venerdì 25 marzo 2011

Scrivo lottando contro sonno e stanchezza.

Faticosi giorni, ma giorni tutto sommato belli, di una luminosità limpida che ricaccia il buio e volge, con spontanea naturalezza il pensiero a Dio.

E' una luce con la quale Dio raggiunge tutto e tutti, che scopre e rende visibili le ragnatele negli angoli del soffitto e lo sporco dove non immaginavi. Una luce che mette a nudo l'anima con le sue incoerenze e i danni provocati dalle contaminazioni del male.

E vedere serve a porre rimedio a tornare ad un'originaria purezza. E' davanti a un cuore che ama che risaltano le durezze del proprio cuore, e proprio l'amore le scioglie.

La scorsa sera quasi sembrava che il vascello stesse attraversando "Lo Stretto dell'Armonia". Si rideva tra noi compilando una scheda familiare per la catechesi, e si rideva portando a letto i bambini con quella presa in giro bonaria tipica dei rapporti familiari e oggi...

Oggi già era tempo di riportare all'ordine le ondate di emozioni che rischiavano di rovesciarci.

Il gioco oggetto del desiderio di Lele proprio non si trova. Abbiamo saputo che semplicemente è esaurito e le fabbriche lo stanno di questi tempi nuovamente producendo. Tempo due o tre settimane e sarà di nuovo in commercio.

Il nostro primogenito però non è persuaso che le cose stiano veramente così e nessuno sembra riuscire a convincerlo del contrario. Chiede in continuazione di passare da questa o quell'edicola (non più giornalai, ma giocattolai di ultima generazione), abbiamo telefonato a uno zio che lavora vicino ad un grande magazzino che vende giocattoli, se ne è interessata mia cognata...

Stesera però la delusione bruciava e lui non trovava di meglio per sfogare la frustrazione se non sputare veleno su tutto e tutti.

Istintivamente in cuor mio ero decisa a propendere per una brusca frenata. Non è proprio possibile che un gioco diventi più importante e decisivo di tante buone relazioni affettive!

Come spesso succede, o meglio, mi succede in queste occasioni, mi sono invischiata in una polemica senza fine e solo stasera, quando stavo in una sala mezzo affollata di gente ad ascoltare l'esperieza di un martirio, mi sono ricordata che, soprattutto, Emanuele, era mio figlio e volentieri sarei tornata a casa ad abbracciarlo.

Mi stupivo di come, nonostante avessi alzato la voce per redarguirlo, perché solo davanti a un muro contro cui sbattere, purtroppo, Emanuele si ferma, e non esistono mezze misure, non avevo mai veramente provato rabbia nel cuore.

Per tutto il tempo della discussione ho continuato a rimanere lucida, a tenere il timone dei miei pensieri.

Questo è il punto: non voglio bambini capricciosi e viziati!

E' una convinzione, questa, simile a una lama che fende e ripulisce l'aria, che va dritta al dunque e raggiunge anche Davide. Stasera a tavola non voleva la frittata al forno con verdure, preparata con cura mentre lui ancora stava all'asilo con l'intento di avere, poi, tempo da dedicargli, e poi le patatine...

Assolutamente non potevano stare nel piatto dove aveva mangiato.

Rimane difficile la gestione, a volte nonostante si sia in due, perché mentre uno si incaponisce alla mia sinistra, l'altra vuole mettere le dita nel piatto a destra.

Lo Spirito sempre più mi porta ad intuire vie di tenerezza, e se li sgrido, lo faccio accarezzandoli, ma... non è facile!

Domani è sabato ma non sarà un fine settimana su acque lisce come l'olio. Ci attendono una gara di judo e ben due battesimi, più la catechesi e un incontro tra mamme circa il rinfresco condiviso per la Prima comunione. Già so che da qui al primo maggio non vedremo terra!

Sia chiaro... in tutto questo navigare rimangono le cose belle, le viste mozza fiato sul cuore e sulla mente dei miei figli, l'affetto (di Elisa che mi stringe le braccia al collo sorridendo e gemendo come un'attrice consumata per esempio), di un marito col quale condividere tutto fino al fondo dell'anima e altro, altro ancora.

Per adesso però buona notte e buon fine settimana.

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la mamma

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