lunedì 9 maggio 2011

E' allucinante! Elisa sta facendo un po' più fatica del solito ad addormentarsi e quando scendo sono talmente addormentata che diventa difficile prendere la decisione di mettersi a scrivere.

Le stiamo insegnando ad addormentarsi nel lettino e i primi giorni è andata veramente bene. Il suo non è più proprio un peso piuma e poi è giusto che anche lei impari che se alla stessa ora viene portata in camera, al buio, messa nel lettino e sempre alla stessa ora, dopo aver recitato le preghiere insieme in camera dei fratelli vuol dire che è l'ora della nanna.

Non so come, però, da un paio di giorni o tre, non appena Maurizio tenta di coricarla, mentre io mi concendo qualche altro momento di lettura con Davide e Lele, scoppia in un pianto dirotto.

Tutto ciò è un vero peccato. Riuscire ad aggiornare il giornale di frequente mi permette di non perdere tanti particolari del nostro viaggio che la sola memoria, nonostante sia ancora buona, fatica a trattenere.

La scorsa settimana, per esempio, è iniziata così, così. Martedì Lele ha lamentato un po' di mal di testa e nausea e io ho creduto che fosse una scusa per evitare l'allenamento di judo. Questa mancanza di fiducia da parte mia ha pesato sul nostro rapporto e ben presto mi son pentita.

Grazie a Dio non sono mancate occasioni per un recupero. Devo proprio ammettere che in quest'occasione è stato il papà a giocare la carte vincente, quella della fiducia ed io ho incassato. Ogni tanto è anche bello concedersi di sentirsi deboli. Tiene lontani dal pericolo di credersi onnipotenti. L'esperienza del perdono è una delle più alte esperienze d'amore.

Poi c'è stata una telefonata con un'amica che ha, per usare un eufemismo, "qualche difficoltà". Persone come lei, pian piano, escono dal giro delle amicizie e si ritirano chiuse nel loro disagio. Noi però abbiamo bisogno che persone così ci ricordino la realtà della nostra comunità, che non è fatta esclusivamente di persone sane e in forma. Sono convinta che proprio dall'attenzione che riusciamo ad avere per chi più ha bisogno risalti l'amore vero, quello che convince chi guarda, quello per il quale Gesù stesso dice: "Vi riconosceranno per come vi amate".

Oggi poi, tanto per riprendere l'ordinarietà, ho portato Lele dall'oculista. E' risultato miope e dovremo provvedere un paio di occhiali anche per lui.

Lele è come una pietra grezza che finalemente lascia intravedere un po' della sua straordinaria purezza e luminosità.

La sera, non appena riesco a toccare il divano, tutti i miei bambini fanno a gara per sedersi vicino a me, Elisa compresa, che non sopporta di vedersi spodestata dai fratelli. E' in quei momenti, in cui mi sento circondata dall'affetto dei miei, che penso di avere veramente tutto. E adesso, naviganti...

buona notte

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la mamma

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