Mi correggo. La marmellata è venuta BUONISSIMA !
Questa mattina colazione da re con latte, ciambella, marmellata e biscotti. Che soddisfazione!
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la mamma
sabato 31 luglio 2010
La prima novità di oggi è che ho portato i bambini alla biblioteca comunale. Da tempo Emanuele mi chiedeva di esservi accompagnato, ma prima doveva terminare la lettura dei libri già in suo possesso.
Davide sapeva già quale fosse lo scaffale dedicato ai bimbi della sua età, così sono venuta a sapere che avevano già fatto visita alla biblioteca con l'asilo che s'affaccia sulla medesima piazza.
Insieme abbiamo frugato fra libri, libroni e libretti e alla fine Lele s'è preso due libri di Geronimo Stilton (tanto per cambiare) e Davide un libro che ha per tema l'orologio e la ripartizione del tempo nella giornata.
Tutti e due, adesso, hanno la loro personale tessera con autorizzazione a prelevare dei libri. Uscendo sembra mi sia meritata un bacio sulla guancia di Emanuele e, di conseguenza, anche uno di Davide.
Essendo usciti tardi, con tappa al banco del pesce, siamo rientrati che era già mezzogiorno. Elisa ha dormicchiato e mi ha lasciato preparare il sugo per una pasta con calamari e totani e, naturalmente, la sua pappa.
"Noi grandi" ci siamo messi a tavola che erano già le 13.15 e un quarto d'ora dopo è arrivato dal lavoro anche papà.
Questa però non è stata l'unica novità di questo lungo venerdì. Ho scoperto che Elisa ha tagliato altri due incisivi nell'arcata superiore, ed ecco spiegato perché faticava a prender sonno il pomeriggio e rosicchiava forsennatamente qualsiasi cosa. Chissà perché le crescono sempre in coppia? si vede proprio che è "programmata" così. Abbiamo inoltre scoperto che, chiedendole di farlo, e cantandole la canzoncina, riesce in modo volontario a battere le manine.
E' entusiasmante scoprire che capisce quello che le si chiede. I suoi fratelli, da questo punto di vista, sono uno stimolo continuo e lei ride quando capisce di aver raggiunto un nuovo traguardo e vede le facce contente attorno a sé.
L'ultima novità è che abbiamo provato a fare la marmellata di pesche, ma, a mio parere, l'abbiamo lasciata un po' troppo sul fuoco e il gusto si è un po' alterato. Sterilizzare i vasetti poi è stata un'impresa, perché essendo la prima volta, manchiamo di praticità.
Sono contenta però di averci provato e la prossima volta andrà sicuramente meglio.
Adesso la mezzanotte è passata già da mezz'ora, per cui meglio andare a dormire.
Buona notte naviganti.
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la mamma
Davide sapeva già quale fosse lo scaffale dedicato ai bimbi della sua età, così sono venuta a sapere che avevano già fatto visita alla biblioteca con l'asilo che s'affaccia sulla medesima piazza.
Insieme abbiamo frugato fra libri, libroni e libretti e alla fine Lele s'è preso due libri di Geronimo Stilton (tanto per cambiare) e Davide un libro che ha per tema l'orologio e la ripartizione del tempo nella giornata.
Tutti e due, adesso, hanno la loro personale tessera con autorizzazione a prelevare dei libri. Uscendo sembra mi sia meritata un bacio sulla guancia di Emanuele e, di conseguenza, anche uno di Davide.
Essendo usciti tardi, con tappa al banco del pesce, siamo rientrati che era già mezzogiorno. Elisa ha dormicchiato e mi ha lasciato preparare il sugo per una pasta con calamari e totani e, naturalmente, la sua pappa.
"Noi grandi" ci siamo messi a tavola che erano già le 13.15 e un quarto d'ora dopo è arrivato dal lavoro anche papà.
Questa però non è stata l'unica novità di questo lungo venerdì. Ho scoperto che Elisa ha tagliato altri due incisivi nell'arcata superiore, ed ecco spiegato perché faticava a prender sonno il pomeriggio e rosicchiava forsennatamente qualsiasi cosa. Chissà perché le crescono sempre in coppia? si vede proprio che è "programmata" così. Abbiamo inoltre scoperto che, chiedendole di farlo, e cantandole la canzoncina, riesce in modo volontario a battere le manine.
E' entusiasmante scoprire che capisce quello che le si chiede. I suoi fratelli, da questo punto di vista, sono uno stimolo continuo e lei ride quando capisce di aver raggiunto un nuovo traguardo e vede le facce contente attorno a sé.
L'ultima novità è che abbiamo provato a fare la marmellata di pesche, ma, a mio parere, l'abbiamo lasciata un po' troppo sul fuoco e il gusto si è un po' alterato. Sterilizzare i vasetti poi è stata un'impresa, perché essendo la prima volta, manchiamo di praticità.
Sono contenta però di averci provato e la prossima volta andrà sicuramente meglio.
Adesso la mezzanotte è passata già da mezz'ora, per cui meglio andare a dormire.
Buona notte naviganti.
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la mamma
giovedì 29 luglio 2010
Santa Marta. Ho scoperto oggi che è tradizione pensare che sia giornata di brutto tempo. In effetti questa mattina, consultate ieri le previsioni del tempo, credevo avrei trovato un cielo molto coperto e di sentire goccioloni ancor prima di metter giù i piedi dal letto.
Mi sono invece ritrovata quasi a mordermi le dita per aver pensato di rimandare il ciclo della lavatrice onde evitare di dover stendere tutto dentro. A metà mattina il grigiore è scomparso ed è uscito il sole... Poi verso le 11, a sorpresa, è ritornato il nero e, per il solito giovedì dalla nonna, ho caricato tutti e tutto in macchina e ho risolto così una situazione che ci avrebbe altrimenti costretti a casa.
Niente parco, niente piscina, niente pasta di sale (qui sopra potete ammirare alcuni lavori che, con molta vergogna, ho deciso di pubblicare... purtroppo, per il piccolo, del tutto trascurabile, insignificante particolare che deve lavorare, non siamo ancora riusciti a coinvolgere in maniera prepotente il papà e... dovendo fare a meno delle sue doti... questo è il risultato!). Dopo pranzo Lele e Davide hanno prima giocato un po' e poi hanno guardato un film in cartone. Per merenda un bel gelato e poi il sole ha consentito loro di tirar quattro calci al pallone in cortile.
Lele ha rimediato della semente dalla nonna perché sembra seriamente intenzionato a voler provare ad aver cura di una piantina. Abbiamo recuperato, con Davide, quattro informazioni per provare a fare gli gnocchi, compreso il fatto che sembra d'estate non ci siano le patate adatte, ma prima o poi ci proveremo.
Elisa è crollata dal sonno poco dopo la pappa, ma poi si è svegliata presto e non è più riuscita a riprender sonno.
Alle 18 Maurizio ci ha raggiunti lì e insieme siamo tornati a casa. Abbiamo cenato col nostro pane, affettati e formaggi e per finire, con un dolce che si è inventato lui, mentre l'ho lasciato da solo in cucina per rifare i letti con le lenzuola pulite. Ha farcito qualche fetta del nostro ciambellone in parte con la marmellata e in parte con dello yogurt e i bambini hanno gradito.
Poi Davide piagnucolava che voleva a tutti i costi bagnare i fiori, nonostante avesse piovuto. Ha insistito un bel po' e alla fine s'è distratto con la terra da preparare nel vaso per la semina di domani mattina.
Questa sera, finiti i cartoni, mi ha raggiunta in studio e mi ha detto: "Ti voglio bene!".
Ok naviganti... buona notte.
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la mamma
mercoledì 28 luglio 2010
Una delle prime cose che ho fatto quest'oggi è stata chiamare i pompieri... inutilmente. Forse domenica, guardando con il naso in su verso il tetto, abbiamo scoperto un nido proprio sotto il cornicione che abbiamo interpretato essere di api o vespe.
Maurizio in un primo momento era convinto di volerlo togliere da solo, poi però ci abbiamo pensato, prendendo anche qualche informazione in internet, e abbiamo deciso di chiamare i pompieri. La prima telefonata è andata bene. Ho trovato una persona gentile che mi indicato il numero corretto a cui chiamare. Ho ringraziato, riagganciato e ricomposto il numero.
Ora, non so se era la mattinata storta, ma ho trovato un pompiere che sembrava un po' infastidito da quello che gli stavo dicendo. Giustamente mi ha posto delle domande, ma ho capito che voleva evitare un'uscita a vuoto. Comunque sia mi ha detto che sarebbero venuti per le 18.
Considerato il suo atteggiamento ho cominciato ad avere dei dubbi, così, per farla breve, ho chiesto aiuto a un vicino che, con un'occhiata, mi ha tranquillizzata sul fatto che si trattava solo di insetti...
Così prima di pranzo li ho chiamati, trovando di nuovo una persona gentile, ed ho annullato l'intervento richiesto.
Sarà, ma con tre bambini in giro, mi son detta, meglio essere prudenti!
La novità della mattina è stata che, per la prima volta, dal rientro delle vacanze, abbiamo cotto il nostro pane e... come mi mancava!
Poi nel pomeriggio, come quando i galletti segnatempo sui tetti impazziscono per la variabilità delle condizioni, si è di nuovi rimesso "al brutto". Abbiamo pranzato tardi, ed erano quasi le 14.30 quando ho portato Elisa a dormire con l'intenzione di concedere a Lele e Davide un film in cartone e così stirare.
Elisa però non ne ha voluto sapere di addormentarsi. Ha girato e rigirato nel letto, giocato coi miei capelli e la catenina, bevuto, addentato l'anello di plastica del carillion, ascoltato qualche preghiera (sembra che di solito, questo, la tranquillizzi), ma niente da fare, non riusciva a prendere sonno. Ormai persuasa dall'evidenza dei fatti a cedere l'ho portata giù sul suo tappeto. Erano le 15.30 e Lele non aveva ancora finito i suoi compiti.
Elisa ha giocato ed io, accanto a lei, mi sono addormentata.
Dopo la merenda, con ciambella, marmellata, té con la menta, siamo tornati al parco. Come sempre è stata l'ora migliore della giornata. Abbiamo trovato anche altre persone. Lele e Davide hanno di nuovo giocato col loro nonno in prestito e poi è arrivata una famiglia con tre bimbi. Il primogenito non arrivava all'età di Davide. L'ultima ha 15 giorni. Io conosco il papà, e prima di andarmene mi sono avvicinata alla mamma che si era seduta sola su una panchina tenendosi vicina la carrozzina.
Mi piacciono sempre di più questi posti pubblici, che davvero ti permettono di oltrepassare i confini di casa tua e degli ambienti che solitamente frequenti.
Ho scambiato quattro chiacchiere con questa mamma, più giovane di me. Mi sembrava doveroso e sono stata contenta di averlo fatto, anche se non sono proprio il tipo che attacca bottone!
Chi mi conosce bene lo sa, ma anch'io imparo e so di poter cambiare...
All'arrivo di Maurizio ci siamo piacevolmente trattenuti qualche momento in più e quasi, poter sfruttare questo parco a due passi da casa, è meglio che stare al mare. Non so come e perché ma riesco proprio a godermelo.
Questa sera poi, nonostante non ne avessi molta voglia, ho sfruttato l'ora in cui Lele e Davide guardano i cartoni, dalle 21 alle 22 per stirare. Sono riuscita a finire in tempo per metterli a letto, pregare con loro e leggere loro una storia.
Adesso un po' di film. Carino ma.. niente a che vedere con quello visto nelle due serate precedenti, che continua invece a tornarmi alla mente, a rimanermi dentro.
Buona notte naviganti.
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la mamma
Maurizio in un primo momento era convinto di volerlo togliere da solo, poi però ci abbiamo pensato, prendendo anche qualche informazione in internet, e abbiamo deciso di chiamare i pompieri. La prima telefonata è andata bene. Ho trovato una persona gentile che mi indicato il numero corretto a cui chiamare. Ho ringraziato, riagganciato e ricomposto il numero.
Ora, non so se era la mattinata storta, ma ho trovato un pompiere che sembrava un po' infastidito da quello che gli stavo dicendo. Giustamente mi ha posto delle domande, ma ho capito che voleva evitare un'uscita a vuoto. Comunque sia mi ha detto che sarebbero venuti per le 18.
Considerato il suo atteggiamento ho cominciato ad avere dei dubbi, così, per farla breve, ho chiesto aiuto a un vicino che, con un'occhiata, mi ha tranquillizzata sul fatto che si trattava solo di insetti...
Così prima di pranzo li ho chiamati, trovando di nuovo una persona gentile, ed ho annullato l'intervento richiesto.
Sarà, ma con tre bambini in giro, mi son detta, meglio essere prudenti!
La novità della mattina è stata che, per la prima volta, dal rientro delle vacanze, abbiamo cotto il nostro pane e... come mi mancava!
Poi nel pomeriggio, come quando i galletti segnatempo sui tetti impazziscono per la variabilità delle condizioni, si è di nuovi rimesso "al brutto". Abbiamo pranzato tardi, ed erano quasi le 14.30 quando ho portato Elisa a dormire con l'intenzione di concedere a Lele e Davide un film in cartone e così stirare.
Elisa però non ne ha voluto sapere di addormentarsi. Ha girato e rigirato nel letto, giocato coi miei capelli e la catenina, bevuto, addentato l'anello di plastica del carillion, ascoltato qualche preghiera (sembra che di solito, questo, la tranquillizzi), ma niente da fare, non riusciva a prendere sonno. Ormai persuasa dall'evidenza dei fatti a cedere l'ho portata giù sul suo tappeto. Erano le 15.30 e Lele non aveva ancora finito i suoi compiti.
Elisa ha giocato ed io, accanto a lei, mi sono addormentata.
Dopo la merenda, con ciambella, marmellata, té con la menta, siamo tornati al parco. Come sempre è stata l'ora migliore della giornata. Abbiamo trovato anche altre persone. Lele e Davide hanno di nuovo giocato col loro nonno in prestito e poi è arrivata una famiglia con tre bimbi. Il primogenito non arrivava all'età di Davide. L'ultima ha 15 giorni. Io conosco il papà, e prima di andarmene mi sono avvicinata alla mamma che si era seduta sola su una panchina tenendosi vicina la carrozzina.
Mi piacciono sempre di più questi posti pubblici, che davvero ti permettono di oltrepassare i confini di casa tua e degli ambienti che solitamente frequenti.
Ho scambiato quattro chiacchiere con questa mamma, più giovane di me. Mi sembrava doveroso e sono stata contenta di averlo fatto, anche se non sono proprio il tipo che attacca bottone!
Chi mi conosce bene lo sa, ma anch'io imparo e so di poter cambiare...
All'arrivo di Maurizio ci siamo piacevolmente trattenuti qualche momento in più e quasi, poter sfruttare questo parco a due passi da casa, è meglio che stare al mare. Non so come e perché ma riesco proprio a godermelo.
Questa sera poi, nonostante non ne avessi molta voglia, ho sfruttato l'ora in cui Lele e Davide guardano i cartoni, dalle 21 alle 22 per stirare. Sono riuscita a finire in tempo per metterli a letto, pregare con loro e leggere loro una storia.
Adesso un po' di film. Carino ma.. niente a che vedere con quello visto nelle due serate precedenti, che continua invece a tornarmi alla mente, a rimanermi dentro.
Buona notte naviganti.
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la mamma
martedì 27 luglio 2010
Che dire di questa giornata? bé, a conti fatti, quando già i bimbi, tutti e tre, dormono tranquilli nei loro letti, grazie a Dio non più pressati dal caldo dei giorni scorsi, viene spontaneo dire, quasi con un sospiro, che è stata buona, che tutto è andato bene.
Nonostante quella dell'amore sia diventata l'unica scelta, questo non toglie dalla fatica. Mille cose, mille lacci, concorrono a tirarmi giù, ad ancorarmi a terra. La pigrizia, l'egoismo, la stanchezza, la non voglia... mille cose veramente ed è un lotta, una lotta che solo il vento dello Spirito vince. Solo il suo vento gonfia le vele, rompe gli ormeggi e finalmente ti porta al largo..
Questa mattina, una dopo l'altra, sono venute a farci visita le nonne, portando notizie veramente spiacevoli su quelle coppie a noi care che si stanno separando. Storie diverse, problemi diversi, età diverse, professioni diverse, ma un'unica grande tragedia.
Davvero, mi astengo dal fare commenti che potrebbero facilmente diventare giudizi. Tra l'altro abbiamo terminato proprio ora di guardare quel film cui accennavo nel post di ieri (si intitola "Fireproof" ed è diretto da Alex Kendrick).
Torno solo a dire questo: l'amore è una scelta. Lo dice Cristo nel Vangelo: "Ama chi ti odia, fa del bene a coloro che ti fanno del male. Se amate coloro che vi amano che merito ne avrete? Anche i pagani fanno lo stesso". Non sto a citare autore e versetto perché non me li ricordo a memoria e una ricerca adesso mi porterebbe via troppo tempo.
Lo dice anche uno dei personaggi del film. Non contano i sentimenti del tuo prossimo. L'amore non è una reazione ai sentimenti del tuo prossimo. Uno dei nostri formatori in uno dei corsi che abbiamo fatto per conto della Diocesi ci ha aperto gli occhi sul fatto che l'amore rende amabile l'altro, ma l'amore è anche e soprattutto libero, gratuito. Non è nemmeno una questione che invade, come tanti, tirati su, come me, a suon di commedie americane, la propria sfera di sentimenti. E' sempre una scelta compiere una gesto gentile verso chi si mostra ostile nei nostri confronti, fosse pure nostro marito, figlio, suocero/a, vicino di casa petulante... verso chiunque. Il resto lo fa Dio. La capacità di amare dello stesso amore divino di cui Lui è intriso la dà Lui e Lui solo e quante volte ho fatto questa esperienza. Quante volte ho sbattuto e sbatto contro il mio limite quando mi sono affidata alle mie uniche forze.
La via della croce non è la sofferenza che ti capita, come può essere una malattia, ma una tappa nel percorso di chi ostinatamente sceglie d'amare. Dio è così, è uno che ti ama fino a lasciare che suo Figlio doni sé stesso e non rifiuti nulla fino alla croce. Questo non è scandalo, questa è la croce che viene accettata e amata dai Santi.
Oggi non avevo da stirare. Elisa dormiva, Lele terminava i suoi compiti e Davide stava giocando. Avrei potuto prendermi una mezz'oretta per me e invece, sapendo domani di dover stirare, li ho messi attorno al tavolo e abbiamo di nuovo giocato con la pasta di sale.
Poi merende e al parco, dopo aver giocato, riso e corso, i miei bambini hanno pure trovato una coppia di nonni "in affitto". Sono i miei vicini di casa, che si sono divisi i miei bambini. A lui i maschi e un ruolo da portiere fra due alberi. A lei la piccola...
E' un bel posto il parco, un posto dove, fuori dai confini di casa propria, puoi incontrare tutti.
Ci vorrà un po' perché tutti questi pensieri sedimentino in me, meglio mollare la presa, anzi, la tastiera.
Meditate, naviganti, meditate e...
Buona notte
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la mamma
Nonostante quella dell'amore sia diventata l'unica scelta, questo non toglie dalla fatica. Mille cose, mille lacci, concorrono a tirarmi giù, ad ancorarmi a terra. La pigrizia, l'egoismo, la stanchezza, la non voglia... mille cose veramente ed è un lotta, una lotta che solo il vento dello Spirito vince. Solo il suo vento gonfia le vele, rompe gli ormeggi e finalmente ti porta al largo..
Questa mattina, una dopo l'altra, sono venute a farci visita le nonne, portando notizie veramente spiacevoli su quelle coppie a noi care che si stanno separando. Storie diverse, problemi diversi, età diverse, professioni diverse, ma un'unica grande tragedia.
Davvero, mi astengo dal fare commenti che potrebbero facilmente diventare giudizi. Tra l'altro abbiamo terminato proprio ora di guardare quel film cui accennavo nel post di ieri (si intitola "Fireproof" ed è diretto da Alex Kendrick).
Torno solo a dire questo: l'amore è una scelta. Lo dice Cristo nel Vangelo: "Ama chi ti odia, fa del bene a coloro che ti fanno del male. Se amate coloro che vi amano che merito ne avrete? Anche i pagani fanno lo stesso". Non sto a citare autore e versetto perché non me li ricordo a memoria e una ricerca adesso mi porterebbe via troppo tempo.
Lo dice anche uno dei personaggi del film. Non contano i sentimenti del tuo prossimo. L'amore non è una reazione ai sentimenti del tuo prossimo. Uno dei nostri formatori in uno dei corsi che abbiamo fatto per conto della Diocesi ci ha aperto gli occhi sul fatto che l'amore rende amabile l'altro, ma l'amore è anche e soprattutto libero, gratuito. Non è nemmeno una questione che invade, come tanti, tirati su, come me, a suon di commedie americane, la propria sfera di sentimenti. E' sempre una scelta compiere una gesto gentile verso chi si mostra ostile nei nostri confronti, fosse pure nostro marito, figlio, suocero/a, vicino di casa petulante... verso chiunque. Il resto lo fa Dio. La capacità di amare dello stesso amore divino di cui Lui è intriso la dà Lui e Lui solo e quante volte ho fatto questa esperienza. Quante volte ho sbattuto e sbatto contro il mio limite quando mi sono affidata alle mie uniche forze.
La via della croce non è la sofferenza che ti capita, come può essere una malattia, ma una tappa nel percorso di chi ostinatamente sceglie d'amare. Dio è così, è uno che ti ama fino a lasciare che suo Figlio doni sé stesso e non rifiuti nulla fino alla croce. Questo non è scandalo, questa è la croce che viene accettata e amata dai Santi.
Oggi non avevo da stirare. Elisa dormiva, Lele terminava i suoi compiti e Davide stava giocando. Avrei potuto prendermi una mezz'oretta per me e invece, sapendo domani di dover stirare, li ho messi attorno al tavolo e abbiamo di nuovo giocato con la pasta di sale.
Poi merende e al parco, dopo aver giocato, riso e corso, i miei bambini hanno pure trovato una coppia di nonni "in affitto". Sono i miei vicini di casa, che si sono divisi i miei bambini. A lui i maschi e un ruolo da portiere fra due alberi. A lei la piccola...
E' un bel posto il parco, un posto dove, fuori dai confini di casa propria, puoi incontrare tutti.
Ci vorrà un po' perché tutti questi pensieri sedimentino in me, meglio mollare la presa, anzi, la tastiera.
Meditate, naviganti, meditate e...
Buona notte
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la mamma
Forse non serve ricapitolare minuto per minuto la giornata.
Momento negativo. Lele e Davide si sono svegliati con qualche malessere. Al primo batteva forte il cuore ad ogni movimento (troppo freddo in piscina ieri), il secondo si è liberato di un po' di catarro in eccesso in braccio a me, mentre tentavo di portarlo in bagno.
Momento positivo. Nel pomeriggio, mentre Elisa dormiva, abbiamo preparato con poca fatica e molta soddisfazione, un bel ciambellone.
Ecco cos'ho pensato e comunicato a mio marito questa sera, che dedicare del tempo a loro è una mossa vincente. I momenti di noia, rispetto alla scorsa estate, si sono notevolmente ridotti e anch'io, tutto sommato, sento meno pesantezza nell'aria.
Sempre più spesso, mettendoli a dormire, mi capita di pensare che è stato bello passare del tempo con loro.
Ecco un'altro pensiero, sembra che stasera io sia solo capace di questo, di sprazzi slegati di pensieri. Ricordavo che fino a non molti anni fa mi sentivo una persona realizzata solo a metà, perché c'era una parte di me che credevo non avesse raggiunto la pienezza. Quella che desiderava scrivere, studiare ecc. ecc.
Poi, pian piano, con fatica, sudore, a volte dolore, pazienza, ho capito. Ho capito per il fatto che oggi, pur non avendo raggiunto nessuno degli obiettivi di cui sopra, mi sento realizzata pienamente e, l'altro giorno, in cortile, ho avuto chiaro di aver fatto la mia scelta definitiva e non mi chiedo più, a 36 anni suonati, cosa voglio fare da grande.
Ho capito che ciò che realizza pienamente e rende pienamente umana una persona non sono la laurea, la professione, i riconoscimenti, qualsiasi altra cosa possa portare delle soddisfazioni. I talenti, le doti che ciascuno ha, ci sono date per essere scoperte prima, coltivate e infine messe a disposizione, donate. Ciò che realizza pienamente è solo, ed esclusivamente l'amore, l'amore gratuitamente donato.
Questo vuol dire, per esempio, che al centro delle mie giornate, finalmente, ci sono i miei figli (e mio marito) e non le cose da fare. E' come quel raccontino, di quel commento al blog di un po' di tempo fa. Prima le palle da tennis! e per tutto il resto il tempo si trova. Si trova tempo per i mestieri, per il pane, per un dolce, per il ricamo, per la lettura, per tutto.
La mia scelta definitiva è questa: il servizio dentro le mura domestiche per amore.
Poi ci sarebbe dell'altro: Emanuele al parco che gioca per far divertire Davide, e rallenta per farlo vincere quando corrono per recuperare il pallone, senza arrabbiarsi, senza pretendere il rispetto assurdo delle regole! Sembra un miracolo, sa di buono.
Meglio fermarsi.
Buona notte
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la mamma
domenica 25 luglio 2010
Il fine settimana come sempre se n'è andato velocemente, troppo velocemente! Non si è mai sazi del tempo trascorso insieme e domani si ricomincia.
Sarà il primo giorno della settimana, solitamente quello più critico, ma anche oggi è stata una giornata dalle sensazioni strane. Una di quelle giornate in cui senti di aver voglia di tutto e di non aver voglia di niente.
La Messa, alla quale siamo giunti con un leggero ritardo (dopo aver riempito la piscina per il pomeriggio e cotto l'arrosto di tacchino per il pranzo, e vestito i bimbi, e lavato le tazze...) constringendoci a ripararci in sagrestia per la mancanza di posti a sedere, è stata celebrata dall'ex parroco della nostra ex parrocchia. Bellissima omelia, alla sua altezza come sempre, sul peccato di sodomia che anche oggi dilaga, sull'uso sbagliato della sessualità. Una sessualità che nel cristianesimo e anzi, nella concezione di Dio, è apertura alla vita e donazione di sé all'altro.
Siamo rientrati e Maurizio è sgattaiolato al mercato tornando con due tipi di olive piccanti, le nere al forno e dei pomodori secchi che, nelle sue intenzioni, non dovevano essere piccanti ma.... lo erano!
Abbiamo pranzato piacevolmente, senza più scaldare l'arrosto che è rimasto molto morbido.
Poi ho ricamato un po' mentre Elisa dormiva e i maschi guardavano un film strano e triste, di un padre reincarnato in un cane che si accorge degli sbagli accumulati nella vita e impara, da cane, ad apprezzarla. Secondo me, lì in mezzo, è passato anche qualche messaggio sbagliato. L'incoscenza di mettere i bambini davanti alla tv senza una preventiva censura dei genitori. Capita.
Infine, finalmente, bagno in piscina. Alle 16.30 ci hanno raggiunti degli amici, gli stessi che sono venuti con noi ad Assisi, gli unici, al momento, del nostro giro, rimasti in città. Mettendo insieme, come spesso accade, i contenuti dei rispettivi frigoriferi all'ultimo momento, abbiamo condiviso la cena. "Simpatico" pensavo "quando si tratta di noi 1 + 1 famiglia fa 10 persone!".
Quando se ne sono andati quella brutta sensazione se n'era andata e poi, sorpresa, nel bel mezzo della visione dell'assemblaggio foto vacanze, ci siamo collegati con quegli altri amici che stanno dall'altra parte del mondo.
Adesso so esattamente di cos'ho voglia in questo momento. Di godermi la seconda parte del film in visione sul nostro schermo ieri sera accanto a mio marito, ma voi, non stancatevi di navigare!
Buona notte
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la mamma
Sarà il primo giorno della settimana, solitamente quello più critico, ma anche oggi è stata una giornata dalle sensazioni strane. Una di quelle giornate in cui senti di aver voglia di tutto e di non aver voglia di niente.
La Messa, alla quale siamo giunti con un leggero ritardo (dopo aver riempito la piscina per il pomeriggio e cotto l'arrosto di tacchino per il pranzo, e vestito i bimbi, e lavato le tazze...) constringendoci a ripararci in sagrestia per la mancanza di posti a sedere, è stata celebrata dall'ex parroco della nostra ex parrocchia. Bellissima omelia, alla sua altezza come sempre, sul peccato di sodomia che anche oggi dilaga, sull'uso sbagliato della sessualità. Una sessualità che nel cristianesimo e anzi, nella concezione di Dio, è apertura alla vita e donazione di sé all'altro.
Siamo rientrati e Maurizio è sgattaiolato al mercato tornando con due tipi di olive piccanti, le nere al forno e dei pomodori secchi che, nelle sue intenzioni, non dovevano essere piccanti ma.... lo erano!
Abbiamo pranzato piacevolmente, senza più scaldare l'arrosto che è rimasto molto morbido.
Poi ho ricamato un po' mentre Elisa dormiva e i maschi guardavano un film strano e triste, di un padre reincarnato in un cane che si accorge degli sbagli accumulati nella vita e impara, da cane, ad apprezzarla. Secondo me, lì in mezzo, è passato anche qualche messaggio sbagliato. L'incoscenza di mettere i bambini davanti alla tv senza una preventiva censura dei genitori. Capita.
Infine, finalmente, bagno in piscina. Alle 16.30 ci hanno raggiunti degli amici, gli stessi che sono venuti con noi ad Assisi, gli unici, al momento, del nostro giro, rimasti in città. Mettendo insieme, come spesso accade, i contenuti dei rispettivi frigoriferi all'ultimo momento, abbiamo condiviso la cena. "Simpatico" pensavo "quando si tratta di noi 1 + 1 famiglia fa 10 persone!".
Quando se ne sono andati quella brutta sensazione se n'era andata e poi, sorpresa, nel bel mezzo della visione dell'assemblaggio foto vacanze, ci siamo collegati con quegli altri amici che stanno dall'altra parte del mondo.
Adesso so esattamente di cos'ho voglia in questo momento. Di godermi la seconda parte del film in visione sul nostro schermo ieri sera accanto a mio marito, ma voi, non stancatevi di navigare!
Buona notte
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la mamma
Un vento costante, anomalo per queste zone umide in cui l'inquinamento s'annida senza più andarsene, ha spazzato dal mattino ben bene l'aria regalandoci una rara luminosità e una temperatura tutto sommato sopportabile.
E' sabato oggi, e il mio umore ne ha subito tratto giovamento. Maurizio, dopo le colazioni e la spesa in centro, ha portato i bambini al parco qui vicino. Io sono rimasta a casa intenzionata a portami avanti con le faccende.
Forse questa è la giusta organizzazione estiva. Un po' di mestieri il sabato per aver più tempo da dedicare ai pargoli quando il babbo sarà al lavoro ed abbattere, almeno un po', l'ansia e... sembra funzionare.
Non appena sono usciti, allegri e saltellanti coi loro palloni fra le mani, sono rientrata in casa. Ho preso il messalino nella libreria e ho letto le letture del giorno. Sta diventando, per me, un appuntamento irrinunciabile, un vivo desiderio per poter essere veramente in comunione con Cristo, ma non è finita. Ciò che sento è che non posso andare verso di Lui senza portarmi dietro coloro che amo. Così mi alimento e come un bicchiere raggiunto l'orlo trabocca bagnando inesorabilmente ciò ha attorno, anche la fede in me, quando raggiungerà il colmo, qualche ricaduta dovrà pur avere su quelli di casa mia.
Mancava poco allo scoccare del mezzogiorno quando i "fantastici quattro" sono rientrati dal parco e nel frattempo ero riuscita a stendere la biancheria e a pulire la sala. Avevo tempo, nel pomeriggio, non dovendo stirare, per pulire anche la cucina e forse ricamare un po'.
Abbiamo preparato il pranzo mentre Maurizio mi raccontava di aver incontrato un ragazzo separato e ricongiunto e della sua vita con la sua nuova compagna. Queste situazioni, attorno a noi, vicino a noi, si stanno purtroppo moltiplicando, ma non commentiamo. Anche Lele, a partire da ciò che sente raccontare dai compagni, viene a conoscenza di queste situazioni e con lui è un po' difficile, pur non volendo essere reticenti, trovare le parole giuste per affrontare questi temi.
Mi accorgo che osservandolo, vivendoci assieme, affrontando la fatica di crescerlo, comincio a conoscerlo meglio ed anche ad apprezzarne la personalità. Non è un bambino che ci segue docilmente. Emanuele è "un contestatore nato!", polemico e testardo però... Eh già, mi accorgo solo ora che c'è un però.
Emanuele è un bambino solido. Quante volte, quasi con spavento, mi è capitato di pensare a lui come ad un bambino impermeabile, insensibile, ma la sua non è insensibilità. Emanuele non traballa come una casa senza fondamenta davanti alle emozioni che lo raggiungono. Non è vero che non esterna facilmente ciò che prova. Non lo fa nell'immediato. Sono passati mesi prima che le sue maestre sapessero che gli sarebbe nata una sorellina, ma la sua non era volontà di esclusione, o riservatezza, o timidezza, o incapacità di condividere. E' come se dovesse prima metabolizzare dentro di sé i sentimenti che prova per poi essere pronto a condividerli col mondo o a porre le sue domande.
Da questo punto di vista è davvero un bambino fantastico, una roccia, uno su cui poter contare e sono felice di aver finalmente aperto gli occhi.
Mesi fa ha chiesto a Maurizio: "Ma voi litigate mai?". In effetti, nonostante capiti di avere idee e opinioni divergenti, e i confronti non manchino, non capita mai che alziamo la voce, o ci rivolgiamo all'altro in maniera offensiva. Ho cercato di spiegargli tutto questo, ma dopo un po' di tempo, mi ricordo di avergli sentito dire: "Ma tanto voi non litigate mai". Il punto è che ho scoperto solo pochi giorni fa, l'altro ieri per l'esattezza, che anche i genitori di uno dei suoi compagni si sono separati ed è stato lui a raccontarmelo.
Non è semplice stare accanto a un bambino così, un bambino che non ti dice tendenzialmente tutto subito e tu devi imparare a rispettarlo, ad aspettare certa che verrà anche il momento della rivelazione e della comunicazione dei suoi sentimenti e pensieri, dovessero passare mesi o anni.
Fra tutti i viaggi che questo vascello potrà fare, i più stupefacenti resteranno quelli nel cuore di marito e figli.
A volte basta sporgersi un po' da uno dei ponti, avere la prontezza di trattenersi prima di qualche brusca manovra e restare ad osservare in paziente attesa.
Maurizio, che mi sente picchiettare freneticamente sui tasti, chiede già quanto ho intenzione ancora di scrivere e chiede pietà per la tastiera.
Sarà meglio accontentarlo.
A tutti i naviganti buona notte e buona domenica.
---
orgogliosamente, la mamma
E' sabato oggi, e il mio umore ne ha subito tratto giovamento. Maurizio, dopo le colazioni e la spesa in centro, ha portato i bambini al parco qui vicino. Io sono rimasta a casa intenzionata a portami avanti con le faccende.
Forse questa è la giusta organizzazione estiva. Un po' di mestieri il sabato per aver più tempo da dedicare ai pargoli quando il babbo sarà al lavoro ed abbattere, almeno un po', l'ansia e... sembra funzionare.
Non appena sono usciti, allegri e saltellanti coi loro palloni fra le mani, sono rientrata in casa. Ho preso il messalino nella libreria e ho letto le letture del giorno. Sta diventando, per me, un appuntamento irrinunciabile, un vivo desiderio per poter essere veramente in comunione con Cristo, ma non è finita. Ciò che sento è che non posso andare verso di Lui senza portarmi dietro coloro che amo. Così mi alimento e come un bicchiere raggiunto l'orlo trabocca bagnando inesorabilmente ciò ha attorno, anche la fede in me, quando raggiungerà il colmo, qualche ricaduta dovrà pur avere su quelli di casa mia.
Mancava poco allo scoccare del mezzogiorno quando i "fantastici quattro" sono rientrati dal parco e nel frattempo ero riuscita a stendere la biancheria e a pulire la sala. Avevo tempo, nel pomeriggio, non dovendo stirare, per pulire anche la cucina e forse ricamare un po'.
Abbiamo preparato il pranzo mentre Maurizio mi raccontava di aver incontrato un ragazzo separato e ricongiunto e della sua vita con la sua nuova compagna. Queste situazioni, attorno a noi, vicino a noi, si stanno purtroppo moltiplicando, ma non commentiamo. Anche Lele, a partire da ciò che sente raccontare dai compagni, viene a conoscenza di queste situazioni e con lui è un po' difficile, pur non volendo essere reticenti, trovare le parole giuste per affrontare questi temi.
Mi accorgo che osservandolo, vivendoci assieme, affrontando la fatica di crescerlo, comincio a conoscerlo meglio ed anche ad apprezzarne la personalità. Non è un bambino che ci segue docilmente. Emanuele è "un contestatore nato!", polemico e testardo però... Eh già, mi accorgo solo ora che c'è un però.
Emanuele è un bambino solido. Quante volte, quasi con spavento, mi è capitato di pensare a lui come ad un bambino impermeabile, insensibile, ma la sua non è insensibilità. Emanuele non traballa come una casa senza fondamenta davanti alle emozioni che lo raggiungono. Non è vero che non esterna facilmente ciò che prova. Non lo fa nell'immediato. Sono passati mesi prima che le sue maestre sapessero che gli sarebbe nata una sorellina, ma la sua non era volontà di esclusione, o riservatezza, o timidezza, o incapacità di condividere. E' come se dovesse prima metabolizzare dentro di sé i sentimenti che prova per poi essere pronto a condividerli col mondo o a porre le sue domande.
Da questo punto di vista è davvero un bambino fantastico, una roccia, uno su cui poter contare e sono felice di aver finalmente aperto gli occhi.
Mesi fa ha chiesto a Maurizio: "Ma voi litigate mai?". In effetti, nonostante capiti di avere idee e opinioni divergenti, e i confronti non manchino, non capita mai che alziamo la voce, o ci rivolgiamo all'altro in maniera offensiva. Ho cercato di spiegargli tutto questo, ma dopo un po' di tempo, mi ricordo di avergli sentito dire: "Ma tanto voi non litigate mai". Il punto è che ho scoperto solo pochi giorni fa, l'altro ieri per l'esattezza, che anche i genitori di uno dei suoi compagni si sono separati ed è stato lui a raccontarmelo.
Non è semplice stare accanto a un bambino così, un bambino che non ti dice tendenzialmente tutto subito e tu devi imparare a rispettarlo, ad aspettare certa che verrà anche il momento della rivelazione e della comunicazione dei suoi sentimenti e pensieri, dovessero passare mesi o anni.
Fra tutti i viaggi che questo vascello potrà fare, i più stupefacenti resteranno quelli nel cuore di marito e figli.
A volte basta sporgersi un po' da uno dei ponti, avere la prontezza di trattenersi prima di qualche brusca manovra e restare ad osservare in paziente attesa.
Maurizio, che mi sente picchiettare freneticamente sui tasti, chiede già quanto ho intenzione ancora di scrivere e chiede pietà per la tastiera.
Sarà meglio accontentarlo.
A tutti i naviganti buona notte e buona domenica.
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orgogliosamente, la mamma
venerdì 23 luglio 2010
Ore 19.30: un vento vorticoso spazza qualsiasi cosa e ci fa persino dubitare circa l'opportunità di chiudere la porta o qualche finestra. Nel frattempo il cielo velocemente si copre di nubi ingrigendosi e oscurandosi. In casa, accendiamo la luce.
Ore 20: è tutto finito! Il sole si volta e pigramente, quasi con un sorriso ironico, torna ad illuminare la facciata del condominio che fronteggia casa nostra.
Per una attimo ho temuto un temporale di quelli che lasciano danni dietro sé, ma alla fine, è andata bene così. Il vento ha un po' spazzato l'afa, lasciando una piacevole frescura. Non erano ancora le 22 (ora canonica in cui i nostri figli, adesso che siamo in estate, vanno a letto) ed Elisa già dormiva, col visino appoggiato alla spalla del suo papà. Non c'è rimasto che adagiarla nel lettino.
Nel pomeriggio, nonostante l'acuqa non fosse calda come nei giorni precedenti, causa una presenza non costante del sole, Lele e Davide han fatto il bagno in piscina. Dovendo stirare non mi sono messa al bordo insieme a loro. Maurizio era a casa, ma stava preparando la merenda per la piccola. Davide, mancando il controllo, ha così esagerato un po' con gli schizzi e il termometro del nervosismo da parte del più grande ha cominciato a salire.
Poi Davide è andato a far spesa col papà, e Lele è rimasto con me e la piccola. Abbiamo scopato via le foglie dal cortile per evitare che il temporale previsto intasasse il tombino e perché, comunque, era necessario e poi ci siamo messi sul tappeto a giocare.
La sera abbiamo cenato col persico acquistato la mattina, infarinato e fritto in modo superbo da Maurizio.
Il vascello oggi ha un po' traballato. Non sono riuscita a star con loro e a coinvolgerli come avrei voluto. Ogni tanto, anzi, spesso, ci mettono alla prova provocandoci, forse per vedere fino a che punto siamo disposti a rimanere fermi quando diciamo loro qualcosa. Più che un atteggiamento per Emanuele è un marchio di fabbrica, ma anche Davide ultimamente, in alcune occasioni ci dà del filo da torcere. Pensandoci bene, a dirla tutta, anche Elisa, a modo suo, protesta e pretende. Quando non vuole fare la nanna, per esempio, o non vuole essere messa nel passeggino, come questa mattina e si inarca tutta in modo che diventa quasi impossibile allacciarle le cinture oltreché rischioso perché potrebbe scivolare dal basso, cadere e farsi male.
Con Lele mi accorgo di essermi irrigidita, forse, a volte, più del necessario di fronte a queste manifestazione e ritrovare un po' di leggerezza, che farebbe solo bene a tutti, non è semplice. Ogni tanto dice a Elisa di godersi le coccole che tutti le fanno adesso perché quando sarà grande non sarà più così. Sarà una segnale? una mancanza? una voglia? un desiderio?
Che i nostri figli ci perdonino, una volta adulti, di tutti gli sbagli che avremo collezionato crescendoli. Quello che mi auguro è che arrivino più in là di dove siamo arrivati noi, che riescano ad essere migliori e dove noi ci siamo fermati, loro siano continuazione.
Domani è sabato, Maurizio sarà a casa... sarà bello.
Buonanotte naviganti.
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la mamma
giovedì 22 luglio 2010
Chissà perché? a volte ho come la sensazione che è come se avessi dovuto attendere la nascita di Elisa per vivere la famiglia come la sto vivendo adesso, soprattutto con i sentimenti che ci connotano adesso.
E' come se avessi dovuto subire una trasformazione e, in diverse occasioni, ho dovuto riconoscere che l'artefice primo di questa trasformazione è stato Lele.
Stasera ho giocato sul tappeto con Elisa che esplorava un nuovo gioco e un nuovo modo di giocare. In capo a due minuti Davide si è stancato di guardare i Flinstones e si è unito a noi, mentre Lele è rimasto fino alla fine incollato al video. Insomma, giochi in terra, cartoni in tv, il tutto in sala... "l'habitat" ideale di chi è avvezzo ad avere intorno bambini.
Ma quanto c'è voluto per arrivare fin qui, per arrivare a questa spontaneità, al fatto che prima di tutto ci sono loro e che stare con loro è bello.
Questa mattina ho accompagnato Lele e Davide in edicola per i loro acqusti. Volevano spendere una mancetta di 2 euro a testa, arrivata a sorpresa da una zia, per prendere un giornalino per uno. Prima li abbiamo scelti e poi abbiamo scoperto che la loro mancia non sarebbe stata sufficiente. Così ho messo io quello che mancava. Lele ha preso "Topolino", mentre Davide un album dei Barbapapà da colorare, da leggere e con alcuni giochi.
Abbiamo pranzato dalla nonna, con mia cognata e mia nipote e dopo pranzo Elisa si è addormentata, i bimbi hanno guardato un dvd ed io ho ricamato un po'. Strano ma vero dalla finestra aperta ogni tanto si sentiva un po' di aria.
Nonostante nervosismi, piccoli litigi fra loro non manchino di tempestare le giornate, mi sembra di aver trovato un canale di comunicazione, di sentire un filo di sintonia in più.
Si sta bene così, si sta davvero bene, anche se costa ogni tanto lo sforzo di convertire persino i pensieri tipo: "Sono stanca, mi piacerebbe stare seduta sul divano e guadarmi un po' di tv", come se loro fossero un impedimento, e farli diventare: "Grazie al cielo ci sono loro, che mi impediscono di adagiarmi, e mi tengono allegra quando da sola riuscirei solo ad intristirmi".
Con loro intorno non c'è davvero il tempo, né il posto per i pensieri negativi. Ci sono loro e basta.
Cari naviganti, insieme alla buona notte vi auguro di riuscire, ogni giorno, a convertire un pezzettino in più del vostro cuore all'amore e scoprire che è meraviglioso.
---
la mamma
Sono un po' incantata davanti alla televisione e tardo ad iniziare a scrivere. Stiamo guardando "Lezioni di volo", ma l'ho visto un po' distrattamente, soprattutto mi sono persa alcune scene cruciali, e quindi probabilmente, dato che è un film che merita, lo dovrò rivedere dall'inizio.
Oggi si è veleggiato bene, i bambini sono stati quasi sempre una bella compagnia. Lele e Davide hanno giocato per parecchio tempo coi Lego senza che li sentissi litigare. In tarda mattinata siamo usciti a comprare verdura e yogurt ed è stato un giro veloce.
Questa sera è piovuto. Ad un tratto il cielo si è annerito e qualche tuono ci ha fatto ben sperare, ma, ancora una volta, è stata una falsa illusione. L'acqua ha accresciuto l'umidità già presente in misura consistente nell'aria e un caldo ancor più tremendo si è alzato dall'asfalto. Risultato, Elisa ha urlato per un'ora prima di riuscire a prendere sonno.
Fortunatamente nel pomeriggio hanno di nuovo avuto occasione di sguazzare nell'acqua, tutti e tre, e devo dire che si sono divertiti parecchio. Lele e Davide si saltavano addosso a vicenda, un po' facendo finta di lottare, un po' giocando ed Elisa si è perfino messa a pancia in giù tenendo la testa bene alzata.
A pranzo, Lele ha spiegato a Davide, che chiedeva di poter utilizzare quando c'è il sole (ossia a pranzo) il bicchiere di vetro, che appunto il sole, la sera, "Non và a nanna", come da sempre gli raccontiamo, e che "La Terra gira" attorno a lui, quindi se dà una parte è illuminata, dall'altra è buio. Ha congiunto le dita per formare il globo e ha usato il coltello per disegnare l'asse che ha giustamente chiamato "linea immaginaria".
Per rendere il tutto più semplice abbiamo usato come esempio dei nostri carissimi amici che momentaneamente stanno dall'altra parte del mondo e (più o meno) quando noi dormiamo, loro sono svegli e viceversa e lui, per tutta risposta, ha subito chiesto: "Ma quando tornano?". Purtroppo ci vorrà ancora un po', ma noi li aspettiamo con gioia.
E' stato proprio un bel momento. Nel pomeriggio poi abbiamo di nuovo pasticciato con la pasta di sale, ma non eravamo molto ispirati e sono arrivate subito le 16, ora del bagnetto.
Anche la cena è stata piacevole. Ho impanato delle fette di melanzana e le ho cotte al forno e Davide non finiva più di mangiarne.
Ogni tanto, in questi giorni, mi tornano in mente le parole del nostro parroco nell'ultima omelia. Si leggeva il vangelo che narra di Marta e Maria e della diversa accoglienza riservata a Gesù. "Il don" ha picchiato duro su come accogliamo gli stranieri, perché accogliere è aprire il cuore e la casa all'altro che, sostanzialmente, è uno sconosciuto.
Ecco, in quel frangente pensavo che, in fondo, anche accogliere un figlio che vive dentro di te ancor prima che nel mondo è un po' come accogliere uno straniero. Lui sta lì, nella tua pancia, ma tu, prima che nasca, non sai niente di lui. Non sai niente del suo viso, del suo sorriso, dei colore dei suoi occhi, ma niente nemmeno del carattere che avrà, della sua personalità, delle sue preferenze... niente e, col senno di poi, adesso so che è davvero importante usare quei mesi per predisporsi ad accogliere e amare chiunque. Potrebbe essere semplice, oppure molto complesso, ma sapere di dover trovare un modo per amare cambia te prima ancora che loro.
Adesso vado, il film è finito e ancora una volta mi sono persa tutto.
Buona notte
---
la mamma
Oggi si è veleggiato bene, i bambini sono stati quasi sempre una bella compagnia. Lele e Davide hanno giocato per parecchio tempo coi Lego senza che li sentissi litigare. In tarda mattinata siamo usciti a comprare verdura e yogurt ed è stato un giro veloce.
Questa sera è piovuto. Ad un tratto il cielo si è annerito e qualche tuono ci ha fatto ben sperare, ma, ancora una volta, è stata una falsa illusione. L'acqua ha accresciuto l'umidità già presente in misura consistente nell'aria e un caldo ancor più tremendo si è alzato dall'asfalto. Risultato, Elisa ha urlato per un'ora prima di riuscire a prendere sonno.
Fortunatamente nel pomeriggio hanno di nuovo avuto occasione di sguazzare nell'acqua, tutti e tre, e devo dire che si sono divertiti parecchio. Lele e Davide si saltavano addosso a vicenda, un po' facendo finta di lottare, un po' giocando ed Elisa si è perfino messa a pancia in giù tenendo la testa bene alzata.
A pranzo, Lele ha spiegato a Davide, che chiedeva di poter utilizzare quando c'è il sole (ossia a pranzo) il bicchiere di vetro, che appunto il sole, la sera, "Non và a nanna", come da sempre gli raccontiamo, e che "La Terra gira" attorno a lui, quindi se dà una parte è illuminata, dall'altra è buio. Ha congiunto le dita per formare il globo e ha usato il coltello per disegnare l'asse che ha giustamente chiamato "linea immaginaria".
Per rendere il tutto più semplice abbiamo usato come esempio dei nostri carissimi amici che momentaneamente stanno dall'altra parte del mondo e (più o meno) quando noi dormiamo, loro sono svegli e viceversa e lui, per tutta risposta, ha subito chiesto: "Ma quando tornano?". Purtroppo ci vorrà ancora un po', ma noi li aspettiamo con gioia.
E' stato proprio un bel momento. Nel pomeriggio poi abbiamo di nuovo pasticciato con la pasta di sale, ma non eravamo molto ispirati e sono arrivate subito le 16, ora del bagnetto.
Anche la cena è stata piacevole. Ho impanato delle fette di melanzana e le ho cotte al forno e Davide non finiva più di mangiarne.
Ogni tanto, in questi giorni, mi tornano in mente le parole del nostro parroco nell'ultima omelia. Si leggeva il vangelo che narra di Marta e Maria e della diversa accoglienza riservata a Gesù. "Il don" ha picchiato duro su come accogliamo gli stranieri, perché accogliere è aprire il cuore e la casa all'altro che, sostanzialmente, è uno sconosciuto.
Ecco, in quel frangente pensavo che, in fondo, anche accogliere un figlio che vive dentro di te ancor prima che nel mondo è un po' come accogliere uno straniero. Lui sta lì, nella tua pancia, ma tu, prima che nasca, non sai niente di lui. Non sai niente del suo viso, del suo sorriso, dei colore dei suoi occhi, ma niente nemmeno del carattere che avrà, della sua personalità, delle sue preferenze... niente e, col senno di poi, adesso so che è davvero importante usare quei mesi per predisporsi ad accogliere e amare chiunque. Potrebbe essere semplice, oppure molto complesso, ma sapere di dover trovare un modo per amare cambia te prima ancora che loro.
Adesso vado, il film è finito e ancora una volta mi sono persa tutto.
Buona notte
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la mamma
mercoledì 21 luglio 2010
Quasi non mi sembra vero di essere qui, a quest'ora della sera, quando i bimbi sono finalmente a nanna a godermi la compagnia dell'unica altra persona adulta che abita questa casa: Maurizio.
In effetti si è trattato di una giornatina non semplice. Quando la sveglia è suonata avrei volentieri continuato a dormire e il sonno non mi ha abbandonata nemmeno nelle ore successive.
Non riuscivo, nonostante gli sforzi, a trovare la grinta necessaria per affrontare la giornata e solo verso sera, dopo cena, ho cominciato a sentire che il mio equilibrio psicofisico si stava riallineando per riprendere livelli normali.
Sono pur sempre una mamma in carne e ossa, e non un robot, quindi credo che anche nel mio caso siano ammissibili momenti di cedimento.
Ho abbracciato Lele al suo risveglio per poi assumere con lui toni più severi subito dopo pranzo. Aveva rovescito sul pavimento i rimasugli della tempera di un pastello e gli ho chiesto di prendere scopina e paletta e pulire, cosa che ha fatto. Poi però ha lasciato libro delle vacanze e materiale scolastico vario sparso per la scrivania e quando gliel'ho fatto notare mi ha risposto: "Ma tu non mi avevi detto di mettere via!".
Devo ammettere che mi sono proprio innervosita e gli ho risposto a tono. Tra l'altro quello del pranzo è stato un momento difficile. Era tardi. Ho dato la precedenza a Elisa e per non farla piangere, una volta svuotato il piatto della pappa, le ho allungato una fettina di pane raffermo e lei se l'è succhiata con curiosità e gusto.
Davide era contrariato dal passato di legumi che aveva davanti e resisteva ai miei inviti a mangiare, ma poi sono riuscita a convincerlo e, nonostante non abbia finito tutto, qualcosa ha mangiato. Lele, dal canto suo, mangiava come sua abitudine in maniera scomposta, sbriciolando ovunque, lasciando la bocca aperta per masticare e ho faticato a tenere il controllo loro e della mia pazienza.
Quando ci siamo alzati erano le 14. L'intenzione era quella di stirare, Elisa andava cambiata e messa a letto e dovevo ancora lavare i piatti.
Mi sono messa al lavandino con cento interruzioni, poi, prima di asciugare le pentole e finire di sparecchiare, ho portato su Elisa. I maschi intanto, che avevano giocato a lottare fino a un secondo prima rischiando seriamente di farsi male, hanno avuto il permesso di guardare un cartone per far passare le ore più calde.
Grazie a Dio la piccola si è addormentata senza fatica, nonostante durante la mattina si sia addormentata sul nostro letto dopo un cambio di pannolino e abbia dormito per più di un'ora.
Sono scesa e ho terminato quel che dovevo, riuscendo altresì a stirare prima dell'arrivo del tecnico della caldaia per l'annuale controllo e pulizia. Mi stavo accingendo a sbirciare qualche libro di ricette in cerca di un'idea per la sera, mentre iniziava a serpeggiare il mal di testa (Lele, finito il cartone giocava coi Lego e Davide dormiva sul divano) quando è arrivata la mia nipotina per il bagno in piscina.
Alle 16.30 erano tutti dentro, tranne Elisa che ancora dormiva beata nel lettino.
Intorno alle 18 è arrivato Maurizio e mi ha trovata un tantino distrutta in preda a dei flebili sintomi di quello che poteva essere un leggero colpo di calore. Dico così perché già ora mi sento meglio.
Questa sera i bimbi si sono addormentati con difficoltà e dopo un litigio...
Non so come andrà domani.
Il senso di responsabilità per il fatto che i bambini durante il giorno ci sono non mi abbandona mai, e dedicare loro la giusta attenzione senza trascurare tutto il resto non è semplice. Non è semplice farlo con leggerezza, senza farli sentire degli intrusi nella scaletta che ti sei imposta.
Continuo a sbattere contro i miei limiti come se intorno avessi solo pareti di gomma e momenti di cedimento, di affaticamento, quasi di tristezza si alternano ad altri di gioia, divertimento e perfino di esaltazione, di tenerezza.
C'è sempre il momento in cui rientro in me stessa e vedo il buono che c'è in ognuno di loro. E' stato così stasera, mentre seduta accanto al letto di Davide aspettavo che si addormentasse.
Vorrei che la mia vita, i miei giorni, i miei attimi fossero totale affidamento a Dio, ma il cammino verso un fede matura, verso l'amore perfetto, ("Come perfetto - dice Gesù - è il Padre vostro che è nei cieli"), è arduo, è una lotta che ti porta a scoprire che Dio è tutto e tu sei solo ciò che Dio ti dà di essere.
Lui è tutta la misericodia che tu non hai, tutta la bontà d'animo e la pazienza che devi ancora con fatica imparare.
Dio è tutto e tu sei una creatura. Sei una pietra che non brilla di luce propria. Da sola sei un sasso, nel suo amore una stella.
Adesso basta. Forse quindici minuti di film e poi un po' di riposo. La temperatura è un po' scesa, speriamo in bene.
Buon riposo
---
la mamma
In effetti si è trattato di una giornatina non semplice. Quando la sveglia è suonata avrei volentieri continuato a dormire e il sonno non mi ha abbandonata nemmeno nelle ore successive.
Non riuscivo, nonostante gli sforzi, a trovare la grinta necessaria per affrontare la giornata e solo verso sera, dopo cena, ho cominciato a sentire che il mio equilibrio psicofisico si stava riallineando per riprendere livelli normali.
Sono pur sempre una mamma in carne e ossa, e non un robot, quindi credo che anche nel mio caso siano ammissibili momenti di cedimento.
Ho abbracciato Lele al suo risveglio per poi assumere con lui toni più severi subito dopo pranzo. Aveva rovescito sul pavimento i rimasugli della tempera di un pastello e gli ho chiesto di prendere scopina e paletta e pulire, cosa che ha fatto. Poi però ha lasciato libro delle vacanze e materiale scolastico vario sparso per la scrivania e quando gliel'ho fatto notare mi ha risposto: "Ma tu non mi avevi detto di mettere via!".
Devo ammettere che mi sono proprio innervosita e gli ho risposto a tono. Tra l'altro quello del pranzo è stato un momento difficile. Era tardi. Ho dato la precedenza a Elisa e per non farla piangere, una volta svuotato il piatto della pappa, le ho allungato una fettina di pane raffermo e lei se l'è succhiata con curiosità e gusto.
Davide era contrariato dal passato di legumi che aveva davanti e resisteva ai miei inviti a mangiare, ma poi sono riuscita a convincerlo e, nonostante non abbia finito tutto, qualcosa ha mangiato. Lele, dal canto suo, mangiava come sua abitudine in maniera scomposta, sbriciolando ovunque, lasciando la bocca aperta per masticare e ho faticato a tenere il controllo loro e della mia pazienza.
Quando ci siamo alzati erano le 14. L'intenzione era quella di stirare, Elisa andava cambiata e messa a letto e dovevo ancora lavare i piatti.
Mi sono messa al lavandino con cento interruzioni, poi, prima di asciugare le pentole e finire di sparecchiare, ho portato su Elisa. I maschi intanto, che avevano giocato a lottare fino a un secondo prima rischiando seriamente di farsi male, hanno avuto il permesso di guardare un cartone per far passare le ore più calde.
Grazie a Dio la piccola si è addormentata senza fatica, nonostante durante la mattina si sia addormentata sul nostro letto dopo un cambio di pannolino e abbia dormito per più di un'ora.
Sono scesa e ho terminato quel che dovevo, riuscendo altresì a stirare prima dell'arrivo del tecnico della caldaia per l'annuale controllo e pulizia. Mi stavo accingendo a sbirciare qualche libro di ricette in cerca di un'idea per la sera, mentre iniziava a serpeggiare il mal di testa (Lele, finito il cartone giocava coi Lego e Davide dormiva sul divano) quando è arrivata la mia nipotina per il bagno in piscina.
Alle 16.30 erano tutti dentro, tranne Elisa che ancora dormiva beata nel lettino.
Intorno alle 18 è arrivato Maurizio e mi ha trovata un tantino distrutta in preda a dei flebili sintomi di quello che poteva essere un leggero colpo di calore. Dico così perché già ora mi sento meglio.
Questa sera i bimbi si sono addormentati con difficoltà e dopo un litigio...
Non so come andrà domani.
Il senso di responsabilità per il fatto che i bambini durante il giorno ci sono non mi abbandona mai, e dedicare loro la giusta attenzione senza trascurare tutto il resto non è semplice. Non è semplice farlo con leggerezza, senza farli sentire degli intrusi nella scaletta che ti sei imposta.
Continuo a sbattere contro i miei limiti come se intorno avessi solo pareti di gomma e momenti di cedimento, di affaticamento, quasi di tristezza si alternano ad altri di gioia, divertimento e perfino di esaltazione, di tenerezza.
C'è sempre il momento in cui rientro in me stessa e vedo il buono che c'è in ognuno di loro. E' stato così stasera, mentre seduta accanto al letto di Davide aspettavo che si addormentasse.
Vorrei che la mia vita, i miei giorni, i miei attimi fossero totale affidamento a Dio, ma il cammino verso un fede matura, verso l'amore perfetto, ("Come perfetto - dice Gesù - è il Padre vostro che è nei cieli"), è arduo, è una lotta che ti porta a scoprire che Dio è tutto e tu sei solo ciò che Dio ti dà di essere.
Lui è tutta la misericodia che tu non hai, tutta la bontà d'animo e la pazienza che devi ancora con fatica imparare.
Dio è tutto e tu sei una creatura. Sei una pietra che non brilla di luce propria. Da sola sei un sasso, nel suo amore una stella.
Adesso basta. Forse quindici minuti di film e poi un po' di riposo. La temperatura è un po' scesa, speriamo in bene.
Buon riposo
---
la mamma
martedì 20 luglio 2010
Sono trascorsi due giorni dall'ultimo aggiornamento. Si naviga ancora tra gli affanni del caldo, anche se nel pomeriggio di ieri si è sollevata l'aria e siamo riusciti a respirare meglio.
Nonostante fosse domenica abbiamo deciso di rimanercene a casa. I bambini erano ansiosi di collaudare la piscina gonfiabile e così niente uscite, niente amici. Abbiamo pranzato e poi Elisa ha fatto la nanna e i grandi si sono guardati un film in cartone. Io ho dato inizio ad uno dei miei lavori a punto croce e Maurizio si è un po' messo davanti al computer.
Poi alle 15.30, come promesso, visto che Lele e Davide letteralmente friggevano, ho dato loro il consenso a indossare i costumi e via in acqua. Davide si è portato un paio di barche e qualche mostro di plastica, ma poi mancava lei, la piccola principessa.
Così, anche se ancora dormiva, approfittando della strana beatitudine e pace della nostra via, l'ho un po' svegliata, le ho messo il costumino e abbiamo raggiunto i fratelli. All'inizio era molto guardinga, anche perché le stavano sempre pressoché incollati, ma oggi, capito il gioco, credo si sia proprio divertita.
Abbiamo provato a schizzare anche un po' Maurizio, ma si è subito allontanato togliendoci il divertimento. Oggi invece Elisa, dopo qualche mese di addestramento, ha imparato a far ciao con la manina e sto cercando di stimolarla ad iniziare a gattonare.
E' sempre molto incuriosita dagli oggetti che ha attorno e la monotonia la porta al disinteresse. Il problema è riuscire a fare in modo che le novità siano adatte a lei. Nel pomeriggio l'ho messa seduta sul pavimento, mentre Lele e Davide giocavano col trenino di legno. Provava a raggiungere i cubi e i parallelepipedi colorati che fungevano da casette. Lele li impilava costruendo torri per lei, ma se le fosse caduto un mattoncino sulla testa si sarebbe potuta far male...
Inoltre le piace molto star dritta sulle gambe, ma meglio non far pronostici.
Questa sera siamo stati da amici per festeggiare un compleanno importante, un quarantesimo, e abbiamo compensato la giornata casalinga di ieri. E cosa augurare a questo nostro carissimo amico? solo questo: non contare gli anni andati e non soppesare quelli che ancora hai davanti. Fa che ogni giorno sia un giorno buono per amare e sperimenterai l'infinito.
Oggi Maurizio è rimasto a casa dal lavoro per la donazione Avis, ma domani rientra al lavoro ed io sarò di nuovo sola coi pargoli.
Forse è meglio augurare a tutti i naviganti la buona notte.
---
la mamma
Nonostante fosse domenica abbiamo deciso di rimanercene a casa. I bambini erano ansiosi di collaudare la piscina gonfiabile e così niente uscite, niente amici. Abbiamo pranzato e poi Elisa ha fatto la nanna e i grandi si sono guardati un film in cartone. Io ho dato inizio ad uno dei miei lavori a punto croce e Maurizio si è un po' messo davanti al computer.
Poi alle 15.30, come promesso, visto che Lele e Davide letteralmente friggevano, ho dato loro il consenso a indossare i costumi e via in acqua. Davide si è portato un paio di barche e qualche mostro di plastica, ma poi mancava lei, la piccola principessa.
Così, anche se ancora dormiva, approfittando della strana beatitudine e pace della nostra via, l'ho un po' svegliata, le ho messo il costumino e abbiamo raggiunto i fratelli. All'inizio era molto guardinga, anche perché le stavano sempre pressoché incollati, ma oggi, capito il gioco, credo si sia proprio divertita.
Abbiamo provato a schizzare anche un po' Maurizio, ma si è subito allontanato togliendoci il divertimento. Oggi invece Elisa, dopo qualche mese di addestramento, ha imparato a far ciao con la manina e sto cercando di stimolarla ad iniziare a gattonare.
E' sempre molto incuriosita dagli oggetti che ha attorno e la monotonia la porta al disinteresse. Il problema è riuscire a fare in modo che le novità siano adatte a lei. Nel pomeriggio l'ho messa seduta sul pavimento, mentre Lele e Davide giocavano col trenino di legno. Provava a raggiungere i cubi e i parallelepipedi colorati che fungevano da casette. Lele li impilava costruendo torri per lei, ma se le fosse caduto un mattoncino sulla testa si sarebbe potuta far male...
Inoltre le piace molto star dritta sulle gambe, ma meglio non far pronostici.
Questa sera siamo stati da amici per festeggiare un compleanno importante, un quarantesimo, e abbiamo compensato la giornata casalinga di ieri. E cosa augurare a questo nostro carissimo amico? solo questo: non contare gli anni andati e non soppesare quelli che ancora hai davanti. Fa che ogni giorno sia un giorno buono per amare e sperimenterai l'infinito.
Oggi Maurizio è rimasto a casa dal lavoro per la donazione Avis, ma domani rientra al lavoro ed io sarò di nuovo sola coi pargoli.
Forse è meglio augurare a tutti i naviganti la buona notte.
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la mamma
domenica 18 luglio 2010
Che strano! mi è più volte capitato di ripensare ad Assisi. Il riverbero della luce che colpisce il verde delle foglie, i monti coperti di fitti boschi e quell'odore di terra che sale dal basso... la camera dove di solito soggiorniamo e la sala da pranzo. E' una sensazione che parte dalla stomaco e pian piano sale.... inspiegabile
Vorrei proprio poterci passare qualche giorno in più il prossimo anno, ma si vedrà.
Per il momento mi godo la mia famiglia qui, nel caldo afoso che di tanto in tanto lascia la morsa cosicché qualche folata fresca ci conceda un po' di sosta e di ristoro...
Ripensando a questa mattina posso dire di essermi alzata con una buona energia. Dopo la colazione ho rinfrescato il lievito madre che sembra metterci un'eternità a gonfiarsi e solo dopo molte ore mi dà la soddisfazione di veder spuntare qualche alveolo. Poi ho cercato di ripulire dal calcare lo scolapiatti, infine, approfittando di una scappata al parco di Maurizio e dei bambini, ho pulito un po' la sala. Loro hanno potuto collaudare i palloni nuovi e sono tornati entusiasti, ed io ero contenta perché quando rimarrò di nuovo sola in casa avrò più tempo a disposizione per i miei pargoli.
Dopo pranzo è iniziata la fase B. Ho mandato la lavatrice e ho stirato le lenzuola e poi, nonostate il caldo allucinante e un po' di stanchezza, ho finalmente pulito anche la cucina che urlava vendetta.
Mentre Elisa dormiva, Lele e Davide, questa volta col papà, si sono dedicati ad un nuovo esperimento con la pasta di sale, opportunamente conservata nel frigo. Mi è venuto in mente che se riuscissimo a creare delle decorazioni per l'albero di Natale potremmo evitare di usare le palline di vetro. Coi bimbi in giro è sempre un pericolo...
Tornando dalla visita alla nonna hanno poi trovato in cortile una piscina gonfiabile per sguazzarci un po' dentro nei prossimi giorni. Già Davide ha chiesto di poter fare il bagno domani mattina, ma è domenica, e ci sarà la Messa. Gli toccherà aspettare un po'.
Insomma, sono frullati pensieri seri nella mia mente oggi, di quelli che provocano riflessioni profonde, sulla bellezza di essere sposi, di essere famiglia, ma anche tutto ciò di cui sopra.
Sono contenta di essere ciò che sono: una moglie e una mamma e... se me l'avessero detto dieci anni fa non ci avrei creduto.
Vedremo, tra alti e bassi, tra successi e cedimenti, di proseguire sul cammino intrapreso.
Per ora, a tutti i naviganti, buona notte.
---
la mamma
Vorrei proprio poterci passare qualche giorno in più il prossimo anno, ma si vedrà.
Per il momento mi godo la mia famiglia qui, nel caldo afoso che di tanto in tanto lascia la morsa cosicché qualche folata fresca ci conceda un po' di sosta e di ristoro...
Ripensando a questa mattina posso dire di essermi alzata con una buona energia. Dopo la colazione ho rinfrescato il lievito madre che sembra metterci un'eternità a gonfiarsi e solo dopo molte ore mi dà la soddisfazione di veder spuntare qualche alveolo. Poi ho cercato di ripulire dal calcare lo scolapiatti, infine, approfittando di una scappata al parco di Maurizio e dei bambini, ho pulito un po' la sala. Loro hanno potuto collaudare i palloni nuovi e sono tornati entusiasti, ed io ero contenta perché quando rimarrò di nuovo sola in casa avrò più tempo a disposizione per i miei pargoli.
Dopo pranzo è iniziata la fase B. Ho mandato la lavatrice e ho stirato le lenzuola e poi, nonostate il caldo allucinante e un po' di stanchezza, ho finalmente pulito anche la cucina che urlava vendetta.
Mentre Elisa dormiva, Lele e Davide, questa volta col papà, si sono dedicati ad un nuovo esperimento con la pasta di sale, opportunamente conservata nel frigo. Mi è venuto in mente che se riuscissimo a creare delle decorazioni per l'albero di Natale potremmo evitare di usare le palline di vetro. Coi bimbi in giro è sempre un pericolo...
Tornando dalla visita alla nonna hanno poi trovato in cortile una piscina gonfiabile per sguazzarci un po' dentro nei prossimi giorni. Già Davide ha chiesto di poter fare il bagno domani mattina, ma è domenica, e ci sarà la Messa. Gli toccherà aspettare un po'.
Insomma, sono frullati pensieri seri nella mia mente oggi, di quelli che provocano riflessioni profonde, sulla bellezza di essere sposi, di essere famiglia, ma anche tutto ciò di cui sopra.
Sono contenta di essere ciò che sono: una moglie e una mamma e... se me l'avessero detto dieci anni fa non ci avrei creduto.
Vedremo, tra alti e bassi, tra successi e cedimenti, di proseguire sul cammino intrapreso.
Per ora, a tutti i naviganti, buona notte.
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la mamma
giovedì 15 luglio 2010
Ho perso tempo scegliendo il disegno per le tende di Elisa e forse, dopo molto indugiare, sono arrivata ad una conclusione.
Poi dovrò procurarmi il materiale, preparare il lavoro e solo dopo si potrà finalmente partire. Nel frattempo ho un altro paio di lavoretti da fare.
Domani Maurizio tornerà presto (nei venerdì estivi gli è concessa mezza giornata) ed io ne approfitterò per portarmi avanti col lavoro casalingo.
Oggi invece ho portato, come previsto, i bambini dalla nonna. Il caldo era davvero allucinante e, nonostante Lele si sia organizzato per portare qualche passatempo (fumetti, figure da ritagliare per terminare il lavoretto in legno col papà), poi c'è stata molta noia.
Il cortile era prossoché inutilizzabile. Davvero troppo sole! Elisa ha fatto fatica ad addormentarsi e ha dormito per un tempo troppo breve, del tutto insufficiente al riposo di cui avrebbe avuto bisogno.
Davide prima ha sfogliato un po' un libro dell'inimitabile Richard Scherry con me, e poi, sempre in braccio a me, si è addormentato, per risvegliarsi grondante di sudore.
"Quanto mai - mi son detta - non ho portato un bel dvd!". Non amo mettere i bambini davanti alla televisione, ma un buon film in una situazione del genere non avrebbe fatto loro male. Io avrei potuto sfogliare con tranquillità le riviste di punto croce alla spasmodica ricerca di un motivo soddisfacente e loro si sarebbero rilassati e divertiti.
Me ne ricorderò la prossima volta!
A casa abbiamo trovato papà, probabilmente rientrato da pochi minuti. I maschi sono stati immersi nella vasca da bagno e mentre Maurizio preparava la pasta fredda, io mettevo le lenzuola pulite sui letti, poi, cambio!
Maschi fuori dalla vasca e dentro Elisa, a rilassarsi e rinfrescarsi in compagnia di un paio di paperelle e delle mie coccole.
Dopo cena ci siamo concessi un gelato allo yogurt, preparato con la nostra gelatiera, arricchito con m&m's e sciroppo di cioccolato che solidifica a contatto col freddo!
Entusiasmante per i bambini e piacevole anche per gli adulti un po' golosi.
Alle dieci i bimbi dormivano e adesso, su qualche soffio di aria fresca, anche noi ci concediamo un po' di sospirato relax.
Nonostante lunedì sembrasse molto dura, sono qui a dirmi quanto sia passata velocemente e in fondo anche gradevolmente questa settimana.
Con tutto il cuore, buona notte.
---
la mamma
Poi dovrò procurarmi il materiale, preparare il lavoro e solo dopo si potrà finalmente partire. Nel frattempo ho un altro paio di lavoretti da fare.
Domani Maurizio tornerà presto (nei venerdì estivi gli è concessa mezza giornata) ed io ne approfitterò per portarmi avanti col lavoro casalingo.
Oggi invece ho portato, come previsto, i bambini dalla nonna. Il caldo era davvero allucinante e, nonostante Lele si sia organizzato per portare qualche passatempo (fumetti, figure da ritagliare per terminare il lavoretto in legno col papà), poi c'è stata molta noia.
Il cortile era prossoché inutilizzabile. Davvero troppo sole! Elisa ha fatto fatica ad addormentarsi e ha dormito per un tempo troppo breve, del tutto insufficiente al riposo di cui avrebbe avuto bisogno.
Davide prima ha sfogliato un po' un libro dell'inimitabile Richard Scherry con me, e poi, sempre in braccio a me, si è addormentato, per risvegliarsi grondante di sudore.
"Quanto mai - mi son detta - non ho portato un bel dvd!". Non amo mettere i bambini davanti alla televisione, ma un buon film in una situazione del genere non avrebbe fatto loro male. Io avrei potuto sfogliare con tranquillità le riviste di punto croce alla spasmodica ricerca di un motivo soddisfacente e loro si sarebbero rilassati e divertiti.
Me ne ricorderò la prossima volta!
A casa abbiamo trovato papà, probabilmente rientrato da pochi minuti. I maschi sono stati immersi nella vasca da bagno e mentre Maurizio preparava la pasta fredda, io mettevo le lenzuola pulite sui letti, poi, cambio!
Maschi fuori dalla vasca e dentro Elisa, a rilassarsi e rinfrescarsi in compagnia di un paio di paperelle e delle mie coccole.
Dopo cena ci siamo concessi un gelato allo yogurt, preparato con la nostra gelatiera, arricchito con m&m's e sciroppo di cioccolato che solidifica a contatto col freddo!
Entusiasmante per i bambini e piacevole anche per gli adulti un po' golosi.
Alle dieci i bimbi dormivano e adesso, su qualche soffio di aria fresca, anche noi ci concediamo un po' di sospirato relax.
Nonostante lunedì sembrasse molto dura, sono qui a dirmi quanto sia passata velocemente e in fondo anche gradevolmente questa settimana.
Con tutto il cuore, buona notte.
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la mamma
mercoledì 14 luglio 2010
E' tardissimo, e speravo non lo fosse! Mi scoccia proprio avanzarmi questo misero scampolo di serata.
Oggi ho spolverato e lavato il pavimento della camera dei bambini dalle 18 alle 19 per poter rimanere con loro a colorare la pasta di sale nel primo pomeriggio, così abbiamo tardato un po' la cena (prosciutto e melone). A chi viene la fame con questo caldo?
In mattinata ho subito stirato i quattro panni asciutti e poi ho portato i bimbi al mercato. Abbiamo comprato lo sciroppo alla menta e il té in foglie per prepararlo freddo. Volevamo gli stampini per biscotti, ma sui banchi non li abbiamo trovati.
Siamo stati dal salumiere e poi a comprare una nuova scatola di tempere e qualche pennello in più.
L'ora del pranzo è stata un po' caotica. I bambini son sempre bambini e tenerli sotto controllo e far rispettare loro le regole è sempre dura! I momenti di nervosismo non sono scomparsi.
Però tra Lele e Davide, nonostante le liti non manchino, mi sembra vada molto meglio. A volte li sento ridere mentre giocano ed è sempre una consolazione.
Ieri mi sono intenerita perché mentre aspettavo che Elisa si addormentasse, nel pomeriggio, li sentivo confabulare al piano di sotto per preparare la tovaglia di plastica, la farina, il sale per preparare l'atteso impasto. Mentre li guardavo far capriole nel prato, al parco, pensavo che probabilmente Lele, tolta la tensione scolastica, con tutto quel che ne consegue, è più sereno e rilassato e riesce ad essere meno insofferente nei confronti del fratello. Chissà! vai a indovinare cosa passa nella mente dei tuoi figli... prendiamo e portiamo a casa, insieme ai baci che arrivano inaspettati e gratuiti e i "grazie mamma che ci hai fatto fare questa esperienza!".
Tornando alla pasta di sale, i nostri lavoretti son venuti così, così. Era solo un primo esperimento, però ho scoperto che si parte senza idee, ma cammin facendo qualcuna buona può pure arrivare e che o si fa una scuola, o non si arriva niente senza sperimentare. Personalmente è la cosa che preferisco, quella che ritengo più divertente, e che fa crescere e maturare la coscienza.
Per concludere, speriamo solo che la calura estiva si allenti anche un po', e ci lasci respirare...
Domani visita alla nonna. Cosa preparo per cena? non ho ancora deciso. Mi serve qualcosa di pratico, fresco e veloce e, se possibile, appetibile per tutti.
Per il momento, a tutti i naviganti, la mia buona notte.
---
la mamma
Oggi ho spolverato e lavato il pavimento della camera dei bambini dalle 18 alle 19 per poter rimanere con loro a colorare la pasta di sale nel primo pomeriggio, così abbiamo tardato un po' la cena (prosciutto e melone). A chi viene la fame con questo caldo?
In mattinata ho subito stirato i quattro panni asciutti e poi ho portato i bimbi al mercato. Abbiamo comprato lo sciroppo alla menta e il té in foglie per prepararlo freddo. Volevamo gli stampini per biscotti, ma sui banchi non li abbiamo trovati.
Siamo stati dal salumiere e poi a comprare una nuova scatola di tempere e qualche pennello in più.
L'ora del pranzo è stata un po' caotica. I bambini son sempre bambini e tenerli sotto controllo e far rispettare loro le regole è sempre dura! I momenti di nervosismo non sono scomparsi.
Però tra Lele e Davide, nonostante le liti non manchino, mi sembra vada molto meglio. A volte li sento ridere mentre giocano ed è sempre una consolazione.
Ieri mi sono intenerita perché mentre aspettavo che Elisa si addormentasse, nel pomeriggio, li sentivo confabulare al piano di sotto per preparare la tovaglia di plastica, la farina, il sale per preparare l'atteso impasto. Mentre li guardavo far capriole nel prato, al parco, pensavo che probabilmente Lele, tolta la tensione scolastica, con tutto quel che ne consegue, è più sereno e rilassato e riesce ad essere meno insofferente nei confronti del fratello. Chissà! vai a indovinare cosa passa nella mente dei tuoi figli... prendiamo e portiamo a casa, insieme ai baci che arrivano inaspettati e gratuiti e i "grazie mamma che ci hai fatto fare questa esperienza!".
Tornando alla pasta di sale, i nostri lavoretti son venuti così, così. Era solo un primo esperimento, però ho scoperto che si parte senza idee, ma cammin facendo qualcuna buona può pure arrivare e che o si fa una scuola, o non si arriva niente senza sperimentare. Personalmente è la cosa che preferisco, quella che ritengo più divertente, e che fa crescere e maturare la coscienza.
Per concludere, speriamo solo che la calura estiva si allenti anche un po', e ci lasci respirare...
Domani visita alla nonna. Cosa preparo per cena? non ho ancora deciso. Mi serve qualcosa di pratico, fresco e veloce e, se possibile, appetibile per tutti.
Per il momento, a tutti i naviganti, la mia buona notte.
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la mamma
martedì 13 luglio 2010
Che bella giornata! è l'esclamazione che in questo momento, bimbi ormai a nanna, sospirata frescura alle spalle dalla finestra spalancata, doccia fatta, esce dal mio cuore per giunta in un orario (dettaglio non trascurabile) del tutto accettabile.
Forse dopo mi sarà concesso di vedere qualche scena di un bel film accanto a mio marito, o di leggere qualche pagina di un libro o del tempo per dedicarmi ancora a qualche piacevolezza.
Certo, la lista dei doveri non finisce mai, ma chiudiamola almeno qualche istante nel cassetto!
La mattinata è iniziata con un primo tenerissimo momento di dolcezza. Al suono della sveglia, che ci avvertiva che era ormai l'ora di abbandonare il letto e il sonno, Elisa è scoppiata a piangere. Maurizio l'ha presa e me l'ha messa accanto per poi tornare in bagno a lavarsi e vestirsi.
Ho atteso il mio momento per lavarmi e scendere con la mia piccola a un palmo di naso da me, che muoveva le labbrucce come stesse succhiando in un atto autoconsolatorio per lei usuale e con le manine cercava e stringeva il mio viso. Era accaldatissima per la notte afosa appena trascorsa, ma quanto mi sono goduta quei pochi attimi vicina a lei, quel poco tempo che le è occorso per riaddormentarsi.
L'ho lasciata lì, costruendole barricate coi nostri cuscini perché, svegliandosi, non rotolasse fin sul pavimento, e sono scesa.
Si è poi risvegliata intorno alle 8.30, subito prima di Lele, che ci ha raggiunte sul lettone, ma invece di prenderla subito, mi sono concessa di rimanere un po' con lei a guardarla svegliarsi, a contemplare i suoi primi sguardi e versetti e alla fine, proprio mentre le cambiavo il pannolino, alla compagnia si è aggiunto Davide.
Ero speranzosa circa il modo in cui avrei potuto trascorrere la giornata con loro e, grazie a Dio non sono stata delusa.
Non avendo (stranamente) da stirare, e avendo in cantina 1 kg. di farina scaduta, ho proposto a Lele di fare i compiti al mattino (cosa che ha fatto) per poi dedicarci alla pasta di sale nelle prime ore del pomeriggio, approfittando del pisolino della piccola.
Le cose non sono poi andate proprio come avrei voluto. Elisa ha tardato ad addormentarsi e l'essermi messa in mente di preparare una fresca insalata con riso integrale per la sera subito dopo pranzo ha allungato un po' i tempi. Lele però ha finito di risciacquare i piatti, in modo che io fossi libera di lavare Elisa e di metterla nel lettino.
Ci siamo messi all'opera intorno alle 15 e abbiamo lavorato - giocato con le mani per circa un'ora. Prima delle 16, infatti, la principessa già reclamava attenzione e non c'è stato verso di riportarla al sonno. Davvero troppo caldo!
Non avendo né la manualità, né la creatività di mio marito (con molta umiltà e vergogna forse domani pubblicherò il risultato delle nostre manipolazioni) ho puntato unicamente al divertimento, al coinvolgimento dei bambini, al piacere di stare con loro, insomma, semplicemente a "paciugare" un po'.
Domani, pasta asciutta dopo ore di cottura in forno a bassa temperatura, ci dedicheremo alla coloritura e vedremo...
Dopo merenda siamo stati ancora un po' al parco, dove un gruppo di perditempo, per giunta sembra squattrinati, si dedicavano a farsi la doccia a turno seduti nella fontanella (troppo cara, sembra, la piscina!) ed erano per giunta, all'interno con le bicicletta, cosa chiaramente vietata da un cartello ben visibile sul cancello.
Gli scarsi controlli han fatto il resto.
Maurizio è arrivato puntuale alle 18. Abbiamo lavato i bimbi e poi abbiamo cenato. I bimbi hanno bagnato i fiori, guardato un po' di cartoni e poi tutti a nanna! Preghiere, lettura storia ed eccoci qua.
Per domani il programma è già più confuso. Vorrei andare al mercato per qualche acquisto, ma devo anche pulire la stanza dei maschi e poi stirare e stare con loro. Come farci star tutto, oppure, a cosa rinunciare?
Non voglio già ricominciare a dedicare le serate al lavoro casalingo, non così presto, ma mi dispiace anche essere trascurata.
Va bé, i bilanci a domani sera, per adesso, spero che il caldo non tolga il sonno a nessuno e quindi...
Buona notte.
---
la mamma
Forse dopo mi sarà concesso di vedere qualche scena di un bel film accanto a mio marito, o di leggere qualche pagina di un libro o del tempo per dedicarmi ancora a qualche piacevolezza.
Certo, la lista dei doveri non finisce mai, ma chiudiamola almeno qualche istante nel cassetto!
La mattinata è iniziata con un primo tenerissimo momento di dolcezza. Al suono della sveglia, che ci avvertiva che era ormai l'ora di abbandonare il letto e il sonno, Elisa è scoppiata a piangere. Maurizio l'ha presa e me l'ha messa accanto per poi tornare in bagno a lavarsi e vestirsi.
Ho atteso il mio momento per lavarmi e scendere con la mia piccola a un palmo di naso da me, che muoveva le labbrucce come stesse succhiando in un atto autoconsolatorio per lei usuale e con le manine cercava e stringeva il mio viso. Era accaldatissima per la notte afosa appena trascorsa, ma quanto mi sono goduta quei pochi attimi vicina a lei, quel poco tempo che le è occorso per riaddormentarsi.
L'ho lasciata lì, costruendole barricate coi nostri cuscini perché, svegliandosi, non rotolasse fin sul pavimento, e sono scesa.
Si è poi risvegliata intorno alle 8.30, subito prima di Lele, che ci ha raggiunte sul lettone, ma invece di prenderla subito, mi sono concessa di rimanere un po' con lei a guardarla svegliarsi, a contemplare i suoi primi sguardi e versetti e alla fine, proprio mentre le cambiavo il pannolino, alla compagnia si è aggiunto Davide.
Ero speranzosa circa il modo in cui avrei potuto trascorrere la giornata con loro e, grazie a Dio non sono stata delusa.
Non avendo (stranamente) da stirare, e avendo in cantina 1 kg. di farina scaduta, ho proposto a Lele di fare i compiti al mattino (cosa che ha fatto) per poi dedicarci alla pasta di sale nelle prime ore del pomeriggio, approfittando del pisolino della piccola.
Le cose non sono poi andate proprio come avrei voluto. Elisa ha tardato ad addormentarsi e l'essermi messa in mente di preparare una fresca insalata con riso integrale per la sera subito dopo pranzo ha allungato un po' i tempi. Lele però ha finito di risciacquare i piatti, in modo che io fossi libera di lavare Elisa e di metterla nel lettino.
Ci siamo messi all'opera intorno alle 15 e abbiamo lavorato - giocato con le mani per circa un'ora. Prima delle 16, infatti, la principessa già reclamava attenzione e non c'è stato verso di riportarla al sonno. Davvero troppo caldo!
Non avendo né la manualità, né la creatività di mio marito (con molta umiltà e vergogna forse domani pubblicherò il risultato delle nostre manipolazioni) ho puntato unicamente al divertimento, al coinvolgimento dei bambini, al piacere di stare con loro, insomma, semplicemente a "paciugare" un po'.
Domani, pasta asciutta dopo ore di cottura in forno a bassa temperatura, ci dedicheremo alla coloritura e vedremo...
Dopo merenda siamo stati ancora un po' al parco, dove un gruppo di perditempo, per giunta sembra squattrinati, si dedicavano a farsi la doccia a turno seduti nella fontanella (troppo cara, sembra, la piscina!) ed erano per giunta, all'interno con le bicicletta, cosa chiaramente vietata da un cartello ben visibile sul cancello.
Gli scarsi controlli han fatto il resto.
Maurizio è arrivato puntuale alle 18. Abbiamo lavato i bimbi e poi abbiamo cenato. I bimbi hanno bagnato i fiori, guardato un po' di cartoni e poi tutti a nanna! Preghiere, lettura storia ed eccoci qua.
Per domani il programma è già più confuso. Vorrei andare al mercato per qualche acquisto, ma devo anche pulire la stanza dei maschi e poi stirare e stare con loro. Come farci star tutto, oppure, a cosa rinunciare?
Non voglio già ricominciare a dedicare le serate al lavoro casalingo, non così presto, ma mi dispiace anche essere trascurata.
Va bé, i bilanci a domani sera, per adesso, spero che il caldo non tolga il sonno a nessuno e quindi...
Buona notte.
---
la mamma
Torno con piacevolezza, anche se ormai l'ora è tarda, ad aggiornare il nostro diario di bordo.
Navigazione un po' difficoltosa oggi per questo vascello, che sulla sua rotta ha inevitabilmente incontrato qualche ostacolo.
Come previsto Maurizio è rientrato al lavoro, ma niente sciopero selvaggio dei mezzi pubblici.
Alle 7.30 mi sono ritrovata in cucina sola e un po' disorientata. Ancora non avevo bene in mente come poter organizzare la giornata. Ho montato il tavolino da stiro, ma poi ho finito per stirare solo nel pomeriggio.
Uno alla volta si sono svegliati i bambini. Per primo è sceso Davide, che ha bevuto il suo latte ancora un po' appisolato e poi, verso le 8.30, ben determinata a riassestarle gli orari, sono andata a svegliare Elisa che già stava aprendo gli occhietti.
Per ultimo è arrivato anche Lele, che si è gustato un "dolcissimo", come lui stesso ha commentato, latte e cacao mentre la piccoletta svuotava a grandi sorsi il biberon.
Terminate le colazioni e la pulizia della cucina già mi chiedevo come poter pulire il bagno e, soprattutto, dove mettere nel frattempo Elisa e con chi. L'ho messa sul letto di Davide, ancora provvisto di spondina, insieme al legittimo proprietario del suddetto letto.
Per un po', mentre pulivo e riordinavo il fasciatoio, son rimasti insieme sfogliando libri cartonati, ma dopo poco, ho dovuto chiedere aiuto al più grande. Così lui è rimasto con la piccola mentre Davide, in vena, come spesso succede, di fare il casalingo, mi dava un mano con le pulizie.
Alla fine Elisa s'è stufata, (e anche Lele!) ma le ho chiesto ancora un po' di pazienza per finire almeno di lavare il pavimento. Alle 11, nonostante non avessi ancora finito di rifare i letti, mi sono messa con loro sul divano a guardare un dvd con le canzoni dello zecchino d'oro vecchie, e relativi cartoni con sottotitoli.
Elisa si è addormentata dopo poco, ma ho comunque deciso di non sgattaiolare via, ma di rimanere almeno un mezz'ora con loro. I bimbi hanno poi apparecchiato, mentre io preparavo il pranzo. Considerato che loro hanno impiegato meno tempo a portare a termine il loro compito e che io dovevo comunque prima imboccare Elisa, si sono organizzati per disegnare sugli ultimi gradini della scala interna.
Dopo pranzo, i due più piccoli si sono addormentati, Lele si è spontaneamente messo a fare i compiti delle vacanze, e io, per pura grazia, sono riuscita ad arrivare in fondo alla cesta dei panni da stirare.
Dopo la merenda, volentieri, li ho accompagnati al parco qui vicino, e ci siamo rimasti finché Maurizio non è arrivato a prenderci.
Per cena Davide ha ordinato polpette verdi. Così ho messo insieme fesa di tacchino e spinaci e sono uscite, in men che non si dica, polpettine che nessuno ha avanzato.
Questa sera siamo stati a trovare una coppia di vicini di casa, nonché amici e adesso sono qui, a pensare a come potermela cavare anche domani.
Purtroppo è sempre lì, quell'ansia strisciante di non riuscire a far tutto che non ti fa stare serena, non del tutto. Dal punto di vista del lavoro domestico oggi ho combinato veramente poco, ma comunque il minimo che mi ero proposta di portare a termine.
I bambini sembrano aver gioito di quell'ora al parco e domani.. non so.
Certo che con questo caldo, anche una corsa al centro commerciale per procurarsi un po' di materiale (stampini per biscotti e cose così...) diventa un problema.
Bè, bando alle lamentele, forse è meglio riposarsi per trovare nuova freschezza domani.
Buona notte
---
la mamma
Navigazione un po' difficoltosa oggi per questo vascello, che sulla sua rotta ha inevitabilmente incontrato qualche ostacolo.
Come previsto Maurizio è rientrato al lavoro, ma niente sciopero selvaggio dei mezzi pubblici.
Alle 7.30 mi sono ritrovata in cucina sola e un po' disorientata. Ancora non avevo bene in mente come poter organizzare la giornata. Ho montato il tavolino da stiro, ma poi ho finito per stirare solo nel pomeriggio.
Uno alla volta si sono svegliati i bambini. Per primo è sceso Davide, che ha bevuto il suo latte ancora un po' appisolato e poi, verso le 8.30, ben determinata a riassestarle gli orari, sono andata a svegliare Elisa che già stava aprendo gli occhietti.
Per ultimo è arrivato anche Lele, che si è gustato un "dolcissimo", come lui stesso ha commentato, latte e cacao mentre la piccoletta svuotava a grandi sorsi il biberon.
Terminate le colazioni e la pulizia della cucina già mi chiedevo come poter pulire il bagno e, soprattutto, dove mettere nel frattempo Elisa e con chi. L'ho messa sul letto di Davide, ancora provvisto di spondina, insieme al legittimo proprietario del suddetto letto.
Per un po', mentre pulivo e riordinavo il fasciatoio, son rimasti insieme sfogliando libri cartonati, ma dopo poco, ho dovuto chiedere aiuto al più grande. Così lui è rimasto con la piccola mentre Davide, in vena, come spesso succede, di fare il casalingo, mi dava un mano con le pulizie.
Alla fine Elisa s'è stufata, (e anche Lele!) ma le ho chiesto ancora un po' di pazienza per finire almeno di lavare il pavimento. Alle 11, nonostante non avessi ancora finito di rifare i letti, mi sono messa con loro sul divano a guardare un dvd con le canzoni dello zecchino d'oro vecchie, e relativi cartoni con sottotitoli.
Elisa si è addormentata dopo poco, ma ho comunque deciso di non sgattaiolare via, ma di rimanere almeno un mezz'ora con loro. I bimbi hanno poi apparecchiato, mentre io preparavo il pranzo. Considerato che loro hanno impiegato meno tempo a portare a termine il loro compito e che io dovevo comunque prima imboccare Elisa, si sono organizzati per disegnare sugli ultimi gradini della scala interna.
Dopo pranzo, i due più piccoli si sono addormentati, Lele si è spontaneamente messo a fare i compiti delle vacanze, e io, per pura grazia, sono riuscita ad arrivare in fondo alla cesta dei panni da stirare.
Dopo la merenda, volentieri, li ho accompagnati al parco qui vicino, e ci siamo rimasti finché Maurizio non è arrivato a prenderci.
Per cena Davide ha ordinato polpette verdi. Così ho messo insieme fesa di tacchino e spinaci e sono uscite, in men che non si dica, polpettine che nessuno ha avanzato.
Questa sera siamo stati a trovare una coppia di vicini di casa, nonché amici e adesso sono qui, a pensare a come potermela cavare anche domani.
Purtroppo è sempre lì, quell'ansia strisciante di non riuscire a far tutto che non ti fa stare serena, non del tutto. Dal punto di vista del lavoro domestico oggi ho combinato veramente poco, ma comunque il minimo che mi ero proposta di portare a termine.
I bambini sembrano aver gioito di quell'ora al parco e domani.. non so.
Certo che con questo caldo, anche una corsa al centro commerciale per procurarsi un po' di materiale (stampini per biscotti e cose così...) diventa un problema.
Bè, bando alle lamentele, forse è meglio riposarsi per trovare nuova freschezza domani.
Buona notte
---
la mamma
domenica 11 luglio 2010
Finalmente! dopo mesi di lavoro sono riuscita a portare a termine l'ultimo dei miei ricami a punto croce.
Si tratta di un lenzuoletto da lettino che oggi ho potuto consegnare alla mia figlioccia, nata 21 giorni dopo Elisa. L'opera di assemblaggio del pizzo, del raso e la cucitura sul lenzuolo non è mia, ma della mia mamma, alle cui mani mi sono affidata.
Devo dire che, nonostante durante la lavorazione non fossi del tutto convinta di ciò che vedevo compiersi, a lavoro ultimato la soddisfazione non è mancata. Sono stata soprattutto contenta di aver potuto far qualcosa di bello, che potrebbe rimanere nel tempo, per questa bimba che dovremo seguire in modo speciale.
Adesso (e chissà quanto ci metterò) vorrei proprio dedicarmi alla realizzazione delle tende per la cameretta della mia bimba. Quando potrò pubblicare le foto sul blog? meglio non pensarci...
A presto
---
la mamma
venerdì 9 luglio 2010
Giornata di alti e bassi quella appena trascorsa. Quando pensi di aver raggiunto qualche bel traguardo, di poter riposare la vista su qualche bel panorama pensando di aver raggiunto una seppur piccola vetta, subito si presenta qualche evento che infido fa emergere i punti di debolezza.
Che delusione, mista a dolore, mista a rabbia, ma anche che beneficio accorgersi che sono ancora lì. Vedi, sempre grazie alle relazioni che vivi, i lati di te sui quali ancora devi lavorare e ti accorgi che da tempo sei ferma!
Nel frattempo iniziano ad arrivare le cartoline spedite dal mare, anzi, le cartoline del mare spedite da Assisi, e amici e parenti telefonano per ringraziare e scambiare quattro chiacchiere. E' sorprendente quante telefonate abbiamo ricevuto oggi...
Bella occasione di ritrovarsi. Davvero! In serata ho anche sentito un'amica che non ero riuscita a salutare prima della partenza, e spero in settimana di poterla vedere.
Con Davide abbiamo rinfrescato il lievito madre che purtroppo, al momento, dopo aver passato venti giorni nel congelatore, non dà segni di vita. E' stato piacevole stare in sua compagnia, e Lele ha così potuto costruire la sua macchina con le costruzioni senza l'intrusione per lui fastidiosa del fratello.
Con la fantasia e l'amore di una mamma ho trovato modo di rendere contenti entrambi i miei figli (Elisa si era appisolata), ma dentro, pur sapendo di aver agito per il bene, e che Lele in fondo voleva solo potersi dedicare tranquillamente al suo gioco, avevo un piccolo dubbio.
In queste occasioni, infatti, mi chiedo sempre se togliere il fastidio sia la cosa migliore. Non ne sono del tutto convinta. Mi rendo conto di pretendere troppo e che soprattutto trovare la via giusta, quella che non è prevaricazione, o ingiustizia, o parzialità non è semplice.
Vorrei che i miei figli imparassero la tolleranza, che non è semplice sopportazione, ma un sentimento che ha alla base l'amore. Come riuscirci, mi chiedo, senza trascurare nessuno dei sentimenti in gioco? quelli del più grande, che chiede "pace", come assenza di conflitto, e quelli del più piccolo, che ha una diversa idea di coinvolgimento nel gioco?
Ritorno col pensiero a ieri e mi dico che sarebbe meglio cominciare ad apprezzare i bellissimi sforzi fatti da Lele e che il tempo e la crescita della coscienza faranno il resto. La parola chiave resta la fiducia, quella che mi ha trattenuta dal ricordargli l'impegno dei compiti delle vacanze, perché ho preferito credere in lui, credere che da solo se né sarebbe ricordato e... i fatti mi hanno dato ragione.
Poco dopo, infatti, è venuto spontaneamente a ricordarmi che, montata l'ultima ruota, si sarebbe messo all'opera.
Nel pomeriggio Maurizio ha dovuto assentasi da casa e ho trascorso la prima mezza giornata da sola coi tre bimbi. E' andata bene. Aver stirato la mattina mi ha concesso del tempo da trascorrere con loro, ma prima delle 16, aspettandomi un suo ritorno a breve, la nostalgia ha cominciato a pungere e ho fatto fatica ad avere pazienza.
Un'ora dopo ho ceduto e gli ho inviato un sms sul cellulare per chiedergli a che punto fosse. Meglio questo, mi son detta, che lasciar crescere dentro ogni sorta di pensieri negativi. Proprio in quel momento l'ho visto arrivare e tutto si è risolto.
Essere aperti, concedersi anche agli altri nel bisogno, è uno dei punti cardine della nostra famiglia, uno di quei valori nei quali più crediamo e sui quali più investiamo. I sentimenti provati oggi, però, mi hanno sbattutto in faccia la dura realtà di me, di quella me che deve ancora subire una trasformazione, che ancora fatica a convertirsi, a lasciare che le cose siano non come le ho pensate e volute.
Ho lasciato che rimettesse la macchina nel box, si andasse a rinfrescare, mi raccontasse le cose essenziali e poi subito gli ho parlato di ciò che avevo sentito, senza inutili bronci e dannose accuse. Solo per dirgli: "Vedi? sono ancora qua! a inciampare negli stessi ostacoli!", e ho sperimentato una volta di più che il dialogo salva da crinali pericolosi, che induriscono e mettono in crisi le relazioni più belle.
E' bello averlo accanto, anche adesso, seduto qui sul divano e, anche se non temo di restar sola con i miei bimbi, perché ho imparato a godere della loro compagnia, e che loro sono il motivo del mio sfaccendare, e non viceversa, sento che sarà dura lunedì.
Già temo il suo approssimarsi, già desidero il momento del ritorno, perché sarà impagabile vederlo arrivare e tornare ad incrociare i nostri sguardi dopo le ore che ci avranno fisicamente divisi. Sarà un momento di freschezza, il momento in cui l'amore troverà le sue conferme, e la voglia di vicinanza si scioglierà nel primo abbraccio.
E' di nuovo tardi, avrei voluto leggere un po', ma non so se darò seguito a questa intenzione.
Nel frattempo, a tutti i naviganti, buona notte, ovunque voi siate.
---
la mamma
Che delusione, mista a dolore, mista a rabbia, ma anche che beneficio accorgersi che sono ancora lì. Vedi, sempre grazie alle relazioni che vivi, i lati di te sui quali ancora devi lavorare e ti accorgi che da tempo sei ferma!
Nel frattempo iniziano ad arrivare le cartoline spedite dal mare, anzi, le cartoline del mare spedite da Assisi, e amici e parenti telefonano per ringraziare e scambiare quattro chiacchiere. E' sorprendente quante telefonate abbiamo ricevuto oggi...
Bella occasione di ritrovarsi. Davvero! In serata ho anche sentito un'amica che non ero riuscita a salutare prima della partenza, e spero in settimana di poterla vedere.
Con Davide abbiamo rinfrescato il lievito madre che purtroppo, al momento, dopo aver passato venti giorni nel congelatore, non dà segni di vita. E' stato piacevole stare in sua compagnia, e Lele ha così potuto costruire la sua macchina con le costruzioni senza l'intrusione per lui fastidiosa del fratello.
Con la fantasia e l'amore di una mamma ho trovato modo di rendere contenti entrambi i miei figli (Elisa si era appisolata), ma dentro, pur sapendo di aver agito per il bene, e che Lele in fondo voleva solo potersi dedicare tranquillamente al suo gioco, avevo un piccolo dubbio.
In queste occasioni, infatti, mi chiedo sempre se togliere il fastidio sia la cosa migliore. Non ne sono del tutto convinta. Mi rendo conto di pretendere troppo e che soprattutto trovare la via giusta, quella che non è prevaricazione, o ingiustizia, o parzialità non è semplice.
Vorrei che i miei figli imparassero la tolleranza, che non è semplice sopportazione, ma un sentimento che ha alla base l'amore. Come riuscirci, mi chiedo, senza trascurare nessuno dei sentimenti in gioco? quelli del più grande, che chiede "pace", come assenza di conflitto, e quelli del più piccolo, che ha una diversa idea di coinvolgimento nel gioco?
Ritorno col pensiero a ieri e mi dico che sarebbe meglio cominciare ad apprezzare i bellissimi sforzi fatti da Lele e che il tempo e la crescita della coscienza faranno il resto. La parola chiave resta la fiducia, quella che mi ha trattenuta dal ricordargli l'impegno dei compiti delle vacanze, perché ho preferito credere in lui, credere che da solo se né sarebbe ricordato e... i fatti mi hanno dato ragione.
Poco dopo, infatti, è venuto spontaneamente a ricordarmi che, montata l'ultima ruota, si sarebbe messo all'opera.
Nel pomeriggio Maurizio ha dovuto assentasi da casa e ho trascorso la prima mezza giornata da sola coi tre bimbi. E' andata bene. Aver stirato la mattina mi ha concesso del tempo da trascorrere con loro, ma prima delle 16, aspettandomi un suo ritorno a breve, la nostalgia ha cominciato a pungere e ho fatto fatica ad avere pazienza.
Un'ora dopo ho ceduto e gli ho inviato un sms sul cellulare per chiedergli a che punto fosse. Meglio questo, mi son detta, che lasciar crescere dentro ogni sorta di pensieri negativi. Proprio in quel momento l'ho visto arrivare e tutto si è risolto.
Essere aperti, concedersi anche agli altri nel bisogno, è uno dei punti cardine della nostra famiglia, uno di quei valori nei quali più crediamo e sui quali più investiamo. I sentimenti provati oggi, però, mi hanno sbattutto in faccia la dura realtà di me, di quella me che deve ancora subire una trasformazione, che ancora fatica a convertirsi, a lasciare che le cose siano non come le ho pensate e volute.
Ho lasciato che rimettesse la macchina nel box, si andasse a rinfrescare, mi raccontasse le cose essenziali e poi subito gli ho parlato di ciò che avevo sentito, senza inutili bronci e dannose accuse. Solo per dirgli: "Vedi? sono ancora qua! a inciampare negli stessi ostacoli!", e ho sperimentato una volta di più che il dialogo salva da crinali pericolosi, che induriscono e mettono in crisi le relazioni più belle.
E' bello averlo accanto, anche adesso, seduto qui sul divano e, anche se non temo di restar sola con i miei bimbi, perché ho imparato a godere della loro compagnia, e che loro sono il motivo del mio sfaccendare, e non viceversa, sento che sarà dura lunedì.
Già temo il suo approssimarsi, già desidero il momento del ritorno, perché sarà impagabile vederlo arrivare e tornare ad incrociare i nostri sguardi dopo le ore che ci avranno fisicamente divisi. Sarà un momento di freschezza, il momento in cui l'amore troverà le sue conferme, e la voglia di vicinanza si scioglierà nel primo abbraccio.
E' di nuovo tardi, avrei voluto leggere un po', ma non so se darò seguito a questa intenzione.
Nel frattempo, a tutti i naviganti, buona notte, ovunque voi siate.
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la mamma
giovedì 8 luglio 2010
Non è sempre facile descrivere e condividere sentimenti ed emozioni.
Mettere in fila gli eventi della giornata è poca cosa, ma in ciò che fa parte della nostra normalità passa la nostra vita.
E' tra elettrodomestici, pranzi, cene, uscite, giochi, lavoro che noi ci salviamo o danniamo l'anima e non è un'esagerazione.
Oggi ho vissuto di sforzo fisico, per il lavoro di sistemazione post - vacanze che prosegue, ma anche di tanta gioia, o meglio, di allegrezza. E' stato uno di quei giorni in cui ho sperimentato che l'amore è inesauribile: più ne dai e più ne hai da dare.
L'energia che ho messo nel vivere al meglio le relazioni con mio marito e i miei figli, godendomeli e quasi centellinando il tempo trascorso con loro, mi è tornata centuplicata.
Non ho sentito il solito nervosismo latente, quello che con fatica tengo sotto controllo e che mi spinge a volte a sproposito a zittire le richieste dei piccoli. Ho sentito il piacere e il desiderio di stare con loro, anche questa sera, quando infilandosi nel letto mi hanno chiesto una storia e un po' di compagnia o quando, poco prima, davanti ai cartoni, mi sono seduta accanto a loro senza prendere un libro, o il pc per scrivere il blog, come fino a ieri avrei fatto. Era bello essere lì, insieme a loro, non dovevo fuggire verso qualcosa di meglio, loro erano in assoluto il meglio!
Nel tardo pomeriggio sono rimasta in cortile a pulire l'aiuola col sottofondo dei loro giochi, rimandando volontariamente un nuovo lavaggio dei panni sporchi. Emanuele e Davide hanno litigato sensibilmente di meno, pur condividendo alcuni momenti di gioco e lettura, soprattutto Emanuele, nonostante il modo di giocare di Davide non sia cambiato, è riuscito a non innervosirsi e li ho sentiti ridere e divertirsi.
Questa mattina ha pure voluto svegliarlo perché non si perdesse la presenza di un'enorme asfaltatrice sulla via, che dalla finestra del primo piano si vedeva benissimo, perché: "Davide ama queste cose!".
Forse è in atto una tempesta di meteoriti.
Fatto sta che quando, dopo tanto scavare dentro, si riesce finalmente a tramutare la disarmonia in armonia, si sente che è bello, meraviglioso, entusiasmante essere famiglia.
Non so se la penserò così anche lunedì sera, quando avrò trascorso la prima giornata senza Maurizio che avrà dovuto rientrare al lavoro, ma per ora è così.
Ci sono anche dei grossi dispiaceri nel nostro cuore, per coppie di nostra conoscenza, coppie vicine, che stanno conoscendo l'incubo della separazione.
Nessuno può sentirsi al sicuro. Aver fatto una scelta definitiva un anno, dieci anni, o quarant'anni fa, non può di per se stessa lasciar dormire sonni tranquilli. La relazione tra sposi, tra genitori e figli e poi con chiunque è qualcosa sulla quale investire continuamente, giornalmente, senza mai abbassare la guardia, senza mai sentirsi arrivati. Per il raggiungimento dell'ideale, che nonostante tutto continuiamo a credere umanamente raggiungibile, ci affidiamo a Dio con tutto ciò che siamo. Solo lo Spirito può far compiere il passo oltre il nostro limite.
Meditate gente e non dormite sonni troppo tranquilli.
Il tramonto sia solo il preludio di una nuova alba.
Buona notte
---
la mamma
Mettere in fila gli eventi della giornata è poca cosa, ma in ciò che fa parte della nostra normalità passa la nostra vita.
E' tra elettrodomestici, pranzi, cene, uscite, giochi, lavoro che noi ci salviamo o danniamo l'anima e non è un'esagerazione.
Oggi ho vissuto di sforzo fisico, per il lavoro di sistemazione post - vacanze che prosegue, ma anche di tanta gioia, o meglio, di allegrezza. E' stato uno di quei giorni in cui ho sperimentato che l'amore è inesauribile: più ne dai e più ne hai da dare.
L'energia che ho messo nel vivere al meglio le relazioni con mio marito e i miei figli, godendomeli e quasi centellinando il tempo trascorso con loro, mi è tornata centuplicata.
Non ho sentito il solito nervosismo latente, quello che con fatica tengo sotto controllo e che mi spinge a volte a sproposito a zittire le richieste dei piccoli. Ho sentito il piacere e il desiderio di stare con loro, anche questa sera, quando infilandosi nel letto mi hanno chiesto una storia e un po' di compagnia o quando, poco prima, davanti ai cartoni, mi sono seduta accanto a loro senza prendere un libro, o il pc per scrivere il blog, come fino a ieri avrei fatto. Era bello essere lì, insieme a loro, non dovevo fuggire verso qualcosa di meglio, loro erano in assoluto il meglio!
Nel tardo pomeriggio sono rimasta in cortile a pulire l'aiuola col sottofondo dei loro giochi, rimandando volontariamente un nuovo lavaggio dei panni sporchi. Emanuele e Davide hanno litigato sensibilmente di meno, pur condividendo alcuni momenti di gioco e lettura, soprattutto Emanuele, nonostante il modo di giocare di Davide non sia cambiato, è riuscito a non innervosirsi e li ho sentiti ridere e divertirsi.
Questa mattina ha pure voluto svegliarlo perché non si perdesse la presenza di un'enorme asfaltatrice sulla via, che dalla finestra del primo piano si vedeva benissimo, perché: "Davide ama queste cose!".
Forse è in atto una tempesta di meteoriti.
Fatto sta che quando, dopo tanto scavare dentro, si riesce finalmente a tramutare la disarmonia in armonia, si sente che è bello, meraviglioso, entusiasmante essere famiglia.
Non so se la penserò così anche lunedì sera, quando avrò trascorso la prima giornata senza Maurizio che avrà dovuto rientrare al lavoro, ma per ora è così.
Ci sono anche dei grossi dispiaceri nel nostro cuore, per coppie di nostra conoscenza, coppie vicine, che stanno conoscendo l'incubo della separazione.
Nessuno può sentirsi al sicuro. Aver fatto una scelta definitiva un anno, dieci anni, o quarant'anni fa, non può di per se stessa lasciar dormire sonni tranquilli. La relazione tra sposi, tra genitori e figli e poi con chiunque è qualcosa sulla quale investire continuamente, giornalmente, senza mai abbassare la guardia, senza mai sentirsi arrivati. Per il raggiungimento dell'ideale, che nonostante tutto continuiamo a credere umanamente raggiungibile, ci affidiamo a Dio con tutto ciò che siamo. Solo lo Spirito può far compiere il passo oltre il nostro limite.
Meditate gente e non dormite sonni troppo tranquilli.
Il tramonto sia solo il preludio di una nuova alba.
Buona notte
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la mamma
mercoledì 7 luglio 2010
Siamo rientrati a casa ieri sera, dopo tre giorni passati rapidamente ma molto, molto intensamente ad Assisi e dintorni.
Camminando per le vie del centro, il primo pomeriggio, Maurzio mi ha pure detto di come fossi particolarmente raggiante!
Dopo i saluti alla famiglia che gestisce l'agriturismo, ormai cari amici, siamo scesi nella cittadina immergendo lo sguardo nel verde luminoso dei monti e delle valli fino ad ubriacarci. La giornata era particolarmente limpida, piacevolmente calda, ma non afosa e la sera è scesa una frescura che ci ha permesso di riposare, la notte, molto meglio che non nei quindici giorni di mare precedenti.
Assisi è Assisi, non ci sono parole...
Siamo ritornati nella Basilica maggiore di San Francesco, godendoci gli affreschi di Giotto e raccontando qualcosa un po' del Santo, un po' di quanto storicamente avvenuto in seguito al terremoto del '97, anche ai bambini. Giusto per riuscire a coinvolgerli.
Per Davide da quel momento, quella di S. Francesco è diventata la Chiesa dalla quale sono caduti i pezzettini dal soffitto!
Nel tardo pomeriggio, dopo un viaggio tutt'altro che agevole, ci hanno raggiunti anche una coppia di amici con i loro tre figli e ci siamo tenuti compagnia fino al momento della partenza.
Abbiamo rivisto la chiesa di Santa Chiara, dove siamo stati alla Messa, e quella di San Rufino, ma solo dall'esterno perché stavano celebrando proprio in quel momento. Siamo scesi a San Damiano, dove abbiamo potuto accodarci ad un gruppo che ascoltava la spiegazione di un frate e captare così qualche informazione in più e poi, tappa immancabile, alla Porziuncola.
Ai bambini siamo riusciti a concedere un paio d'ore in un bel parco collocato nel centro di Trevi con vista mozzafiato sulla valle.
Che dire... sono rientrata senza rimpianti. Nonostante siano stati pochi mi sono goduta ogni attimo di questi giorni e tornando ero contenta, positivamente caricata per riprendere le redini della nostra vita qui.
Il caldo torrido della pianura sembra non essere poi così aggressivo come ci avevano raccontanto. C'è un piacevole vento che lascia respirare e allontana i timori e le malsane giornate e nottate di afa.
Sto disfando le valige e caricando lavatrici per poi stirare, ma oggi c'è stato anche tempo per salutare qualche amico e godersi un po' i bambini.
Ho gli occhi stanchi e il sonno già da un po' mi infastidisce. La televisione ci ha nuovamente abbandonati. Non l'antenna, che non abbiamo potuto usare per quasi tutto l'inverno, sfruttando solo il video collegato al lettore dvd, ma proprio l'apparecchio più grande.
Fosse per me... ma Lele era dispiaciuto e preoccupato e Maurizio ha spostato quello più piccolo della cucina in sala, in modo da mettere in salvo i cartoni e la serenità di nostro figlio.
Quell'altro si accontenta di guardare le ruspe fuori dal nostro cancello!
Adesso relax e poi anche per noi grandi arriverà il momento di fare la nanna.
Buenas noches!
---
la mamma
Camminando per le vie del centro, il primo pomeriggio, Maurzio mi ha pure detto di come fossi particolarmente raggiante!
Dopo i saluti alla famiglia che gestisce l'agriturismo, ormai cari amici, siamo scesi nella cittadina immergendo lo sguardo nel verde luminoso dei monti e delle valli fino ad ubriacarci. La giornata era particolarmente limpida, piacevolmente calda, ma non afosa e la sera è scesa una frescura che ci ha permesso di riposare, la notte, molto meglio che non nei quindici giorni di mare precedenti.
Assisi è Assisi, non ci sono parole...
Siamo ritornati nella Basilica maggiore di San Francesco, godendoci gli affreschi di Giotto e raccontando qualcosa un po' del Santo, un po' di quanto storicamente avvenuto in seguito al terremoto del '97, anche ai bambini. Giusto per riuscire a coinvolgerli.
Per Davide da quel momento, quella di S. Francesco è diventata la Chiesa dalla quale sono caduti i pezzettini dal soffitto!
Nel tardo pomeriggio, dopo un viaggio tutt'altro che agevole, ci hanno raggiunti anche una coppia di amici con i loro tre figli e ci siamo tenuti compagnia fino al momento della partenza.
Abbiamo rivisto la chiesa di Santa Chiara, dove siamo stati alla Messa, e quella di San Rufino, ma solo dall'esterno perché stavano celebrando proprio in quel momento. Siamo scesi a San Damiano, dove abbiamo potuto accodarci ad un gruppo che ascoltava la spiegazione di un frate e captare così qualche informazione in più e poi, tappa immancabile, alla Porziuncola.
Ai bambini siamo riusciti a concedere un paio d'ore in un bel parco collocato nel centro di Trevi con vista mozzafiato sulla valle.
Che dire... sono rientrata senza rimpianti. Nonostante siano stati pochi mi sono goduta ogni attimo di questi giorni e tornando ero contenta, positivamente caricata per riprendere le redini della nostra vita qui.
Il caldo torrido della pianura sembra non essere poi così aggressivo come ci avevano raccontanto. C'è un piacevole vento che lascia respirare e allontana i timori e le malsane giornate e nottate di afa.
Sto disfando le valige e caricando lavatrici per poi stirare, ma oggi c'è stato anche tempo per salutare qualche amico e godersi un po' i bambini.
Ho gli occhi stanchi e il sonno già da un po' mi infastidisce. La televisione ci ha nuovamente abbandonati. Non l'antenna, che non abbiamo potuto usare per quasi tutto l'inverno, sfruttando solo il video collegato al lettore dvd, ma proprio l'apparecchio più grande.
Fosse per me... ma Lele era dispiaciuto e preoccupato e Maurizio ha spostato quello più piccolo della cucina in sala, in modo da mettere in salvo i cartoni e la serenità di nostro figlio.
Quell'altro si accontenta di guardare le ruspe fuori dal nostro cancello!
Adesso relax e poi anche per noi grandi arriverà il momento di fare la nanna.
Buenas noches!
---
la mamma
sabato 3 luglio 2010
E' fatta! Domani lasceremo S. Vincenzo e partiremo alla volta di Assisi.
Probabilmente, fino almeno a martedì sera, non potrò apportare alcun aggiornamento al blog a causa della scarsa copertura alle pendici del Monte Subasio.
Nel mio cuore albergano sentimenti contrastanti. Già si annida la nostalgia per i bei giorni rapidamente trascorsi, accompagnata dalla gaiezza per ciò che da domani ci attende, a partire dal ritrovarsi con amici consolidati. C'è un senso di liberazione, perché la potremo far finita con le creme solari, il dopo - sole, le scale quattro volte al giorno, ma anche un po' di rimpianto.
Mi rendo conto che non abbiamo molte occasioni durante l'anno per trascorrere così tanto tempo insieme. Rimangono giusto le vacanze di Natale... A volte ci siam dovuti dividere, perché la diversa età dei nostri figli, richiedeva attenzioni particolari. Costruire castelli di sabbia poteva andar bene per Lele, un po' meno per Davide, mentre era del tutto fuori luogo per Elisa, la quale andava, per giunta, tenuta al riparo dal sole.
Così finiva che Maurizio stava in acqua o sul bagnasciuga con almeno uno dei maschi e io a riva, o sotto l'ombrellone con Elisa e spesso con Davide.
Però che bello quando, a sera, ci si sedeva tutti e cinque sul letto per pregare insieme e per la lettura di una storia. E' stato un momento atteso da tutti, un vero e proprio momento di aggregazione da riprendere anche a casa.
Sono stati quindici giorni in cui ho anche condiviso parecchio tempo con mio marito e credo sia questo, fra tutti, a meritare la medaglia di "ricordo numero uno", quello che ti riporti, insieme alle valige, e alle foto, quando te ne vai. La nostra relazione ne ha alquanto beneficiato.
Non mi stanco mai di trascorrere del tempo insieme a lui, nonostante i sedici anni che ci dividono dal nostro fidanzamento. Il sentimento che provo è ancora fresco, come fosse ancora una novità di cui stupirsi e meravigliarsi, e la sua presenza nella mia vita è di continuo una bella notizia.
Mi rimarrà l'emozione forte che ho scoperto di poter provare ancora amandolo di un sentimento limpido, ancora più forte e solida di quando, incerti, muovevamo i primi malsicuri, maldestri passi, l'uno nella vita dell'altra.
E' un amore che trabocca e dal quale spontaneamente, senza quasi accorgermene attingo per avere amore da dare ai miei figli, per guardarli e vedere che sono belli, nelle loro richieste, nelle loro insistenze, nei loro slanci, nella loro tenerezza e nei loro capricci.
Dio, attraverso il suo Spirito, mi dà questo sguardo per vedere come lui vede. E' la sua, e non la mia limpiedezza.
Pensavo questa mattina che come l'acqua di un torrente scorrendo tra i sassi si purifica così il mio amore, attraversando con impegno, senso del dovere e responsabilità ciò che ogni giorno mi è dato diventa più puro.
Prego che Dio mi renda capace di amare i miei bimbi, perché per questo mi sono stati dati, perché io li ami come li ama Lui.
Ora il vascello salpa, verso luoghi di altissima spiritualità, per ormeggiare poi tranquillo sulle spiagge di sempre.
Buona notte e a presto.
---
la mamma
Probabilmente, fino almeno a martedì sera, non potrò apportare alcun aggiornamento al blog a causa della scarsa copertura alle pendici del Monte Subasio.
Nel mio cuore albergano sentimenti contrastanti. Già si annida la nostalgia per i bei giorni rapidamente trascorsi, accompagnata dalla gaiezza per ciò che da domani ci attende, a partire dal ritrovarsi con amici consolidati. C'è un senso di liberazione, perché la potremo far finita con le creme solari, il dopo - sole, le scale quattro volte al giorno, ma anche un po' di rimpianto.
Mi rendo conto che non abbiamo molte occasioni durante l'anno per trascorrere così tanto tempo insieme. Rimangono giusto le vacanze di Natale... A volte ci siam dovuti dividere, perché la diversa età dei nostri figli, richiedeva attenzioni particolari. Costruire castelli di sabbia poteva andar bene per Lele, un po' meno per Davide, mentre era del tutto fuori luogo per Elisa, la quale andava, per giunta, tenuta al riparo dal sole.
Così finiva che Maurizio stava in acqua o sul bagnasciuga con almeno uno dei maschi e io a riva, o sotto l'ombrellone con Elisa e spesso con Davide.
Però che bello quando, a sera, ci si sedeva tutti e cinque sul letto per pregare insieme e per la lettura di una storia. E' stato un momento atteso da tutti, un vero e proprio momento di aggregazione da riprendere anche a casa.
Sono stati quindici giorni in cui ho anche condiviso parecchio tempo con mio marito e credo sia questo, fra tutti, a meritare la medaglia di "ricordo numero uno", quello che ti riporti, insieme alle valige, e alle foto, quando te ne vai. La nostra relazione ne ha alquanto beneficiato.
Non mi stanco mai di trascorrere del tempo insieme a lui, nonostante i sedici anni che ci dividono dal nostro fidanzamento. Il sentimento che provo è ancora fresco, come fosse ancora una novità di cui stupirsi e meravigliarsi, e la sua presenza nella mia vita è di continuo una bella notizia.
Mi rimarrà l'emozione forte che ho scoperto di poter provare ancora amandolo di un sentimento limpido, ancora più forte e solida di quando, incerti, muovevamo i primi malsicuri, maldestri passi, l'uno nella vita dell'altra.
E' un amore che trabocca e dal quale spontaneamente, senza quasi accorgermene attingo per avere amore da dare ai miei figli, per guardarli e vedere che sono belli, nelle loro richieste, nelle loro insistenze, nei loro slanci, nella loro tenerezza e nei loro capricci.
Dio, attraverso il suo Spirito, mi dà questo sguardo per vedere come lui vede. E' la sua, e non la mia limpiedezza.
Pensavo questa mattina che come l'acqua di un torrente scorrendo tra i sassi si purifica così il mio amore, attraversando con impegno, senso del dovere e responsabilità ciò che ogni giorno mi è dato diventa più puro.
Prego che Dio mi renda capace di amare i miei bimbi, perché per questo mi sono stati dati, perché io li ami come li ama Lui.
Ora il vascello salpa, verso luoghi di altissima spiritualità, per ormeggiare poi tranquillo sulle spiagge di sempre.
Buona notte e a presto.
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la mamma
venerdì 2 luglio 2010
Con oggi terminiamo la nostra rassegna dei castelli di sabbia, proponiamo le nostre due ultime fatiche, che risalgono a ieri e all'altro ieri, perchè oggi mi sono preso un giorno di riposo e finalmente mi sono sdraiato a fianco di Elisa e di mia moglie sotto l'ombrellone...
Qualche nota tecnica, i legnetti utilizzati sono quasi sempre canne di bambù spezzettate; abbiamo utilizzato solo strumenti non professionali (la paletta in dotazione ai miei figli); il lavoro veniva quasi sempre completato in 30-45 min.
Posso solo augurarvi di continuare voi questa divertente tradizione durante le vostre vacanze, alla prossima...
P.S. nel tragitto che facevamo (circa 1 km) lungo la spiaggia, non abbiamo mai incontrato castelli di sabbia simili!
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il papà
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