domenica 5 dicembre 2010

Oggi ho giocato con mio figlio. Non ho stirato, non ho lavato il bagno, non ho fatto i letti, non fatto nulla di tutto questo anche se tutto questo avrei avuto da fare.

Qual è il senso dell'essere famiglia se poi della famiglia non si vive mai il cuore che sta nella bellezza delle relazioni? Un normale gioco da tavolo, con tanto di regole e tabellone, è diventato teatro della nostra fantasia con tanto di castello, cavalieri, re, regina, principessa e drago.

Così per quell'ora in cui Emanuele era fuori per la catechesi domenicale ed Elisa faceva il suo pisolino quotidiano Davide ed io siamo rimasti insieme. Una volta tanto non è stato lui a venir dietro a me, aiutandomi con le pulizie e sollevandomi dalle ruotinarie fatiche, ma io sono scesa dall'inarrestabile giostra dei mestieri per accontentarlo in ciò che desiderava.

Alle cinque, nonostante nessuno di noi si sarebbe mosso (già fuori era buio e per giunta scendeva una neve sottile), siamo tornati tutti insieme all'oratorio per un incontro con le famiglie dei bambini battezzati.

Ieri invece siamo riusciti a rimanere in casa tutto il giorno, nemmeno abbiamo portato i bambini dalla nonna per la merenda. Pausa. Maurizio non era proprio al meglio e nella notte qualcosa dev'essere successo perché, nonostante nemmeno io sia ancora riuscita a smaltire il raffreddore che da una settimana mi tormenta, oggi mi sentivo nelle sue stesse condizioni ventiquattr'ore prima.

Stasera avevo qualche brivido e andando a letto continuerò a sperare che domani sia un giorno migliore.

La mia mente è un po' in subbuglio perché ho rimesso in gioco tante cose, per rivederle, verificarle e pensare a nuovi inizi. Come sempre il confronto con gli altri, indispensabile quando si vuole crescere, non ci lascia indenni e le occasioni non sono per nulla mancate.

Non ho ancora messo ordine dentro di me, ragion per cui fatico a parlare pubblicamente di ciò che rende la superficie del mare un po' increspata.

Sento che una nuova dolcezza mi abita e che la tenerezza è proprio uno di quei punti dai quali ripartire.

Si, vi lascio con questo pensiero, che è gioia e fatica, attesa e prospettiva e condivisione, che è amore prima di tutto e al di sopra di tutto: ricominciamo, naviganti, ricominciamo.

Buona notte e buona settimana e fra un po', naviganti, è Natale!

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la mamma

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