giovedì 21 luglio 2011

La navigazione prosegue lenta e tranquilla. Ci troviamo nei mari di luglio, solitamente assolati e lucenti, come fosse settembre.

Niente afa, ma quel pizzicorino sulla pelle sempre presente per il considerevole abbassamento della temperatura in seguito agli ultimi acquazzoni.

Ieri Emanuele è stato a pranzo dalla nonna paterna e oggi saremo tutti insieme dall'altra nonna. Ci trasferiremo da lei verso l'ora di pranzo e rimarremo a casa sua credo tutto il pomeriggio, con la speranza, forse, di conoscere finalmente la nuova nipotina.

Approfittando dell'assenza di Lele ho cercato di dare più attenzione a Davide, altrimenti incollato davanti ai cartoni. Anche se non ha brontolato, né chiesto di seguirlo, sente molto la mancanza del fratello perché gli viene sottratto un compagno di gioco che lo diverte sicuramente molto più della sottoscritta.

Quando finalmente ho messo Elisa a dormire, ho stirato le quattro cose che erano asciugate sullo stendipanni e poi insieme abbiamo realizzato un veloce lavoretto con i cartoncini colorati. Anche lui non voleva essere da meno e come Lele ha voluto offrire al papà il suo personale omaggio.

In rete, pescando nel mare della realtà virtuale, ho trovato le spiegazioni per un funghetto porta - fiammiferi e così ci siamo muniti dell'occorrente e chicchierando, e immaginando la faccia del papà al ritorno, ci siamo messi a disegnare, ritagliare e incollare.

Merenda tutti insieme e poi un po' in cortile a tentare di giocare a pallavolo con uno mentre l'altra s'arrampicava pericolosamente sul triciclo. Questa forse è la vera novità dell'ultimo periodo, quella che rende tutto un po' più complicato. Elisa potrebbe scalare l'Everest in due nano secondi! Sposta le sedie e ci si mette sopra in piedi, a volte salendo sul tavolo, altre, per raggiungermi al lavandino dove poter giocare con l'acqua, arrampicandosi perfino sulla spalliera. Non la si può lasciare sola un secondo.

In mattinata ho lasciato per brevissimo tempo lei e Davide nella camera di quest'ultimo con la porta chiusa, per poter spostare le costruzioni dal tavolo della cucina e portarle al piano di sopra senza essere inseguita per le scale e quando ho riaperto la porta l'ho trovata seduta al centro del letto.

Fa boccacce nostro malgrado divertentissime, tirando fuori tutta la lingua e storcendo gli occhi e ieri sera, mentre tutti insieme ci stavamo godendo un film, giocava a togliere e mettere un paio di occhiali da sole, lanciando gridolini e sollevando le gambe sul divano, dando segno di divertirsi davvero molto. Una vera monella!

In queste condizioni ho cercato di recuperare un quarto di pane avanzato che giaceva in fondo al cestino. L'ho spezzettato, ammollato nell'acqua e ho preparato quella che si chiama una "panzanella" reinventando un po' il condimento rispetto a quello indicato sulla ricetta in mio possesso. Come mio solito ho messo il naso un po' in dispensa, un po' nel frigo e così, pensa e ripensa, ho saltato in padella con un filo d'olio cipolla, melanzane, zucchine e peperoni. A parte ho tagliato un pomodoro a cubetti, aggiunto un po' di basillico nella padella, sale, un po' d'olio a crudo e ho miscelato il tutto. A parte ho preparato una ciotolina adattata per i piccoli, col pane più sbriciolato, il pomodoro crudo frullato con un cucchiaino di pesto e ho lasciato tutto in tavola, pronto prima dell'arrivo di papà.

Ho fatto tutto tra mille equilibrismi e Davide, che nel frattempo dev'essersi sentito un po' abbandonato, s'è appisolato un sul divano, ancora stanco per essere rincasati tardi la sera prima dopo una cena in oratorio.

Così solchiamo l'estate lasciando qua e là tracce del nostro passaggio.

Adesso magari, prima che si aprano tutte insieme, come fiori al sole, tre paia di occhi vispi, stiro un po'.

A voi, naviganti mattinieri e non, buona giornata.

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la mamma

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