mercoledì 23 febbraio 2011

Si procede a singhiozzi ed è una situazione per me davvero odiosa. Quanti frammenti persi dall'ultimo aggiornamento del giornale a qui. Solo qualche giorno ed è come aver attraversato l'Oceano e ritorno.

Sto nuovamente accumulando stanchezza, ma prima credo che sia doveroso registrare che le preghiere chieste stanno facendo il loro bene. Anche se la situazione non è di fatto mutata, ci sono attimi di sollievo e in un mare salato anche una goccia d'acqua dolce è preziosa e confortante.

Detto questo... l'ultimo fine settimana non è stato dei migliori. Nelle ultime settimane, ad essere precisi, si sono accumulati una serie di impegni che non ci stanno dando tregua.

In realtà sono delle occasioni a volte di riflessione, a volte di condivisione e quindi desiderabili, ma che, inevitabilmenti, creano scompensi ed accumuli. Va bè, tutto è dono.

Del pomeriggio di sabato però ho un luminoso ricordo. Grazie a Dio arrivano, in tanto incomprensibile e disorientate buio, i momenti di luce. Lele, in un momento vuoto (per lui...) della giornata, ha recuperato dalla memoria della sua macchina fotografica qualche fotografia scattata dentro e fuori casa e ha chiesto a Davide, e poi a me, di dire una frase, da lui stesso pensata, a corredo dello scatto, registrandola. Si ascolta la voce e si vede l'immagine.

Questo non solo mi ha una volta di più confermato la sua confidenza con la tecnologia, ma anche il suo buon potenziale creativo. In quel momento io ho sgombrato la mente dai dubbi che la corrodevano, e sono semplicemente riuscita ad apprezzare mio figlio.

Domenica invece è stato un giorno da dimenticare, portato via da troppi impegni che non ci hanno consentito di vivere né la famiglia, né la comunità come avremmo desiderato fare.

Ho ritrovato mio marito solo dopo cena ed ho trovato una piccola oasi di ristoro nei pochi minuti in cui sono rimasta sul tappeto con Elisa e Davide poco prima di merenda.

La sera ero stravolta, ma soprattutto contrariata per quel qualcosa di prezioso che ci era stato strappato via e, pregando con Maurizio e i bambini, ho ringraziato Gesù per esserci stato e perché, se avessimo potuto o voluto, lui si sarebbe lasciato trovare.

Ieri, ci siamo riuniti con la commissione che in parrocchia si occupa della formazione delle famiglie e oggi, mentre Elisa ballonzolava intorno a me mettendo a soqquadro ogni stanza in cui soggiornassi nel tentativo di fare ordine e pulizia, pensavo e ripensavo ai discorsi fatti passandoli in rassegna.

E' nato un sentimento nuovo dentro di me, un sentimento bello che col tempo si rafforza e oggi è riaffiorato. Meno di un mese fa, dovendo partecipare in quanto catechista battesimale alla celebrazione del suddetto sacramento, e dovendo rinunciare a incontrare uno dei miei fratelli, mi è capitato di pensare, spontaneamente, che in fondo anche loro (le persone della mia comunità) erano la mia famiglia.

Oggi poi, tornando all'incontro col Vescovo con gli operatori di pastorale familiare della scorsa settimana e alla riunione di ieri, mi dicevo che i valori ai quali abbiamo imparato a credere, non possono essere solo oggetto di riflessione, condivisione e nuove proposte, e che è ora di cominciare a viverli, a intrecciarli col proprio quotidiano, con le proprie quotidiane relazioni. Subito a questo pensiero se ne è aggiunto un altro. "Io non sono qui - pensavo - nella mia comunità, perché una volta l'anno mi si chiede, assieme a mio marito, di meditare su un brano della Parola e declinarla in una riflessione di vita vissuta nella nostra famiglia. Io sono qui per amare la nostra comunità!".

Se tra noi ci sono poveri, ammalati, disoccupati, disagiati di ogni tipo, coppie in stato di separazione, il problema, la sofferenza, sono mie, nostre e non del gruppo parrocchiale che se ne occupa cosicché noi possiamo lavarcene le mani.

Il gruppo famiglie non dovrebbe esistere perché tutti dovremmo essere famiglia.

Il nostro stile di vita incide sempre su chi ci è accanto, ma anche su chi sta dall'altra parte del mondo.

E poi... ieri sera i miei bimbi mi sono mancati e mi è mancato mio marito, rimasto a casa con loro e tornando ho sentito un grande amore pervadere il mio cuore e la nostra famiglia.

Credo sia stata fruttuosa la pesca di pensieri stasera, quindi adesso mi concedo (bimbi permettendo) la pace del riposo e la pace sia con voi tutti.

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la mamma

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