Ho dovuto rivoltare la giornata sottosopra per farci stare tutto quello che avevo in programma e... ne sono uscita trionfante!
Ogni tanto arrivano questi inaspettati momenti di snodo del traffico delle cose da fare, in cui tutto si incasella nel posto giusto.
Il rientro dei bambini da scuola, uno dopo l'altro e di Maurizio dal lavoro, in particolar modo oggi, che è venerdì, è stata per me una vera festa. Avevo già compiuto buona parte del mio dovere quotidiano e sentivo di avere le carte in regola per godermi quel momento. E' una sensazione che ho già provato in passato: la coscienza di aver sgombrato il campo da tutti gli impedimenti, senza aver trascurato nulla, e di avere la mente finalmente libera di dedicarsi ad altro.
Avevo giusto attraversato la strada spingendo il passeggino di Elisa per andare a riprendere Davide quando questa sensazione è arrivata. Ero in regola con la mia tabella di marcia e mi era stato anche concesso del tempo per quattro chiacchiere con un'amica venuta a consumare la sua pizza e coca da me.
A quell'ora, erano le 15.30, avevo fatto un aerosol a Davide, impastato per due volte la pasta per il pane (a distanza di circa 5 ore uno dall'altro) distribuito e fatto colazione, ripulito le tazze, ho provveduto alla toilette personale e della piccola, convinto sempre Davide a vestirsi. Alle 9, con nonna al seguito, siamo usciti diretti all'asilo e di ritorno ho preso un pesce persico che questa sera mi è servito per preparare polpette con patate e piselli per la cena (buone!) e la ricotta fresca per la pappa di Elisa. Ho pregato e approfittando di un pisolino della piccola ho dato inizio alle normali manovre di pulizia di sala e cucina. Alle 11.15 cambio pannolino (contemporanea telefonata con un'altra amica) e pranzo delle donne di casa per essere alle 12.30 in punto dal pediatra per controllo di routine del settimo mese. Poco dopo le 14 circa nuovo pisolino della piccola e concusione pulizie del mattino. Attendendo che i pavimenti asciugassero ho rifatto i letti e ho telefonato a mia suocera per verificare la sua disponibilità per il mattino di domani a far compagnia a Elisa, mentre noi alla Coop faremo incetta di beni alimentari e non.
Alle 15.15 avevo finito e ho avuto un lungo, sorprendente quarto d'ora di dolce far niente. Poi ho condiviso la merenda con Davide, dato il biberon a Elisa e siamo usciti in cortile a scopare foglie e polvere nell'attesa che il pulmino portasse a casa Lele. L'ho accolto con un bell'abbraccio e anche lui, mentre mi raccontava del nuovo libro preso nella biblioteca di classe, ha consumato la sua merenda e ci ha raggiunti fuori.
Alla fine è rientrato anche Maurizio e né ha approfittato per andare in un centro dove vendono materiale per il fai-da-té per tentare di recuperare quattro cose per casa portandosi Davide, mentre io, sempre in cortile, e con Elisa come spettatrice, ho giocato a pallavolo con il primogenito.
Alle 18 mi sono adoperata per la cottura del pesce e della verdura per la preparazione delle polpette e una volta messa sul fuoco la pentola sono tornata fuori, con la piccola, ormai stanca del passeggino, sulle gambe, mentre Maurizio, un po' da solo, un po' coi bambini iniziava a ripulire dalle erbacce quella che nelle intenzioni dovrebbe essere la nostra aiuola. Dopo un furibondo litigio dei maschi, ancora in disaccordo sull'ampiezza della porta per giocare a pallone, sedato invitando il più piccolo a condividere la preparazione delle polpette, abbiamo cenato. Dopo essersi messi in pigiama i bimbi hanno terminato il gelato rimasto ancora in freezer da domenica sera, e io ho lavato i piatti. Maurizio ha lavato e preparato per la notte Elisa e poi cambio, io ho tenuto lei, e lui ha preparato l'impasto definitivo del pane, ora in forno a lievitare. Alle 21 gli ultimi due discendenti di famiglia dormivano e io potevo caricare una lavatrice. Alle 22, dopo un buon caffé, e aver terminato di lavare i piatti, ho acceso il ferro da stiro, che era l'unica cosa prevista per la serata.
Nel giro di un'ora avevo smaltito il carico asciugato due giorni fa, mentre a distanza mi godevo una simpatica conversazione di mio marito su skype con una coppia di vicini di casa nonché amici.
Adesso sono qui, sulla cima di questa montagna di cose fatte, a riproporre una frase che mi è tornata alla mente mentro lavavo i piatti e nella quale mi sono imbattuta mentre questa mattina pregavo con le letture del giorno. E' tratta dalla prima lettera dell'apostolo Pietro e dice: "...chi esercita un ufficio, lo compia con l'energia ricevuta da Dio...". Ecco, mi ha dato gioia ricordarmente questa sera, perché ultimamente diverse volte mi è capitato di pensare che quello che faccio, lo faccio grazie all'energia che mi dà Dio e leggerlo in un testo sacro, che è pane per lo spirito, me l'ha confermato.
Ho amato oggi? Si, ho amato perché non è mancata la tenerezza, non è mancata la gioia dell'incontro, e ho amato nell'incessante servizio fra le pareti domestiche a quelli di casa mia.
Al termine di una giornata così, una sola cosa manca, il riposo che ristora corpo, mente e spirito.
Buona notte e buon fine settimana.
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la mamma
sabato 29 maggio 2010
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