domenica 30 maggio 2010

Ancora poco e sarà mezzanotte. Dodici rintocchi che segneranno la fine del sabato e l'alba della domenica, giorno bello perché giorno del Signore, ma domani ancora più bello perché celebreremo la festa della Trinità.

Guardare come Dio è, come Dio ama, dice molto a noi sposi, Lui che può essere Uno mentre sono in Tre e dice molto al modo in cui scegliamo di vivere le nostre relazioni con gli altri.

Sarà un giorno per contemplare, per lodare e ringraziare, un giorno in cui chiedere che ancora qualcosa cambi in noi, per poter amare consapevoli di avere Dio tutto in noi e di essere tutti in Lui.

Non ho un elenco così serrato di cose fatte da raccontare come quello di ieri. Due erano gli obiettivi da raggiungere e due sono stati gli obiettivi raggiunti: far spesa per rifornire la dispensa alla Coop e confessarsi.

Ci siamo alzati presto e con calma abbiamo fatto colazione intingendo nel caffelatte una fetta di colomba (che bella la colazione del sabato mattina!), e poi, mentre il profumo del pane nel forno riempiva di fragranza la casa e con la compagnia di Elisa stendevo la biancheria, è arrivato Emanuele e ci siamo dati il buon giorno con un abbraccio.

Davide indugiava ancora nel letto, nonostante Maurizio avesse tentato di svegliarlo, ma poi, scendendo le scale col sedere, è approdato anche lui nella cambusa del nostro vascello. Solito aerosol post - colazione e quando tutti siamo stati pronti siamo usciti. Abbiamo lasciato Elisa a casa della nonna (7 mesi sono pochi per l'aria viziata del supermercato) e ci siamo diretti al centro commerciale.

I maschi hanno voluto spingere i due carrelli, tempestandoci di proposte di acquisto a raffica, e il grande passava tutto al salvatempo. Per le 12 circa eravamo a casa e mentre io imboccavo Elisa, gli altri sistemavano la spesa e preparavano per il pranzo (focaccia alle olive e alle cipolle, formaggio, fette di salame, pomodorini secchi... tutta roba sana, insomma). Subito dopo, mentre la piccola ormai nel lettino pisolava, Lele ha portato a termine i compiti di geometria ed io, con Davide, ho lavato i piatti. Questa volta però l'abbiamo immortalato, così avremo il ricordo di lui sulla sedia davanti al lavandino che risciacqua il bricco del latte.

Con Maurizio abbiamo bevuto il caffè e subito dopo lui e Lele sono stati dalla barbiera per uno strategico taglio di capelli, ed io, dopo che ha risciacquato l'ultimo padellino, ho aiutato Davide a scegliere un cartone e di nuovo ha fatto la sua inalazione.

Alle 15.30 Lele è uscito con me, e siamo stati in chiesa per la confessione. All'inizio era un po' contrariato, ma poi è venuto. Gli ho lasciato un po' di tempo per raccogliersi e mi sono inginocchiata davanti al sacerdote prima di lui. Commento: "Sei rimasta lì tanto tempo, ma avevi così tante cose da dirgli?".
Ho provato a spiegargli che un adulto si confessa diversamente, che si cerca di non ridurre la confessione ad un elenco delle colpe commesse, ma diventa un racconto degli ultimi accadimenti nella propria vita. L'esame di coscienza è un po' più serio e profondo.

Poi, leggendo fra le domande che le catechiste gli hanno lasciato perché avesse una guida nel fare il suo esame di coscienza, mi ha chiesto cosa volesse dire altrui. C'era scritto: "Hai goduto del male altrui?", e io ho cercato di spiegargli che doveva pensare se qualche volta era capitato di sentirsi contento vedendo qualcun altro, per il quale magari provava antipatia, soffrire per qualcosa. E' andata!

E' arrivata però una seconda domanda più difficile riguardo al corpo che è tempio dello Spirito. Anche lì c'è voluta una buona dose di fantasia per adattare un concetto non semplice per i suoi otto anni, alla sua vita.
Dapprima gli ho portato l'esempio della nostra casa. "Noi - ho provato a spiegargli usando una similitudine - cerchiamo di tenerla pulita e in ordine perché dentro ci viaviamo, e siamo la cosa preziosa e importante". Poi, ancora per cercare di aiutarlo con l'esame di coscienza, gli ho chiesto di pensare se qualche volta avesse trascurato il suo corpo (per esempio con una scarsa pulizia) o se avesse usato le sue mani, i suoi occhi, le sue orecchie, per compiere il male.
E' stato un tentativo, di fronte al quale, ora, mi sono venute in mente altre mille cose che avrei potuto dirgli, ma, sarà per la prossima volta. Per esempio, e non so se ne abbia bisogno, non gli ho spiegato in che modo il nostro corpo sia tempio dello Spirito, e dire che sono una catechista battesimale!

Ci siamo scambiati qualche altra battuta e, nonostante fossimo in chiesa, ne è nato un bel dialogo su questo particolare sacramento. In fondo, è bello che abbiano un'intero anno di tempo, fino alla Prima Comunione, per soffermarsi, sulla particolarità e la preziosità del perdono. Prego Dio che mi dia altre occasioni per parlare di questo con mio figlio...

Al ritorno ho ricevuto la visita piacevole di una vicina di casa e della ragazzina bielorussa che sta ospitando in questo periodo e che da tempo conosciamo. Le abbiamo preso un regalino di benvenuto e sembra che le sia piaciuto.

In serata, nonostante avessi voglia di mettermi un po' ai fornelli, e con Elisa che rigurgitava latte sulle mie gambe e sui libri di cucina che stavo cercando di consultare, non ho avuto tempo. Così, dopo almeno aver deciso il menù, mentre Maurizio in cortile portava avanti qualche lavoro manuale coi maschi, io ho fatto il bagnetto alla piccola. Poi si sono lavati i grandi, buttando come sempre acqua ovunque e per rilassarmi ho ripescato un vecchio nastro dall'adolescenza di Maurizio. Una registrazione di un concerto dal vivo di Simon e Garfunkel.

Abbiamo cenato con spaghetti e sugo di verdure (zucchine, pomodori e spezie diverse) e dei crostini con pesce spada affumicato ed acciughe sott'olio.

Terminato la pulizia delle stoviglie, bimbi ormai a nanna, mi son concessa un bagno caldo e qualche battuta in chat con degli amici che è sempre più difficile incontrare.

La mezzanotte è passata da 11 minuti, è ora che anche noi, gli irriducibili del sonno, raggiungiamo le nostre cabine.

Buon riposo nella speranza che preannuncia la gioia della domenica!

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la mamma

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