giovedì 20 maggio 2010

Siamo stati svegliati dai tuoni che preannunciavano l'imminenza di un violento temporale. Nessuno di noi ci poteva o voleva credere, ma alzata la tapparella del bagno e aperta la finestra non c'è rimasto che arrenderci all'evidenza del cielo nero.

Maurizio, lì per lì, non sapeva se indossare l'abito chiaro, e alla fine s'è deciso per un paio di pantaloni scuri ed io già pensavo a come riprogrammare la giornata. Avevo deciso di uscire, mercato, posta e altre commissioni, ma non avrei potuto portare fuori la piccola e la nonna non avrebbe potuto fermarsi tutto quel tempo ad attendere il mio rientro.

Ma si, mi sono detta, rimango a casa e faccio un po' di pulizie. Mentre preparavo la colazione qualche goggia di pioggia ha inutilmente provato a spaventarci, bagnando l'asfalto e facendoci supporre il peggio, ma poi... tutto è passato.

E' rimasto nuvolo, ma niente più tuoni e, soprattutto, niente più acqua. Portando, per sicurezza, la cerata impermeabile per il passeggino, alle 9 sono uscita con Davide e la piccola. L'ho lasciato all'asilo mentre la nonna, che ci aveva raggiunti a casa, si confessava nella basilica antistante la scuola. Dopodiché ho portato a termine il mio giro di commissioni e prima delle 11 ero a casa, in tempo per rifare i letti prima del pranzo.

Alle 13 Elisa, stanca dei sorrisi dispensati alla gente, già dormiva ed io ho potuto lavare i piatti e stirare. Insieme siamo poi uscite per riprendere Davide. Al ritorno dovevo incastrare la sua merenda, col latte di Elisa, l'aerosol necessario, la voglia di uscire in cortile a giocare (eh già! è poi uscito il sole!) e la preparazione della cena.

In mezzo a questa trafila si è pure inserita la telefonata del fratellino. Così ho dato il bacio del buon rientro a Lele, cambiato il pannolino a Elisa e tenuto d'occhio la situazione intanto che parlavo al cellulare tenendolo, come mio solito, tra orecchio e spalla.

Mentre i bambini giocavano in cortile ho poi cominciato a lessare gli asparagi, e a metter su l'arrosto di manzo. Poi sono tornata in cortile, dove ho rischiato di prender qualche pallonata, e all'arrivo di Maurizio sono rientrata per preparare il risotto.

Elisa protestava per essere stata rimessa nel passeggino, ma si è riaddormentata lasciandomi campo libero una ventina di minuti. Lele ha studiato scienze, nonostante la stanchezza accumulata nel corso della giornata a scuola. Ha fatto un po' fatica ma non ho voluto insistere più di tanto. Davide girava un po' col triciclo per le stanze di casa.

Per le 19 eravamo tutti a tavola. Abbiamo dovuto convincere Davide a mangiare il risotto. Ama molto di più la pasta, e il fatto che, nonostante avessi cercato di togliere dal suo piatto i pezzi più grossi, ci fossero comunque dei rimasugli di asparagi, ha complicato un po' la cosa. A lui non piace molto masticare, e alla fine, ha mangiato quasi tutto mettendo sul cucchiaino pezzetti di mollica insieme al riso. Maurizio intanto faceva divertire Elisa e gli altri tenendola sulle gambe e picchiettandole le dita sul tavolo come stesse suonando il piano. Rideva lei e ridevano tutti.

Navigazione tutto sommato tranquilla anche oggi. Domani, salvo imprevisti, saremo a pranzo dalla nonna. Venerdì Davide è stato invitato a far merenda da un amichetto e sto pensando a come poterlo portare, visto che di solito Maurizio va al lavoro in macchina.

Mi rimane ancora un po' di tempo. Un'idea mi verrà.

Magari mi verrà dormendo...

Buona notte

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la mamma

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