lunedì 27 settembre 2010

E' qualche giorno che manco dall'aggiornamento del giornale di bordo. Il fine settimana è stato davvero intenso, per non parlare poi del lunedì che si è appena concluso...

Rispondendo a un messaggio di un'amica le ho detto che mi sentivo come chi butta acqua con un secchio da una barca mentre le mareggiate di sommergono... come dire, notevole sottodimensionamento dei mezzi per fronteggiare la situazione.

Ieri siamo stati fuori praticamente tutto il giorno, con un breve rientro solo per pranzo, e ci siamo presto accorti che se il calore del sole era ancora in grado di dar fastidio, all'ombra faceva fin troppo fresco. Risultato: oggi Davide aveva tosse, raffreddore e lievi broncospasmi.

Ragion per cui ho ritenuto opportuno tenerlo a casa con me. Sulle prime ero contenta dell'inaspettata compagnia che avrei avuto e per un po' in effetti è stato bello averlo intorno. Ogni bambino però, quando è malato, si appiccica come una ventosa alla sua mamma, impedendole qualsiasi altra cosa.

La malattia temporanea di un bambino diventa, per la verità, una straordinaria occasione di vicinanza, ma avere un'altra bimba, per giunta con la punta della lancetta sul personale barometro delle emozioni orientata inesorabilmente al nervoso, a complicato un po' le cose.

A mezzogiorno Elisa strillava nel seggiolone di fame e di stanchezza (si è svegliata tardi, e non dovendo uscire ho potuto lasciarla dormire, ma comunque non è stato sufficiente affiché arrivasse serena all'ora di pranzo), e Davide piangeva ed urlava perché non ho voluto fargli vedere un altro cartone e appunto, mi si stava appiccicando addosso. L'unico modo per consolarli, a volte, è il contatto fisico.

Nel frattempo sul fornello quasi bolliva l'acqua per lessare la nostra pasta, e a fianco si stava scaldando il brodo vegetale con le verdure per la pappa della piccola.

Non so come ho convinto Davide a mettersi sulla cassapanca mentre terminavo di preparare qualcosa e lì, cinque minuti dopo, si è addormentato.

Sua sorella invece non ha trovato di meglio se non addorentarsi sul seggiolone dopo aver terminato la sua razione mentre scodellavo il mio piatto di pasta e conservavo al caldo la razione di Davide. Aveva bisogno di un cambio di pannolino ma non avevo alternative se non metterla nel lettino e rimandare il cambio a dopo.

Anche il pomeriggio non è andato meglio. Per cena capelli d'angelo con brodo di dado.

Solo la sera son riuscita a recuperare un po' ma... non so nemmeno io come, nonostante questa giornata turbinosa e faticosa, quello che conservo nel cuore è un dolce ricordo della compagnia dei miei bambini.

Domani sarà un'altra giornata dura. Davide non è ancora pronto per rientrare all'asilo. La tosse è ancora troppo secca e insistente, ma sembra che riesca a dormire.

Vado anch'io a dormire, saggiamente il papà mi ha rammentato che è meglio non arrivare all'ora di Cenerentola.

Buona notte naviganti, su questi mari tempestosi.

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la mamma

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