Davide da sabato ha la scarlattina. Si è manifestata sabato, ma solo ieri sera abbiamo avuto la diagnosi medica. Elisa ci tiene in piedi ben oltre la mezzanotte. Un dente? il passaggio all'ora legale? disturbi di altro genere? chi lo può sapere.
Sabato però Davide non era l'unico ad essere ko. Anch'io, nonostante il bel programmino che m'ero fatta per la nuova due giorni che ci avrebbe traghettato stanchi e stralunati a lunedì, ho avuto febbre.
Ossa rotte e brividi per tutto il giorno, però la sera.... la sera Maurizio ed io siamo rimasti sul divano a goderci la visione di quel film di cui trovate debita segnalazione in cineteca.
Di contro le prime giornate della settimana non sono andate male. Davide ed Elisa mi han tenuto compagnia ed io a loro. Hanno giocato. Davide è diventato abile a rimontare i modelli di macchine e simili recuperando le costruzioni.
Proprio bravo!
Elisa invece ha imparato che il gatto fa "Nao!", il cane fa "Ba" e la papera fa "Pa - Pa".
Lele ci sta rintronando col suo giochino.. ma, in complesso, va tutto caoticamente bene.
Buona notte naviganti
---
la mamma
martedì 29 marzo 2011
domenica 27 marzo 2011
Per gli amanti del genere "Romantico-Drammatico" possiamo vivamente consigliare "Le pagine della nostra vita" un film americano del 2004.
I due protagonisti non sono sicuramente delle stelle affermate del cinema hollywoodiano, possiamo comunque definirli due giovani attori promettenti: lui, Ryan Gosling, ha fatto la parte del giovane avvocato ne "Il caso Thomas Crawford" a fianco del premio Oscar Anthony Hopkins, lei, Rachel McAdams, era la protagonista femminile nel recente "Sherlock Holmes" con Robert Downey Jr.
Una particolarità, entrambi sono nati a London, Ontario in Canada...?!?
Il racconto si svolge in due momenti: al tempo della Seconda Guerra Mondiale, quando i due giovani si incontrano e ai tempi odierni, quando i due, ancora innamorati, sono anziani.
Non voglio aggiungere nulla di più di quanto si può leggere liberamente nelle recensioni che si trovano su Internet, vorrei solo soffermarmi sulle emozioni che ha dato la visione di questo film a me e a mia moglie.
L'amore è un'avventura che può durare tutta la vita e che (sono parole del protagonista ormai anziano) "può fare miracoli", come non condividere ed avere nel cuore la stessa speranza?
Buona notte e buone visioni cinematografiche!
---
il papà
I due protagonisti non sono sicuramente delle stelle affermate del cinema hollywoodiano, possiamo comunque definirli due giovani attori promettenti: lui, Ryan Gosling, ha fatto la parte del giovane avvocato ne "Il caso Thomas Crawford" a fianco del premio Oscar Anthony Hopkins, lei, Rachel McAdams, era la protagonista femminile nel recente "Sherlock Holmes" con Robert Downey Jr.
Una particolarità, entrambi sono nati a London, Ontario in Canada...?!?
Il racconto si svolge in due momenti: al tempo della Seconda Guerra Mondiale, quando i due giovani si incontrano e ai tempi odierni, quando i due, ancora innamorati, sono anziani.
Non voglio aggiungere nulla di più di quanto si può leggere liberamente nelle recensioni che si trovano su Internet, vorrei solo soffermarmi sulle emozioni che ha dato la visione di questo film a me e a mia moglie.
L'amore è un'avventura che può durare tutta la vita e che (sono parole del protagonista ormai anziano) "può fare miracoli", come non condividere ed avere nel cuore la stessa speranza?
Buona notte e buone visioni cinematografiche!
---
il papà
venerdì 25 marzo 2011
Scrivo lottando contro sonno e stanchezza.
Faticosi giorni, ma giorni tutto sommato belli, di una luminosità limpida che ricaccia il buio e volge, con spontanea naturalezza il pensiero a Dio.
E' una luce con la quale Dio raggiunge tutto e tutti, che scopre e rende visibili le ragnatele negli angoli del soffitto e lo sporco dove non immaginavi. Una luce che mette a nudo l'anima con le sue incoerenze e i danni provocati dalle contaminazioni del male.
E vedere serve a porre rimedio a tornare ad un'originaria purezza. E' davanti a un cuore che ama che risaltano le durezze del proprio cuore, e proprio l'amore le scioglie.
La scorsa sera quasi sembrava che il vascello stesse attraversando "Lo Stretto dell'Armonia". Si rideva tra noi compilando una scheda familiare per la catechesi, e si rideva portando a letto i bambini con quella presa in giro bonaria tipica dei rapporti familiari e oggi...
Oggi già era tempo di riportare all'ordine le ondate di emozioni che rischiavano di rovesciarci.
Il gioco oggetto del desiderio di Lele proprio non si trova. Abbiamo saputo che semplicemente è esaurito e le fabbriche lo stanno di questi tempi nuovamente producendo. Tempo due o tre settimane e sarà di nuovo in commercio.
Il nostro primogenito però non è persuaso che le cose stiano veramente così e nessuno sembra riuscire a convincerlo del contrario. Chiede in continuazione di passare da questa o quell'edicola (non più giornalai, ma giocattolai di ultima generazione), abbiamo telefonato a uno zio che lavora vicino ad un grande magazzino che vende giocattoli, se ne è interessata mia cognata...
Stesera però la delusione bruciava e lui non trovava di meglio per sfogare la frustrazione se non sputare veleno su tutto e tutti.
Istintivamente in cuor mio ero decisa a propendere per una brusca frenata. Non è proprio possibile che un gioco diventi più importante e decisivo di tante buone relazioni affettive!
Come spesso succede, o meglio, mi succede in queste occasioni, mi sono invischiata in una polemica senza fine e solo stasera, quando stavo in una sala mezzo affollata di gente ad ascoltare l'esperieza di un martirio, mi sono ricordata che, soprattutto, Emanuele, era mio figlio e volentieri sarei tornata a casa ad abbracciarlo.
Mi stupivo di come, nonostante avessi alzato la voce per redarguirlo, perché solo davanti a un muro contro cui sbattere, purtroppo, Emanuele si ferma, e non esistono mezze misure, non avevo mai veramente provato rabbia nel cuore.
Per tutto il tempo della discussione ho continuato a rimanere lucida, a tenere il timone dei miei pensieri.
Questo è il punto: non voglio bambini capricciosi e viziati!
E' una convinzione, questa, simile a una lama che fende e ripulisce l'aria, che va dritta al dunque e raggiunge anche Davide. Stasera a tavola non voleva la frittata al forno con verdure, preparata con cura mentre lui ancora stava all'asilo con l'intento di avere, poi, tempo da dedicargli, e poi le patatine...
Assolutamente non potevano stare nel piatto dove aveva mangiato.
Rimane difficile la gestione, a volte nonostante si sia in due, perché mentre uno si incaponisce alla mia sinistra, l'altra vuole mettere le dita nel piatto a destra.
Lo Spirito sempre più mi porta ad intuire vie di tenerezza, e se li sgrido, lo faccio accarezzandoli, ma... non è facile!
Domani è sabato ma non sarà un fine settimana su acque lisce come l'olio. Ci attendono una gara di judo e ben due battesimi, più la catechesi e un incontro tra mamme circa il rinfresco condiviso per la Prima comunione. Già so che da qui al primo maggio non vedremo terra!
Sia chiaro... in tutto questo navigare rimangono le cose belle, le viste mozza fiato sul cuore e sulla mente dei miei figli, l'affetto (di Elisa che mi stringe le braccia al collo sorridendo e gemendo come un'attrice consumata per esempio), di un marito col quale condividere tutto fino al fondo dell'anima e altro, altro ancora.
Per adesso però buona notte e buon fine settimana.
---
la mamma
Faticosi giorni, ma giorni tutto sommato belli, di una luminosità limpida che ricaccia il buio e volge, con spontanea naturalezza il pensiero a Dio.
E' una luce con la quale Dio raggiunge tutto e tutti, che scopre e rende visibili le ragnatele negli angoli del soffitto e lo sporco dove non immaginavi. Una luce che mette a nudo l'anima con le sue incoerenze e i danni provocati dalle contaminazioni del male.
E vedere serve a porre rimedio a tornare ad un'originaria purezza. E' davanti a un cuore che ama che risaltano le durezze del proprio cuore, e proprio l'amore le scioglie.
La scorsa sera quasi sembrava che il vascello stesse attraversando "Lo Stretto dell'Armonia". Si rideva tra noi compilando una scheda familiare per la catechesi, e si rideva portando a letto i bambini con quella presa in giro bonaria tipica dei rapporti familiari e oggi...
Oggi già era tempo di riportare all'ordine le ondate di emozioni che rischiavano di rovesciarci.
Il gioco oggetto del desiderio di Lele proprio non si trova. Abbiamo saputo che semplicemente è esaurito e le fabbriche lo stanno di questi tempi nuovamente producendo. Tempo due o tre settimane e sarà di nuovo in commercio.
Il nostro primogenito però non è persuaso che le cose stiano veramente così e nessuno sembra riuscire a convincerlo del contrario. Chiede in continuazione di passare da questa o quell'edicola (non più giornalai, ma giocattolai di ultima generazione), abbiamo telefonato a uno zio che lavora vicino ad un grande magazzino che vende giocattoli, se ne è interessata mia cognata...
Stesera però la delusione bruciava e lui non trovava di meglio per sfogare la frustrazione se non sputare veleno su tutto e tutti.
Istintivamente in cuor mio ero decisa a propendere per una brusca frenata. Non è proprio possibile che un gioco diventi più importante e decisivo di tante buone relazioni affettive!
Come spesso succede, o meglio, mi succede in queste occasioni, mi sono invischiata in una polemica senza fine e solo stasera, quando stavo in una sala mezzo affollata di gente ad ascoltare l'esperieza di un martirio, mi sono ricordata che, soprattutto, Emanuele, era mio figlio e volentieri sarei tornata a casa ad abbracciarlo.
Mi stupivo di come, nonostante avessi alzato la voce per redarguirlo, perché solo davanti a un muro contro cui sbattere, purtroppo, Emanuele si ferma, e non esistono mezze misure, non avevo mai veramente provato rabbia nel cuore.
Per tutto il tempo della discussione ho continuato a rimanere lucida, a tenere il timone dei miei pensieri.
Questo è il punto: non voglio bambini capricciosi e viziati!
E' una convinzione, questa, simile a una lama che fende e ripulisce l'aria, che va dritta al dunque e raggiunge anche Davide. Stasera a tavola non voleva la frittata al forno con verdure, preparata con cura mentre lui ancora stava all'asilo con l'intento di avere, poi, tempo da dedicargli, e poi le patatine...
Assolutamente non potevano stare nel piatto dove aveva mangiato.
Rimane difficile la gestione, a volte nonostante si sia in due, perché mentre uno si incaponisce alla mia sinistra, l'altra vuole mettere le dita nel piatto a destra.
Lo Spirito sempre più mi porta ad intuire vie di tenerezza, e se li sgrido, lo faccio accarezzandoli, ma... non è facile!
Domani è sabato ma non sarà un fine settimana su acque lisce come l'olio. Ci attendono una gara di judo e ben due battesimi, più la catechesi e un incontro tra mamme circa il rinfresco condiviso per la Prima comunione. Già so che da qui al primo maggio non vedremo terra!
Sia chiaro... in tutto questo navigare rimangono le cose belle, le viste mozza fiato sul cuore e sulla mente dei miei figli, l'affetto (di Elisa che mi stringe le braccia al collo sorridendo e gemendo come un'attrice consumata per esempio), di un marito col quale condividere tutto fino al fondo dell'anima e altro, altro ancora.
Per adesso però buona notte e buon fine settimana.
---
la mamma
mercoledì 23 marzo 2011
Riprendiamo le buone abitudini... con un Post da inserire nella categoria "Cineteca".
Il film che vorrei segnalarvi si intitola "La Papessa", è una pellicola del 2009, una produzione europea ben curata nei costumi e nelle ambientazioni (la storia si svolge in Europa nel 800 d.c.).
Da come ho avuto modo di documentarmi successivamente (vedi articolo Famiglia Cristiana), si tratta di una leggenda o meglio di una storia inventata nel 1200 per gettare discredito sulla papato e sulla Chiesa Cattolica.
Comunque al di là del racconto, quello che colpisce sono gli usi e costumi dell'epoca, in cui alle donne non veniva riconosciuto nemmeno il diritto di imparare a leggere e scrivere, dove addirittura si sosteneva che se la donna "imparava a leggere e scrivere, sarebbe diventata meno fertile" (non sono queste le parole precise utilizzate da un vescovo, ma il senso era questo...).
Inoltre viene ben evidenziato come nella Chiesa non si agiva secondo Spirito, bensì per opportunismo politico ad esempio per conquistare potere e ricchezza (all'epoca il Papa aveve ancora il potere temporale) e come i sotterfugi e le cospirazioni fossero all'ordine del giorno.
Altro fenomeno che viene mostrato (in modo direi "storico" e senza che possa essere strumentale) è come il clero non seguisse la regola della castità.
Una nota poco positiva, il film dura più di due ore...! Ma direi che ne vale la pena.
---
il papà
Il film che vorrei segnalarvi si intitola "La Papessa", è una pellicola del 2009, una produzione europea ben curata nei costumi e nelle ambientazioni (la storia si svolge in Europa nel 800 d.c.).
Da come ho avuto modo di documentarmi successivamente (vedi articolo Famiglia Cristiana), si tratta di una leggenda o meglio di una storia inventata nel 1200 per gettare discredito sulla papato e sulla Chiesa Cattolica.
Comunque al di là del racconto, quello che colpisce sono gli usi e costumi dell'epoca, in cui alle donne non veniva riconosciuto nemmeno il diritto di imparare a leggere e scrivere, dove addirittura si sosteneva che se la donna "imparava a leggere e scrivere, sarebbe diventata meno fertile" (non sono queste le parole precise utilizzate da un vescovo, ma il senso era questo...).
Inoltre viene ben evidenziato come nella Chiesa non si agiva secondo Spirito, bensì per opportunismo politico ad esempio per conquistare potere e ricchezza (all'epoca il Papa aveve ancora il potere temporale) e come i sotterfugi e le cospirazioni fossero all'ordine del giorno.
Altro fenomeno che viene mostrato (in modo direi "storico" e senza che possa essere strumentale) è come il clero non seguisse la regola della castità.
Una nota poco positiva, il film dura più di due ore...! Ma direi che ne vale la pena.
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il papà
martedì 22 marzo 2011
Sono veramente molto stanca. Questo viaggio fra le onde richiede un notevole dispendio di energie, e anche ieri, nonostante l'ora non fosse tarda, ho tralasciato di aggiornare il giornale per godermi semplicemente le ultime scene di un film tra le braccia di mio marito.
Sarà forse la primavera, stagione che, come è risaputo, provoca un aumento della sonnolenza e senso di fiacchezza, o sarà che effettivamente la giornata mi vede sempre impegnata su tanti fronti, da quello educativo a quello di intrattenitrice, a quello casalingo... fatto sta che la sera letteralmente crollo.
Inizio le miei mattine, dopo un'irrinunciabile colazione, con la recita delle lodi e la condivisione di qualche stralcio di salmo o lettura con mio marito tramite mail, che a quell'ora, ancora sulla corriera, viaggia per raggiungere il luogo di lavoro.
E poi... e poi, come questa mattina, capita di dover affrontare un grosso, enorme capriccio. Davide è evidentemente affaticato. Prosegue infatti la roulette dei capricci. Se da parte dei suoi fratelli la situazione sembra essere rientrata, da parte sua no.
Già da qualche giorno dice di voler rimanere a casa, di non voler andare alla scuola materna e oggi, per poco, non c'è riuscito. Alle 9.20 sono stata costretta a chiamare le suore per avvisare che sarei arrivata un po' più tardi del solito.
Non c'era verso di convincerlo, né con le buone, né con le cattive, a lasciare il letto, vestirsi, bere il suo latte e uscire. Non so quale Santo o Santa mi abbia aiutata, ma alla fine ce l'ho fatta.
Domani proverò a somministrare anche a lui lo stesso integratore che Emanuele sta assumendo già da ieri e vediamo di combattere così gli effetti indesiderati della primavera.
Desideratissimo invece è il sole che sta finalmente illuminando ogni cosa, di una chiarezza che sembra poter penetrare fin dentro il cuore e portare speranza e conforto e liberare nuove energie quando capita, a bordo, di languire nelle sacche di spossatezza.
Ho pranzato in compagnia di Lele, che ha fatto i compiti e studiato in tempi ragionevoli e con un buon rendimento. Su mia richiesta ha persino accettato di lavare i piatti mentre io attendevo che Elisa si addormentasse.
Di conseguenza ho terminato di pulire il pavimento della sala e stirato tre camice. Non ho fatto invece a tempo, prima di recuperare Davide, a impastare la pasta per la pizza della sera. L'ho fatto dopo merenda.
Il momento più piacevole l'ho fissuto quando con Davide ed Elisa siamo rimasti un'oretta in cortile. Il sole, nonostante stesse calando, ancora lo permetteva. Ho preso la macchina fotografica e, prima che le batterie mi abbandonassero, son riuscita a scattar loro qualche foto.
Elisa in particolare rideva e sorrideva percorrendo il cortile in ogni direzione, intenta ad esplorare palmo a palmo il territorio. Quando Davide si è ripreso da una brutta caduta col triciclo, ormai sottodimensionato rispetto al bambino cresciutello che è ora, abbiamo giocato a strega comanda color e a un, due, tre stella.
Siamo rientrati solo all'arrivo del papà. Abbiamo cenato tardi per via del judo, e le ore son filate via secondo la solita routine.
E' sempre l'ultimo, in fondo a tutto, ma poi arriva quel vitale momento in cui mi siedo e riannodo il filo dei pensieri ritrovando il senso di tutto il vissuto fino a quel momento.
Comincia a esser tardi. Dieci minuti di puro relax e a voi, naviganti, buona notte.
---
la mamma
Sarà forse la primavera, stagione che, come è risaputo, provoca un aumento della sonnolenza e senso di fiacchezza, o sarà che effettivamente la giornata mi vede sempre impegnata su tanti fronti, da quello educativo a quello di intrattenitrice, a quello casalingo... fatto sta che la sera letteralmente crollo.
Inizio le miei mattine, dopo un'irrinunciabile colazione, con la recita delle lodi e la condivisione di qualche stralcio di salmo o lettura con mio marito tramite mail, che a quell'ora, ancora sulla corriera, viaggia per raggiungere il luogo di lavoro.
E poi... e poi, come questa mattina, capita di dover affrontare un grosso, enorme capriccio. Davide è evidentemente affaticato. Prosegue infatti la roulette dei capricci. Se da parte dei suoi fratelli la situazione sembra essere rientrata, da parte sua no.
Già da qualche giorno dice di voler rimanere a casa, di non voler andare alla scuola materna e oggi, per poco, non c'è riuscito. Alle 9.20 sono stata costretta a chiamare le suore per avvisare che sarei arrivata un po' più tardi del solito.
Non c'era verso di convincerlo, né con le buone, né con le cattive, a lasciare il letto, vestirsi, bere il suo latte e uscire. Non so quale Santo o Santa mi abbia aiutata, ma alla fine ce l'ho fatta.
Domani proverò a somministrare anche a lui lo stesso integratore che Emanuele sta assumendo già da ieri e vediamo di combattere così gli effetti indesiderati della primavera.
Desideratissimo invece è il sole che sta finalmente illuminando ogni cosa, di una chiarezza che sembra poter penetrare fin dentro il cuore e portare speranza e conforto e liberare nuove energie quando capita, a bordo, di languire nelle sacche di spossatezza.
Ho pranzato in compagnia di Lele, che ha fatto i compiti e studiato in tempi ragionevoli e con un buon rendimento. Su mia richiesta ha persino accettato di lavare i piatti mentre io attendevo che Elisa si addormentasse.
Di conseguenza ho terminato di pulire il pavimento della sala e stirato tre camice. Non ho fatto invece a tempo, prima di recuperare Davide, a impastare la pasta per la pizza della sera. L'ho fatto dopo merenda.
Il momento più piacevole l'ho fissuto quando con Davide ed Elisa siamo rimasti un'oretta in cortile. Il sole, nonostante stesse calando, ancora lo permetteva. Ho preso la macchina fotografica e, prima che le batterie mi abbandonassero, son riuscita a scattar loro qualche foto.
Elisa in particolare rideva e sorrideva percorrendo il cortile in ogni direzione, intenta ad esplorare palmo a palmo il territorio. Quando Davide si è ripreso da una brutta caduta col triciclo, ormai sottodimensionato rispetto al bambino cresciutello che è ora, abbiamo giocato a strega comanda color e a un, due, tre stella.
Siamo rientrati solo all'arrivo del papà. Abbiamo cenato tardi per via del judo, e le ore son filate via secondo la solita routine.
E' sempre l'ultimo, in fondo a tutto, ma poi arriva quel vitale momento in cui mi siedo e riannodo il filo dei pensieri ritrovando il senso di tutto il vissuto fino a quel momento.
Comincia a esser tardi. Dieci minuti di puro relax e a voi, naviganti, buona notte.
---
la mamma
domenica 20 marzo 2011
Quasi sono stati provvidenziali questi quattro giorni, da giovedì in qua, dopo il mercoledì "da paura". Maurizio è rimasto a casa, per la festa dell'Unità prima, per la donazione Avis poi, e la malattia dei bimbi, che mi ha costretta a meno faccende, mi hanno di fatto consentito di riposare un po'.
Il viaggio però prosegue su mari tutto sommato agitati, e il vento che inquieta le acque sono le liti frequenti dei miei due maschi, gli incaponimenti, i capricci di Davide e le ribellioni di Elisa, che anche se piccola urla e si dimena per ottenere ciò che vuole.
Tutto assieme a volte è un po' troppo ed è arduo mantener salde le mani sul timone, anche per naviganti esperti. Ogni strappo alle vele però va ricucito con pazienza.
Anche questa mattina in casa regnava la confusione e la mia pia intenzione di recitare le Lodi insieme a mio marito stava morendo soffocata. Stavo al tavolo della cucina col pc collegato sul sito della Chiesa Cattolica, un braccio a disposizione di Elisa che ne stava usando per autoconsolarsi. Scorrevo i salmi leggendoli mentre Maurizio intratteneva i bambini che occupavano le altre sedie davanti alla scatola delle costruzioni. Era appena stata sedata una lite, e più pregavo più le acque si calmavano, più Maurizio riusciva a intrattenerli intervenendo nel dialogo con loro.
Anche quella era unità e di lì a pochi minuti la pia intenzione, dalle ceneri in cui stava sepolta, è risorta e siamo riusciti a pregare insieme.
La giornata però era ancora lunga e altri mulinelli avrebbero rischiato di farci colare a picco. A pranzo Elisa si ostinava a giocare col cibo e non c'era verso di convincerla a mangiare. Ha bevuto una spremuta di arance e nulla più. Alle due Maurizio è uscito per portare Lele a catechesi e si sarebbe trattenuto un'ora all'oratorio per la riunione dei genitori dei bambini che riceveranno la prima Comunione. Mi ha lasciata con Davide che chiedeva di rimanere in cortile, Elisa che piangeva, i piatti da lavare e sullo sfondo il bagno da pulire.
Non so come ho convinto Davide a mettersi a guardare un cartone rimandando di un mezz'oretta il cortile per impedire che la sorella lo seguisse in un momento in cui io non potevo controllarli. Ho deciso poi di mettere a nanna la piccola, con poche speranze, ma ha funzionato. Quando sono scesa ho anticipato il consenso per il cortile a Davide e, dopo aver lavato i piatti, sono uscita con lui.
Non ho pulito il bagno se non prima di cena. Abbiamo rastrellato le foglie secche e tolto gli altrettanti secchi fiori da alcune piante dell'aiuola. Il resto del pomeriggio l'abbiamo trascorso all'oratorio con gli amici, come ieri, durante una bella festa di compleanno in cui è sembrato di stare tutti in famiglia.
Domani è lunedì e speriamo, speriamo, speriamo che il vento sia più propizio.
Per il momento buona notte naviganti e buona settimana.
---
la mamma
Il viaggio però prosegue su mari tutto sommato agitati, e il vento che inquieta le acque sono le liti frequenti dei miei due maschi, gli incaponimenti, i capricci di Davide e le ribellioni di Elisa, che anche se piccola urla e si dimena per ottenere ciò che vuole.
Tutto assieme a volte è un po' troppo ed è arduo mantener salde le mani sul timone, anche per naviganti esperti. Ogni strappo alle vele però va ricucito con pazienza.
Anche questa mattina in casa regnava la confusione e la mia pia intenzione di recitare le Lodi insieme a mio marito stava morendo soffocata. Stavo al tavolo della cucina col pc collegato sul sito della Chiesa Cattolica, un braccio a disposizione di Elisa che ne stava usando per autoconsolarsi. Scorrevo i salmi leggendoli mentre Maurizio intratteneva i bambini che occupavano le altre sedie davanti alla scatola delle costruzioni. Era appena stata sedata una lite, e più pregavo più le acque si calmavano, più Maurizio riusciva a intrattenerli intervenendo nel dialogo con loro.
Anche quella era unità e di lì a pochi minuti la pia intenzione, dalle ceneri in cui stava sepolta, è risorta e siamo riusciti a pregare insieme.
La giornata però era ancora lunga e altri mulinelli avrebbero rischiato di farci colare a picco. A pranzo Elisa si ostinava a giocare col cibo e non c'era verso di convincerla a mangiare. Ha bevuto una spremuta di arance e nulla più. Alle due Maurizio è uscito per portare Lele a catechesi e si sarebbe trattenuto un'ora all'oratorio per la riunione dei genitori dei bambini che riceveranno la prima Comunione. Mi ha lasciata con Davide che chiedeva di rimanere in cortile, Elisa che piangeva, i piatti da lavare e sullo sfondo il bagno da pulire.
Non so come ho convinto Davide a mettersi a guardare un cartone rimandando di un mezz'oretta il cortile per impedire che la sorella lo seguisse in un momento in cui io non potevo controllarli. Ho deciso poi di mettere a nanna la piccola, con poche speranze, ma ha funzionato. Quando sono scesa ho anticipato il consenso per il cortile a Davide e, dopo aver lavato i piatti, sono uscita con lui.
Non ho pulito il bagno se non prima di cena. Abbiamo rastrellato le foglie secche e tolto gli altrettanti secchi fiori da alcune piante dell'aiuola. Il resto del pomeriggio l'abbiamo trascorso all'oratorio con gli amici, come ieri, durante una bella festa di compleanno in cui è sembrato di stare tutti in famiglia.
Domani è lunedì e speriamo, speriamo, speriamo che il vento sia più propizio.
Per il momento buona notte naviganti e buona settimana.
---
la mamma
giovedì 17 marzo 2011
Due bambini su tre sono ammalati. Ieri, nonostante l'acqua che batteva impietosa su tutti i ponti del vascello, avrebbe dovuto essere una giornata di normale tranquillità, e invece...
E' stato un incubo!
Rimane vero che la malattia di un figlio è un'occasione di straordinaria vicinanza. Nelle mie intenzioni avrebbe dovuto essere tutto tempo dedicato ai bambini, ma due insieme collosi e piagnucolosi, e una pigna di panni da stirare, più un carico in lavatrice da stendere che dalla lavanderia gridano vendetta non sono il miglior contributo per un clima sereno e disteso.
La mattinata in effetti appariva come un lungo canale con sbocco su un mare pressoché agitato, ma comunque navigabile. Davide ed Elisa ci hanno dato la sveglia quasi contemporaneamente alle 5.45, il primo lamentando male a un orecchio, placato velocemente con paracetamolo in attesa di un orario più consono per valutare con maggior calma la situazione, e la seconda con le narici otturate dal muco.
Bene o male siamo riusciti a riaddormentarci e quando la sveglia è suonata la piccola, di nuovo sveglia, è scesa in cucina con noi.
Davide invece ha continuato a dormire fino alle 8 e il mal d'orecchie si era trasformato in un mal di gola che gli ha impedito di terminare il latte.
Sono riuscita ad avviare il processo di produzione del pane, lavare le tazze, prima ancora a pregare. Poi siamo saliti, ho lavato la piccola, chiesto a Davide di togliersi il pigiama e indossare la tuta e mentre quest'ultimo giocava con le costruzioni chiuso in bagno, al riparo dalla "furia distruttrice" della sorella, ho rifatto i letti.
Alle 10 eravamo di nuovo al piano di sotto e ho concesso la mia compagnia a mio figlio, da lui stesso richiesta, mentre si godeva un cartone. In realtà, seduta sul divano con la piccola che dava segni di stanchezza, mi sono appisolata giusto un quarto d'ora.
La situazione ha cominciato ad infuocarsi all'ora di pranzo, quando il nervosismo di entrambe ha cominciato a raggiungere la soglia di guardia, tanto da spingermi a chiedere soccorso. Nel pomeriggio infatti è venuta la nonna, che mi ha aiutata a stirare e, soprattutto, mi ha tenuto compagnia fino ad una mezz'ora prima che rientrasse Maurizio.
Nel frattempo io tentavo di gestire i bambini. Davide si è sistemato sul tavolo di cucina e mia chiesto di giocare coi contadini, ma non c'è stato verso di far dormire Elisa. Quel quarto d'ora di sonno del mattino, e il naso chiuso l'hanno irrimediabilmente disturbata.
A merenda entrambi avevano la febbre ed erano più collosi e piagnucolosi che mai. L'una chiedeva di rimanere in braccio, in piedi e l'altro, mentre intonava il suo mantra del momento, fatto di un'infinità di "Mamma, mamma, mamma...", voleva stare seduto sulle mie gambe.
Un po' prima delle 17 è arrivato anche Lele, che dopo un saluto nel quale ho cercato di mettere tutto l'affetto che potevo in quel momento, è stato "abbandonato" alla sua merenda e ai cartoni.
Quando anche Maurizio è rientrato eravamo tutti e tre sul divano. Davide si era lasciato convincere a sdraiarsi ed Elisa, che nonostante i continui sbadigli non accennava ad addormentarsi, sedeva sulle mie gambe. Per placare gli spiriti guardavamo i cartoni dello Zecchino ascoltando le relative canzoni.
Anche la nottata non è stata delle migliori ma, rema, rema, siamo arrivati a questa mattina e tutto, complice la presenza di Maurizio a causa dei festeggiamenti dell'unità d'Italia, è andato meglio.
Nonostante lo sconforto e la stanchezza fisica ed emotiva del giorno passato, continuo a navigare nel mare delle riflessioni spinta verso terre sempre più lontante, nella speranza che l'orizzonte si apra e mi conceda di intravederne le linee.
Tutto quel che posso, vivo, sento, prego, intravedo, intuisco, lo comunico a chi con me condivide il viaggio sul ponte di comando, mio marito.
Ieri sera siamo rimasti tutti e cinque in sala a guardare un film in cartone come da tempo non succedeva. Non stavamo facendo niente, semplicemente stavamo insieme, ma sentivo, come ogni volta che il rumore si placa e la calma prende il sopravvento, che era bello stare lì, che la famiglia è una sorprendente ricchezza di affetti e risorse e che il volto della nostra famiglia, pian, piano, si trasforma.
Naviganti, amate Dio, perché questa è l'esperienza delle esperienze!
Buona notte
---
la mamma
E' stato un incubo!
Rimane vero che la malattia di un figlio è un'occasione di straordinaria vicinanza. Nelle mie intenzioni avrebbe dovuto essere tutto tempo dedicato ai bambini, ma due insieme collosi e piagnucolosi, e una pigna di panni da stirare, più un carico in lavatrice da stendere che dalla lavanderia gridano vendetta non sono il miglior contributo per un clima sereno e disteso.
La mattinata in effetti appariva come un lungo canale con sbocco su un mare pressoché agitato, ma comunque navigabile. Davide ed Elisa ci hanno dato la sveglia quasi contemporaneamente alle 5.45, il primo lamentando male a un orecchio, placato velocemente con paracetamolo in attesa di un orario più consono per valutare con maggior calma la situazione, e la seconda con le narici otturate dal muco.
Bene o male siamo riusciti a riaddormentarci e quando la sveglia è suonata la piccola, di nuovo sveglia, è scesa in cucina con noi.
Davide invece ha continuato a dormire fino alle 8 e il mal d'orecchie si era trasformato in un mal di gola che gli ha impedito di terminare il latte.
Sono riuscita ad avviare il processo di produzione del pane, lavare le tazze, prima ancora a pregare. Poi siamo saliti, ho lavato la piccola, chiesto a Davide di togliersi il pigiama e indossare la tuta e mentre quest'ultimo giocava con le costruzioni chiuso in bagno, al riparo dalla "furia distruttrice" della sorella, ho rifatto i letti.
Alle 10 eravamo di nuovo al piano di sotto e ho concesso la mia compagnia a mio figlio, da lui stesso richiesta, mentre si godeva un cartone. In realtà, seduta sul divano con la piccola che dava segni di stanchezza, mi sono appisolata giusto un quarto d'ora.
La situazione ha cominciato ad infuocarsi all'ora di pranzo, quando il nervosismo di entrambe ha cominciato a raggiungere la soglia di guardia, tanto da spingermi a chiedere soccorso. Nel pomeriggio infatti è venuta la nonna, che mi ha aiutata a stirare e, soprattutto, mi ha tenuto compagnia fino ad una mezz'ora prima che rientrasse Maurizio.
Nel frattempo io tentavo di gestire i bambini. Davide si è sistemato sul tavolo di cucina e mia chiesto di giocare coi contadini, ma non c'è stato verso di far dormire Elisa. Quel quarto d'ora di sonno del mattino, e il naso chiuso l'hanno irrimediabilmente disturbata.
A merenda entrambi avevano la febbre ed erano più collosi e piagnucolosi che mai. L'una chiedeva di rimanere in braccio, in piedi e l'altro, mentre intonava il suo mantra del momento, fatto di un'infinità di "Mamma, mamma, mamma...", voleva stare seduto sulle mie gambe.
Un po' prima delle 17 è arrivato anche Lele, che dopo un saluto nel quale ho cercato di mettere tutto l'affetto che potevo in quel momento, è stato "abbandonato" alla sua merenda e ai cartoni.
Quando anche Maurizio è rientrato eravamo tutti e tre sul divano. Davide si era lasciato convincere a sdraiarsi ed Elisa, che nonostante i continui sbadigli non accennava ad addormentarsi, sedeva sulle mie gambe. Per placare gli spiriti guardavamo i cartoni dello Zecchino ascoltando le relative canzoni.
Anche la nottata non è stata delle migliori ma, rema, rema, siamo arrivati a questa mattina e tutto, complice la presenza di Maurizio a causa dei festeggiamenti dell'unità d'Italia, è andato meglio.
Nonostante lo sconforto e la stanchezza fisica ed emotiva del giorno passato, continuo a navigare nel mare delle riflessioni spinta verso terre sempre più lontante, nella speranza che l'orizzonte si apra e mi conceda di intravederne le linee.
Tutto quel che posso, vivo, sento, prego, intravedo, intuisco, lo comunico a chi con me condivide il viaggio sul ponte di comando, mio marito.
Ieri sera siamo rimasti tutti e cinque in sala a guardare un film in cartone come da tempo non succedeva. Non stavamo facendo niente, semplicemente stavamo insieme, ma sentivo, come ogni volta che il rumore si placa e la calma prende il sopravvento, che era bello stare lì, che la famiglia è una sorprendente ricchezza di affetti e risorse e che il volto della nostra famiglia, pian, piano, si trasforma.
Naviganti, amate Dio, perché questa è l'esperienza delle esperienze!
Buona notte
---
la mamma
lunedì 14 marzo 2011
Sono quasi totalmente afona. La mia raucedine di primavera ha colpito ancora.
Solitamente succede quando esagero nell'urlare coi miei figli, ma stavolta proprio non ho dato occasione alle mie corde vocali di infiammarsi, quindi, semplicemente, non me lo spiego.
Ha iniziato serpeggiando infida nel tardo pomeriggio di sabato, per poi scendere fino allo scantinato domenica mattina, quando con Maurizio ed un'altra coppia avevamo l'impegno di tenere un incontro in oratorio e poi, e poi... giù fino a questa mattina quando quasi non riuscivo ad emettere suono.
Sono giorni densi di riflessione più che di avvenimenti e di tanta, tanta condivisione.
Ieri Maurizio ed io abbiamo festeggiato il nostro 17esimo anniversario dal fidanzamento e mi sembra che di miglia nautiche da quel 1994 in qua ne abbiamo percorse parecchie. Non solo perché siamo sposati da undici anni e abbiamo tre figli, ma soprattutto perché è progredito il nostro modo di essere coppia.
E' progredito tanto che facciamo notte per parlare, e il dialogo prende talmente tanto posto che non ne resta più per l'aggiornamento del giornale.
Ci siamo noi, la nostra fede, i nostri figli (uno diverso dall'altro), i nostri parenti, amici, i progetti... tutto, tutto fino all'intimo, più intimo di noi diventa oggetto di condivisione e dialogo e questo, questa capacità di comunicazione, è sicuramente un gran dono del quale ringraziare Dio.
Ieri sera, invece, mentre tentavo di stendere un mucchio di biancheria, ho parlato un po' con Lele riguardo la sua richiesta d'acquisto di un nuovo gioco. Prima ha ripassato geografia e sono stata contenta di potergli essere accanto in questo. Alla fine ero soddisfatta di come ero riuscita ad affrontare i punti oggetto delle mie considerazioni e del fatto che lui sia stato un valido interlocutore.
Per il resto, in casa sembra sia esplosa la mania delle costruzioni, con buona pace di Elisa che rischia ogni momento di mangiarsi i pezzi più piccoli. Anche questa sera, dopo cena, Maurizio ha trascorso un buona mezz'ora a giocare con Davide, mentre Lele faceva un cruciverba ed io rinfrescavo il lievito.
La televisione era spenta e dovrebbe succedere più spesso di trascorrere serate così.
Forse sarà meglio aggiornarci a domani.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
Solitamente succede quando esagero nell'urlare coi miei figli, ma stavolta proprio non ho dato occasione alle mie corde vocali di infiammarsi, quindi, semplicemente, non me lo spiego.
Ha iniziato serpeggiando infida nel tardo pomeriggio di sabato, per poi scendere fino allo scantinato domenica mattina, quando con Maurizio ed un'altra coppia avevamo l'impegno di tenere un incontro in oratorio e poi, e poi... giù fino a questa mattina quando quasi non riuscivo ad emettere suono.
Sono giorni densi di riflessione più che di avvenimenti e di tanta, tanta condivisione.
Ieri Maurizio ed io abbiamo festeggiato il nostro 17esimo anniversario dal fidanzamento e mi sembra che di miglia nautiche da quel 1994 in qua ne abbiamo percorse parecchie. Non solo perché siamo sposati da undici anni e abbiamo tre figli, ma soprattutto perché è progredito il nostro modo di essere coppia.
E' progredito tanto che facciamo notte per parlare, e il dialogo prende talmente tanto posto che non ne resta più per l'aggiornamento del giornale.
Ci siamo noi, la nostra fede, i nostri figli (uno diverso dall'altro), i nostri parenti, amici, i progetti... tutto, tutto fino all'intimo, più intimo di noi diventa oggetto di condivisione e dialogo e questo, questa capacità di comunicazione, è sicuramente un gran dono del quale ringraziare Dio.
Ieri sera, invece, mentre tentavo di stendere un mucchio di biancheria, ho parlato un po' con Lele riguardo la sua richiesta d'acquisto di un nuovo gioco. Prima ha ripassato geografia e sono stata contenta di potergli essere accanto in questo. Alla fine ero soddisfatta di come ero riuscita ad affrontare i punti oggetto delle mie considerazioni e del fatto che lui sia stato un valido interlocutore.
Per il resto, in casa sembra sia esplosa la mania delle costruzioni, con buona pace di Elisa che rischia ogni momento di mangiarsi i pezzi più piccoli. Anche questa sera, dopo cena, Maurizio ha trascorso un buona mezz'ora a giocare con Davide, mentre Lele faceva un cruciverba ed io rinfrescavo il lievito.
La televisione era spenta e dovrebbe succedere più spesso di trascorrere serate così.
Forse sarà meglio aggiornarci a domani.
Buona notte naviganti.
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la mamma
giovedì 10 marzo 2011
Il giovedì è quasi sempre una giornata diversa dalle altre. Uguale, più o meno ad ogni altro giovedì, ma sicuramente diversa da ogni altro giorno della settimana.
E' il giorno in cui io mi permetto di staccare dalla routine quotidiana. Giusto quattro cose al mattino e poi con Elisa usciamo e andiamo dalla nonna per rimanerci fino a pomeriggio inoltrato.
E' l'unico pomeriggio, in teoria, in cui ho una possibilità di ricamare. Il grembiulino di Davide, così ben avviato all'inizio, sta languendo da un po' troppo tempo nella sua scatolina in compagnia dei cotoni, del puntaspilli e delle forbici.
Nonostante proprio Davide però, rimanga all'asilo fino alle 16 e sia un "elemento di disturbo" in meno, per confusione, anche se di grande nostalgia in più per la mamma, Elisa dorme proprio poco e ogni tentativo di indurla nuovamente al sonno risulta inutile.
Due centimetri di punto catenella e lì finisce ogni mia velleità di ricamatrice.
Questo pomeriggio non ha fatto eccezzione. E' bastato che Lele chiudesse "poco delicatamente" una porta perché la sorella si rimettesse in posizione seduta richiamando col pianto la mia attenzione.
Quando è stata l'ora sono stata a riprendere Davide all'asilo. Questa mattina mi chiedeva di poter uscire prima e anche ieri, prima di uscire mi ha detto: "Mamma, mi fa male qualcosa...", con l'unico scopo di ottenere una riduzione d'orario.
Come non intenerirsi di fronte ad una richiesta così? ma ho mantenuto il ruolo e quando l'ho rivisto saltava di gioia perché tutti i grandi, che quest'anno partecipano al progetto di preparazione alle elementari, erano stati omaggiati e gratificati con un dolcetto.
Sono tornata con lui verso casa di mia mamma ridendo e godendomi mio figlio. Ha fatto merenda con un pacchetto di wafer e un succo e poi, nonostante l'impegno all'asilo, ha preso album e astuccio dei colori e s'è messo a dipingere.
Le giorante si stanno visibilmente allungando ed è un piacere quando la luce del sole rischiara il cielo e allarga l'orizzonte. Avrei potuto fermarmi un po' di più a casa di mia mamma, ma sapevo che per Lele incombeva l'ora del suo cartone preferito.
Per tempo li ho incitati a riordinare e rivestirsi, ma Davide voleva terminare di colorare il suo albero di Natale e così... ha deciso di fermarsi dalla nonna per cena, recuperando così il tempo che i nuovi impegni stanno sottraendo al suo rapporto con la nonna.
Sarà anche un bambino timido, ma sono incredibili i progressi che sta compiendo.
Sono rientrata in compagnia degli altri due figli. Mi stringeva un leggero cerchio alla testa. Con Elisa al seguito ho terminato di stendere la biancheria e ho messo le lenzuola pulite ai letti. Nel frattempo è tornato Maurizio, che si è lavato, cambiato per poi portare Lele in palestra.
Quando è tornato, essendomi dimenticata di sgelare la carne, ha preparato delle magnifiche bruschette ed è stato lodato per la sua fantasia e creatività. E' proprio bello avere un marito così.
Un po' di verdura avanzata da ieri sera, qualche fetta di roast - beef e un birra, l'immancabile calore della nostra famiglia riunita a tavola, han fatto il resto.
Dopo cena, e dopo il cartone di rito, rientrato anche Davide all'ovile, abbiamo portato i bambini a letto e mi son goduta l'ultimo momento di dolcezza in loro compagnia. Le preghiere tutti insieme e un po' di lettura, baci coccole e poi sul divano soli soletti, a pregare di nuovo e a dover prendere una decisione circa una nuova richiesta d'acquisto da parte del primogenito.
Adesso è tardi e il bisogno del riposo punge parecchio.
Buona notte naviganti.
---
la mamma
E' il giorno in cui io mi permetto di staccare dalla routine quotidiana. Giusto quattro cose al mattino e poi con Elisa usciamo e andiamo dalla nonna per rimanerci fino a pomeriggio inoltrato.
E' l'unico pomeriggio, in teoria, in cui ho una possibilità di ricamare. Il grembiulino di Davide, così ben avviato all'inizio, sta languendo da un po' troppo tempo nella sua scatolina in compagnia dei cotoni, del puntaspilli e delle forbici.
Nonostante proprio Davide però, rimanga all'asilo fino alle 16 e sia un "elemento di disturbo" in meno, per confusione, anche se di grande nostalgia in più per la mamma, Elisa dorme proprio poco e ogni tentativo di indurla nuovamente al sonno risulta inutile.
Due centimetri di punto catenella e lì finisce ogni mia velleità di ricamatrice.
Questo pomeriggio non ha fatto eccezzione. E' bastato che Lele chiudesse "poco delicatamente" una porta perché la sorella si rimettesse in posizione seduta richiamando col pianto la mia attenzione.
Quando è stata l'ora sono stata a riprendere Davide all'asilo. Questa mattina mi chiedeva di poter uscire prima e anche ieri, prima di uscire mi ha detto: "Mamma, mi fa male qualcosa...", con l'unico scopo di ottenere una riduzione d'orario.
Come non intenerirsi di fronte ad una richiesta così? ma ho mantenuto il ruolo e quando l'ho rivisto saltava di gioia perché tutti i grandi, che quest'anno partecipano al progetto di preparazione alle elementari, erano stati omaggiati e gratificati con un dolcetto.
Sono tornata con lui verso casa di mia mamma ridendo e godendomi mio figlio. Ha fatto merenda con un pacchetto di wafer e un succo e poi, nonostante l'impegno all'asilo, ha preso album e astuccio dei colori e s'è messo a dipingere.
Le giorante si stanno visibilmente allungando ed è un piacere quando la luce del sole rischiara il cielo e allarga l'orizzonte. Avrei potuto fermarmi un po' di più a casa di mia mamma, ma sapevo che per Lele incombeva l'ora del suo cartone preferito.
Per tempo li ho incitati a riordinare e rivestirsi, ma Davide voleva terminare di colorare il suo albero di Natale e così... ha deciso di fermarsi dalla nonna per cena, recuperando così il tempo che i nuovi impegni stanno sottraendo al suo rapporto con la nonna.
Sarà anche un bambino timido, ma sono incredibili i progressi che sta compiendo.
Sono rientrata in compagnia degli altri due figli. Mi stringeva un leggero cerchio alla testa. Con Elisa al seguito ho terminato di stendere la biancheria e ho messo le lenzuola pulite ai letti. Nel frattempo è tornato Maurizio, che si è lavato, cambiato per poi portare Lele in palestra.
Quando è tornato, essendomi dimenticata di sgelare la carne, ha preparato delle magnifiche bruschette ed è stato lodato per la sua fantasia e creatività. E' proprio bello avere un marito così.
Un po' di verdura avanzata da ieri sera, qualche fetta di roast - beef e un birra, l'immancabile calore della nostra famiglia riunita a tavola, han fatto il resto.
Dopo cena, e dopo il cartone di rito, rientrato anche Davide all'ovile, abbiamo portato i bambini a letto e mi son goduta l'ultimo momento di dolcezza in loro compagnia. Le preghiere tutti insieme e un po' di lettura, baci coccole e poi sul divano soli soletti, a pregare di nuovo e a dover prendere una decisione circa una nuova richiesta d'acquisto da parte del primogenito.
Adesso è tardi e il bisogno del riposo punge parecchio.
Buona notte naviganti.
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la mamma
mercoledì 9 marzo 2011
Strano ma vero questa sera, alle 21.30, già stavo seduta sul divano, copertina sulle spalle e computer sulle ginocchia.
Maurizio con Emanuele erano in chiesa per la celebrazione della Messa con l'imposizione delle ceneri. Oggi infatti è il primo giorno di quaresima, tempo propizio per convertire il cuore e tornare a Dio.
Elisa ed io invece, alle 15, siamo state alla scuola materna, dove il parroco sarebbe passato per l'imposizione ai bambini. Non c'è stata però né celebrazione della Messa, né possibilità di partecipare all'Eucarestia. Tutto, giustamente, è stato a misura di bambino, ma al mio spirito entrambe le cose sono mancate tantissimo.
Comunque sia, riprendendo quanto sopra, i due piccoli si sono addormentati molto velocemente e "voilà", il gioco era fatto.
Ho finalmente trovato un po' di tempo per scrivere la scaletta del racconto che Lele ed io, per gioco, stiamo provando ad inventarci.
In questi due giorni di vacanza, infatti, c'è stato tempo un po' per tutto, anche per qualche faccenda domestica e il ferro da stiro.
Già oggi, però, la magia sembrava scomparsa. Tornare alle 17 da scuola con l'unico desiderio di estraniarsi davanti ai cartoni non giova alle relazioni familiari.
Nemmeno Davide sembrava aver voglia di giocare. In compenso però son rimansta un po' con Elisa, giocando con le costruzioni e poi a suonare il barattolo vuoto come un tamburo. Diventa ogni giorno più interattiva, sempre più in grado di farsi capire.
Buona notte naviganti, in effetti non c'è molto altro al momento.
---
la mamma
Maurizio con Emanuele erano in chiesa per la celebrazione della Messa con l'imposizione delle ceneri. Oggi infatti è il primo giorno di quaresima, tempo propizio per convertire il cuore e tornare a Dio.
Elisa ed io invece, alle 15, siamo state alla scuola materna, dove il parroco sarebbe passato per l'imposizione ai bambini. Non c'è stata però né celebrazione della Messa, né possibilità di partecipare all'Eucarestia. Tutto, giustamente, è stato a misura di bambino, ma al mio spirito entrambe le cose sono mancate tantissimo.
Comunque sia, riprendendo quanto sopra, i due piccoli si sono addormentati molto velocemente e "voilà", il gioco era fatto.
Ho finalmente trovato un po' di tempo per scrivere la scaletta del racconto che Lele ed io, per gioco, stiamo provando ad inventarci.
In questi due giorni di vacanza, infatti, c'è stato tempo un po' per tutto, anche per qualche faccenda domestica e il ferro da stiro.
Già oggi, però, la magia sembrava scomparsa. Tornare alle 17 da scuola con l'unico desiderio di estraniarsi davanti ai cartoni non giova alle relazioni familiari.
Nemmeno Davide sembrava aver voglia di giocare. In compenso però son rimansta un po' con Elisa, giocando con le costruzioni e poi a suonare il barattolo vuoto come un tamburo. Diventa ogni giorno più interattiva, sempre più in grado di farsi capire.
Buona notte naviganti, in effetti non c'è molto altro al momento.
---
la mamma
lunedì 7 marzo 2011
E' Carnevale. I bambini sono a casa da scuola un paio di giorni a partire da oggi. E' una vera novità rispetto a quando a scuola c'andavano i bambini della mia generazione.
Il Carnevale, allora, era una festa per la quale non era prevista alcuna chiusura. Si andava a scuola in maschera, portando vassoi di frittelle o chiacchiere preparate da quelle brave massaie che erano le nostre mamme, in tempi in cui ancora non vigevano il rigore dell'igiene e la fobia delle intolleranze. Cose queste che han portato al divieto di portare a scuola prodotti preparati in casa e a preferire quelli industriali...
Bando alle polemiche...
Per i miei figli semplicemente non è così.
Come trascorrere queste due giornate è oggetto dei miei pensieri fin dall'inizio dell'ultimo fine settimana.
Ieri siamo stati all'oratorio, dove gli animatori han fatto ballare i bambini più piccoli. Si son divertiti a giocare tra loro e, esaurite le munizioni (coriandoli e stelle filanti), le han raccolte dal pavimento coinvolgendo anche i grandi.
Sembrava che tutti, ieri, avessero voglia di giocare.
L'aria era tiepida e il sole invitante, così, prima di rientrare, siamo rimasti ancora un po' nel cortile dell'oratorio a ritemprarci dalla musica alta e, soprattutto, dal caldo soffocante dei locali chiusi.
Oggi avrei volentieri portato i miei due maschi al cinema. Per loro sarebbe stata la prima volta ed insieme avremmo trascorso un pomeriggio diverso dal solito ma.... l'ultimo film per ragazzi ancora in circolazione veniva proiettato nel pomeriggio di domenica per l'ultima volta.
Disdetta!! Da mamma esperta non avevo anticipato nulla a loro, così non sono andati incontro ad una sicura delusione. Avrei ripiegato su un parco, ma nella serata di ieri si è levato un vento furibondo che ha provocato, oggi, il gelo dell'aria.
Alla fine ci sian dovuti rassegnare all'unica delle alternative che avrei voluto evitare: rimanera a casa.
Ho stirato velocemente alcune cose e poi, interrompendo un battibecco, mi son messa a ritagliare carta con Davide. Alle 16 tutti insieme abbiam fatto merenda con le chiacchiere che ancora erano rimaste nella tortiera. Le avevo preparate sabato cuocendole al forno e, anche se non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle tradizionali, fritte nell'olio, han fatto festa.
Mentre Davide guardava il suo cartone, con Lele ho provato a pensare all'impianto per poter inventare una storia. Scrivere è da sempre una delle mie passione, e non capisco proprio perché io mi ostini a condividere con loro attività manuali, nelle quali sono poco più che un'inetta, e non abbia mai condiviso con loro questa mia passione.
E' stato un po' come mettersi a correre coi muscoli freddi, ma... sembra che qualcosa stia prendendo vita.
Con Davide poi abbiam pensato che si potrebbe illustrare qualche scena con alcuni disegni.
Ognuno ha davvero messo del suo, anche se siamo solo all'inizio.
Domani sarà l'ultimo giorno di vacanza e vediamo un po' come andrà.
Forse la fantasia libererà nuove energie, ma per adesso, l'unica cosa in grado di ritemprarmi è un buon sonno, quindi...
buona notte naviganti.
---
la mamma
Il Carnevale, allora, era una festa per la quale non era prevista alcuna chiusura. Si andava a scuola in maschera, portando vassoi di frittelle o chiacchiere preparate da quelle brave massaie che erano le nostre mamme, in tempi in cui ancora non vigevano il rigore dell'igiene e la fobia delle intolleranze. Cose queste che han portato al divieto di portare a scuola prodotti preparati in casa e a preferire quelli industriali...
Bando alle polemiche...
Per i miei figli semplicemente non è così.
Come trascorrere queste due giornate è oggetto dei miei pensieri fin dall'inizio dell'ultimo fine settimana.
Ieri siamo stati all'oratorio, dove gli animatori han fatto ballare i bambini più piccoli. Si son divertiti a giocare tra loro e, esaurite le munizioni (coriandoli e stelle filanti), le han raccolte dal pavimento coinvolgendo anche i grandi.
Sembrava che tutti, ieri, avessero voglia di giocare.
L'aria era tiepida e il sole invitante, così, prima di rientrare, siamo rimasti ancora un po' nel cortile dell'oratorio a ritemprarci dalla musica alta e, soprattutto, dal caldo soffocante dei locali chiusi.
Oggi avrei volentieri portato i miei due maschi al cinema. Per loro sarebbe stata la prima volta ed insieme avremmo trascorso un pomeriggio diverso dal solito ma.... l'ultimo film per ragazzi ancora in circolazione veniva proiettato nel pomeriggio di domenica per l'ultima volta.
Disdetta!! Da mamma esperta non avevo anticipato nulla a loro, così non sono andati incontro ad una sicura delusione. Avrei ripiegato su un parco, ma nella serata di ieri si è levato un vento furibondo che ha provocato, oggi, il gelo dell'aria.
Alla fine ci sian dovuti rassegnare all'unica delle alternative che avrei voluto evitare: rimanera a casa.
Ho stirato velocemente alcune cose e poi, interrompendo un battibecco, mi son messa a ritagliare carta con Davide. Alle 16 tutti insieme abbiam fatto merenda con le chiacchiere che ancora erano rimaste nella tortiera. Le avevo preparate sabato cuocendole al forno e, anche se non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle tradizionali, fritte nell'olio, han fatto festa.
Mentre Davide guardava il suo cartone, con Lele ho provato a pensare all'impianto per poter inventare una storia. Scrivere è da sempre una delle mie passione, e non capisco proprio perché io mi ostini a condividere con loro attività manuali, nelle quali sono poco più che un'inetta, e non abbia mai condiviso con loro questa mia passione.
E' stato un po' come mettersi a correre coi muscoli freddi, ma... sembra che qualcosa stia prendendo vita.
Con Davide poi abbiam pensato che si potrebbe illustrare qualche scena con alcuni disegni.
Ognuno ha davvero messo del suo, anche se siamo solo all'inizio.
Domani sarà l'ultimo giorno di vacanza e vediamo un po' come andrà.
Forse la fantasia libererà nuove energie, ma per adesso, l'unica cosa in grado di ritemprarmi è un buon sonno, quindi...
buona notte naviganti.
---
la mamma
giovedì 3 marzo 2011
Quanto parlare in questi giorni, quanto condividere... quasi mi sento vuota dal tanto dire le cose che ho dentro per poi confrontarmi con mio marito e con qualche amico, quelli che mi è stata data occasione d'incontrare.
Ieri poi ho proprio sentito il bisogno di sfogarmi di tante mie stanchezze, di tanto mio correre e sentirmi comunque sempre in ritardo sulle cose, ed ero in cerca di un po' di conforto che grazie a Dio ho trovato.
Quando a volte qualcuno provoca in me un sommesso stato di rabbia per risposte o esclamazioni inopportune tocco il limite e rischio di tirar fuori in malo modo questa mia lotta contro il tempo che sembra non essere mai sufficiente.
Ci abbiamo pensato io e Maurizio in queste sere, provocati anche dall'apertura di nuovi fronti per poter andare ancora di più e sempre di più verso l'altro.
Se da una parte vorrei vivere tutto come donazione totale e gratuita di me, dall'altra scopro quanti passi in realtà io debba ancora fare per sentirmi abbandonata al Signore e portata da lui.
Ogni sera, insieme, recitiamo la compieta e tentiamo un esame di coscienza comune che ci porta a illuminare molte realtà della giornata trascorsa, dal rapporto coi figli allo stato della nostra comunione di sposi e quant'è prezioso quel che ne scaturisce.
Sono momenti in cui dirci e ridirci le cose alle quali assolutamente non vogliamo rinunciare, il tempo per la nostra famiglia prima di tutto. Ieri, per esempio, abbiamo avuto l'occasione di assistere ad una lezione aperta a scuola. La classe di Emanuele mostrava quanto avevano imparato nelle otto ore di lezione di musica con un maestro specialista e ci siamo andati insieme.
Proprio i figli a volte sono lo stimolo per tornare ad essere in due sulle cose. Non ci si arriva subito, ci si ripensa dopo e accorgerene è una benedizione perché ridà fiato quando cadiamo nelle sacche di asfissia.
Io non voglio rinunciare a godermi mia figlia prima del suo ingresso all'asilo, non voglio rinunciare a ritagliare carta con Davide per addobbare la casa per il carnevale, né a leggere libri a Emanuele prima che s'addormenti.
Insomma, anch'io voglio scegliermi la parte migliore, pur non trascurando nulla del resto e a volte basta credere nel sole che èla prpria famiglia perchè le nubi dei troppi affanni siano spazzate dal vento forte dello Spirito.
Non posso dare la buona notte, perché non è ora, ma buon proseguimento di naviazione.
---
la mamma
Ieri poi ho proprio sentito il bisogno di sfogarmi di tante mie stanchezze, di tanto mio correre e sentirmi comunque sempre in ritardo sulle cose, ed ero in cerca di un po' di conforto che grazie a Dio ho trovato.
Quando a volte qualcuno provoca in me un sommesso stato di rabbia per risposte o esclamazioni inopportune tocco il limite e rischio di tirar fuori in malo modo questa mia lotta contro il tempo che sembra non essere mai sufficiente.
Ci abbiamo pensato io e Maurizio in queste sere, provocati anche dall'apertura di nuovi fronti per poter andare ancora di più e sempre di più verso l'altro.
Se da una parte vorrei vivere tutto come donazione totale e gratuita di me, dall'altra scopro quanti passi in realtà io debba ancora fare per sentirmi abbandonata al Signore e portata da lui.
Ogni sera, insieme, recitiamo la compieta e tentiamo un esame di coscienza comune che ci porta a illuminare molte realtà della giornata trascorsa, dal rapporto coi figli allo stato della nostra comunione di sposi e quant'è prezioso quel che ne scaturisce.
Sono momenti in cui dirci e ridirci le cose alle quali assolutamente non vogliamo rinunciare, il tempo per la nostra famiglia prima di tutto. Ieri, per esempio, abbiamo avuto l'occasione di assistere ad una lezione aperta a scuola. La classe di Emanuele mostrava quanto avevano imparato nelle otto ore di lezione di musica con un maestro specialista e ci siamo andati insieme.
Proprio i figli a volte sono lo stimolo per tornare ad essere in due sulle cose. Non ci si arriva subito, ci si ripensa dopo e accorgerene è una benedizione perché ridà fiato quando cadiamo nelle sacche di asfissia.
Io non voglio rinunciare a godermi mia figlia prima del suo ingresso all'asilo, non voglio rinunciare a ritagliare carta con Davide per addobbare la casa per il carnevale, né a leggere libri a Emanuele prima che s'addormenti.
Insomma, anch'io voglio scegliermi la parte migliore, pur non trascurando nulla del resto e a volte basta credere nel sole che èla prpria famiglia perchè le nubi dei troppi affanni siano spazzate dal vento forte dello Spirito.
Non posso dare la buona notte, perché non è ora, ma buon proseguimento di naviazione.
---
la mamma
martedì 1 marzo 2011
Non è tardi, ma già sento di essere assonnata. Quasi ho faticato a tenere gli occhi aperti mentre con mio marito pregavo...
Non ho particolari riflessioni, ma il viaggio di giorno in giorno prosegue.
Ho impiegato una parte del pomeriggio domenicale a preparare un torta e poi una frittata con verdure al forno da portare la sera al gruppo famiglie e l'ho fatto con vera piacevolezza.
Il lunedì, nonostante fossimo andati un po' oltre l'orario consueto, Elisa si è svegliata mandando generosi baci al mondo.
In compenso la sera non s'arrendeva al sonno e da principessa qual è ha aspettato di ridiventare Cenerentola.
Strano ma vero non ho dovuto sedare grosse liti tra i miei figli. La ripresa della settimana scolastica li ha tenuti separati e al rientro un po' i cartoni, un po' lo studio non hanno permesso un loro prolungato incontro.
Davide si alza sempre a fatica e poi, all'ultimo momento, si fa venire in mente che deve farsi costruire un robot da papà.
Qualcuno insiste nel descrivermelo un bambino timido, ma ieri, di sua iniziativa, ha salutato una della suore della sua scuola (mai successo dacché la frequenta) e gli ho visto fare altre cose di questo genere.
Alla fine Davide a me piace così com'è.
Oggi un po' di mestieri, il pranzo per Lele che tornava da scuola, la pasta per la pizza della cena, stendere la biancheria, Davide da riprendere ecc., ecc.
Insomma, niente d'eccezionale, o forse tutto lo è stato.
Domenica sera invece, finito l'incontro col gruppo famiglie e la cena in oratorio, bellissima condivisione con mio marito.
Mi sa che non ho altro per stasera. Buona notte naviganti.
---
la mamma
Non ho particolari riflessioni, ma il viaggio di giorno in giorno prosegue.
Ho impiegato una parte del pomeriggio domenicale a preparare un torta e poi una frittata con verdure al forno da portare la sera al gruppo famiglie e l'ho fatto con vera piacevolezza.
Il lunedì, nonostante fossimo andati un po' oltre l'orario consueto, Elisa si è svegliata mandando generosi baci al mondo.
In compenso la sera non s'arrendeva al sonno e da principessa qual è ha aspettato di ridiventare Cenerentola.
Strano ma vero non ho dovuto sedare grosse liti tra i miei figli. La ripresa della settimana scolastica li ha tenuti separati e al rientro un po' i cartoni, un po' lo studio non hanno permesso un loro prolungato incontro.
Davide si alza sempre a fatica e poi, all'ultimo momento, si fa venire in mente che deve farsi costruire un robot da papà.
Qualcuno insiste nel descrivermelo un bambino timido, ma ieri, di sua iniziativa, ha salutato una della suore della sua scuola (mai successo dacché la frequenta) e gli ho visto fare altre cose di questo genere.
Alla fine Davide a me piace così com'è.
Oggi un po' di mestieri, il pranzo per Lele che tornava da scuola, la pasta per la pizza della cena, stendere la biancheria, Davide da riprendere ecc., ecc.
Insomma, niente d'eccezionale, o forse tutto lo è stato.
Domenica sera invece, finito l'incontro col gruppo famiglie e la cena in oratorio, bellissima condivisione con mio marito.
Mi sa che non ho altro per stasera. Buona notte naviganti.
---
la mamma
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