Ore 5.30 del mattino, un urlo squarcia il silenzio: "Mamma, mi fa male la pancia, mi viene da vomitare!". E' iniziata così la nostra giornata, con Davide piegato in due davanti al water, e dopo qualche tentativo andato fallito, una bustina di Biochetasi e qualche coccola è finalmente riuscito a liberarsi.
Erano le 6.15 quando abbiamo ripreso possesso del nostro letto e tre quarti d'ora più tardi la sveglia sarebbe inesorabilmente suonata. Mi sono lavata il viso con l'acqua gelata, come mia abitudine, per svegliarmi bene, ma gli occhi hanno continuato a pungere fino a mattina inoltrata.
Niente asilo. Mi sono predisposta ad affrontare le ore successive con più calma. Dopo aver sistemato la cucina, invece di correre su a cambiare Elisa, lavarmi e svegliare Davide, ho mandato la lavatrice e ho pregato.
Solo dopo sono salita. Ho sistemato Elisa e nel frattempo si svegliava Davide ancora in preda ai suoi dolori di pancia. Si lamentava e mentre tentavo di ultimare la "toilette" della piccola mi si attaccava addosso in cerca di conforto.
Naturalmente di bere il latte non se ne parlava, anche se era evidente che non era un problema di stomaco, ma di catarro accumulato in eccesso che finalmente si stava sciogliendo e in qualche modo doveva essere smaltito. Il tempo di scendere e si è liberato una seconda e definitiva volta nel bagno del piano terra ma, nonostante l'aerosol, è rimasto un po' lamentoso tutta la giornata. Con vera saggezza si è trattenuto dal mangiare troppo, anche se la nonna gli aveva preparato il suo riso e zucca, e la sera ha chiesto espressamente pastina.
Simpaticamente, salendo le scale per raggiungere la camera e vestirsi, facendo i gradini un po' con le ginocchia, un po' col sedere, mi ha detto: "Ho il mal di mare!". Quanto di più normale per chi, anche senza saperlo, sta su un vascello!
Senza troppi intoppi siamo riusciti a percorrere a piedi il tragitto fino alla casa della nonna per il pranzo e a trascorrere da lei il resto del pomeriggio. Grazie al sole c'è stato anche modo di stare un po' in cortile.
Lele, che doveva studiare qualche regola di grammatica e tre pagine di storia, ha portato a termine quasi tutto il lavoro prima della merenda. Tornando da scuola mi ha raccontato la storia letta in classe dalla maestra per più giorni, la storia de: "La mamma sostituta", ed è stato bravo a ricordarsi tanti particolari. Mi ha pure raccontato un parte del libro che ha scelto di portare in classe per la giornata della lettura. Un libro che narra le vicissitudini di una squadra di calcio.
A tavola ha fatto un po' di resistenza per finire l'ultimo cucchiaino di formaggio, mentre sgranocchiava un grissino dietro l'altro e ho dovuto riprenderlo un po'. E' il momento della stanchezza, sto imparando a capirlo, quel momento di passaggio in cui lo sforzo di contenimento fatto non è più necessario e ha bisogno di ripensarsi in un ambito diverso, come quello della famiglia.
Sembra maleducato, scontroso, ma basta tenere la situazione sotto controllo, non innervosirsi e lasciare che passi.
Con Davide siamo stati dal giocattolaio per prendere un pensiero all'amichetto del quale sarà ospite domani per la merenda e non ho resistito al desiderio di consolare lui per il malessere fisico che lo stava un po' abbattendo e di premiare Lele per il modo in cui aveva studiato. Così con 8 euro in tutto ho sorpreso e fatto contenti i miei bambini. Anche Davide, che ha visto giochi ben più belli, e ha provato ad esprimere desideri impossibili da soddisfare in quel momento, alla fine non ha preteso se non una piccola ruspa di metallo.
Dal canto mio ho cercato di lascire che fosse un gesto gratuito, di non agganciarlo a meriti, o a promesse da mantenere. Fatto per la gioia di farlo, per festeggiare questa svolta nel rapporto coi miei figli.
Il 20 maggio però rimarrà una giornata speciale anche per un altro motivo. Con un sms una mia mica mi annunciava che era nato suo figlio. Bene, la gioia di una maternità è sempre un'emozione indescrivibile, pari credo a nessun altra. Bisogna ricordarselo, anche quando i nostri figli ci fanno percorrere sentieri tortuosi...
Speriamo in una notte più tranquilla, soprattutto per Davide, che ha bisogno di un buon sonno ristoratore e per noi, che ci godiamo uno accanto all'altro un film e la reciproca compagnia.
Buon riposo a tutti.
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la mamma
giovedì 20 maggio 2010
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