Siamo a casa. Proprio ieri il vascello è approdato nei nostri mari dopo un viaggio lungo, ma tutto sommato tranquillo.
Lo scorso giovedì, l'ultimo del mese di giugno, abbiamo lasciato l'alloggio affittato per le due settimane al mare e ci siamo trasferiti ad Assisi.
Davide non stava per niente bene. Col passare delle ore si era riempito ancor più di bolle e più volte, ad intervalli di sei ore, abbiam dovuto tenere a bada la febbre alta col paracetamolo, ma andavamo da amici e non in un posto qualsiasi ed io, nonostante non fossi in preda all'ansia, avevo proprio bisogno del sostegno caldo dell'amicizia.
Per evitare il peggioramento della situazione abbiamo evitato di scendere in spiaggia. Siamo stati a far spesa, un giro in centro, con Davide rigorosamente vicino perché non si propagasse il contagio. Prima di venir via poi, dato che ormai la malattia diffusasi ampiamente sul volto era da tutti evidente, siamo rimasti tranquilli in casa.
Ad attenderci ad Assisi, dopo uno spostamento di tre ore e mezzo, abbiamo trovato una pasta e una frittata con verdure gentilmente preparata per noi dalla nuora della proprietaria dell'agriturismo, anche lei nostra lunga conoscenza.
Siamo stati accompagnati nelle nostre stanze, due locali nei quali ancora non eravamo mai stati alloggiati. Due locali nel sottotetto che davano direttamente su una valle verdissima che invitano a fermarsi e iniziare un lunghissimo sogno ad occhi aperti.
Non siamo riusciti, in questi giorni, complice lo stato di salute di Davide (comunque in lento ma progressivo miglioramento) e un po' di cattivo tempo, a peregrinare per l'Umbria come avremmo voluto.
Siamo tornati sui luoghi cari, tra cui le fonti del Clitunno, in una mattinata che credevamo dovesse essere serena, ma nella quale siamo stati sorpresi dalla pioggia. I bimbi, muniti di giacchina impermeabile, sono comunque riusciti a rimanere all'aperto e divertirsi gironzolando nei dintorni.
E' stata una vacanza di alti e bassi, le crisi di pianto si sono alternate ai momenti di divertimento e godibilità. Uno degli ultimi pomeriggi, mentre ci rilassavamo in cortile, Lele, Davide ed Elisa hanno giocato a lungo insieme cantando filastrocche e girotondi, divertendosi e provocando il nostro stupito divertimento.
Come accennato sopra, abbiamo ritrovato tutto il calore dell'amicizia con i proprietari dell'agriturismo "Le Cocce", dei quali abbiamo potuto godere a più riprese la squisita compagnia. Così le serate passavano attorno al tavolo, ancora in parte da sparecchiare, a chiacchierare e raccontarsi le reciproche vicende.
Poi, ogni volta sempre più tardi si rientrava in camera dove i bambini venivano messi a letto. Come nostra consuetudine recitavamo le preghiere e poi leggevo loro una storia e la prima sera ho avuto modo, nel ringraziare, di fare un complimento sincero e sentito a ciascuno dei miei figli.
In particolare Emanuele sembra essersi responsabilizzato. Per tanti aspetti è l'Emanuele di sempre, cocciuto e contraddittorio, ma sta anche diventando un bambino responsabile, in grado di accorgersi di un bisogno e farsene carico, come quando in macchina Davide chiedeva insistentemente quando saremmo arrivati, ormai esausto del viaggio e proprio a Lele è venuto in mente di farlo giocare con le mutevoli forme delle nuvole che in quel momento macchiavano parecchio il cielo.
Elisa è divenuta abile a mangiare autonomamente e fa progressi in vista dell'eliminazione del pannolino. A Davide invece ho attestato il suo buon comportamento in questo frangente, vivendo bene la malattia.
Adesso sono a casa e, nonostante sia sempre difficile staccarsi da luoghi e persone che amo, sono contenta di essere qui con una ritrovata calma e, soprattutto, con la sensazione di un'unione più forte tra noi cinque proprio per la quantità di tempo che abbiamo avuto per stare insieme, fuori dai consueti impegni.
E' tardi, probabilmente altri flash delle vacanze attraverseranno i prossimi aggiornamenti, intrecciati alla vita quotidiana a scuole chiuse.
Buona notte naviganti.
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la mamma
mercoledì 6 luglio 2011
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