Il movimento del mio cuore è lento in questo momento, come se volesse assaporare e ricordare tutto, ogni pensiero, ogni sentimento... Allo stesso modo è lento l'andamento del nostro vascello in un sabato del tutto anomalo negli ultimi mesi (corse, affanni, scadenze...).
Sarà perché lunedì saremo comunque ancora tutti a casa, o sarà perché sto considerando l'idea di riappropriarmi del mio modo di fare le cose, forse meno perfetto, ma sicuramente meno angoscioso, fatto sta che oggi è stata tutta un'altra cosa.
Sorseggiando il caffè - latte, non di prima mattina, non avevo la mente occupata dal pensiero di cosa avrei dovuto fare. Maurizio mi ha comunicato di volersi fermare dal barbiere, così non mi sono buttata in peripezie domestiche difficili poi da gestire con tre bambini "a carico".
Niente cambio delle scarpe facendo su e giù per le scale con spostamenti pericolosi per la piccola. Lele ha potuto fare i suoi compiti in pace mentre con il resto della prole al seguito ho semplicemente rifatto i letti e sistemato la biancheria stirata nei cassetti. Al ritorno del papà c'è stato un cambio al timone. Lui è rimasto coi bambini preparando il pranzo, ed io mi son lavata i capelli.
Nel pomeriggio, dopo il riposino di Elisa, Maurizio ed io siamo stati con lei alla Coop, lasciando i figli maschi a far merenda dalla nonna. Abbiamo riempito due carrelli facendo scorte per un po'. Per le cose spicce ce la caveremo con i negozi del centro e il centro commerciale della nostra città, e poi c'è sempre il gruppo d'acquisto solidale.
Tra un reparto e l'altro abbiamo trovato qualche amico e mentre io pensavo a ortaggi e legumi, il papà focalizzava l'attenzione sui sottaceti. "Non ce ne sono più" è stata la sua giustificazione, e passi, ma io sono riuscita a strappargli un assenso all'acquisto di un vasetto di marmellata di castagne, in assoluto la mia preferita.
Erano le 18 quando siamo rientrati, e Davide ha dato una mano al papà a scaricare la macchina. Un bel bagno caldo e la cena hanno concluso la giornata.
Nel cuore, oltre la gratitudine per la tenerezza ricevuta, rimane qualche desiderio non ancora esaudito ma... è bello che restino lì, come uno sguardo in avanti, una meta a cui tendere.
Spero solo in una notte più tranquilla di quella passata, in cui Davide è stato colto dal mal di orecchie e ci ha tenuti parecchio svegli per una supposta di tachipirina che non c'è stato verso di somministrargli. Come se non bastasse anche Elisa, che nasceva all'incirca adesso un anno fa, ha prepotentemente chiesto qualche coccola nel cuore della notte.
Approfitto dell'attuale calma per ritirarmi nelle mie stanze e dormire.
Buona domenica naviganti, in Cristo che è speranza oltre ogni speranza.
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la mamma
sabato 30 ottobre 2010
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