Le vaccinazioni di Davide ed Elisa sono ormai alle spalle. In particolare Davide è stato bravo. In braccio alla mamma, ma neanche una lacrima. Di tanto in tanto nel corso della giornata ha lamentato un po' di bruciore al braccio. Credo però che domani sarà tutto dimenticato. Gli hanno perfino assegnato un coloratissimo diploma di coraggio.
Quando siamo usciti dall'ufficio d'igiene erano ormai le 11. A casa non sarei riuscita a fare niente, perché come ogni giovedì avevamo in programma pranzo e pomeriggio dalla nonna. Ci siamo però passati (l'ufficio si trova all'estremità opposta della via nella quale risediamo) a prendere il libretto coi lavoretti da fare con la carta e poi, come promesso, a comprare l'ovetto di cioccolato anche per Emanuele.
Ero contenta che non ci fossero stati particolari intoppi e tutto, compreso un pallido sole, faveva ben sperare.
Il pomeriggio però si è rivelato ben più difficoltoso. Seguire Lele nello studio mentre, al contempo, Davide mi reclamava per colorare e tentavo di far addormentare Elisa in braccio, non è stato semplice.
A volte dovrei essere più furba e lasciare che i miei figli vivano in pieno l'età che hanno. E' bellissimo goderseli uno alla volta, come stasera, quando ho coinvolto Davide in qualche semplice giochino nell'attesa che Lele tornasse dalla palestra. Diventa dura lasciare che questo accada quando, tutti nella stessa stanza, nella stessa unità di tempo, se ne vanno ciascuno per i propri lidi: lo studio, il gioco, il sonno.
Solo un intervento soprannaturale potrebbe farmi riuscire nell'impresa.
Così, fronteggiando e contenendo ogni mareggiata, arrivo a sera stanca, snervata e per nulla soddisfatta del mio navigare sui mari della maternità.
Mi chiedo: "Perché questa fatica?" e "potrebbe essere diverso?". Non ho risposte.
Alla fine di una giornata così il pensiero che mi rimane è che devo ricominciare.
Nel frattempo mi sono nuovamente accorta di tutti gli "angeli" di cui il Signore ha circondato in particolar modo il primogenito, e che ci aiutano ad indicargli un via anche quando con ostinazione, lui rema contro.
Domani è l'ultimo giorno della settimana lavorativa, ma non sarà un venerdì semplice per via di un'appuntamento alle 12.30. Quando avrò cancellato quello, la lavagnetta sul frigorifero sarà finalmente vuota.
Adesso è proprio meglio io vada a dormire...
buona notte naviganti.
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la mamma
venerdì 29 ottobre 2010
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