giovedì 22 luglio 2010

Sono un po' incantata davanti alla televisione e tardo ad iniziare a scrivere. Stiamo guardando "Lezioni di volo", ma l'ho visto un po' distrattamente, soprattutto mi sono persa alcune scene cruciali, e quindi probabilmente, dato che è un film che merita, lo dovrò rivedere dall'inizio.

Oggi si è veleggiato bene, i bambini sono stati quasi sempre una bella compagnia. Lele e Davide hanno giocato per parecchio tempo coi Lego senza che li sentissi litigare. In tarda mattinata siamo usciti a comprare verdura e yogurt ed è stato un giro veloce.

Questa sera è piovuto. Ad un tratto il cielo si è annerito e qualche tuono ci ha fatto ben sperare, ma, ancora una volta, è stata una falsa illusione. L'acqua ha accresciuto l'umidità già presente in misura consistente nell'aria e un caldo ancor più tremendo si è alzato dall'asfalto. Risultato, Elisa ha urlato per un'ora prima di riuscire a prendere sonno.

Fortunatamente nel pomeriggio hanno di nuovo avuto occasione di sguazzare nell'acqua, tutti e tre, e devo dire che si sono divertiti parecchio. Lele e Davide si saltavano addosso a vicenda, un po' facendo finta di lottare, un po' giocando ed Elisa si è perfino messa a pancia in giù tenendo la testa bene alzata.

A pranzo, Lele ha spiegato a Davide, che chiedeva di poter utilizzare quando c'è il sole (ossia a pranzo) il bicchiere di vetro, che appunto il sole, la sera, "Non và a nanna", come da sempre gli raccontiamo, e che "La Terra gira" attorno a lui, quindi se dà una parte è illuminata, dall'altra è buio. Ha congiunto le dita per formare il globo e ha usato il coltello per disegnare l'asse che ha giustamente chiamato "linea immaginaria".
Per rendere il tutto più semplice abbiamo usato come esempio dei nostri carissimi amici che momentaneamente stanno dall'altra parte del mondo e (più o meno) quando noi dormiamo, loro sono svegli e viceversa e lui, per tutta risposta, ha subito chiesto: "Ma quando tornano?". Purtroppo ci vorrà ancora un po', ma noi li aspettiamo con gioia.

E' stato proprio un bel momento. Nel pomeriggio poi abbiamo di nuovo pasticciato con la pasta di sale, ma non eravamo molto ispirati e sono arrivate subito le 16, ora del bagnetto.

Anche la cena è stata piacevole. Ho impanato delle fette di melanzana e le ho cotte al forno e Davide non finiva più di mangiarne.

Ogni tanto, in questi giorni, mi tornano in mente le parole del nostro parroco nell'ultima omelia. Si leggeva il vangelo che narra di Marta e Maria e della diversa accoglienza riservata a Gesù. "Il don" ha picchiato duro su come accogliamo gli stranieri, perché accogliere è aprire il cuore e la casa all'altro che, sostanzialmente, è uno sconosciuto.

Ecco, in quel frangente pensavo che, in fondo, anche accogliere un figlio che vive dentro di te ancor prima che nel mondo è un po' come accogliere uno straniero. Lui sta lì, nella tua pancia, ma tu, prima che nasca, non sai niente di lui. Non sai niente del suo viso, del suo sorriso, dei colore dei suoi occhi, ma niente nemmeno del carattere che avrà, della sua personalità, delle sue preferenze... niente e, col senno di poi, adesso so che è davvero importante usare quei mesi per predisporsi ad accogliere e amare chiunque. Potrebbe essere semplice, oppure molto complesso, ma sapere di dover trovare un modo per amare cambia te prima ancora che loro.

Adesso vado, il film è finito e ancora una volta mi sono persa tutto.

Buona notte

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la mamma

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