Il movimento del mio cuore è lento in questo momento, come se volesse assaporare e ricordare tutto, ogni pensiero, ogni sentimento... Allo stesso modo è lento l'andamento del nostro vascello in un sabato del tutto anomalo negli ultimi mesi (corse, affanni, scadenze...).
Sarà perché lunedì saremo comunque ancora tutti a casa, o sarà perché sto considerando l'idea di riappropriarmi del mio modo di fare le cose, forse meno perfetto, ma sicuramente meno angoscioso, fatto sta che oggi è stata tutta un'altra cosa.
Sorseggiando il caffè - latte, non di prima mattina, non avevo la mente occupata dal pensiero di cosa avrei dovuto fare. Maurizio mi ha comunicato di volersi fermare dal barbiere, così non mi sono buttata in peripezie domestiche difficili poi da gestire con tre bambini "a carico".
Niente cambio delle scarpe facendo su e giù per le scale con spostamenti pericolosi per la piccola. Lele ha potuto fare i suoi compiti in pace mentre con il resto della prole al seguito ho semplicemente rifatto i letti e sistemato la biancheria stirata nei cassetti. Al ritorno del papà c'è stato un cambio al timone. Lui è rimasto coi bambini preparando il pranzo, ed io mi son lavata i capelli.
Nel pomeriggio, dopo il riposino di Elisa, Maurizio ed io siamo stati con lei alla Coop, lasciando i figli maschi a far merenda dalla nonna. Abbiamo riempito due carrelli facendo scorte per un po'. Per le cose spicce ce la caveremo con i negozi del centro e il centro commerciale della nostra città, e poi c'è sempre il gruppo d'acquisto solidale.
Tra un reparto e l'altro abbiamo trovato qualche amico e mentre io pensavo a ortaggi e legumi, il papà focalizzava l'attenzione sui sottaceti. "Non ce ne sono più" è stata la sua giustificazione, e passi, ma io sono riuscita a strappargli un assenso all'acquisto di un vasetto di marmellata di castagne, in assoluto la mia preferita.
Erano le 18 quando siamo rientrati, e Davide ha dato una mano al papà a scaricare la macchina. Un bel bagno caldo e la cena hanno concluso la giornata.
Nel cuore, oltre la gratitudine per la tenerezza ricevuta, rimane qualche desiderio non ancora esaudito ma... è bello che restino lì, come uno sguardo in avanti, una meta a cui tendere.
Spero solo in una notte più tranquilla di quella passata, in cui Davide è stato colto dal mal di orecchie e ci ha tenuti parecchio svegli per una supposta di tachipirina che non c'è stato verso di somministrargli. Come se non bastasse anche Elisa, che nasceva all'incirca adesso un anno fa, ha prepotentemente chiesto qualche coccola nel cuore della notte.
Approfitto dell'attuale calma per ritirarmi nelle mie stanze e dormire.
Buona domenica naviganti, in Cristo che è speranza oltre ogni speranza.
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la mamma
sabato 30 ottobre 2010
venerdì 29 ottobre 2010
Le vaccinazioni di Davide ed Elisa sono ormai alle spalle. In particolare Davide è stato bravo. In braccio alla mamma, ma neanche una lacrima. Di tanto in tanto nel corso della giornata ha lamentato un po' di bruciore al braccio. Credo però che domani sarà tutto dimenticato. Gli hanno perfino assegnato un coloratissimo diploma di coraggio.
Quando siamo usciti dall'ufficio d'igiene erano ormai le 11. A casa non sarei riuscita a fare niente, perché come ogni giovedì avevamo in programma pranzo e pomeriggio dalla nonna. Ci siamo però passati (l'ufficio si trova all'estremità opposta della via nella quale risediamo) a prendere il libretto coi lavoretti da fare con la carta e poi, come promesso, a comprare l'ovetto di cioccolato anche per Emanuele.
Ero contenta che non ci fossero stati particolari intoppi e tutto, compreso un pallido sole, faveva ben sperare.
Il pomeriggio però si è rivelato ben più difficoltoso. Seguire Lele nello studio mentre, al contempo, Davide mi reclamava per colorare e tentavo di far addormentare Elisa in braccio, non è stato semplice.
A volte dovrei essere più furba e lasciare che i miei figli vivano in pieno l'età che hanno. E' bellissimo goderseli uno alla volta, come stasera, quando ho coinvolto Davide in qualche semplice giochino nell'attesa che Lele tornasse dalla palestra. Diventa dura lasciare che questo accada quando, tutti nella stessa stanza, nella stessa unità di tempo, se ne vanno ciascuno per i propri lidi: lo studio, il gioco, il sonno.
Solo un intervento soprannaturale potrebbe farmi riuscire nell'impresa.
Così, fronteggiando e contenendo ogni mareggiata, arrivo a sera stanca, snervata e per nulla soddisfatta del mio navigare sui mari della maternità.
Mi chiedo: "Perché questa fatica?" e "potrebbe essere diverso?". Non ho risposte.
Alla fine di una giornata così il pensiero che mi rimane è che devo ricominciare.
Nel frattempo mi sono nuovamente accorta di tutti gli "angeli" di cui il Signore ha circondato in particolar modo il primogenito, e che ci aiutano ad indicargli un via anche quando con ostinazione, lui rema contro.
Domani è l'ultimo giorno della settimana lavorativa, ma non sarà un venerdì semplice per via di un'appuntamento alle 12.30. Quando avrò cancellato quello, la lavagnetta sul frigorifero sarà finalmente vuota.
Adesso è proprio meglio io vada a dormire...
buona notte naviganti.
---
la mamma
Quando siamo usciti dall'ufficio d'igiene erano ormai le 11. A casa non sarei riuscita a fare niente, perché come ogni giovedì avevamo in programma pranzo e pomeriggio dalla nonna. Ci siamo però passati (l'ufficio si trova all'estremità opposta della via nella quale risediamo) a prendere il libretto coi lavoretti da fare con la carta e poi, come promesso, a comprare l'ovetto di cioccolato anche per Emanuele.
Ero contenta che non ci fossero stati particolari intoppi e tutto, compreso un pallido sole, faveva ben sperare.
Il pomeriggio però si è rivelato ben più difficoltoso. Seguire Lele nello studio mentre, al contempo, Davide mi reclamava per colorare e tentavo di far addormentare Elisa in braccio, non è stato semplice.
A volte dovrei essere più furba e lasciare che i miei figli vivano in pieno l'età che hanno. E' bellissimo goderseli uno alla volta, come stasera, quando ho coinvolto Davide in qualche semplice giochino nell'attesa che Lele tornasse dalla palestra. Diventa dura lasciare che questo accada quando, tutti nella stessa stanza, nella stessa unità di tempo, se ne vanno ciascuno per i propri lidi: lo studio, il gioco, il sonno.
Solo un intervento soprannaturale potrebbe farmi riuscire nell'impresa.
Così, fronteggiando e contenendo ogni mareggiata, arrivo a sera stanca, snervata e per nulla soddisfatta del mio navigare sui mari della maternità.
Mi chiedo: "Perché questa fatica?" e "potrebbe essere diverso?". Non ho risposte.
Alla fine di una giornata così il pensiero che mi rimane è che devo ricominciare.
Nel frattempo mi sono nuovamente accorta di tutti gli "angeli" di cui il Signore ha circondato in particolar modo il primogenito, e che ci aiutano ad indicargli un via anche quando con ostinazione, lui rema contro.
Domani è l'ultimo giorno della settimana lavorativa, ma non sarà un venerdì semplice per via di un'appuntamento alle 12.30. Quando avrò cancellato quello, la lavagnetta sul frigorifero sarà finalmente vuota.
Adesso è proprio meglio io vada a dormire...
buona notte naviganti.
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la mamma
giovedì 28 ottobre 2010
Si è fatto tardi anche questa sera. E' una settimana ricca di impegni, almeno fino a venerdì e quando non coinvolgono me creano ritardi convolgendo Maurizio, proprio come oggi.
Al rientro dal lavoro, giusto il tempo di posare la borsa, salutare i bambini e portandosi Davide come compagno di avventura sulla sua scialuppa (l'auto) ha remato fino al capannone di una cooperativa distante un ventina di Km, forse meno, per ritirare le mele ordinate attraverso il gruppo di acquisto solidale resiedenti nel nostro comune.
In soldoni abbiamo cenato alle 20. Un po' prima rispetto alle sere del judo, e un po' dopo l'orario solito.
Attendendo il ritorno della scialuppa ho aiutato Lele a studiare quattro essenziali nozioni intorno a Galileo Galilei, cercando soprattutto di curare che fosse preciso nell'esposizione e nell'uso dei termini, come le sue insegnanti richiedono.
Ad ascoltarle ieri, quasi mi veniva voglia di tornare a scuola. Stanno portando avanti un lavoro che ritengo fondamentale e imprescindibile per qualsiasi studente, primo gradino di qualsiasi carriera studentesca: insegnare a studiare!
Se Emanuele imparerà fin da ora un buon metodo di studio, diverso per ogni materia, gli sarà utile fino all'università e oltre qualora decidesse di frequentarla.
Potrebbe rivelarsi entusiasmante rimanergli accanto in questa avventura.
E' stata in complesso una giornata colma di buoni pensieri e buoni sentimenti. Una coltre spessa copriva quasi ogni cosa questa mattina quando sono per accompagnare Davide all'asilo, di nuovo in ritardo.
Per svegliarlo e iniziare la mattinata in allegria sono ricorsa a un pizzico di buon rock. Ho infatti ripescato un'ormai datato nastro di Ligabue, ma è servito per dare il giusto ritmo agli eventi, strappare risate a Elisa e invogliare Davide ad alzarsi dal letto, dove indugiava sotto il piumone ormai con gli occhi aperti.
Elisa ha fatto i suoi pisolini, concedendomi un po' di tempo per le faccende, ma dopo pranzo me la son goduta una mezz'oretta stando con lei sul tappeto. In questo modo, sapendo di averle dato dell'attenzione esclusiva, nel pomeriggio mi son messa al tavolo con Davide senza rimorsi a giocare con quel famoso libretto che propone lavori con la carta.
Lei gattonava in giro libera di esplorare il territorio e Lele si dilettava vicino a noi con un altro gioco.
Già si profila però all'orizzonte una piccola preoccupazione. Domani per Elisa e Davide sarà giorno di vaccino e al più grande ho dovuto dirlo per rassicurarlo ed evitare crisi dell'ultimo secondo domani mattina.
In effetti è parecchio spaventato, ma ci siamo lasciati con una promessa. Non mi piace ingannare i miei figli, non credo sia la via migliore, non quella che li invoglia ad avere fiducia. L'alternativa è gestire le emozioni e aiutarli ad affrontarle e a crescere. Speriamo che lo Spirito mi assista... gli ho promesso un ovetto con sorpresa, come premio e consolazione.
Era tardi e adesso lo è ancora di più. Vado a letto con pensieri e sentimenti ancora più buoni di questa mattina.
Buona notte naviganti.
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la mamma
Al rientro dal lavoro, giusto il tempo di posare la borsa, salutare i bambini e portandosi Davide come compagno di avventura sulla sua scialuppa (l'auto) ha remato fino al capannone di una cooperativa distante un ventina di Km, forse meno, per ritirare le mele ordinate attraverso il gruppo di acquisto solidale resiedenti nel nostro comune.
In soldoni abbiamo cenato alle 20. Un po' prima rispetto alle sere del judo, e un po' dopo l'orario solito.
Attendendo il ritorno della scialuppa ho aiutato Lele a studiare quattro essenziali nozioni intorno a Galileo Galilei, cercando soprattutto di curare che fosse preciso nell'esposizione e nell'uso dei termini, come le sue insegnanti richiedono.
Ad ascoltarle ieri, quasi mi veniva voglia di tornare a scuola. Stanno portando avanti un lavoro che ritengo fondamentale e imprescindibile per qualsiasi studente, primo gradino di qualsiasi carriera studentesca: insegnare a studiare!
Se Emanuele imparerà fin da ora un buon metodo di studio, diverso per ogni materia, gli sarà utile fino all'università e oltre qualora decidesse di frequentarla.
Potrebbe rivelarsi entusiasmante rimanergli accanto in questa avventura.
E' stata in complesso una giornata colma di buoni pensieri e buoni sentimenti. Una coltre spessa copriva quasi ogni cosa questa mattina quando sono per accompagnare Davide all'asilo, di nuovo in ritardo.
Per svegliarlo e iniziare la mattinata in allegria sono ricorsa a un pizzico di buon rock. Ho infatti ripescato un'ormai datato nastro di Ligabue, ma è servito per dare il giusto ritmo agli eventi, strappare risate a Elisa e invogliare Davide ad alzarsi dal letto, dove indugiava sotto il piumone ormai con gli occhi aperti.
Elisa ha fatto i suoi pisolini, concedendomi un po' di tempo per le faccende, ma dopo pranzo me la son goduta una mezz'oretta stando con lei sul tappeto. In questo modo, sapendo di averle dato dell'attenzione esclusiva, nel pomeriggio mi son messa al tavolo con Davide senza rimorsi a giocare con quel famoso libretto che propone lavori con la carta.
Lei gattonava in giro libera di esplorare il territorio e Lele si dilettava vicino a noi con un altro gioco.
Già si profila però all'orizzonte una piccola preoccupazione. Domani per Elisa e Davide sarà giorno di vaccino e al più grande ho dovuto dirlo per rassicurarlo ed evitare crisi dell'ultimo secondo domani mattina.
In effetti è parecchio spaventato, ma ci siamo lasciati con una promessa. Non mi piace ingannare i miei figli, non credo sia la via migliore, non quella che li invoglia ad avere fiducia. L'alternativa è gestire le emozioni e aiutarli ad affrontarle e a crescere. Speriamo che lo Spirito mi assista... gli ho promesso un ovetto con sorpresa, come premio e consolazione.
Era tardi e adesso lo è ancora di più. Vado a letto con pensieri e sentimenti ancora più buoni di questa mattina.
Buona notte naviganti.
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la mamma
mercoledì 27 ottobre 2010
E' finita con un bel mal di testa questa giornata, ma ora va molto meglio.
Dato che non sono solitamente soggetta ad emicranee, Maurizio si stupiva della cosa e mi chiedeva spiegazioni preparando la cena.
Mi succede ogni volta che ho sfasamenti nel sonno, se per esempio mi addormento ad orari inconsueti, se dormo troppo e troppo poco. Con l'aggiunta del solito turbinio di cose da fare e pensieri e andirivieni fuori e dentro casa non c'è voluto molto perché questo dolore pulsante arrivasse a darmi un po' il tormento.
Nonostante tutto, grazie alla nonna che nel pomeriggio è venuta a tener compagnia ai nipotini, alle 17 sono stata all'assemblea di classe indetta alle elementari. Le maestre hanno spiegato a turno i loro programmi e gli obiettivi che intendono raggiungere e poi abbiamo eletto la rappresentante di classe.
Mi stupisco sempre di come mi senta in pieno accordo con quello che via via espongono le insegnanti di Emanuele, e di quanta gente stia concorrendo alla sua formazione. Oggi aveva tanti compiti, ma in realtà erano tante piccole cose e se l'è cavata con poco.
Ha rivisto alcuni concetti di geometria e ha saputo mettere in fila bene le cose, ma poi ha combinato un pasticcio quando si è trattato di disegnare la copertina del quadernone. "Ma io sono fatto così", ha affermato in linea con la più classica e reiterata delle sue risposte.
Il poter o non poter cambiare sé stessi è stato anche uno dei temi oggetto di uno scambio avuto con Maurizio proprio poco fa. E' chiaro che un bambino è legittimato a pensarlo, ma per una persona adulta è tutto un altro paio di maniche.
Agire su me stessa in questo periodo è una costante e quello che constato è che occorre sempre ricominciare daccapo. Il difficile però è lasciare che qualcun altro si prenda cura di me, vivere l'affidamento, credere che in ogni istante il Signore si prenda cura di me, e mi perdoni e mi rialzi.
E' questo buon debito condonato che, come diceva il nostro diacono nell'omelia l'altro giorno, dovrebbe spingerci alla gratuità. Perdoniamo perché a nostra volta siamo stati e continuamente siamo perdonati.
La giornata è stata costellata da un'infinità di piccoli avvenimenti. Davide da convincere ad alzarsi, Davide che racconta episodi della sua vita all'asilo, Elisa che riesce a stare sempre più a lungo in piedi da sola, una brutta litigata, dei desideri che non è stato possibile accontentare subito ecc., ecc.
Adesso sarà meglio che io mi conceda un po' di riposo.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
Dato che non sono solitamente soggetta ad emicranee, Maurizio si stupiva della cosa e mi chiedeva spiegazioni preparando la cena.
Mi succede ogni volta che ho sfasamenti nel sonno, se per esempio mi addormento ad orari inconsueti, se dormo troppo e troppo poco. Con l'aggiunta del solito turbinio di cose da fare e pensieri e andirivieni fuori e dentro casa non c'è voluto molto perché questo dolore pulsante arrivasse a darmi un po' il tormento.
Nonostante tutto, grazie alla nonna che nel pomeriggio è venuta a tener compagnia ai nipotini, alle 17 sono stata all'assemblea di classe indetta alle elementari. Le maestre hanno spiegato a turno i loro programmi e gli obiettivi che intendono raggiungere e poi abbiamo eletto la rappresentante di classe.
Mi stupisco sempre di come mi senta in pieno accordo con quello che via via espongono le insegnanti di Emanuele, e di quanta gente stia concorrendo alla sua formazione. Oggi aveva tanti compiti, ma in realtà erano tante piccole cose e se l'è cavata con poco.
Ha rivisto alcuni concetti di geometria e ha saputo mettere in fila bene le cose, ma poi ha combinato un pasticcio quando si è trattato di disegnare la copertina del quadernone. "Ma io sono fatto così", ha affermato in linea con la più classica e reiterata delle sue risposte.
Il poter o non poter cambiare sé stessi è stato anche uno dei temi oggetto di uno scambio avuto con Maurizio proprio poco fa. E' chiaro che un bambino è legittimato a pensarlo, ma per una persona adulta è tutto un altro paio di maniche.
Agire su me stessa in questo periodo è una costante e quello che constato è che occorre sempre ricominciare daccapo. Il difficile però è lasciare che qualcun altro si prenda cura di me, vivere l'affidamento, credere che in ogni istante il Signore si prenda cura di me, e mi perdoni e mi rialzi.
E' questo buon debito condonato che, come diceva il nostro diacono nell'omelia l'altro giorno, dovrebbe spingerci alla gratuità. Perdoniamo perché a nostra volta siamo stati e continuamente siamo perdonati.
La giornata è stata costellata da un'infinità di piccoli avvenimenti. Davide da convincere ad alzarsi, Davide che racconta episodi della sua vita all'asilo, Elisa che riesce a stare sempre più a lungo in piedi da sola, una brutta litigata, dei desideri che non è stato possibile accontentare subito ecc., ecc.
Adesso sarà meglio che io mi conceda un po' di riposo.
Buona notte naviganti.
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la mamma
lunedì 25 ottobre 2010
Domenica e lunedì sono stati segnati da una pioggia torrenziale che ha resi un po' impacciati i nostri movimenti senza riuscire, però, a rinchiuderci dentro le mura di casa.
Oggi, a metà pomeriggio, sembrava che la situazione fosse notevolmente migliorata. Non pioveva più. Niente più scrosci come sottofondo musicale ad ogni nostra azione.
Altre volte la pioggia ha quasi fatto emergere il mio lato romantico, ma oggi, e ieri notte, questo ininterrotto e travolgente scroscio mi infastidiva. Chissà poi perché? credo non ci siano risposte razionali.
Questa mattina poi, nonostante fossi decisamente di buon umore, abbiamo raggiunto l'apoteosi. Mi è toccato convincere Davide a indossare un diverso paio di scarpe, un po' più adatto alle condizioni atmosferiche e la cosa ci ha fatto perdere non poco tempo.
Quando siamo scesi in cucina la sveglia a muro segnava le 9:05. Dovevo ancora fargli un aerosol e poi attender che bevesse il suo latte. Già la mia vicina era arrivata per permettermi di uscire senza la piccola.
Per farla breve siamo usciti quando mancavano cinque minuti al suono dell'ultima campanella. Fortuna che non abitiamo troppo distanti dalla scuola materna.
In questi frangenti, purtroppo, riesco solo a pensare all'orologio che cammina, "strattonando" mio figlio per far si che si sbrighi invece di partire da lui e fare in modo che riesca a star bene.
Al rientro ho lavato le ultime stoviglie nel lavandino per poi, una volta riaddormentata la piccola, stendere la biancheria. Mi è rimasto giusto il tempo di rifare i letti prima di pranzo.
Nel cuore oggi avevo ancora tutte le sollecitazioni ricevute ieri in parte dalla bella omelia del mattino e in parte dalla coppia di coniugi che ha guidato la riflessione per il gruppo famiglie nel tardo pomeriggio.
Mi sono come svegliata. Ho chiaramente visto, nonostante tutti gli sforzi compiuti, quanta altra strada possiamo ancora fare Maurizio ed io per nutrire la nostra comunione.
Ci sono cose che ancora io devo imparare, come vedermi attraverso i suoi occhi. Lo so, con la testa, ma mi rendo conto di non viverlo sempre, di dare ascolto ad altre voci giudicatorie (reali o immaginarie) che poi mi trasformano in una persona che sa mettere dell'acido nelle relazioni familiari.
Come vorrei essere, in alcuni momenti e per alcuni aspetti, un mamma diversa! Una mamma che riesce a far sentire accolti e ben voluti i propri figli per quello che sono, una persona che riesce, per esempio, a concedersi di essere la "Maria" del Vangelo (sempre contrapposta alla povera Marta), consapevole che sono proprio quelli di casa sua a chiederle di assumere quella posizione nel gioco delle relazioni.
Come vorrei essere una moglie capace prima di tutto di dire grazie al marito per come ha saputo accoglierla, per quello che le ha saputo dare, tralasciando il resto.
Forse in me alberga più egoismo di quanto credo... ma si può sempre ricominciare, si può sempre progredire nel cammino di conversione e quanto si ha bisogno di persone accanto che ci ricordino come si fa ad amare e accogliere l'altro...
Va bé, ci sono almeno due cose per le quali devo ringraziare mio marito oggi e... non mettiamo tempo in mezzo.
Non lo farò io e, se volete provare quanto bene fa al cuore e alla coppia, non fatelo nemmeno voi naviganti.
A tutti la mia buona notte nella speranza che domani torni il sereno.
---
la mamma
Oggi, a metà pomeriggio, sembrava che la situazione fosse notevolmente migliorata. Non pioveva più. Niente più scrosci come sottofondo musicale ad ogni nostra azione.
Altre volte la pioggia ha quasi fatto emergere il mio lato romantico, ma oggi, e ieri notte, questo ininterrotto e travolgente scroscio mi infastidiva. Chissà poi perché? credo non ci siano risposte razionali.
Questa mattina poi, nonostante fossi decisamente di buon umore, abbiamo raggiunto l'apoteosi. Mi è toccato convincere Davide a indossare un diverso paio di scarpe, un po' più adatto alle condizioni atmosferiche e la cosa ci ha fatto perdere non poco tempo.
Quando siamo scesi in cucina la sveglia a muro segnava le 9:05. Dovevo ancora fargli un aerosol e poi attender che bevesse il suo latte. Già la mia vicina era arrivata per permettermi di uscire senza la piccola.
Per farla breve siamo usciti quando mancavano cinque minuti al suono dell'ultima campanella. Fortuna che non abitiamo troppo distanti dalla scuola materna.
In questi frangenti, purtroppo, riesco solo a pensare all'orologio che cammina, "strattonando" mio figlio per far si che si sbrighi invece di partire da lui e fare in modo che riesca a star bene.
Al rientro ho lavato le ultime stoviglie nel lavandino per poi, una volta riaddormentata la piccola, stendere la biancheria. Mi è rimasto giusto il tempo di rifare i letti prima di pranzo.
Nel cuore oggi avevo ancora tutte le sollecitazioni ricevute ieri in parte dalla bella omelia del mattino e in parte dalla coppia di coniugi che ha guidato la riflessione per il gruppo famiglie nel tardo pomeriggio.
Mi sono come svegliata. Ho chiaramente visto, nonostante tutti gli sforzi compiuti, quanta altra strada possiamo ancora fare Maurizio ed io per nutrire la nostra comunione.
Ci sono cose che ancora io devo imparare, come vedermi attraverso i suoi occhi. Lo so, con la testa, ma mi rendo conto di non viverlo sempre, di dare ascolto ad altre voci giudicatorie (reali o immaginarie) che poi mi trasformano in una persona che sa mettere dell'acido nelle relazioni familiari.
Come vorrei essere, in alcuni momenti e per alcuni aspetti, un mamma diversa! Una mamma che riesce a far sentire accolti e ben voluti i propri figli per quello che sono, una persona che riesce, per esempio, a concedersi di essere la "Maria" del Vangelo (sempre contrapposta alla povera Marta), consapevole che sono proprio quelli di casa sua a chiederle di assumere quella posizione nel gioco delle relazioni.
Come vorrei essere una moglie capace prima di tutto di dire grazie al marito per come ha saputo accoglierla, per quello che le ha saputo dare, tralasciando il resto.
Forse in me alberga più egoismo di quanto credo... ma si può sempre ricominciare, si può sempre progredire nel cammino di conversione e quanto si ha bisogno di persone accanto che ci ricordino come si fa ad amare e accogliere l'altro...
Va bé, ci sono almeno due cose per le quali devo ringraziare mio marito oggi e... non mettiamo tempo in mezzo.
Non lo farò io e, se volete provare quanto bene fa al cuore e alla coppia, non fatelo nemmeno voi naviganti.
A tutti la mia buona notte nella speranza che domani torni il sereno.
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la mamma
sabato 23 ottobre 2010
Recuperare tutte le tessere che hanno composto questo sabato e ricondurle all'armonia di un mosaico non è cosa semplice.
Albergano sentimenti profondi proprio ora nell'intimo di me, e la mente è come in viaggio negli abissi dell'anima. Il vascello naviga e ben al largo si ferma e getta l'ancora. Non esiste solo la dimensione orizzontale del nostro peregrinare nel mare dell'esistenza. Esiste anche una dimensione che non ha tempo. Non è presente, non passato, né futuro, ma è profondità. Non sta sopra, non sta sotto, ma sta dentro ciascuno di noi.
Bisogna navigare a lungo per raggiungere questi luoghi, per mari infidi che ci rendono perfino odiosi ai nostri compagni di viaggio.
Troppe tessere oggi, per esempio, hanno portato impresso il marchio della discussione, della fatica, del buio nel quale a tentoni si cercano risposte, della tolleranza che fatica a farsi spazio.
Stamattina ancora, in un momento "morto", tra la lavatrice da avviare e i letti da rifare, leggevo il pressante invito di S. Paolo all'unità. Una lettera stupenda che, per chi come noi ha riflettuto a lungo sulla nuzialità, gronda significato in ogni termine. "E io? - mi chiedevo - quando riuscirò a creare questo nella mia famiglia?", come comporre le diversità in armonia?
Capisco che la strada che ho davanti è ancora lunga, il cammino di conversione è ancora lungo. Oggi per esempio non mi sono goduta la mia famiglia, non abbiamo per nulla badato a star bene insieme. Non siamo stati divisi, ma nemmeno siamo stati uniti.
Con Lele più volte ho alzato la voce per richiamarlo a uno studio più consapevole e in serata ancora è stato necessario riaffermare le motivazioni di alcune scelte. Chissà come si è sentito nell'occhio di questo ciclone!
In compenso Elisa, nel pomeriggio, ha dormito due ore e mezza e alla fine ho deciso di svegliarla. Gli impasti del pane han portato via tempo ad altre cose, ma non posso lamentare un giornata inconcludente.
Ho lavato e steso le lenzuola, stirato almeno un po', fatto i letti (cosa del tutto eccezionale il sabato). Maurizio è uscito il mattino portando con sé Davide per qualche commissione, e, nel pomeriggio, è riuscito anche a confessarsi. Avrei dovuto fare il cambio delle nostre scarpe ma... sarà per un'altra volta.
Dopo cena la piccola ed io ci siamo immerse nella vasca e così, almeno con lei, ho potuto recuperare un po' di vicinanza.
Si stanno creando delle piccole situazioni nel rapporto tra fratelli che vanno gestite. Davide trattiene per le gambe Elisa ogni volta che minaccia di avvicinarsi a qualcosa con cui lui sta giocando e vedremo come poter fare.
Chissà! si sentiranno amati i nostri bimbi? Che fatica! Ringrazio il Signore che mette al mio fianco tante mamme dalle quale prendere esempio: mamme che trovano il modo di non colpevolizzarli, che rimangono divertite davanti alle loro marachelle e mamme che sanno coinvolgerli nelle attività più disparate.
Quanto ancora ho da imparare!
Un po' sconclusionata questa pagina del giornale ma, leviamo l'ancora e proseguiamo il viaggio.
Una buona notte a tutti voi, naviganti, e buona domenica.
---
la mamma
Albergano sentimenti profondi proprio ora nell'intimo di me, e la mente è come in viaggio negli abissi dell'anima. Il vascello naviga e ben al largo si ferma e getta l'ancora. Non esiste solo la dimensione orizzontale del nostro peregrinare nel mare dell'esistenza. Esiste anche una dimensione che non ha tempo. Non è presente, non passato, né futuro, ma è profondità. Non sta sopra, non sta sotto, ma sta dentro ciascuno di noi.
Bisogna navigare a lungo per raggiungere questi luoghi, per mari infidi che ci rendono perfino odiosi ai nostri compagni di viaggio.
Troppe tessere oggi, per esempio, hanno portato impresso il marchio della discussione, della fatica, del buio nel quale a tentoni si cercano risposte, della tolleranza che fatica a farsi spazio.
Stamattina ancora, in un momento "morto", tra la lavatrice da avviare e i letti da rifare, leggevo il pressante invito di S. Paolo all'unità. Una lettera stupenda che, per chi come noi ha riflettuto a lungo sulla nuzialità, gronda significato in ogni termine. "E io? - mi chiedevo - quando riuscirò a creare questo nella mia famiglia?", come comporre le diversità in armonia?
Capisco che la strada che ho davanti è ancora lunga, il cammino di conversione è ancora lungo. Oggi per esempio non mi sono goduta la mia famiglia, non abbiamo per nulla badato a star bene insieme. Non siamo stati divisi, ma nemmeno siamo stati uniti.
Con Lele più volte ho alzato la voce per richiamarlo a uno studio più consapevole e in serata ancora è stato necessario riaffermare le motivazioni di alcune scelte. Chissà come si è sentito nell'occhio di questo ciclone!
In compenso Elisa, nel pomeriggio, ha dormito due ore e mezza e alla fine ho deciso di svegliarla. Gli impasti del pane han portato via tempo ad altre cose, ma non posso lamentare un giornata inconcludente.
Ho lavato e steso le lenzuola, stirato almeno un po', fatto i letti (cosa del tutto eccezionale il sabato). Maurizio è uscito il mattino portando con sé Davide per qualche commissione, e, nel pomeriggio, è riuscito anche a confessarsi. Avrei dovuto fare il cambio delle nostre scarpe ma... sarà per un'altra volta.
Dopo cena la piccola ed io ci siamo immerse nella vasca e così, almeno con lei, ho potuto recuperare un po' di vicinanza.
Si stanno creando delle piccole situazioni nel rapporto tra fratelli che vanno gestite. Davide trattiene per le gambe Elisa ogni volta che minaccia di avvicinarsi a qualcosa con cui lui sta giocando e vedremo come poter fare.
Chissà! si sentiranno amati i nostri bimbi? Che fatica! Ringrazio il Signore che mette al mio fianco tante mamme dalle quale prendere esempio: mamme che trovano il modo di non colpevolizzarli, che rimangono divertite davanti alle loro marachelle e mamme che sanno coinvolgerli nelle attività più disparate.
Quanto ancora ho da imparare!
Un po' sconclusionata questa pagina del giornale ma, leviamo l'ancora e proseguiamo il viaggio.
Una buona notte a tutti voi, naviganti, e buona domenica.
---
la mamma
venerdì 22 ottobre 2010
Velocità da crociera oggi, finalmente! Sarà che non dovevo uscire, sarà che ho potuto vivere di rendita del lavoro dei giorni scorsi, ma questa mattina mi sembrava di non aver nulla da fare.
Era naturalmente solo un'illusione. Di cosa da fare, quando si tratta di tenere in piedi una vascello con cinque persone fisse a bordo di cui tre non del tutto indipendenti, ce n'è sempre ed è vero, non è l'arca di Noè ma, fatte le debite proporzioni, qua dentro c'è un bell'affollamento!
Davide come previsto è andato all'asilo accompagnato dalla nonna, e sempre con la nonna ha fatto rientro a casa. Alle 8.20 era pronto, grembiulino e felpa indossati con una mezz'ora buona a disposizione per giocare prima di uscire.
Anche Elisa era presto in piedi. La notte è stata un po' meno tormentata, ma comunque non del tutto tranquilla. Raffreddore e tosse continuano a creare un po' di perturbazione e la visione notturna non è sempre quella di un serenissimo cielo stellato.
Uscito Davide si è fatta un primo pisolino che mi ha consentito, in tutta tranquillità, di sistemare in cassetti e armadi tutta la biancheria stirata che avevo appoggiata sul piano della libreria in camera dei maschi. Poi s'è svegliata e insieme abbiamo rifatto i letti. A quel punto avrei dovuto impastare la pizza per la sera e mi chiedevo come fare con lei che in un secondo avrebbe potuto raggiungere i gradini, o cacciarsi in qualche altro pericolo... ma, la Provvidenza in giornata mi ha davvero aiutata.
Ho deciso di prender tempo controllando la posta elettronica ed è stata l'occasione per quattro chiacchiere via chat con mio marito. A volte capita che anche questo sia un buon mezzo di confronto, senza bambini in mezzo e abbastanza svegli e lucidi per seguire il filo del discorso.
Non che ci siano difficoltà tra lui e me a dialogare apertamente palando uno di fronte all'altra, ma anche così è capitato di raggiungere livelli di intimità profonda. Per me in particolare quello della scrittura è sempre stato un "luogo" magico, un luogo nel quale poter modulare i sentimenti e aprire le migliori vie per arrivare al cuore dell'altro e anche questa mattina è stato così.
Elisa era seduta in braccio a me e stava stranamente tranquilla, con la manina davanti alla bocca intenta a far finta di succhiarla muovendo le labbra come un criceto. L'ho messa nel passeggino senza che protestasse e poco dopo si è di nuovo addormentata.
Il vento della Provvidenza che ha soffiato forte sulle vele tutto il giorno mi ha così cosentito di trovare mio marito lì dove stavo io (davanti al computer) e poter parlare di ciò che ancora non avevamo trovato modo di esprimere e, successivamente, di impastare e stendere la pasta per la pizza.
Per cena l'abbiamo poi gustata bevendo la prima birra di nostra produzione! Bisogna ammetterlo... non abbiamo raggiunto il top. E' un po' leggera e bisogna ancora lavorare sul gusto ma... poteva andar peggio! Si può bere.
I bambini a fine giornata hanno messo a dura prova la nostra pazienza con litigi e quant'altro, ma a tavola c'è stato un momento in cui a turno han raccontato qualcosa della loro giornata ed è stato bello ascoltarli.
Elisa ha percorso in lungo e in largo il pavimento aggrappandosi a qualsiasi cosa per mettersi in piedi e, con grande agilità, tornare seduta per cambiar direzione. Guardarla è come assistere a uno spettacolo. La cosa più bella, quando si sta con lei, è starla a guardare.
Mi rendo conto che avrei ancora molto da raccontare, particolari sui quali mi piacerebbe soffermarmi, ma siamo quasi all'ora di Cenerentola e, nonostante domani sia sabato, forse è meglio dare a tutti la buona notte e ritirarsi sotto coperta!
A presto naviganti e buon fine settimana.
---
la mamma
Era naturalmente solo un'illusione. Di cosa da fare, quando si tratta di tenere in piedi una vascello con cinque persone fisse a bordo di cui tre non del tutto indipendenti, ce n'è sempre ed è vero, non è l'arca di Noè ma, fatte le debite proporzioni, qua dentro c'è un bell'affollamento!
Davide come previsto è andato all'asilo accompagnato dalla nonna, e sempre con la nonna ha fatto rientro a casa. Alle 8.20 era pronto, grembiulino e felpa indossati con una mezz'ora buona a disposizione per giocare prima di uscire.
Anche Elisa era presto in piedi. La notte è stata un po' meno tormentata, ma comunque non del tutto tranquilla. Raffreddore e tosse continuano a creare un po' di perturbazione e la visione notturna non è sempre quella di un serenissimo cielo stellato.
Uscito Davide si è fatta un primo pisolino che mi ha consentito, in tutta tranquillità, di sistemare in cassetti e armadi tutta la biancheria stirata che avevo appoggiata sul piano della libreria in camera dei maschi. Poi s'è svegliata e insieme abbiamo rifatto i letti. A quel punto avrei dovuto impastare la pizza per la sera e mi chiedevo come fare con lei che in un secondo avrebbe potuto raggiungere i gradini, o cacciarsi in qualche altro pericolo... ma, la Provvidenza in giornata mi ha davvero aiutata.
Ho deciso di prender tempo controllando la posta elettronica ed è stata l'occasione per quattro chiacchiere via chat con mio marito. A volte capita che anche questo sia un buon mezzo di confronto, senza bambini in mezzo e abbastanza svegli e lucidi per seguire il filo del discorso.
Non che ci siano difficoltà tra lui e me a dialogare apertamente palando uno di fronte all'altra, ma anche così è capitato di raggiungere livelli di intimità profonda. Per me in particolare quello della scrittura è sempre stato un "luogo" magico, un luogo nel quale poter modulare i sentimenti e aprire le migliori vie per arrivare al cuore dell'altro e anche questa mattina è stato così.
Elisa era seduta in braccio a me e stava stranamente tranquilla, con la manina davanti alla bocca intenta a far finta di succhiarla muovendo le labbra come un criceto. L'ho messa nel passeggino senza che protestasse e poco dopo si è di nuovo addormentata.
Il vento della Provvidenza che ha soffiato forte sulle vele tutto il giorno mi ha così cosentito di trovare mio marito lì dove stavo io (davanti al computer) e poter parlare di ciò che ancora non avevamo trovato modo di esprimere e, successivamente, di impastare e stendere la pasta per la pizza.
Per cena l'abbiamo poi gustata bevendo la prima birra di nostra produzione! Bisogna ammetterlo... non abbiamo raggiunto il top. E' un po' leggera e bisogna ancora lavorare sul gusto ma... poteva andar peggio! Si può bere.
I bambini a fine giornata hanno messo a dura prova la nostra pazienza con litigi e quant'altro, ma a tavola c'è stato un momento in cui a turno han raccontato qualcosa della loro giornata ed è stato bello ascoltarli.
Elisa ha percorso in lungo e in largo il pavimento aggrappandosi a qualsiasi cosa per mettersi in piedi e, con grande agilità, tornare seduta per cambiar direzione. Guardarla è come assistere a uno spettacolo. La cosa più bella, quando si sta con lei, è starla a guardare.
Mi rendo conto che avrei ancora molto da raccontare, particolari sui quali mi piacerebbe soffermarmi, ma siamo quasi all'ora di Cenerentola e, nonostante domani sia sabato, forse è meglio dare a tutti la buona notte e ritirarsi sotto coperta!
A presto naviganti e buon fine settimana.
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la mamma
giovedì 21 ottobre 2010
Naviganti, miei naviganti... perdonerente queste mie saltuarie assenze?
Anche ora sto cercando di riprendermi da una mezza influenza che mi ha colpita a tradimento! Mezza perché non ho avuto febbre, e influenza perché ho capito che si trattava di qualcosa di un po' più serio di un semplice raffreddamento.
Ieri non ho fatto altro se non starnutire per tutta la giornata e la sera avevo la sensazione di non riuscire a tenere bene aperti gli occhi. Quando i bimbi si sono addormentati con Maurizio ci siamo messi sul divano giusto per non infilarci subito sotto le coperte, ma proprio non me la sentivo di immergermi in una delle mie attività preferite: l'aggiornamento del mio giornale di bordo!
Per di più, nonostante avessi un assoluto bisogno di un buon sonno, Elisa, anch'essa disturbata dal raffreddore, ci ha concesso solo un riposo frammentario. Questa mattina alle 7 era di nuovo in cucina con noi.
Che dire? speriamo vada meglio questa notte!
Nonostante questo quella di ieri è stata una giornata piuttosto buona. Ho finito di sistemare i giochi che sono arrivati ai bambini in regalo, e ho avuto il tempo di fare un po' di pulizie.
Un po' di "ginnastica" al ferro da stiro dopo pranzo e poi all'asilo con la piccola per riprendere Davide. Rincasati ho vissuto un po' di concitazione. Spesso capita che le ore fra la merenda e la cena siano un po' affollate di "cose da fare". Il cambio di pannolino della piccola, per esempio, quasi sempre si sovrappone al rientro di Lele da scuola. Aspettare lui o cominciare a salire?
E' il dilemma quotidiano. Ops! uno dei dilemmi quotidiani!
Oggi saremmo dovuti andare in trasferta dalla nonna, come ogni giovedì, ma le mie condizioni di salute mi hanno persuasa a rimanere a casa. Sono uscita solo per portare Davide all'asilo e poi dritta a casa.
Dovevo cambiare le lenzuola e, approfittando del fatto che avrei dovuto disfare i letti, mettere i piumoni. Dovevo inoltre chiamare l'ufficio d'igiene. Ieri mi è arrivata la comunicazione per i richiami delle vaccinazioni di Davide ed Elisa, fissati in giorni diversi. Uno il 27 e l'altro il 28 ottobre.
Perché perdere due mattine? Dopo tre tentativi sono riuscita a parlare con l'ufficio e ho sistemato la cosa per il 28.
Abbiamo pranzato poco prima delle 13 e anche Elisa s'è mangiata il riso e zucca con la ricotta. Le ho cambiato il pannolino mentre già dormiva, con l'intenzione di unirmi al suo riposo mentre la nonna, gentilmente, s'era offerta di lavare i piatti e stirare.
Non ho fatto in tempo a sdraiarmi sul letto che già Davide mi aveva raggiunta chiedendomi di giocare. L'avevo convinto a mettersi vicino a me, ma in capo a dieci minuti mi hanno raggiunta anche gli strilli della piccola, di nuovo sveglia.
Quando a fatica sono riuscita a farle riprendere sonno sono scesa. Ho giocato con Davide e ascoltato Lele ripetere la lezione.
Il pomeriggio è scivolato via tranquillo. Per cena avevo messo a bagno legumi misti già dalla sera prima per preparare un buon passato e anche i bambini l'hanno gradito. Ho caricato la lavatrice e poi dato la pappa alla piccola mentre attendevamo il rientro di Lele dalla palestra.
Maurizio ha rinfrescato il lievito madre e dopo cena, mentre accanto al lettino attendevo che Elisa si stancasse di rivoltarsi nel lettino e finalmente cedesse al sonno, ha iniziato a ritirare la biancheria asciutta e stendere quella bagnata.
E' impagabile sentirsi sostenuti in queste piccole grandi cose.
Ora gli ultimi grandelli di sabbia stanno scivolando veloci nella strozzatura della clessidra. E' giunto di nuovo il tempo del riposo, per cui anche a voi, naviganti, la nostra buona notte.
---
la mamma
Anche ora sto cercando di riprendermi da una mezza influenza che mi ha colpita a tradimento! Mezza perché non ho avuto febbre, e influenza perché ho capito che si trattava di qualcosa di un po' più serio di un semplice raffreddamento.
Ieri non ho fatto altro se non starnutire per tutta la giornata e la sera avevo la sensazione di non riuscire a tenere bene aperti gli occhi. Quando i bimbi si sono addormentati con Maurizio ci siamo messi sul divano giusto per non infilarci subito sotto le coperte, ma proprio non me la sentivo di immergermi in una delle mie attività preferite: l'aggiornamento del mio giornale di bordo!
Per di più, nonostante avessi un assoluto bisogno di un buon sonno, Elisa, anch'essa disturbata dal raffreddore, ci ha concesso solo un riposo frammentario. Questa mattina alle 7 era di nuovo in cucina con noi.
Che dire? speriamo vada meglio questa notte!
Nonostante questo quella di ieri è stata una giornata piuttosto buona. Ho finito di sistemare i giochi che sono arrivati ai bambini in regalo, e ho avuto il tempo di fare un po' di pulizie.
Un po' di "ginnastica" al ferro da stiro dopo pranzo e poi all'asilo con la piccola per riprendere Davide. Rincasati ho vissuto un po' di concitazione. Spesso capita che le ore fra la merenda e la cena siano un po' affollate di "cose da fare". Il cambio di pannolino della piccola, per esempio, quasi sempre si sovrappone al rientro di Lele da scuola. Aspettare lui o cominciare a salire?
E' il dilemma quotidiano. Ops! uno dei dilemmi quotidiani!
Oggi saremmo dovuti andare in trasferta dalla nonna, come ogni giovedì, ma le mie condizioni di salute mi hanno persuasa a rimanere a casa. Sono uscita solo per portare Davide all'asilo e poi dritta a casa.
Dovevo cambiare le lenzuola e, approfittando del fatto che avrei dovuto disfare i letti, mettere i piumoni. Dovevo inoltre chiamare l'ufficio d'igiene. Ieri mi è arrivata la comunicazione per i richiami delle vaccinazioni di Davide ed Elisa, fissati in giorni diversi. Uno il 27 e l'altro il 28 ottobre.
Perché perdere due mattine? Dopo tre tentativi sono riuscita a parlare con l'ufficio e ho sistemato la cosa per il 28.
Abbiamo pranzato poco prima delle 13 e anche Elisa s'è mangiata il riso e zucca con la ricotta. Le ho cambiato il pannolino mentre già dormiva, con l'intenzione di unirmi al suo riposo mentre la nonna, gentilmente, s'era offerta di lavare i piatti e stirare.
Non ho fatto in tempo a sdraiarmi sul letto che già Davide mi aveva raggiunta chiedendomi di giocare. L'avevo convinto a mettersi vicino a me, ma in capo a dieci minuti mi hanno raggiunta anche gli strilli della piccola, di nuovo sveglia.
Quando a fatica sono riuscita a farle riprendere sonno sono scesa. Ho giocato con Davide e ascoltato Lele ripetere la lezione.
Il pomeriggio è scivolato via tranquillo. Per cena avevo messo a bagno legumi misti già dalla sera prima per preparare un buon passato e anche i bambini l'hanno gradito. Ho caricato la lavatrice e poi dato la pappa alla piccola mentre attendevamo il rientro di Lele dalla palestra.
Maurizio ha rinfrescato il lievito madre e dopo cena, mentre accanto al lettino attendevo che Elisa si stancasse di rivoltarsi nel lettino e finalmente cedesse al sonno, ha iniziato a ritirare la biancheria asciutta e stendere quella bagnata.
E' impagabile sentirsi sostenuti in queste piccole grandi cose.
Ora gli ultimi grandelli di sabbia stanno scivolando veloci nella strozzatura della clessidra. E' giunto di nuovo il tempo del riposo, per cui anche a voi, naviganti, la nostra buona notte.
---
la mamma
martedì 19 ottobre 2010
La stanchezza gioca proprio brutti scherzi. Ieri ero letteralmente ko! Era quindi assolutamente necessario che io ripossassi almeno un po', anche perché i pensieri che mi frullavano per la testa non erano per niente positivi.
Sono arrivata a sera, quasi alla fine del viaggio, l'ora di rientrare finalmente in porto, con un mal di testa niente male. Quasi mi sembrava di avere la febbre, e invece no. Davide, mentre tentavo di riordinare i giochi creando posto per quelli ricevuti in regalo, cantava. L'ho lasciato fare nonostante la sau voce un po' alta mi provocasse un po' di fastidio.
Questa mattina niente levataccia. Mi son concessa un'ora di riposo in più e oggi è stata tutta un'altra giornata.
Le cose da fare erano sempre lì. Il pavimento della cucina, dopo la pioggia dei giorni scorsi, sporco come non mai e la lavanderia ingolfata dai panni da lavare, asciugare e stirare. Se non altro però, stavolta io ero tranquilla.
Rientrata dopo aver portato Davide all'asilo ho terminato di lavare le ultime tazze e poi con Elisa sono salita. Le ho cambiato il pannolino, l'ho vestita, mi sono messa in tuta e mentre lei gattonava in giro ho rifatto i letti. Prima che finissi ha cominciato a mostrare segni di stanchezza. Le ho chiesto un po' di pazienza e poi, non prima di averla tenuta un po' tra le braccia, l'ho adagiata nel passeggino dove si è addomentata per il "break" mattutino.
Nè ho subito approfittato per proseguire le pulizie della cucina interrotte ieri. Quando si è risvegliata era già ora di pranzo, prima però conveniva cambiarle per la terza volta, dal suo risveglio, il pannolino.
Ho preparato per lei e anche per Lele (che sarebbe tornato da scuola nel giro di una mezz'ora). Ho scelto i capelli d'angelo per il menù, di solito apprezzati dal mio primogenito e, per renderli più sostanziosi, ho aggiunto un uovo facendo diventare la minestra una specie di straciatella. Un po' di prezzemolo e il gioco era fatto.
Lele ha fatto i compiti e recuperato matematica (ieri era rimaso a casa per un po' di mal di stomaco) senza particolari intoppi. Comincia a moltiplicare per 10, 100 e 1000, l'anticamera delle equivalenze. Quanto le ho odiate alle elementari!
Alle 14.30 Elisa dormiva e speravo proseguisse per almeno un'oretta. Ho acceso il ferro da stiro davanti alla mia bella pigna di panni, ma l'illusione è durata forse meno di mezz'ora.
In una lampo è arrivato il momento di riportare Davide a casa... nella seconda parte del pomeriggio sono però riuscita a dare una sistemata ai giochi e forse domani riuscirò a terminare le pulizie anche in sala.
I bimbi han fatto un po' fatica a prender sonno. Davide, come da tempo non accadeva, si è appisolato sul divano ed è stata dura risvegliarlo e anche sua sorella si è appisolata sul seggiolone mentre mettevo la sua pastina nel piatto!
Questo è quanto. Domani si ricomincia e adesso... naviganti, a nanna!
Buona notte
---
la mamma
Sono arrivata a sera, quasi alla fine del viaggio, l'ora di rientrare finalmente in porto, con un mal di testa niente male. Quasi mi sembrava di avere la febbre, e invece no. Davide, mentre tentavo di riordinare i giochi creando posto per quelli ricevuti in regalo, cantava. L'ho lasciato fare nonostante la sau voce un po' alta mi provocasse un po' di fastidio.
Questa mattina niente levataccia. Mi son concessa un'ora di riposo in più e oggi è stata tutta un'altra giornata.
Le cose da fare erano sempre lì. Il pavimento della cucina, dopo la pioggia dei giorni scorsi, sporco come non mai e la lavanderia ingolfata dai panni da lavare, asciugare e stirare. Se non altro però, stavolta io ero tranquilla.
Rientrata dopo aver portato Davide all'asilo ho terminato di lavare le ultime tazze e poi con Elisa sono salita. Le ho cambiato il pannolino, l'ho vestita, mi sono messa in tuta e mentre lei gattonava in giro ho rifatto i letti. Prima che finissi ha cominciato a mostrare segni di stanchezza. Le ho chiesto un po' di pazienza e poi, non prima di averla tenuta un po' tra le braccia, l'ho adagiata nel passeggino dove si è addomentata per il "break" mattutino.
Nè ho subito approfittato per proseguire le pulizie della cucina interrotte ieri. Quando si è risvegliata era già ora di pranzo, prima però conveniva cambiarle per la terza volta, dal suo risveglio, il pannolino.
Ho preparato per lei e anche per Lele (che sarebbe tornato da scuola nel giro di una mezz'ora). Ho scelto i capelli d'angelo per il menù, di solito apprezzati dal mio primogenito e, per renderli più sostanziosi, ho aggiunto un uovo facendo diventare la minestra una specie di straciatella. Un po' di prezzemolo e il gioco era fatto.
Lele ha fatto i compiti e recuperato matematica (ieri era rimaso a casa per un po' di mal di stomaco) senza particolari intoppi. Comincia a moltiplicare per 10, 100 e 1000, l'anticamera delle equivalenze. Quanto le ho odiate alle elementari!
Alle 14.30 Elisa dormiva e speravo proseguisse per almeno un'oretta. Ho acceso il ferro da stiro davanti alla mia bella pigna di panni, ma l'illusione è durata forse meno di mezz'ora.
In una lampo è arrivato il momento di riportare Davide a casa... nella seconda parte del pomeriggio sono però riuscita a dare una sistemata ai giochi e forse domani riuscirò a terminare le pulizie anche in sala.
I bimbi han fatto un po' fatica a prender sonno. Davide, come da tempo non accadeva, si è appisolato sul divano ed è stata dura risvegliarlo e anche sua sorella si è appisolata sul seggiolone mentre mettevo la sua pastina nel piatto!
Questo è quanto. Domani si ricomincia e adesso... naviganti, a nanna!
Buona notte
---
la mamma
domenica 17 ottobre 2010
Termina un altro intenso, intensissimo fine settimana... Altro che riposo!
Ieri abbiamo vissuto il sabato con la prospettiva di dover uscire la sera per l'appuntamento in oratorio col nostro gruppo famiglie.
Come altre coppie d'amici, siamo stati inizialmente titubanti perché non saremmo riusciti a far rispettare a Elisa gli orari del sonno. Non siamo fiscali riguardo a questo genere di cose, anche se l'abitudinarietà per i bambini è assolutamente rassicurante e un po' di regolarità fa bene a tutta la famiglia.
La nostra titubanza nasce dalle precedenti esperienze, quando è capitato che Elisa, dopo essere stata tenuta sveglia più a lungo del solito, faticasse poi a prender sonno.
E' una bimba che si trova a suo agio in mezzo alla gente. Più facce diverse vede intorno a sé e più è contenta...
Alla fine abbiamo deciso, nonostante la pioggia giunta a complicare la situazione, di uscire tutti e cinque insieme.
Ci siamo fermati ancora un volta sul brano di Marta e Maria che parla di un diverso modo di accogliere in quel caso Gesù, dividendo a metà il desidero di attirare su di sè lo sguardo dell'altro dando cose, o decidendo, semplicemente di esserci per l'altro.
E' stata l'occasione per ribadire che è l'amore e l'attenzione per l'altro che porta al servizio e, chi segue costantemente il racconto delle nostre avventure, sa quanto io sia legata a questo passo del Vangelo.
Al rientro, in conseguenza delle innumerevoli sollecitazioni ricevuti, una volta messi a letto i bambini, con Maurizio ci siamo fermati sul divano a parlare e condividere alcuni punti fermi che costellano la nostra vita.
Io vivo costantemente sul filo, sospesa in equilibrio tra ascolto e servizio, imparando giorno dopo giorno ad amare ciò che mi è dato di vivere per salvarmi da ciò che facilmente rovinerebbe in un sentimento di frustrazione.
Solo adesso riesco a desiderare di essere ciò che sono e quel che faccio per il bene degli altri, di mio marito, dei miei figli, di rimando fa bene e da gioia a me.
Tutto questo mio mutare fa nascere dentro di me un desiderio che cresce stando al passo con ciò che divento.
A volte ci si sente aridi, perché all'origine c'è una decisione, una scelta, che mette in gioco la testa, e non il cuore. Io non sento subito, in prima battuta il tasporto, la spontaneità, il sentimento... ma ciò che arriva dopo la scelta è straordinario ed è dono di Dio.
La notte ci ha presto portati a mattina. Immancabile la partecipazione alla Messa, forza spirituale per l'intera settimana e poi il pranzo da amici tra vicini di casa. Si colora di nuove tinte in questo modo la domenica, perché vivendo lo stile della condivisione che stiamo imparando, ci si sente in famiglia pur non avendo legami di sangue.
Siamo usciti dalla loro abitazione verso le 15.15 giusto il tempo per caricare la macchina, cambiare il pannolino a Elisa e portarci in oratorio, dove insieme a tanti parenti e amici abbiamo festeggiato i 5 anni di Davide ed il primo anno di vita della piccola (che in realtà lo compirà solo il 30 di questo mese).
La festa è stata come qualsiasi altra festa: torta, candeline, canzoncina, regali, gente che parla e sorride, bambini che corrono e urlano. A noi però sono arrivati un calore e un affetto spropositati. Non ci sono parole, perché nessuno ha fatto nulla di diverso da ciò che normalmente si fa a una festa di compleanno, però erano tutti lì per noi e con noi.
Il calore, l'affetto, l'abbiamo sentito, ci è arrivato e ci ha molto commossi per cui grazie, grazie a voi tutti che oggi avete deciso di esserci.
Rientrati i bambini erano euforici. A fatica siamo riusciti a riportare un po' di ordine, ma alle 22.30 anche la piccola, irriducibile del sonno, dormiva.
Adesso anche noi andiamo a dormire e da domani ricondurremo tutto a un po' di normalità.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
Ieri abbiamo vissuto il sabato con la prospettiva di dover uscire la sera per l'appuntamento in oratorio col nostro gruppo famiglie.
Come altre coppie d'amici, siamo stati inizialmente titubanti perché non saremmo riusciti a far rispettare a Elisa gli orari del sonno. Non siamo fiscali riguardo a questo genere di cose, anche se l'abitudinarietà per i bambini è assolutamente rassicurante e un po' di regolarità fa bene a tutta la famiglia.
La nostra titubanza nasce dalle precedenti esperienze, quando è capitato che Elisa, dopo essere stata tenuta sveglia più a lungo del solito, faticasse poi a prender sonno.
E' una bimba che si trova a suo agio in mezzo alla gente. Più facce diverse vede intorno a sé e più è contenta...
Alla fine abbiamo deciso, nonostante la pioggia giunta a complicare la situazione, di uscire tutti e cinque insieme.
Ci siamo fermati ancora un volta sul brano di Marta e Maria che parla di un diverso modo di accogliere in quel caso Gesù, dividendo a metà il desidero di attirare su di sè lo sguardo dell'altro dando cose, o decidendo, semplicemente di esserci per l'altro.
E' stata l'occasione per ribadire che è l'amore e l'attenzione per l'altro che porta al servizio e, chi segue costantemente il racconto delle nostre avventure, sa quanto io sia legata a questo passo del Vangelo.
Al rientro, in conseguenza delle innumerevoli sollecitazioni ricevuti, una volta messi a letto i bambini, con Maurizio ci siamo fermati sul divano a parlare e condividere alcuni punti fermi che costellano la nostra vita.
Io vivo costantemente sul filo, sospesa in equilibrio tra ascolto e servizio, imparando giorno dopo giorno ad amare ciò che mi è dato di vivere per salvarmi da ciò che facilmente rovinerebbe in un sentimento di frustrazione.
Solo adesso riesco a desiderare di essere ciò che sono e quel che faccio per il bene degli altri, di mio marito, dei miei figli, di rimando fa bene e da gioia a me.
Tutto questo mio mutare fa nascere dentro di me un desiderio che cresce stando al passo con ciò che divento.
A volte ci si sente aridi, perché all'origine c'è una decisione, una scelta, che mette in gioco la testa, e non il cuore. Io non sento subito, in prima battuta il tasporto, la spontaneità, il sentimento... ma ciò che arriva dopo la scelta è straordinario ed è dono di Dio.
La notte ci ha presto portati a mattina. Immancabile la partecipazione alla Messa, forza spirituale per l'intera settimana e poi il pranzo da amici tra vicini di casa. Si colora di nuove tinte in questo modo la domenica, perché vivendo lo stile della condivisione che stiamo imparando, ci si sente in famiglia pur non avendo legami di sangue.
Siamo usciti dalla loro abitazione verso le 15.15 giusto il tempo per caricare la macchina, cambiare il pannolino a Elisa e portarci in oratorio, dove insieme a tanti parenti e amici abbiamo festeggiato i 5 anni di Davide ed il primo anno di vita della piccola (che in realtà lo compirà solo il 30 di questo mese).
La festa è stata come qualsiasi altra festa: torta, candeline, canzoncina, regali, gente che parla e sorride, bambini che corrono e urlano. A noi però sono arrivati un calore e un affetto spropositati. Non ci sono parole, perché nessuno ha fatto nulla di diverso da ciò che normalmente si fa a una festa di compleanno, però erano tutti lì per noi e con noi.
Il calore, l'affetto, l'abbiamo sentito, ci è arrivato e ci ha molto commossi per cui grazie, grazie a voi tutti che oggi avete deciso di esserci.
Rientrati i bambini erano euforici. A fatica siamo riusciti a riportare un po' di ordine, ma alle 22.30 anche la piccola, irriducibile del sonno, dormiva.
Adesso anche noi andiamo a dormire e da domani ricondurremo tutto a un po' di normalità.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
venerdì 15 ottobre 2010
Ogni tanto è necessaria una giornata come quella di oggi, un'isola sulla quale sostare a godersi il panorama prima di riprendere la fatica del viaggio.
Soprattutto la serata è stata un momento in cui finalmente sono riuscita a godermi la famiglia. Durante l'ultimo quarto d'ora prima di salire a mettere a letto i bambini la tv era spenta, Lele era sul pavimento che mostrava al papà il suo nuovo mazzo di carte ed io sul divano, con Elisa in braccio e Davide accanto leggevo loro qualche pagina di un libro.
Eravamo tutti e cinque insieme e il nostro stare insieme era, in quel momento, l'unica cosa che dava gioia e serenità a ciascuno di noi.
Una serata come tutte le altre, in cui magari io stiro, i bambini guardano un cartone, Elisa vagabonda sul pavimento, Maurizio si mette al computer, non lo è stata davvero. Stasera, in famiglia, abbiamo festeggiato i cinque anni di Davide.
Proprio prima di cena sono riuscita ad accontentarlo preparandogli la torta al cioccolato espressamente richiesta già da ieri, quando nel primo pomeriggio siamo stati insieme al centro commerciale per prendere qualcosa con cui far festa anche all'asilo.
Le nonne, nonostante la festa ufficiale di domenica, gli hanno fatto avere ciascuna il proprio regalo già oggi. Anche un compagno è passato a sorpresa con la mamma per lasciare il suo pacchetto, assieme ad un altro, più piccolo, destinato a Emanuele (in qualità di fratello del festeggiato).
Quando l'ha aperto, nel tardo pomeriggio dopo scuola, con grande sorpresa di tutti, ha scoperto che dentro c'era il mazzo di carte che ha tanto sospirato. Quasi immediatamente mi ha detto che i 14 euro che si era gudagnato con il suo impegno li avrebbe offerti in chiesa. Grande gesto di spontaneità. Grande Lele!
Maurizio ha impanato il pesce mentre imboccavo la piccola e poi ci siamo messi a tavola chiacchierando piacevolmente e al termine... Davide a soffiato la sua candelina col numero 5 e abbiamo tagliato a fette la torta messa velocemente in cortile a raffreddare.
E' venuta soffice, soffice.
Di tanto in tanto, durante la giornata, ma soprattutto nelle ore serali, sono arrivate telefonate di auguri da parenti e amici e credo la cosa si ripeterà fra quindici giorni, quando Elisa compirà un anno.
Domenica faremo festa a entrambi, e per poter mettere insieme tutti abbiamo preferito stare in oratorio.
Ho vissuto alcuni momenti con affanno. Le cose da fare sono come sempre molte e poco il tempo a disposizione. Il capitolo festeggiamento però è stato gestito bene e Davide è stato molto contento fin dal mattino, ancora di più quando ha scoperto che nel pacco che avevamo sistemato per lui sul divano c'era una bellissima gru.
Ultimamente niente lo appassiona di più dei muratori.
Oggi era anche il compleanno della madrina di Lele, nonché zia di Maurizio e sempre oggi è nata la sua prima nipotina.
Bello questo 15 ottobre, ma è già ora di voltare pagina.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
Soprattutto la serata è stata un momento in cui finalmente sono riuscita a godermi la famiglia. Durante l'ultimo quarto d'ora prima di salire a mettere a letto i bambini la tv era spenta, Lele era sul pavimento che mostrava al papà il suo nuovo mazzo di carte ed io sul divano, con Elisa in braccio e Davide accanto leggevo loro qualche pagina di un libro.
Eravamo tutti e cinque insieme e il nostro stare insieme era, in quel momento, l'unica cosa che dava gioia e serenità a ciascuno di noi.
Una serata come tutte le altre, in cui magari io stiro, i bambini guardano un cartone, Elisa vagabonda sul pavimento, Maurizio si mette al computer, non lo è stata davvero. Stasera, in famiglia, abbiamo festeggiato i cinque anni di Davide.
Proprio prima di cena sono riuscita ad accontentarlo preparandogli la torta al cioccolato espressamente richiesta già da ieri, quando nel primo pomeriggio siamo stati insieme al centro commerciale per prendere qualcosa con cui far festa anche all'asilo.
Le nonne, nonostante la festa ufficiale di domenica, gli hanno fatto avere ciascuna il proprio regalo già oggi. Anche un compagno è passato a sorpresa con la mamma per lasciare il suo pacchetto, assieme ad un altro, più piccolo, destinato a Emanuele (in qualità di fratello del festeggiato).
Quando l'ha aperto, nel tardo pomeriggio dopo scuola, con grande sorpresa di tutti, ha scoperto che dentro c'era il mazzo di carte che ha tanto sospirato. Quasi immediatamente mi ha detto che i 14 euro che si era gudagnato con il suo impegno li avrebbe offerti in chiesa. Grande gesto di spontaneità. Grande Lele!
Maurizio ha impanato il pesce mentre imboccavo la piccola e poi ci siamo messi a tavola chiacchierando piacevolmente e al termine... Davide a soffiato la sua candelina col numero 5 e abbiamo tagliato a fette la torta messa velocemente in cortile a raffreddare.
E' venuta soffice, soffice.
Di tanto in tanto, durante la giornata, ma soprattutto nelle ore serali, sono arrivate telefonate di auguri da parenti e amici e credo la cosa si ripeterà fra quindici giorni, quando Elisa compirà un anno.
Domenica faremo festa a entrambi, e per poter mettere insieme tutti abbiamo preferito stare in oratorio.
Ho vissuto alcuni momenti con affanno. Le cose da fare sono come sempre molte e poco il tempo a disposizione. Il capitolo festeggiamento però è stato gestito bene e Davide è stato molto contento fin dal mattino, ancora di più quando ha scoperto che nel pacco che avevamo sistemato per lui sul divano c'era una bellissima gru.
Ultimamente niente lo appassiona di più dei muratori.
Oggi era anche il compleanno della madrina di Lele, nonché zia di Maurizio e sempre oggi è nata la sua prima nipotina.
Bello questo 15 ottobre, ma è già ora di voltare pagina.
Buona notte naviganti.
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la mamma
mercoledì 13 ottobre 2010
Sembra che il viaggio di questo vascello ultimamente proceda a stento, ma non è così. L'unica cosa che procede a stento, per le innumerevoli variabili che causano turbolenze al nostro lento andamento, è l'aggiornamento del diario di bordo.
Ieri per esempio Lele aveva l'allenamento di Judo e... una cosa tira l'altra, mi son ritrovata verso le 22 a ritirare i panni asciutti e a stendere poi quelli bagnati. Nel frattempo... confronto con Maurizio circa l'educazione dei nostri figli e alla fine era troppo tardi per qualsiasi cosa.
Cosa facciamo con uno? cosa facciamo con l'altro? non è per niente facile capire quale rotta tenere con ciascuno di loro e un confronto diventa assolutamente necessario per individuare e mantenere una linea comune.
Una cosa mi stupisce. Il fatto che pur essendo entrambi genitori non abbiamo una percezione sovrapponibile dei nostri figli. Questo, credo, dipende dal fatto che la relazione di uno di noi con ciascuno di loro è assolutamente originale.
Dove io faccio fatica e procedo col fiato corto, Maurizio trova terreno buono per alcune predilezioni. C'è ancora molto da lavorare, su noi adulti prima ancora che sui bambini.
Ieri "la miccia", (che non ha portato all'esplosione di alcuna bomba) si è accesa per un videogioco che Lele frequenta un paio di volte la settimana per un'ora, e che lo appassiona tantissimo. Il fatto è che, guardandolo, ho cominciato a nutrire qualche dubbio sui messaggi insiti nel gioco stesso. Messaggi, a mio modo di vedere, non proprio positivi.
Un bambino di nove anni è in grado di distinguere nitidamente realtà e finzione? Maurizio è stato come "svegliato" dalle mie osservazioni e, sensi di colpa a parte, (perché forse un po' superficialmente questo gioco è stato installato sul pc che il nostro pargolo usa) adesso dobbiamo decidere in che modo far retromarcia.
Si può togliere qualcosa che prima gli hai concesso dicendo semplicemente: "Ops... mi sono sbagliato!". No, non si può. Stiamo quindi vedendo se riusciamo a spostare la sua attenzione su qualcos'altro senza troppi traumi e... si vedrà.
Ieri però il mio primogenito mi ha fatto perdere le staffe quando candidamente ha affermato che avrebbe detto all'insegnante di religione di essersi dimenticato di colorare la scheda allo scopo di vedere il suo cartone serale. Questa superficialità, mancanza di responsabilità o di semplice paura delle conseguenze, sentimento che ben si adatterebbe a un bambino della sua età, a volte mi sconcerta.
Dicevo domenica ad un'amica, con la quale guarda caso si parlava di figli, che ho il timore che quando sarà grande mio figlio mi rimprovererà di non averlo mai capito profondamente.
Davanti a mio figlio mi rendo conto, una volta di più, della mia fraglilità. Non è sicuramente lui ad essere sbagliato, sono io ad avere una personalità forse troppo cedevole e remissiva davanti ad un "duro". Mi ricordo che prima di imparare ad essere per lui una mamma (e ce n'è voluto!) quasi, d'istinto, di fronte ai suoi capricci e alle sue ostinazioni, avrei d'istinto obbedito. Per me è difficile restare salda davanti alle sue intemperanze e, avendo imparato quanto sia indispensabile farlo, il risultato è stato un mio irrigidimento.
E' difficile.... difficile spiegare che tipo di rapporto ho con lui, difficile averlo un rapporto sereno e distensivo con lui. Emanuele chiede, Emanuele esige, Emanuele succhia le energie che non hai, Emanuele sempre, per partito preso, contesta, ma Emanuele impara ed Emanuele cambia.
Già pensiamo a quando sarà adolescente, e sarà proprio lui il primo adolescente di famiglia, ma, visto che con lui nulla è mai stato facile, almeno per me, forse non è nemmeno il caso di preoccuparsi.
Comunque sia, il motivo per cui ieri ho voluto un confronto con Maurizio, è che a volte con lui ci poniamo nel modo sbagliato, finendo per colpevolizzarlo. Se entrambi però ci rendiamo conto che farlo è sbagliato e controproducente, vicendenvolmente ci possiamo aiutare a trovare vie alternative, più giuste che gli diano la certezza di essere in ogni momento un figlio amato.
Che viaggio! un viaggio che non risparmia nulla e che proprio per questo è sempre più sorprendente.
Buona notte e... buon viaggio naviganti.
---
la mamma
Ieri per esempio Lele aveva l'allenamento di Judo e... una cosa tira l'altra, mi son ritrovata verso le 22 a ritirare i panni asciutti e a stendere poi quelli bagnati. Nel frattempo... confronto con Maurizio circa l'educazione dei nostri figli e alla fine era troppo tardi per qualsiasi cosa.
Cosa facciamo con uno? cosa facciamo con l'altro? non è per niente facile capire quale rotta tenere con ciascuno di loro e un confronto diventa assolutamente necessario per individuare e mantenere una linea comune.
Una cosa mi stupisce. Il fatto che pur essendo entrambi genitori non abbiamo una percezione sovrapponibile dei nostri figli. Questo, credo, dipende dal fatto che la relazione di uno di noi con ciascuno di loro è assolutamente originale.
Dove io faccio fatica e procedo col fiato corto, Maurizio trova terreno buono per alcune predilezioni. C'è ancora molto da lavorare, su noi adulti prima ancora che sui bambini.
Ieri "la miccia", (che non ha portato all'esplosione di alcuna bomba) si è accesa per un videogioco che Lele frequenta un paio di volte la settimana per un'ora, e che lo appassiona tantissimo. Il fatto è che, guardandolo, ho cominciato a nutrire qualche dubbio sui messaggi insiti nel gioco stesso. Messaggi, a mio modo di vedere, non proprio positivi.
Un bambino di nove anni è in grado di distinguere nitidamente realtà e finzione? Maurizio è stato come "svegliato" dalle mie osservazioni e, sensi di colpa a parte, (perché forse un po' superficialmente questo gioco è stato installato sul pc che il nostro pargolo usa) adesso dobbiamo decidere in che modo far retromarcia.
Si può togliere qualcosa che prima gli hai concesso dicendo semplicemente: "Ops... mi sono sbagliato!". No, non si può. Stiamo quindi vedendo se riusciamo a spostare la sua attenzione su qualcos'altro senza troppi traumi e... si vedrà.
Ieri però il mio primogenito mi ha fatto perdere le staffe quando candidamente ha affermato che avrebbe detto all'insegnante di religione di essersi dimenticato di colorare la scheda allo scopo di vedere il suo cartone serale. Questa superficialità, mancanza di responsabilità o di semplice paura delle conseguenze, sentimento che ben si adatterebbe a un bambino della sua età, a volte mi sconcerta.
Dicevo domenica ad un'amica, con la quale guarda caso si parlava di figli, che ho il timore che quando sarà grande mio figlio mi rimprovererà di non averlo mai capito profondamente.
Davanti a mio figlio mi rendo conto, una volta di più, della mia fraglilità. Non è sicuramente lui ad essere sbagliato, sono io ad avere una personalità forse troppo cedevole e remissiva davanti ad un "duro". Mi ricordo che prima di imparare ad essere per lui una mamma (e ce n'è voluto!) quasi, d'istinto, di fronte ai suoi capricci e alle sue ostinazioni, avrei d'istinto obbedito. Per me è difficile restare salda davanti alle sue intemperanze e, avendo imparato quanto sia indispensabile farlo, il risultato è stato un mio irrigidimento.
E' difficile.... difficile spiegare che tipo di rapporto ho con lui, difficile averlo un rapporto sereno e distensivo con lui. Emanuele chiede, Emanuele esige, Emanuele succhia le energie che non hai, Emanuele sempre, per partito preso, contesta, ma Emanuele impara ed Emanuele cambia.
Già pensiamo a quando sarà adolescente, e sarà proprio lui il primo adolescente di famiglia, ma, visto che con lui nulla è mai stato facile, almeno per me, forse non è nemmeno il caso di preoccuparsi.
Comunque sia, il motivo per cui ieri ho voluto un confronto con Maurizio, è che a volte con lui ci poniamo nel modo sbagliato, finendo per colpevolizzarlo. Se entrambi però ci rendiamo conto che farlo è sbagliato e controproducente, vicendenvolmente ci possiamo aiutare a trovare vie alternative, più giuste che gli diano la certezza di essere in ogni momento un figlio amato.
Che viaggio! un viaggio che non risparmia nulla e che proprio per questo è sempre più sorprendente.
Buona notte e... buon viaggio naviganti.
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la mamma
martedì 12 ottobre 2010
E' sempre più difficile riuscire a tenere gli occhi aperti ma... ci si prova!
Maurizio ha usato per un po' il computer ed io volevo approfittarne per leggere ma mi sono pesantemente addormentata sulle pagine del libro.
Però... come si fa a non prender nota delle ultime tappe di viaggio?
Non c'è stato nulla di straordinario oggi, ma non è stata una cattiva giornata.
Lele si è svegliato con la lingua e la mente sciolte e già a colazione aveva non so più quanti pensieri da comunicarmi, e che fatica starlo ad ascoltare già così presto!
Anche mentre leggevo le letture del giorno aveva cose da dirmi. Cinque minuti prima che uscisse, stavo terminando di lavare le tazze nel lavandino o forse preparando il latte per la piccola, mi son ricordata che dovevo firmare diario e quaderni e lui ha tentato di "glissare", dicendo che tanto la maestra non controlla mai.
C'erano i voti di verifiche e interrogazioni e so per certo che le sue maestre chiedono di firmare tutto per presa visione, quindi ho firmato. Tra l'altro erano tutti bei voti, quindi la sua era solo pigrizia. Nel bel mezzo di questa ennesima discussione mattutina, che non sono riuscita a risparmiare né a lui né a me, in cucina è sceso Davide stropicciandosi gli occhi.
Anche lui aveva qualcosa per cui lagnarsi ma, alla fine, ce la siamo cavata.
Elisa dormiva nel suo lettino, stranamente sotto le sue coperte e non si è svegliata nemmeno quando ho alzato la tapparella in camera sua.
Così le ho concesso ancora cinque minuti mentre mi truccavo e pettinavo. Poco prima delle 9 è arrivata la mia vicina. Sarebbe rimasta con la piccola mentre portavo Davide all'asilo.
Lunedì oggi, tutto chiuso! Siamo arrivati presto a scuola parlando del motivo per cui era meglio non prendere la macchina.
Al rientro la mia vicina ha voluto fermarsi ancora un po'. Elisa giocava nel seggiolone con la sua coloratissima collana ed io, veloce come un razzo, ho rifatto i letti.
Rimaste sole l'ho lavata e vestita e poi, mentre anche lei come i fratelli scopriva il mio comodino e i tesori in esso contenuti, ho spolverato i mobili della mia camera e passato l'aspirapolvere.
Ho pulito i sanitari del bagno nei venti minuti di pisolino mattutino e ho rimandato il resto a dopo pranzo, nell'attesa delle 14, orario in cui riesco solitamente a metterla a nanna.
Prima che uscissi a prendere Davide era di nuovo sveglia. Chissà se imparerà mai a fare un buon sonno pomeridiano. Di certo non assomiglia a Davide, per il quale non esiste nulla di meglio di una buona dormita e... guai a svegliarlo!
Alle 16.15 pausa. Merenda per tutti, mamma compresa. Quando anche Lele è rientrato, con un filo di nervosismo di troppo attaccato alla pelle, son salita a cambiare nuovamente Elisa per poi mettermi a loro disposizione sul tappeto prima di preparare la cena.
Ecco, la cena è stata un po' tormentata dal fatto che i bambini non erano molto disposti ad ascoltare ciò che dicevamo loro, nemmeno nel caso in cui domande o richieste di spiegazione erano partite proprio da loro.
Risultato: niente cartoni serali, ma nulla ha impedito una buona partita di scacchi con il papà.
Io ho acceso il ferro per una mezz'ora per la terza volta nel corso di questa giornata e la pigna non è ancora completamente smaltita. Continuerò domani.
Adesso è meglio che vada a dormire. Il sonno mi ritemprerà.
Buona notte naviganti.
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la mamma
Maurizio ha usato per un po' il computer ed io volevo approfittarne per leggere ma mi sono pesantemente addormentata sulle pagine del libro.
Però... come si fa a non prender nota delle ultime tappe di viaggio?
Non c'è stato nulla di straordinario oggi, ma non è stata una cattiva giornata.
Lele si è svegliato con la lingua e la mente sciolte e già a colazione aveva non so più quanti pensieri da comunicarmi, e che fatica starlo ad ascoltare già così presto!
Anche mentre leggevo le letture del giorno aveva cose da dirmi. Cinque minuti prima che uscisse, stavo terminando di lavare le tazze nel lavandino o forse preparando il latte per la piccola, mi son ricordata che dovevo firmare diario e quaderni e lui ha tentato di "glissare", dicendo che tanto la maestra non controlla mai.
C'erano i voti di verifiche e interrogazioni e so per certo che le sue maestre chiedono di firmare tutto per presa visione, quindi ho firmato. Tra l'altro erano tutti bei voti, quindi la sua era solo pigrizia. Nel bel mezzo di questa ennesima discussione mattutina, che non sono riuscita a risparmiare né a lui né a me, in cucina è sceso Davide stropicciandosi gli occhi.
Anche lui aveva qualcosa per cui lagnarsi ma, alla fine, ce la siamo cavata.
Elisa dormiva nel suo lettino, stranamente sotto le sue coperte e non si è svegliata nemmeno quando ho alzato la tapparella in camera sua.
Così le ho concesso ancora cinque minuti mentre mi truccavo e pettinavo. Poco prima delle 9 è arrivata la mia vicina. Sarebbe rimasta con la piccola mentre portavo Davide all'asilo.
Lunedì oggi, tutto chiuso! Siamo arrivati presto a scuola parlando del motivo per cui era meglio non prendere la macchina.
Al rientro la mia vicina ha voluto fermarsi ancora un po'. Elisa giocava nel seggiolone con la sua coloratissima collana ed io, veloce come un razzo, ho rifatto i letti.
Rimaste sole l'ho lavata e vestita e poi, mentre anche lei come i fratelli scopriva il mio comodino e i tesori in esso contenuti, ho spolverato i mobili della mia camera e passato l'aspirapolvere.
Ho pulito i sanitari del bagno nei venti minuti di pisolino mattutino e ho rimandato il resto a dopo pranzo, nell'attesa delle 14, orario in cui riesco solitamente a metterla a nanna.
Prima che uscissi a prendere Davide era di nuovo sveglia. Chissà se imparerà mai a fare un buon sonno pomeridiano. Di certo non assomiglia a Davide, per il quale non esiste nulla di meglio di una buona dormita e... guai a svegliarlo!
Alle 16.15 pausa. Merenda per tutti, mamma compresa. Quando anche Lele è rientrato, con un filo di nervosismo di troppo attaccato alla pelle, son salita a cambiare nuovamente Elisa per poi mettermi a loro disposizione sul tappeto prima di preparare la cena.
Ecco, la cena è stata un po' tormentata dal fatto che i bambini non erano molto disposti ad ascoltare ciò che dicevamo loro, nemmeno nel caso in cui domande o richieste di spiegazione erano partite proprio da loro.
Risultato: niente cartoni serali, ma nulla ha impedito una buona partita di scacchi con il papà.
Io ho acceso il ferro per una mezz'ora per la terza volta nel corso di questa giornata e la pigna non è ancora completamente smaltita. Continuerò domani.
Adesso è meglio che vada a dormire. Il sonno mi ritemprerà.
Buona notte naviganti.
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la mamma
domenica 10 ottobre 2010
Sono un paio di giorni che non aggiorno il giornale di bordo, e adesso sembra duro recuperare tutti i ricordi e tutti i pensieri avuti.
Agli sgoccioli del fine settimana ci troviamo nuovamente qui, alla vigilia di un nuovo lunedì. Negli ultimi due o tre giorni c'è stato il tempo un po' per tutto e tutti, anche se qualcosa o qualcuno è sfuggito.
Mantenere le relazioni è impegnativo, e il desiderio di farlo non basta. Pensi di mandare un mail, fare una telefonata, programmare un incontro e poi ti trovi a fine giornata, al momento dei bilanci, a fare i conti con il tempo che è passato e la buona volontà che, a braccetto coi buoni propositi, ti rendi amaramente conto non essere stati sufficienti a raggiungere tutti coloro che avresti voluto.
Nel pomeriggio di sabato siamo stati alla scuola materna per la festa di inaugurazione dell'anno. Davide è stato contento. Ha corso nel cortile con alcuni suoi compagni, mentre io son riuscita a far quattro chiacchiere con mia cognata e a vedere per un po' la mia nipotina.
Era prevista anche la Messa alle 18, ma abbian preferito rimandare la cosa alla domenica mattina in parrocchia. In tasca avevamo già un invito a cena da uno dei miei fratelli, quello che da poco si è trasferito in collina. Che invidia!
Affrontando le ultime curve il panorama era davvero stupendo. L'autunno, come ogni anno, ha dato alla natura colori stupendi.
Le temperature iniziano a irrigidirsi, e quasi speravo di trovare il camino acceso. Poi però, superata la crisi di Davide che in macchina si era appisolato e non era molto propenso al risveglio, tutti seduti intorno ad un mangifica tavolata, l'ambiente si è presto scaldato.
Anche oggi c'è stata l'occasione di ritrovarsi con qualche amico. Dopo la Messa come ogni domenica ci siamo fermati (siamo noi gli irriducibili del sagrato) e, anche se non c'erano proprio tutti, qualcuno con cui sostare non è mancato.
Rientreati non è mancato nemmeno il tempo, mentre Maurizio pensava al pranzo, di stendere un carico di biancheria. Non son riuscita a pulire il bagno ma, in serata, ho stirato qualcosa.
Nel pomeriggio siamo stati per un po' all'oratorio e poi a casa di amici.
Tra qualche ore riprenderemo il viaggio della ferialità per cui buona notte naviganti e buona settimana.
---
la mamma
Agli sgoccioli del fine settimana ci troviamo nuovamente qui, alla vigilia di un nuovo lunedì. Negli ultimi due o tre giorni c'è stato il tempo un po' per tutto e tutti, anche se qualcosa o qualcuno è sfuggito.
Mantenere le relazioni è impegnativo, e il desiderio di farlo non basta. Pensi di mandare un mail, fare una telefonata, programmare un incontro e poi ti trovi a fine giornata, al momento dei bilanci, a fare i conti con il tempo che è passato e la buona volontà che, a braccetto coi buoni propositi, ti rendi amaramente conto non essere stati sufficienti a raggiungere tutti coloro che avresti voluto.
Nel pomeriggio di sabato siamo stati alla scuola materna per la festa di inaugurazione dell'anno. Davide è stato contento. Ha corso nel cortile con alcuni suoi compagni, mentre io son riuscita a far quattro chiacchiere con mia cognata e a vedere per un po' la mia nipotina.
Era prevista anche la Messa alle 18, ma abbian preferito rimandare la cosa alla domenica mattina in parrocchia. In tasca avevamo già un invito a cena da uno dei miei fratelli, quello che da poco si è trasferito in collina. Che invidia!
Affrontando le ultime curve il panorama era davvero stupendo. L'autunno, come ogni anno, ha dato alla natura colori stupendi.
Le temperature iniziano a irrigidirsi, e quasi speravo di trovare il camino acceso. Poi però, superata la crisi di Davide che in macchina si era appisolato e non era molto propenso al risveglio, tutti seduti intorno ad un mangifica tavolata, l'ambiente si è presto scaldato.
Anche oggi c'è stata l'occasione di ritrovarsi con qualche amico. Dopo la Messa come ogni domenica ci siamo fermati (siamo noi gli irriducibili del sagrato) e, anche se non c'erano proprio tutti, qualcuno con cui sostare non è mancato.
Rientreati non è mancato nemmeno il tempo, mentre Maurizio pensava al pranzo, di stendere un carico di biancheria. Non son riuscita a pulire il bagno ma, in serata, ho stirato qualcosa.
Nel pomeriggio siamo stati per un po' all'oratorio e poi a casa di amici.
Tra qualche ore riprenderemo il viaggio della ferialità per cui buona notte naviganti e buona settimana.
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la mamma
giovedì 7 ottobre 2010
Seduta accanto al letto di Davide attendendo che si addormentasse pensavo che oggi ho davvero molto per cui ringraziare il Signore.
Anche se qualcuno, conoscendomi, non lo crede possibile, a volte sono dura coi miei figli, fino a diventare intransigente e questo accade ogni volta che a loro modo mi mettono alla prova. Richiami, ammonimenti, il tono della voce che si fa di tanto in tanto più alto e deciso... è storia di tutti i giorni.
Anche di questo giorno, però...
Però poi che gioia quando, nonostante, o proprio grazie alla fatica del tener duro vedo, sempre come oggi, i piccoli grandi progressi.
Segno che qualcosa alla fine passa calibrando tenerezza e fermezza.
Stiamo cercando per esempio di rendere Lele un po' più autonomo e responsabile, e la prima delle sue responsabilità è proprio la scuola. Questa mattina, prima di uscire per avviarsi alla fermata del pulmino, mi ha chiesto di portare il quaderno di storia dalla nonna, perché potesse studiare lo schema assegnato per domani. Mi ha ricordato di mettergli la frutta in cartella, e quando era ormai il momento mi ha chiesto di prendergli dall'attaccapanni blusina e smanicato.
Tutto questo, per me, è come aver fatto centro al tirassegni. Lo vedo mio figlio, che cresce e impara a controllarsi, a contenere e modulare i suoi impulsi, a fare dei piccoli grandi sforzi per cambiare.
Sempre la mattina uscendo, per esempio, mi chiede di dare un bacio e salutare per lui Elisa, e poi subito aggiunge: "E anche Davide".
L'altra sera l'ho gratificato mettendolo a conoscenza del fatto che mi ero accorta di questo suo sforzo nei confronti del fratellino, che sapevo non era tutta spontaneità, ma in qualche modo stava facendo delle scelte. Gli ho detto che ero molto contenta di questo e l'ho incoraggiato a continuare su questa strada, che in questo modo Dio avrebbe messo nel suo cuore l'amore col quale amare tutti quelli che da solo non riuscirebbe ad amare.
Il viaggio oggi però ci ha fatti anche lambire le coste della personalità altrettanto in formazione di Davide. Anche in lui qualcosa sta cambiando, tanto che dalla sua bocca escono espressioni quali: "Perché io il prossimo anno vado a scuola". Nel pomeriggio, mentre il fratellone faceva i compiti, ha voluto fare un disegno. Ha disegnato un Davide grande, grande con delle gambe lunghissime e accanto Lele, tutta faccia e poco più alto di un microbo.
Per fortuna Lele l'ha presa bene e l'ha lasciato fare!
In poco tempo, da quando è ricominciata la scuola materna, è passato dal rifiuto all'orgoglio. Forse il contatto con i compagni, che come lui passeranno alle elementari, è bastato da solo a fare il miracolo.
Elisa... bé, ieri ha imparato a mandare i baci con la manina appoggiata alla bocca e inoltre è diventata un po' più agile quando si tratta di mettersi dalla posizione eretta a quella seduta.
Come non lodare Dio capace sempre di cose grandi
Anche se qualcuno, conoscendomi, non lo crede possibile, a volte sono dura coi miei figli, fino a diventare intransigente e questo accade ogni volta che a loro modo mi mettono alla prova. Richiami, ammonimenti, il tono della voce che si fa di tanto in tanto più alto e deciso... è storia di tutti i giorni.
Anche di questo giorno, però...
Però poi che gioia quando, nonostante, o proprio grazie alla fatica del tener duro vedo, sempre come oggi, i piccoli grandi progressi.
Segno che qualcosa alla fine passa calibrando tenerezza e fermezza.
Stiamo cercando per esempio di rendere Lele un po' più autonomo e responsabile, e la prima delle sue responsabilità è proprio la scuola. Questa mattina, prima di uscire per avviarsi alla fermata del pulmino, mi ha chiesto di portare il quaderno di storia dalla nonna, perché potesse studiare lo schema assegnato per domani. Mi ha ricordato di mettergli la frutta in cartella, e quando era ormai il momento mi ha chiesto di prendergli dall'attaccapanni blusina e smanicato.
Tutto questo, per me, è come aver fatto centro al tirassegni. Lo vedo mio figlio, che cresce e impara a controllarsi, a contenere e modulare i suoi impulsi, a fare dei piccoli grandi sforzi per cambiare.
Sempre la mattina uscendo, per esempio, mi chiede di dare un bacio e salutare per lui Elisa, e poi subito aggiunge: "E anche Davide".
L'altra sera l'ho gratificato mettendolo a conoscenza del fatto che mi ero accorta di questo suo sforzo nei confronti del fratellino, che sapevo non era tutta spontaneità, ma in qualche modo stava facendo delle scelte. Gli ho detto che ero molto contenta di questo e l'ho incoraggiato a continuare su questa strada, che in questo modo Dio avrebbe messo nel suo cuore l'amore col quale amare tutti quelli che da solo non riuscirebbe ad amare.
Il viaggio oggi però ci ha fatti anche lambire le coste della personalità altrettanto in formazione di Davide. Anche in lui qualcosa sta cambiando, tanto che dalla sua bocca escono espressioni quali: "Perché io il prossimo anno vado a scuola". Nel pomeriggio, mentre il fratellone faceva i compiti, ha voluto fare un disegno. Ha disegnato un Davide grande, grande con delle gambe lunghissime e accanto Lele, tutta faccia e poco più alto di un microbo.
Per fortuna Lele l'ha presa bene e l'ha lasciato fare!
In poco tempo, da quando è ricominciata la scuola materna, è passato dal rifiuto all'orgoglio. Forse il contatto con i compagni, che come lui passeranno alle elementari, è bastato da solo a fare il miracolo.
Elisa... bé, ieri ha imparato a mandare i baci con la manina appoggiata alla bocca e inoltre è diventata un po' più agile quando si tratta di mettersi dalla posizione eretta a quella seduta.
Come non lodare Dio capace sempre di cose grandi
E' tardissimo stasera. Ho voluto prima rispondere a un paio di mail e prima ancora stendere un carico impressionante di biancheria, talmente impressionante che nemmeno sono state sufficienti le mollette in mio possesso.
I pannolotti di Elisa non sono ancora asciugati e han portato via, oltre allo spazio sullo stendino, anche, appunto, le mollette.
E' stata una giornata per molti versi piacevole. Il tepore avvolgente del sole in questo periodo conforta chiunque.
Sono uscita con Elisa per portare Davide a scuola e, finalmente, dopo aver lasciato che le code dei giorni scorsi davanti al banco della suora col registro si smaltissero, ho pagato la retta. Poi noi donne di casa, accompagnate dalla nonna, ci siamo fermate al mercato e così ho potuto fare una bella spesa di verdura, una di quelle che da tempo non facevo.
Ho preso gli ultimo ortaggi estivi, quelli da non lasciarsi scappare proprio perché sono gli ultimi. Ho chiesto fagiolini, peperoni, pomodori, melanzane, finocchi, carote e zucchine.
Per la cena avrei potuto preparare la mia parmigiana non fritta, purtroppò però, differentemente dalle due volte precedenti, non è risultata abbastanza gustosa e Davide ha preferito ripiegare sulla scamorza.
Al rientro la piccola si è un po' appisolata ed io non ho resistito, sistemando i cassetti del frigorifero, a prepararmi un buon caffè. Solitamente aspetto la compagnia di un'amica per rendere il tutto ancora più gradevole, ma questa mattina non so cosa mi sia preso.
Non faceva freddo per niente eppure mi ha stuzzicato l'idea dell'aroma del caffè e del calore di questa bevanda.
Quando Elisa si è svegliata avevo praticamente finito di sistemare i cassetti e siamo salite per un cambio di pannolino e per rifare i letti. Alla porta però ha suonato l'altra nonna ed è presto arrivata l'ora del pranzo.
Ho rifatto i letti una volta terminato di lavare i piatti, mentre la piccola si infilava a gattoni sotto al letto dei fratelli, facendomi temere per la sua testa. Se solo si fosse messa seduta l'avrebbe battuta contro le doghe!
Si è poi addormentata velocemente ed io ne ho approfittato per terminare il cambio di stagione dei maschi. Mancavano da sistemare la biancheria, le calze e i maglioni di lana.
Alle 15.30 siamo uscite per riprendere Davide alla materna. Mi sono stupita perché, strada facendo, mi ha molto onestamente detto di aver già fatto merenda, mentre lo scorso anno non si lasciava scappare l'occasione di fare un bel bis.
L'ho lodato più volte per sottolineare la bontà della sua azione.
Un'ora dopo è rientrato anche Lele, che si è goduto un paio di puntate di "Goldrake" prima di leggere storia e geografia, assegnate rispettivamente per venerdì e lunedì prossimi.
Quando è rincasato anche Maurizio, stavo giusto finendo di preparare le melanzane, sono stata dal pediatra con Davide. Il suo mal di orecchie alla fine ha avuto bisogno dell'antibiotico. Stasera prima somministrazione.
Come sempre giornata intensa.
Probabilmente diverse azioni e diversi accadimenti andrebbero passati sotto la lente della riflessione, ma ora, sono troppo stanca e mi manca la giusta lucidità.
Buona notte naviganti, in fondo, anche dormire è impiegare bene il tempo.
---
la mamma
I pannolotti di Elisa non sono ancora asciugati e han portato via, oltre allo spazio sullo stendino, anche, appunto, le mollette.
E' stata una giornata per molti versi piacevole. Il tepore avvolgente del sole in questo periodo conforta chiunque.
Sono uscita con Elisa per portare Davide a scuola e, finalmente, dopo aver lasciato che le code dei giorni scorsi davanti al banco della suora col registro si smaltissero, ho pagato la retta. Poi noi donne di casa, accompagnate dalla nonna, ci siamo fermate al mercato e così ho potuto fare una bella spesa di verdura, una di quelle che da tempo non facevo.
Ho preso gli ultimo ortaggi estivi, quelli da non lasciarsi scappare proprio perché sono gli ultimi. Ho chiesto fagiolini, peperoni, pomodori, melanzane, finocchi, carote e zucchine.
Per la cena avrei potuto preparare la mia parmigiana non fritta, purtroppò però, differentemente dalle due volte precedenti, non è risultata abbastanza gustosa e Davide ha preferito ripiegare sulla scamorza.
Al rientro la piccola si è un po' appisolata ed io non ho resistito, sistemando i cassetti del frigorifero, a prepararmi un buon caffè. Solitamente aspetto la compagnia di un'amica per rendere il tutto ancora più gradevole, ma questa mattina non so cosa mi sia preso.
Non faceva freddo per niente eppure mi ha stuzzicato l'idea dell'aroma del caffè e del calore di questa bevanda.
Quando Elisa si è svegliata avevo praticamente finito di sistemare i cassetti e siamo salite per un cambio di pannolino e per rifare i letti. Alla porta però ha suonato l'altra nonna ed è presto arrivata l'ora del pranzo.
Ho rifatto i letti una volta terminato di lavare i piatti, mentre la piccola si infilava a gattoni sotto al letto dei fratelli, facendomi temere per la sua testa. Se solo si fosse messa seduta l'avrebbe battuta contro le doghe!
Si è poi addormentata velocemente ed io ne ho approfittato per terminare il cambio di stagione dei maschi. Mancavano da sistemare la biancheria, le calze e i maglioni di lana.
Alle 15.30 siamo uscite per riprendere Davide alla materna. Mi sono stupita perché, strada facendo, mi ha molto onestamente detto di aver già fatto merenda, mentre lo scorso anno non si lasciava scappare l'occasione di fare un bel bis.
L'ho lodato più volte per sottolineare la bontà della sua azione.
Un'ora dopo è rientrato anche Lele, che si è goduto un paio di puntate di "Goldrake" prima di leggere storia e geografia, assegnate rispettivamente per venerdì e lunedì prossimi.
Quando è rincasato anche Maurizio, stavo giusto finendo di preparare le melanzane, sono stata dal pediatra con Davide. Il suo mal di orecchie alla fine ha avuto bisogno dell'antibiotico. Stasera prima somministrazione.
Come sempre giornata intensa.
Probabilmente diverse azioni e diversi accadimenti andrebbero passati sotto la lente della riflessione, ma ora, sono troppo stanca e mi manca la giusta lucidità.
Buona notte naviganti, in fondo, anche dormire è impiegare bene il tempo.
---
la mamma
martedì 5 ottobre 2010
Oggi Maurizio è rimasto a casa. In mattinata ha accompagnato sua mamma a una visita medica e ha ritenuto di prendere l'intera giornata di ferie.
Per me, a casa, le ore dal risveglio al pranzo non sono state molto diverse dalla solita routine. Prima che la famiglia si risvegliasse son riuscita a dare una ripulita allo studio, che da tempo necessitava che una mano pietosa passasse uno strofinaccio sugli scaffali della libreria e riordinasse ciò che col passare dei mesi si era accumulato disordinatamente.
Libri dei bambini alcuni dei quali da restituire alla biblioteca, disegni sparsi qua e là, giochi e carte d'ogni tipo.
Quando ho finito con Maurizio e Lele abbiam fatto colazione. Come negarsi un buon caffèlatte con qualche biscotto?
Dopo aver pregato (oggi si leggeva il brano di vangelo che racconta della diversa accoglienza riservata da Marta e Maria a Gesù) son salita per vestirmi e svegliare Elisa e, con molta fatica, anche Davide.
Quando è arrivata la nonna per far compagnia alla piccola mentre portavo Davide all'asilo, anche loro avevano già fatto la colazione ed io ero risalita per pettinarmi.
Così sono uscita e dopo aver lasciato Davide ed essere passata dal formaggiaio sono rientrata.
Elisa andava cambiata e così ho fatto. L'ho presa dal seggiolone dov'era rimasta fino a quel momento e dove non voleva più stare per poi salire. Tanto che c'ero, mentre lei gattonava, ho rifatto i letti.
Quando è rientrato Maurizio la piccola dormiva nel passeggino ed io avevo giusto, giusto le tazze da lavare.
Per il pranzo, con l'avanzo della pappa al pomodoro di ieri sera con l'aggiunta di "fregula", tipica pasta sarda, abbiamo atteso Lele, che sarebbe rientrato alle 12.45 dopo la sua mezza giornata del martedì.
E' stato bello poter pranzare in tre.
E' il pomeriggio che il viaggio s'è fatto interessante. La nonna del mattino è tornata alle 14.15. Lele stava iniziando a fare i compiti, Elisa dormiva e Davide ancora stava all'asilo. Una vicina lo sarebbe andato a riprendere più tardi.
Maurizio ed io invece siamo andati per negozi per rinnovare il suo guardaroba (per me non ho trovato nulla) e portare a termine qualche altra commissione che ci avrebbe altrimenti costretti a impegnare un sabato pomeriggio. Tra le altre cose volevo comprare il tessuto per le tende della camera di Elisa. Ho scoperto che anche in città le mercerie non sono molto fornite e non tengono poprio tutti i tipi di tessuti. Prima di rinunciare però ho provato in un piccolo negozietto e forse, tra un paio di settimane, avrò il materiale che mi occorre.
Quando finalmente ho raggiunto casa solo la compagnia dei miei bambini mi ha realmente riportata a terra. Quasi mi girava la testa dopo tutto quel peregrinare per negozi, decisamente non ci sono abituata e, come dire, forse non è pane per i miei denti.
Abbiamo cenato un po' più tardi del solito per via del judo con pasta allo zafferano e frittata.
Ecco, tutto qua.
Ora sento gli occhi appesantirsi, forse è meglio chiudere.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
Per me, a casa, le ore dal risveglio al pranzo non sono state molto diverse dalla solita routine. Prima che la famiglia si risvegliasse son riuscita a dare una ripulita allo studio, che da tempo necessitava che una mano pietosa passasse uno strofinaccio sugli scaffali della libreria e riordinasse ciò che col passare dei mesi si era accumulato disordinatamente.
Libri dei bambini alcuni dei quali da restituire alla biblioteca, disegni sparsi qua e là, giochi e carte d'ogni tipo.
Quando ho finito con Maurizio e Lele abbiam fatto colazione. Come negarsi un buon caffèlatte con qualche biscotto?
Dopo aver pregato (oggi si leggeva il brano di vangelo che racconta della diversa accoglienza riservata da Marta e Maria a Gesù) son salita per vestirmi e svegliare Elisa e, con molta fatica, anche Davide.
Quando è arrivata la nonna per far compagnia alla piccola mentre portavo Davide all'asilo, anche loro avevano già fatto la colazione ed io ero risalita per pettinarmi.
Così sono uscita e dopo aver lasciato Davide ed essere passata dal formaggiaio sono rientrata.
Elisa andava cambiata e così ho fatto. L'ho presa dal seggiolone dov'era rimasta fino a quel momento e dove non voleva più stare per poi salire. Tanto che c'ero, mentre lei gattonava, ho rifatto i letti.
Quando è rientrato Maurizio la piccola dormiva nel passeggino ed io avevo giusto, giusto le tazze da lavare.
Per il pranzo, con l'avanzo della pappa al pomodoro di ieri sera con l'aggiunta di "fregula", tipica pasta sarda, abbiamo atteso Lele, che sarebbe rientrato alle 12.45 dopo la sua mezza giornata del martedì.
E' stato bello poter pranzare in tre.
E' il pomeriggio che il viaggio s'è fatto interessante. La nonna del mattino è tornata alle 14.15. Lele stava iniziando a fare i compiti, Elisa dormiva e Davide ancora stava all'asilo. Una vicina lo sarebbe andato a riprendere più tardi.
Maurizio ed io invece siamo andati per negozi per rinnovare il suo guardaroba (per me non ho trovato nulla) e portare a termine qualche altra commissione che ci avrebbe altrimenti costretti a impegnare un sabato pomeriggio. Tra le altre cose volevo comprare il tessuto per le tende della camera di Elisa. Ho scoperto che anche in città le mercerie non sono molto fornite e non tengono poprio tutti i tipi di tessuti. Prima di rinunciare però ho provato in un piccolo negozietto e forse, tra un paio di settimane, avrò il materiale che mi occorre.
Quando finalmente ho raggiunto casa solo la compagnia dei miei bambini mi ha realmente riportata a terra. Quasi mi girava la testa dopo tutto quel peregrinare per negozi, decisamente non ci sono abituata e, come dire, forse non è pane per i miei denti.
Abbiamo cenato un po' più tardi del solito per via del judo con pasta allo zafferano e frittata.
Ecco, tutto qua.
Ora sento gli occhi appesantirsi, forse è meglio chiudere.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
lunedì 4 ottobre 2010
Ieri il vascello è uscito nuovamente molto tardi nella mattina. Per le 10 avremmo dovuto essere a Messa ma quando, alzando la testa dal cuscino, ho chiesto a Maurizio di guardare che ore fossero entrambi abbiamo capito che orami era impossibile e chissà, magari questo ritardo è stato provvidenziale.
Di fatto, andando a Messa in Basilica, anziché nella chiesa della nostra parrocchia, ho incontrato mio fratello con la sua fidanzata e così ho potuto scambiare con loro quattro chiacchiere e salutarli. Se tutto va bene il prossimo fine settimana potremmo essere loro ospiti a pranzo.
Nel pomeriggio altre corse. Lele è stato a catechesi e quando Maurizio l'ha riportato a casa siamo stati a un battesimo.
Oggi poi, nonostante la pioggia battente, son riuscita miracolosamente a rispettare l'intera tabella di marcia.
Il momento più piacevole è arrivato dopo l'ora di merenda. Davide e Lele invece di fiondarsi sui cartoni han preferito giocare. Prima Davide ha sistemato qualche ruspa sul tavolo, mentre Elisa finiva il suo yogurt e frutta e io bevevo un té, per me d'obbligo in questa stagione. Poi ci siamo trasferiti sul tappeto.
Lele è rimasto in cucina a cercar di costruire un robot con i Lego, mentre il fratello, nonostante gli spiegassi che era sconsigliabile con la sorellina in giro, ha voluto a tutti i costi giocare con la tombola. La nonna due Natali fa gliene ha fornita una con bussolotto che gira tipo gioco del Lotto. Abbiamo tenuto il tabellone di plastica rigida coi forellini per inserire le piccole biglie, e bussolotto integrato sul divano, mentre la piccola scorrazzava in giro esisbendosi nei suoi sempre più temerari giochi di equilibrio.
Questa sera, mentre terminavo di lavare i piatti, stava dritta appoggiata all'antina liscia di un mobile della cucina. Mi chiedo se in casa ho una bambina o l'uomo ragno.
Alle 18.10 ho caricato la lavatrice per poi in fretta preparare una zuppa di pomodoro e delle cotolette di tacchino fritte, secondo mio marito, in troppo olio. Però erano buone!
Nemmeno avevo pane grattuggiato a sufficienza, così, su suo consiglio, ho dovuto ricorrere a un po' di farina.
Va bé, domani forse sarà diverso. Il papà e la mamma hanno bisogno di un cambio di guardaroba e in mattinata spero di metter mano al cambio di stagione della piccola.
Adesso naviganti... a nanna!
Buona notte
---
la mamma
Di fatto, andando a Messa in Basilica, anziché nella chiesa della nostra parrocchia, ho incontrato mio fratello con la sua fidanzata e così ho potuto scambiare con loro quattro chiacchiere e salutarli. Se tutto va bene il prossimo fine settimana potremmo essere loro ospiti a pranzo.
Nel pomeriggio altre corse. Lele è stato a catechesi e quando Maurizio l'ha riportato a casa siamo stati a un battesimo.
Oggi poi, nonostante la pioggia battente, son riuscita miracolosamente a rispettare l'intera tabella di marcia.
Il momento più piacevole è arrivato dopo l'ora di merenda. Davide e Lele invece di fiondarsi sui cartoni han preferito giocare. Prima Davide ha sistemato qualche ruspa sul tavolo, mentre Elisa finiva il suo yogurt e frutta e io bevevo un té, per me d'obbligo in questa stagione. Poi ci siamo trasferiti sul tappeto.
Lele è rimasto in cucina a cercar di costruire un robot con i Lego, mentre il fratello, nonostante gli spiegassi che era sconsigliabile con la sorellina in giro, ha voluto a tutti i costi giocare con la tombola. La nonna due Natali fa gliene ha fornita una con bussolotto che gira tipo gioco del Lotto. Abbiamo tenuto il tabellone di plastica rigida coi forellini per inserire le piccole biglie, e bussolotto integrato sul divano, mentre la piccola scorrazzava in giro esisbendosi nei suoi sempre più temerari giochi di equilibrio.
Questa sera, mentre terminavo di lavare i piatti, stava dritta appoggiata all'antina liscia di un mobile della cucina. Mi chiedo se in casa ho una bambina o l'uomo ragno.
Alle 18.10 ho caricato la lavatrice per poi in fretta preparare una zuppa di pomodoro e delle cotolette di tacchino fritte, secondo mio marito, in troppo olio. Però erano buone!
Nemmeno avevo pane grattuggiato a sufficienza, così, su suo consiglio, ho dovuto ricorrere a un po' di farina.
Va bé, domani forse sarà diverso. Il papà e la mamma hanno bisogno di un cambio di guardaroba e in mattinata spero di metter mano al cambio di stagione della piccola.
Adesso naviganti... a nanna!
Buona notte
---
la mamma
sabato 2 ottobre 2010
Stamattina il vascello ha lasciato il porto quando già tutte le altre navi stavano per mare.
Mi sono alzata dal letto che già il sole era altro. La sveglia sul comodino di Maurizio segnava infatti le 9. Questa volta, nella battaglia fra il recupero della pila di panni da stirare e quello delle ore di sonno ha vinto il secondo.
Particolari sensi di colpa non né ho avuti, dovevo solo accettare il fatto che poi in giornata non sarei riuscita a fare quanto avrei voluto.
Alle 11, come volevasi dimostrare, le tazze della colazione stavano ancora nel lavandino. Maurizio è uscito solo per il giro di commissioni ed Elisa si è presto stancata di vagare sola per il pavimento.
Lele nel frattempo portava a termine i suoi compiti e controllando il diario si è accorto di non aver segnato storia. Si ricordava che la maestra aveva scritto che cosa avrebbero dovuto studiare sulla lavagna, ma quando è rientrato in classe dopo l'intervallo qualcuno l'aveva già ripulita. Nemmeno sapeva se avesse dovuto prepararsi per lunedì o per venerdì, come la scorsa settimana.
Ho provato a farlo ragionare un po' su come avrebbe potuto risolvere la cosa e alla fine abbiamo risolto con un sms a un'altra mamma. Davide, dopo i cartoni, ha giocato parecchio con ruspe, escavatori e mattoncini delle costruzioni da trasportare.
Quando Maurizio è rientrato ero appena riuscita a mettermi al lavandino, ma un vasetto di miele si è messo di traverso ai nostri piani. A quanto pare il tappo non era ben sigillato e parte del contenuto del vasetto ha un po' imbrattato i prodotti contenuti nello stesso sacchetto e... i pantaloni di Maurizio. Abbiamo un po' ripulito tutto e considerato che mancava ormai poco all'ora di pranzo e i bambini (soprattutto la piccola) non erano molto tranquilli, abbiamo rinunciato a portare la nostra centrifuga, ferma da un anno, nel centro in cui forse avrebbero potuto riparararlo.
Il pomeriggio però Elisa è riuscita a dormire parecchio. Lele ha avuto tempo per il suo video gioco e Davide ha ripiegato sulle macchinine. Maurizio ha aiutato i nostri vicini che stanno predisponendo il collegamento wireless, ed io ho avuto tempo per stirare.
I maschietti sono poi stati a far merenda dalla nonna, ed Elisa dopo la merenda, è tornata col papà dai vicini. Nel frattempo ho pulito il bagno al piano terra e poi sono salita a lavarmi i capelli.
Mi rendo conto ora che mi sono concessa forse poco la compagnia dei miei. Ho fatto il bagno con la piccola e poi... poco altro.
Nonostante questo, e la stanchezza, stasera sentivo qualcosa di buono nel cuore, di indefinibile ed estremamente bello.
E' ora di tornare in porto naviganti, il porto che sta nel cuore delle persone che ci amano e che amiamo.
Buona notte.
---
la mamma
Mi sono alzata dal letto che già il sole era altro. La sveglia sul comodino di Maurizio segnava infatti le 9. Questa volta, nella battaglia fra il recupero della pila di panni da stirare e quello delle ore di sonno ha vinto il secondo.
Particolari sensi di colpa non né ho avuti, dovevo solo accettare il fatto che poi in giornata non sarei riuscita a fare quanto avrei voluto.
Alle 11, come volevasi dimostrare, le tazze della colazione stavano ancora nel lavandino. Maurizio è uscito solo per il giro di commissioni ed Elisa si è presto stancata di vagare sola per il pavimento.
Lele nel frattempo portava a termine i suoi compiti e controllando il diario si è accorto di non aver segnato storia. Si ricordava che la maestra aveva scritto che cosa avrebbero dovuto studiare sulla lavagna, ma quando è rientrato in classe dopo l'intervallo qualcuno l'aveva già ripulita. Nemmeno sapeva se avesse dovuto prepararsi per lunedì o per venerdì, come la scorsa settimana.
Ho provato a farlo ragionare un po' su come avrebbe potuto risolvere la cosa e alla fine abbiamo risolto con un sms a un'altra mamma. Davide, dopo i cartoni, ha giocato parecchio con ruspe, escavatori e mattoncini delle costruzioni da trasportare.
Quando Maurizio è rientrato ero appena riuscita a mettermi al lavandino, ma un vasetto di miele si è messo di traverso ai nostri piani. A quanto pare il tappo non era ben sigillato e parte del contenuto del vasetto ha un po' imbrattato i prodotti contenuti nello stesso sacchetto e... i pantaloni di Maurizio. Abbiamo un po' ripulito tutto e considerato che mancava ormai poco all'ora di pranzo e i bambini (soprattutto la piccola) non erano molto tranquilli, abbiamo rinunciato a portare la nostra centrifuga, ferma da un anno, nel centro in cui forse avrebbero potuto riparararlo.
Il pomeriggio però Elisa è riuscita a dormire parecchio. Lele ha avuto tempo per il suo video gioco e Davide ha ripiegato sulle macchinine. Maurizio ha aiutato i nostri vicini che stanno predisponendo il collegamento wireless, ed io ho avuto tempo per stirare.
I maschietti sono poi stati a far merenda dalla nonna, ed Elisa dopo la merenda, è tornata col papà dai vicini. Nel frattempo ho pulito il bagno al piano terra e poi sono salita a lavarmi i capelli.
Mi rendo conto ora che mi sono concessa forse poco la compagnia dei miei. Ho fatto il bagno con la piccola e poi... poco altro.
Nonostante questo, e la stanchezza, stasera sentivo qualcosa di buono nel cuore, di indefinibile ed estremamente bello.
E' ora di tornare in porto naviganti, il porto che sta nel cuore delle persone che ci amano e che amiamo.
Buona notte.
---
la mamma
venerdì 1 ottobre 2010
Due giorni di aggiornamento mancato e vediamo se, tenendo a bada il sonno, riesco a recuperare qualche ricordo o qualche pensiero.
Una riunione alla scuola materna, o meglio, alla scuola dell'infanzia secondo la moderna dicitura, mi ha impedito di pubblicare il posto quotidiano e, ripensandoci, ne avrei avute di cose da raccontare.
Lele doveva studiare un po' più del solito e quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio dalla nonna è diventato un intero pomeriggio di turbolenze che è sfociato nel mancato allenamento di judo. Non solo, ma lo studio si è poi protratto fino alle 22.
Io sono tornata a casa per circa un'ora lasciando tutti e tre i nipotini insieme alla nonna, e al ritorno stava mezzo sdraiato sulla poltrona, col libro a un palmo di naso e una faccia che non diceva nulla di buono.
I falegnami, nel frattempo, finivano di scaricare una camera da letto e di portarla al piano superiore dove l'hanno poi rimontata nella stanza assegnata. Elisa già era sveglia. Aveva dormito la sua solita mezz'ora.
Non c'era la calma di cui avrebbe avuto bisogno in una situazione simile. A catena si sono scatenate reazioni che non siamo più riusciti a riprendere e a incanalare per il giusto verso.
Lele era molto arrabbiato per quanto ancora aveva da studiare e per le cose che capiva che non sarebbe riuscito a fare. Sulla strada del ritorno camminava quattro o cinque passi dietro a noi bofonchiando qualcosa tra sé e sé che non sono riuscita a cogliere. Distoglievo Davide parlando insieme a lui "del suo futuro" per tenerlo alla larga dal grande che lo allontanava.
Arrivati a casa ho concesso loro mezz'ora di cartoni. Non sarebbe riuscito a cavare un ragno dal buco in quelle condizioni quindi... tanto valeva... Prima di cena ha ripreso a studiare e dopo cena, con Maurizio che gli spiegava in modo allettante ciò che ancora faticava a capire, ha portato a termine italiano, storia e ha finito il disegno per la festa dei nonni.
Ieri sera uscire per andare alla riunione è stato un modo per distrarmi e quando sono uscita, spostando il pensiero da Lele a Davide, mi sono rilassata.
Nonostante abbia iniziato la quarta purtroppo non ha ancora chiaro come organizzare lo studio, ma la cosa peggiore è che difficilmente ascolta suggerimenti, rendendo, per fare l'originale, contornte anche le cose più semplici.
Però (perché c'è un però) negli ultimi giorni, ho anche avuto modo di apprezzare il mio zuccone, testardo che così tanto, dalla sua nascita in qua, mi fa penare. Mi sono accorto che sta facendo qualche sforzo per cambiare il suo rapporto con Davide.
Quando al mattino esce chiedendomi di salutare Elisa, poi aggiunge: "E anche Davide". Ogni tanto gli si avvicina, lo bacia o ha qualche gesto di tenerezza nei suoi confronti.
Già mi sto chiedendo se per caso nell'universo non si stia scatenando qualche tempesta di meteoriti della quale non sono a consocenza.
Non so come, ma ho l'impressione che mi stia seguendo sulla strada che ho deciso di intraprendere, quella di amare per scelta e proprio questa sera, lavando i piatti, gli ho comunicato il mio apprezzamento.
In quel film, "Fire proof", uno degli aspetti della relazione alla quale si faceva riferimento, sulla quale veniva posta l'attenzione, era proprio l'osservazione dell'altro. Bisogna guardare l'altro, osservarlo perché c'è tutto un mondo fuori dalle parole che ti mette in contatto, ti fa conoscere, coloro che hai accanto. Guardare l'altro, non perderlo di vista, tenerlo costantemente sotto gli occhi, è l'unico modo per accorgersi delle cose. Dei cambiamenti, dei bisogni, delle sofferenze, dei desideri, ecc., ecc. Vale tra genitori e figli, ma vale anche tra marito e moglie.
Oggi intanto è stata una giornata diversa. Poteva essere piovosa e poi invece è stata solo grigia. Alle 11, dopo essermi arresa al fatto che non sarei riuscita a proseguire nel cambio di stagione perché Elisa era stanca, stavo con lei sul tappeto. A un certo punto, dopo essersi interessata a qualche gioco e aver vagato un po', stava in piedi di fronte a me reggendosi alle mie dita della mano. Il mio indice destro nel suo pugnetto sinistro e il suo pugnetto destro nel mio indice sinistro. Così ho provato a dirle: "Elisa, batti, batti le manine", e lei, in perfetto equilibrio, si è staccata e per tre volte ha battuto le mani.
Cresce, come cresce!
Va bé, adesso vado a nanna, e voi, naviganti, auguro la mia buona notte e buon fine settimana.
---
la mamma
Una riunione alla scuola materna, o meglio, alla scuola dell'infanzia secondo la moderna dicitura, mi ha impedito di pubblicare il posto quotidiano e, ripensandoci, ne avrei avute di cose da raccontare.
Lele doveva studiare un po' più del solito e quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio dalla nonna è diventato un intero pomeriggio di turbolenze che è sfociato nel mancato allenamento di judo. Non solo, ma lo studio si è poi protratto fino alle 22.
Io sono tornata a casa per circa un'ora lasciando tutti e tre i nipotini insieme alla nonna, e al ritorno stava mezzo sdraiato sulla poltrona, col libro a un palmo di naso e una faccia che non diceva nulla di buono.
I falegnami, nel frattempo, finivano di scaricare una camera da letto e di portarla al piano superiore dove l'hanno poi rimontata nella stanza assegnata. Elisa già era sveglia. Aveva dormito la sua solita mezz'ora.
Non c'era la calma di cui avrebbe avuto bisogno in una situazione simile. A catena si sono scatenate reazioni che non siamo più riusciti a riprendere e a incanalare per il giusto verso.
Lele era molto arrabbiato per quanto ancora aveva da studiare e per le cose che capiva che non sarebbe riuscito a fare. Sulla strada del ritorno camminava quattro o cinque passi dietro a noi bofonchiando qualcosa tra sé e sé che non sono riuscita a cogliere. Distoglievo Davide parlando insieme a lui "del suo futuro" per tenerlo alla larga dal grande che lo allontanava.
Arrivati a casa ho concesso loro mezz'ora di cartoni. Non sarebbe riuscito a cavare un ragno dal buco in quelle condizioni quindi... tanto valeva... Prima di cena ha ripreso a studiare e dopo cena, con Maurizio che gli spiegava in modo allettante ciò che ancora faticava a capire, ha portato a termine italiano, storia e ha finito il disegno per la festa dei nonni.
Ieri sera uscire per andare alla riunione è stato un modo per distrarmi e quando sono uscita, spostando il pensiero da Lele a Davide, mi sono rilassata.
Nonostante abbia iniziato la quarta purtroppo non ha ancora chiaro come organizzare lo studio, ma la cosa peggiore è che difficilmente ascolta suggerimenti, rendendo, per fare l'originale, contornte anche le cose più semplici.
Però (perché c'è un però) negli ultimi giorni, ho anche avuto modo di apprezzare il mio zuccone, testardo che così tanto, dalla sua nascita in qua, mi fa penare. Mi sono accorto che sta facendo qualche sforzo per cambiare il suo rapporto con Davide.
Quando al mattino esce chiedendomi di salutare Elisa, poi aggiunge: "E anche Davide". Ogni tanto gli si avvicina, lo bacia o ha qualche gesto di tenerezza nei suoi confronti.
Già mi sto chiedendo se per caso nell'universo non si stia scatenando qualche tempesta di meteoriti della quale non sono a consocenza.
Non so come, ma ho l'impressione che mi stia seguendo sulla strada che ho deciso di intraprendere, quella di amare per scelta e proprio questa sera, lavando i piatti, gli ho comunicato il mio apprezzamento.
In quel film, "Fire proof", uno degli aspetti della relazione alla quale si faceva riferimento, sulla quale veniva posta l'attenzione, era proprio l'osservazione dell'altro. Bisogna guardare l'altro, osservarlo perché c'è tutto un mondo fuori dalle parole che ti mette in contatto, ti fa conoscere, coloro che hai accanto. Guardare l'altro, non perderlo di vista, tenerlo costantemente sotto gli occhi, è l'unico modo per accorgersi delle cose. Dei cambiamenti, dei bisogni, delle sofferenze, dei desideri, ecc., ecc. Vale tra genitori e figli, ma vale anche tra marito e moglie.
Oggi intanto è stata una giornata diversa. Poteva essere piovosa e poi invece è stata solo grigia. Alle 11, dopo essermi arresa al fatto che non sarei riuscita a proseguire nel cambio di stagione perché Elisa era stanca, stavo con lei sul tappeto. A un certo punto, dopo essersi interessata a qualche gioco e aver vagato un po', stava in piedi di fronte a me reggendosi alle mie dita della mano. Il mio indice destro nel suo pugnetto sinistro e il suo pugnetto destro nel mio indice sinistro. Così ho provato a dirle: "Elisa, batti, batti le manine", e lei, in perfetto equilibrio, si è staccata e per tre volte ha battuto le mani.
Cresce, come cresce!
Va bé, adesso vado a nanna, e voi, naviganti, auguro la mia buona notte e buon fine settimana.
---
la mamma
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