mercoledì 19 gennaio 2011

Senza un attimo di tregua. Così sono state le ultime 48 ore della mia vita. Per il secondo pomeriggio consecutivo non ho trovato tempo di mettermi a disposizione dei bambini dopo la merenda.

Come se non bastasse Elisa dorme veramente poco dopo pranzo. Nel giro di trenta, quaranta minuti è di nuovo sveglia e non c'è verso di farla riaddormentare.

Come lo scorso fine settimana è sembrato volar via velocemente, così questa settimana sembra non avere fine.

Si avvicina il momento di iscrivere Davide alla scuola primaria. Entrambe i due istituti del paese hanno indetto la riunione esplicativa con tanto di distribuzione di moduli per domani nel tardo pomeriggio. Sorvoliamo sui possibili commenti.

Sembrava che Maurizio potesse partecipare ad almeno una delle due, lasciando a me il compito di presenziare all'altra. Motivi di lavoro, invece, non gli permetteranno di esserci ed io andrò alla riunione della scuola in cui è più probabile lo iscriveremo.

Lui comincia a far domande sempre più precise, ma parlarne o rispondergli davanti al maggiore è pressoché impossibile. Purtroppo è molto maldestro in questo genere di cose, e rischia, coi suoi commenti, di alimentare il fuoco delle paure laddove noi vorremmo spegnerlo.

Proprio dura a volte gestire il momento della cena senza diventare dispotici e alzare la voce.

Di tanto in tanto diventa pure vendicativo, mostrando un desiderio di rivalsa che diventa veleno per sé stesso ancor prima che per suo fratello, verso il quale indirizza le minacce.

Suonava la chitarra, stasera, invece di aiutarlo a sparecchiare e lui non ha trovato niente di meglio da dirgli che se avrebbe fatto così anche a scuola, se non avesse ascoltato, avrebbe preso una nota.

Proprio quello che ci voleva per rasserenarlo.

Mi capite, naviganti, quando dico che non è facile gestire e amare tutti i miei figli?

Stasera so di non essere riuscita a farlo nel modo migliore, e la mia stanchezza c'ha messo lo zampino.

Alle cinque ho steso la biancheria come un automa, l'aver intorno Elisa però, mentre i fratelli guardavano i cartoni, mi strappava sinceri sorrisi. Andava e veniva chiedendomi ripetutamente di inforcarle degli occhialini di plastica che stanno nella valigetta del dottore.

Stamattina, non so come, mentre mi regalava uno dei suoi stupendi sorrisi le ho detto: "Apri il cuore alla gente, tu!" e mi sono stupita di come istintivamente mi sia uscita quest'esclamazione.

E' un bel pensiero quest'ultimo per far vibrare la speranza sempre e comunque, anche nei momenti in cui sentiamo di scivolare verso il basso e perdere terreno, ed è un bel pensiero per augurare a tutti la buona notte.

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la mamma

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