Ho ancora gli occhi e il cuore colmi degli avvenimenti che hanno reso intensa, faticosa, combattiva, riflessiva, giocosa, laboriosa, tenera e... tante altre cose, questa giornata.
Abbiamo pranzato e trascorso buona parte del pomeriggio dalla nonna in buona armonia. Il mio stato d'animo era buono già questa mattina e presagivo che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
La prima cosa che Davide ha chiesto aprendo gli occhi, con uno scatto per mettersi seduto sul letto davvero insolito per lui, è stata se oggi avremmo comprato Toby.
Superato con abilità lo scoglio l'ho portato all'asilo. Elisa già aveva fatto colazione. Si era svegliata insieme a noi. Avevo il compito, nel paio d'ore d'assenza, di recuperare su Internet il disegno di un cuoco da riportare poi sul suo grembiulino.
Una volta trovato e stampato ho poi messo il tutto nel carrello sotto il passeggino. Il pomeriggio, mentre Lele studiava, avremmo avuto qualcosa con cui occupare il tempo.
Qualche momento prima, mentre Elisa si addormentava tra le mie braccia e scambiavo quattro chiacchiere in cucina con la nonna, Lele e Davide han giocato con le macchinine. Di tanto in tanto alzavano il tono della voce, e intanto le lancette della sveglia a muro si avvicinavano alle 14.
Era strano, perché dentro sentivo che lo Spirito mi rendeva capace di affrontare con amorevolezza e senso dell'equilibrio anche questioni spinose come le liti tra i miei figli.
Dopo la merenda con Lele siamo stati dal giocattolaio per prendere un regalino per il cuginetto che domenica darà la festa per il compleanno e... abbiamo comprato questo Gormito che Davide desiderava tanto, naturalmente senza che lui lo sapesse.
Costava 17.50 euro ed era l'ultimo rimasto in negozio e dire: "Si, te lo compro" e basta non è nel nostro stile. Abbiamo deciso di renderlo almeno un pochino consapevole di ciò che significava una simile spesa, quantificandola in pane e pacchi di pasta e chiarendo che questa concessione gli doveva bastare almeno fino all'estate.
Infine, mentre stava sdraiato sul pavimento del bagno ed Elisa trotterellava in giro, e Maurizio era in palestra con Lele, ho tentato anche di dirlgi che le cose veramente preziose, quelle che più di altre ci danno gioia, come l'affetto, l'amicizia, il divertimento, non si comprano.
Gratuitamente ci vengono date e gratuitamente le ridoniamo.
Non so quanto possa aver capito un bambino di cinque anni, fatto sta che noi ci abbiamo provato, condividendo con lui la spesa (gli abbiamo chiesto di contribuire almeno in parte con le sue mance) e lui, domani, avrà il suo gormito.
Altre sfide educative però sono emerse dalla profondità dell'acqua prima che la giornata si concludesse.
Riteniamo giusto riconoscere la fatica di Lele, che ha lasciato che un desiderio del fratello venisse soddisfatto senza chiedere una compensazione, e anche con lui ameremmo parlare della questione mettendo al centro, questa volta, i suoi sentimenti.
Infine, Elisa a cena si ostinava a prendere la pasta dal piatto con le mani per poi portarla alla bocca, rifiutando il cucchiaino. Le abbiamo allontanato il piatto. In qualche modo doveva "capire" che il comportamento tenuto era sbagliato. Dopo una crisi di pianto, quando si è decisa a prendere la pasta dal cucchiaino che le porgevo, l'abbiamo applaudita. E' stato un modo semplice per aiutarla a distinugere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e a regolarsi di conseguenza. Funziona anche con l'abituarla a far pipì sul water. La gratificazione (che non vuol dire far regali, ma riconoscere un passaggio buono nella crescita) è sempre buona cosa.
E' tardi, meglio concedersi un buon sonno. Film veramente bello, speriamo il papà decida di recensirlo...
Buona notte naviganti.
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la mamma
venerdì 14 gennaio 2011
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