giovedì 7 ottobre 2010

Seduta accanto al letto di Davide attendendo che si addormentasse pensavo che oggi ho davvero molto per cui ringraziare il Signore.

Anche se qualcuno, conoscendomi, non lo crede possibile, a volte sono dura coi miei figli, fino a diventare intransigente e questo accade ogni volta che a loro modo mi mettono alla prova. Richiami, ammonimenti, il tono della voce che si fa di tanto in tanto più alto e deciso... è storia di tutti i giorni.

Anche di questo giorno, però...

Però poi che gioia quando, nonostante, o proprio grazie alla fatica del tener duro vedo, sempre come oggi, i piccoli grandi progressi.

Segno che qualcosa alla fine passa calibrando tenerezza e fermezza.

Stiamo cercando per esempio di rendere Lele un po' più autonomo e responsabile, e la prima delle sue responsabilità è proprio la scuola. Questa mattina, prima di uscire per avviarsi alla fermata del pulmino, mi ha chiesto di portare il quaderno di storia dalla nonna, perché potesse studiare lo schema assegnato per domani. Mi ha ricordato di mettergli la frutta in cartella, e quando era ormai il momento mi ha chiesto di prendergli dall'attaccapanni blusina e smanicato.

Tutto questo, per me, è come aver fatto centro al tirassegni. Lo vedo mio figlio, che cresce e impara a controllarsi, a contenere e modulare i suoi impulsi, a fare dei piccoli grandi sforzi per cambiare.

Sempre la mattina uscendo, per esempio, mi chiede di dare un bacio e salutare per lui Elisa, e poi subito aggiunge: "E anche Davide".

L'altra sera l'ho gratificato mettendolo a conoscenza del fatto che mi ero accorta di questo suo sforzo nei confronti del fratellino, che sapevo non era tutta spontaneità, ma in qualche modo stava facendo delle scelte. Gli ho detto che ero molto contenta di questo e l'ho incoraggiato a continuare su questa strada, che in questo modo Dio avrebbe messo nel suo cuore l'amore col quale amare tutti quelli che da solo non riuscirebbe ad amare.

Il viaggio oggi però ci ha fatti anche lambire le coste della personalità altrettanto in formazione di Davide. Anche in lui qualcosa sta cambiando, tanto che dalla sua bocca escono espressioni quali: "Perché io il prossimo anno vado a scuola". Nel pomeriggio, mentre il fratellone faceva i compiti, ha voluto fare un disegno. Ha disegnato un Davide grande, grande con delle gambe lunghissime e accanto Lele, tutta faccia e poco più alto di un microbo.

Per fortuna Lele l'ha presa bene e l'ha lasciato fare!

In poco tempo, da quando è ricominciata la scuola materna, è passato dal rifiuto all'orgoglio. Forse il contatto con i compagni, che come lui passeranno alle elementari, è bastato da solo a fare il miracolo.

Elisa... bé, ieri ha imparato a mandare i baci con la manina appoggiata alla bocca e inoltre è diventata un po' più agile quando si tratta di mettersi dalla posizione eretta a quella seduta.

Come non lodare Dio capace sempre di cose grandi

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