschi dalla nonna a far merenda mentre Elisa ancora dormiva e al ritrono ha pulito un sacchettone di verdura con coste, prezzemolo, zucchine, sedano che questa mattina ci è piovuto giù dal cielo e poi, prima di andarli a riprendere, ha preparato un buon ragù di verdure che è servito da condimento alla pasta per la cena.
Ecco, a quell'ora già stava tornando il sereno. Dopo cena Elisa ed io ci siamo concesse un buon bagno che mi ha lasciata rilassata e divertita. Davide già dormiva sul divano mentre Lele si godeva un film serale con Bud Spenser e Terence Hill e Maurizio, dopo le quattro chiacchiere con me davanti al caffè, ha passato l'aspirapolvere in cucina e lavato il pavimento.
Come si diceva una volta? Il resto è storia!
Adesso sono piena di tanti buoni pensieri e, dopo un bacio e una richiesta di perdono a Lele, oggi un po' troppo bistrattato, mi sembra sia tornata tra noi l'armonia.
Buona notte naviganti e soprattutto buona domenica.
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La mamma
domenica 22 agosto 2010
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