domenica 14 novembre 2010

Anche se di rado, purtroppo, ogni tanto succede che ci ritroviamo tutti e cinque sul tappeto, come questa sera.

Essendo stati nel pomeriggio ad una festa di compleanno abbiamo cenato con latte e biscotti e questo ci ha catapultati in un'oasi di libertà e pace ben prima dell'orario consueto. Guardavo il quadrante della sveglia a parete della cucina, giusto per avere un riferimento temporale, e continuavo a leggere nove laddove avrei dovuto leggere otto.

Nemmeno avevo la biancheria da stendere. Nel mentre Maurizio, alle 14.30, partecipava in oratorio alla riunione dei genitori i cui figli riceveranno la Prima Comunione, io ho svuotato il cestello della lavatrice e, grazie al pisolino di Elisa e allo straordinario aiuto di Davide, ho pulito il bagno. Anticipo per anticipo, assolutamente eccezionale di questi tempi, un quarto d'ora prima del previsto lui ed io ci siamo seduti vicini sul divano a sfogliare le pagine di un libro.

Ricordo che un anno fa era il mio forte rimpianto, quello di essere finalmente in cinque (Elisa aveva solo quindici giorni) e non riuscire a godermi la mia nuova famiglia. Avevo il pancione e immaginavo il Natale successivo, desideravo che arrivasse quel momento che si è poi tradotto in un assurdo (ma ahimé normale in questa situazione) tour de force.

Non c'era tempo per niente. Non c'era tempo per incantarsi insieme davanti all'albero, godersi il calore e la vicinanza reciproca, i giorni a casa... Allattavo Elisa ogni due ore nell'estremo tentativo di non passare così presto all'artificiale e la casa era un disastro. No, non c'era tempo per niente.

Stasera però è stato diverso, e il mio sogno sbiadito ha come ripreso colore. Davide è venuto a posizionarsi sulle mie gambe, mentre la piccola, forse ingelosendosi, cercava proprio le mie mani per mettersi in piedi. Poi Davide s'è spostato sul papà e dopo ancora se n'è andato sul divano insieme alla sua gru. Così Lele, che stava un po' soffrendo di mal di testa a causa di quello che credo sia un intasamento da raffreddore, ha quasi preso il posto del fratello. Si è accovacciato vicino a me ed ha appoggiato la testa sulla mia spalla.

Come una bolla d'armonia fra le spigolosità d'ogni giorno.

L'unica nota stonata è stata forse la pioggia, che da un mese e mezzo circa arriva a far visita proprio nel fine settimana.

La festa è stata una bella e piacevole occasione d'incontro con tanti amici. Non dovrebbe servire proprio a questo la domenica? a curare le relazioni, dedicando del tempo a Dio e agli altri, a partire da quelli di casa?

Quand'è così sento di aver vissuto la domenica.

Buona notte naviganti e buona settimana.

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la mamma

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