venerdì 23 luglio 2010

Ore 19.30: un vento vorticoso spazza qualsiasi cosa e ci fa persino dubitare circa l'opportunità di chiudere la porta o qualche finestra. Nel frattempo il cielo velocemente si copre di nubi ingrigendosi e oscurandosi. In casa, accendiamo la luce.

Ore 20: è tutto finito! Il sole si volta e pigramente, quasi con un sorriso ironico, torna ad illuminare la facciata del condominio che fronteggia casa nostra.

Per una attimo ho temuto un temporale di quelli che lasciano danni dietro sé, ma alla fine, è andata bene così. Il vento ha un po' spazzato l'afa, lasciando una piacevole frescura. Non erano ancora le 22 (ora canonica in cui i nostri figli, adesso che siamo in estate, vanno a letto) ed Elisa già dormiva, col visino appoggiato alla spalla del suo papà. Non c'è rimasto che adagiarla nel lettino.

Nel pomeriggio, nonostante l'acuqa non fosse calda come nei giorni precedenti, causa una presenza non costante del sole, Lele e Davide han fatto il bagno in piscina. Dovendo stirare non mi sono messa al bordo insieme a loro. Maurizio era a casa, ma stava preparando la merenda per la piccola. Davide, mancando il controllo, ha così esagerato un po' con gli schizzi e il termometro del nervosismo da parte del più grande ha cominciato a salire.

Poi Davide è andato a far spesa col papà, e Lele è rimasto con me e la piccola. Abbiamo scopato via le foglie dal cortile per evitare che il temporale previsto intasasse il tombino e perché, comunque, era necessario e poi ci siamo messi sul tappeto a giocare.

La sera abbiamo cenato col persico acquistato la mattina, infarinato e fritto in modo superbo da Maurizio.

Il vascello oggi ha un po' traballato. Non sono riuscita a star con loro e a coinvolgerli come avrei voluto. Ogni tanto, anzi, spesso, ci mettono alla prova provocandoci, forse per vedere fino a che punto siamo disposti a rimanere fermi quando diciamo loro qualcosa. Più che un atteggiamento per Emanuele è un marchio di fabbrica, ma anche Davide ultimamente, in alcune occasioni ci dà del filo da torcere. Pensandoci bene, a dirla tutta, anche Elisa, a modo suo, protesta e pretende. Quando non vuole fare la nanna, per esempio, o non vuole essere messa nel passeggino, come questa mattina e si inarca tutta in modo che diventa quasi impossibile allacciarle le cinture oltreché rischioso perché potrebbe scivolare dal basso, cadere e farsi male.

Con Lele mi accorgo di essermi irrigidita, forse, a volte, più del necessario di fronte a queste manifestazione e ritrovare un po' di leggerezza, che farebbe solo bene a tutti, non è semplice. Ogni tanto dice a Elisa di godersi le coccole che tutti le fanno adesso perché quando sarà grande non sarà più così. Sarà una segnale? una mancanza? una voglia? un desiderio?

Che i nostri figli ci perdonino, una volta adulti, di tutti gli sbagli che avremo collezionato crescendoli. Quello che mi auguro è che arrivino più in là di dove siamo arrivati noi, che riescano ad essere migliori e dove noi ci siamo fermati, loro siano continuazione.

Domani è sabato, Maurizio sarà a casa... sarà bello.

Buonanotte naviganti.

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la mamma

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