E' fatta! Domani lasceremo S. Vincenzo e partiremo alla volta di Assisi.
Probabilmente, fino almeno a martedì sera, non potrò apportare alcun aggiornamento al blog a causa della scarsa copertura alle pendici del Monte Subasio.
Nel mio cuore albergano sentimenti contrastanti. Già si annida la nostalgia per i bei giorni rapidamente trascorsi, accompagnata dalla gaiezza per ciò che da domani ci attende, a partire dal ritrovarsi con amici consolidati. C'è un senso di liberazione, perché la potremo far finita con le creme solari, il dopo - sole, le scale quattro volte al giorno, ma anche un po' di rimpianto.
Mi rendo conto che non abbiamo molte occasioni durante l'anno per trascorrere così tanto tempo insieme. Rimangono giusto le vacanze di Natale... A volte ci siam dovuti dividere, perché la diversa età dei nostri figli, richiedeva attenzioni particolari. Costruire castelli di sabbia poteva andar bene per Lele, un po' meno per Davide, mentre era del tutto fuori luogo per Elisa, la quale andava, per giunta, tenuta al riparo dal sole.
Così finiva che Maurizio stava in acqua o sul bagnasciuga con almeno uno dei maschi e io a riva, o sotto l'ombrellone con Elisa e spesso con Davide.
Però che bello quando, a sera, ci si sedeva tutti e cinque sul letto per pregare insieme e per la lettura di una storia. E' stato un momento atteso da tutti, un vero e proprio momento di aggregazione da riprendere anche a casa.
Sono stati quindici giorni in cui ho anche condiviso parecchio tempo con mio marito e credo sia questo, fra tutti, a meritare la medaglia di "ricordo numero uno", quello che ti riporti, insieme alle valige, e alle foto, quando te ne vai. La nostra relazione ne ha alquanto beneficiato.
Non mi stanco mai di trascorrere del tempo insieme a lui, nonostante i sedici anni che ci dividono dal nostro fidanzamento. Il sentimento che provo è ancora fresco, come fosse ancora una novità di cui stupirsi e meravigliarsi, e la sua presenza nella mia vita è di continuo una bella notizia.
Mi rimarrà l'emozione forte che ho scoperto di poter provare ancora amandolo di un sentimento limpido, ancora più forte e solida di quando, incerti, muovevamo i primi malsicuri, maldestri passi, l'uno nella vita dell'altra.
E' un amore che trabocca e dal quale spontaneamente, senza quasi accorgermene attingo per avere amore da dare ai miei figli, per guardarli e vedere che sono belli, nelle loro richieste, nelle loro insistenze, nei loro slanci, nella loro tenerezza e nei loro capricci.
Dio, attraverso il suo Spirito, mi dà questo sguardo per vedere come lui vede. E' la sua, e non la mia limpiedezza.
Pensavo questa mattina che come l'acqua di un torrente scorrendo tra i sassi si purifica così il mio amore, attraversando con impegno, senso del dovere e responsabilità ciò che ogni giorno mi è dato diventa più puro.
Prego che Dio mi renda capace di amare i miei bimbi, perché per questo mi sono stati dati, perché io li ami come li ama Lui.
Ora il vascello salpa, verso luoghi di altissima spiritualità, per ormeggiare poi tranquillo sulle spiagge di sempre.
Buona notte e a presto.
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la mamma
sabato 3 luglio 2010
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