giovedì 3 marzo 2011

Quanto parlare in questi giorni, quanto condividere... quasi mi sento vuota dal tanto dire le cose che ho dentro per poi confrontarmi con mio marito e con qualche amico, quelli che mi è stata data occasione d'incontrare.

Ieri poi ho proprio sentito il bisogno di sfogarmi di tante mie stanchezze, di tanto mio correre e sentirmi comunque sempre in ritardo sulle cose, ed ero in cerca di un po' di conforto che grazie a Dio ho trovato.

Quando a volte qualcuno provoca in me un sommesso stato di rabbia per risposte o esclamazioni inopportune tocco il limite e rischio di tirar fuori in malo modo questa mia lotta contro il tempo che sembra non essere mai sufficiente.

Ci abbiamo pensato io e Maurizio in queste sere, provocati anche dall'apertura di nuovi fronti per poter andare ancora di più e sempre di più verso l'altro.

Se da una parte vorrei vivere tutto come donazione totale e gratuita di me, dall'altra scopro quanti passi in realtà io debba ancora fare per sentirmi abbandonata al Signore e portata da lui.

Ogni sera, insieme, recitiamo la compieta e tentiamo un esame di coscienza comune che ci porta a illuminare molte realtà della giornata trascorsa, dal rapporto coi figli allo stato della nostra comunione di sposi e quant'è prezioso quel che ne scaturisce.


Sono momenti in cui dirci e ridirci le cose alle quali assolutamente non vogliamo rinunciare, il tempo per la nostra famiglia prima di tutto. Ieri, per esempio, abbiamo avuto l'occasione di assistere ad una lezione aperta a scuola. La classe di Emanuele mostrava quanto avevano imparato nelle otto ore di lezione di musica con un maestro specialista e ci siamo andati insieme.

Proprio i figli a volte sono lo stimolo per tornare ad essere in due sulle cose. Non ci si arriva subito, ci si ripensa dopo e accorgerene è una benedizione perché ridà fiato quando cadiamo nelle sacche di asfissia.

Io non voglio rinunciare a godermi mia figlia prima del suo ingresso all'asilo, non voglio rinunciare a ritagliare carta con Davide per addobbare la casa per il carnevale, né a leggere libri a Emanuele prima che s'addormenti.

Insomma, anch'io voglio scegliermi la parte migliore, pur non trascurando nulla del resto e a volte basta credere nel sole che èla prpria famiglia perchè le nubi dei troppi affanni siano spazzate dal vento forte dello Spirito.

Non posso dare la buona notte, perché non è ora, ma buon proseguimento di naviazione.

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la mamma

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