venerdì 19 novembre 2010

E' ritornata. L'insensata pioggia, il cielo grigio, quella sensazione di umidiccio attaccata ovunque... il sole di ieri sembra un pallido, lontano ricordo.

Per arrivare dalla nonna per il nostro giovedì fuori casa ho dovuto prendere la macchina. Sono arrivata sul piazzale della scuola materna dopo aver legato Elisa sul suo seggiolino e caricato passeggino, borsa col cambio e tutto quanto poteva servire.

Quando si tratta di spostarsi dentro i confini della città trovo che prendre la macchina complichi solo le cose, e poi a me piace passeggiare... considero comunque una fortuna, nonostante io non guidi molto, essere in grado di farne uso all'occorrenza.

Prima di uscire son riuscita a impastare la pasta per la pizza del giovedì sera (senza birra perché Maurizio già aveva aperto una bottiglia di vino), a togliere le lenzuola dai letti per il cambio programmato e stampare gli ultimi qundici giorni di post per la nonna che non possiede internet. Avrei dovuto/voluto stendere la biancheria, ma il tempo, come sempre tiranno, mi ha costretta a rimandare l'attività alla mezz'ora prima della cena.

Quando anche Emanuele è stato a casa abbiamo pranzato. Nel frattempo Davide aveva montato il suo cantiere e protestava che tenessimo lontana Elisa e non la lasciassimo libera di girovagare sul pavimento. Dall'angolo dove si era sistemato si è alzato e ha chiuso la porta della cucina in modo che sua sorella vi restasse dentro, (con la nonna che cucinava e io che andavo avanti e indietro per apparecchiare) e lui, fuori, potesse continuare il gioco indisturbato.

Qualcosa però nella sua coscienza dev'essersi smosso, perché, di tanto, in tanto tornava da Elisa per portarle una cariolina o un omino. Piccola concessione che, nella sua testa, doveva compensare la limitazione imposta.

Nel pomeriggio il grande s'è messo a fare i compiti. Per l'ennesima volta ha dimenticato un libro che gli sarebbe servito a scuola e inoltre, quando è stato il momento di studiare storia, era stanco e scarsamente concentrato.

Davide è sempre più interessato a conoscere le lettere. Abbiamo letto insieme un libro di Richard Scherry e poi ha copiato qualche lettera in stampatello su un piccolo blocco. Proprio bravo!

Elisa intanto si è fatta un pisolino sufficientemente lungo nel lettone della nonna, coperta da una leggera trapunta e circondata da un paio di cuscini perché non cadesse.

Stasera dopo le preghiere si sono addormentati tutti e tre molto velocemente e anzi, a dire il vero li abbiamo messi a letto con una mezz'ora di ritardo sull'orario solito per via dell'allenamento di judo, al ritorno dal quale, esprimendo il desiderio di parlarne con noi, Lele ci ha annunciato di voler fondare un club a scuola.

Sembra sia ormai la normalità fra loro. Maurizio ed io ci siamo trovati subito d'accordo nel fargli notare che andava bene purché non diventasse un mezzo di esclusione per alcuni. Lui ha concordato, ma già pensa a quali benefici potrebbe trarre dall'essere il capo del club.

Strano... mi sembrava di non aver niente di particolare da scrivere oggi.

Uno sguardo all'ora sul videoregistratore. E' già venerdì.

Buona notte naviganti.

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la mamma

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