lunedì 7 febbraio 2011

E' tardi, ma volentieri vorrei cercare di compendiare pensieri e avvenimenti che come trama e ordito hanno tessuto gli ultimi giorni.

Sento Elisa tossire dalla sua camera, e non ho certezze di trascorrere una notte tranquilla. Maurizio ed io abbiamo faticato a farla addormentare. Nonostante continui a riposare molto poco durante le ore pomeridiane, era veramente agitata. La scorsa settimana, proprio a causa del suo malessere, ha richiesto parecchia attenzione supplementare.

Più volte però ho avuto modo di apprezzare il fatto che la mia bimba sembra avere un cuoricino generoso. Se prende una canottiera dal cassetto della biancheria dei suoi fratelli, purtroppo alla sua portata, per usarla per spolverare, dopo pochi attimi ne prende una seconda e me la offre.

A volte sembra che mi legga nel pensiero e anticipa le mie mosse. Sa in quale stanza sono diretta quando mi muovo per casa e mi precede. Ormai conosce bene ritmi e routine.

Nella serata di venerdì sono stata ad un nuovo appuntamento del corso con la psicologa infantile. A tema c'erano i casi di separazione, tema che, se non riguarda direttamente la nostra famiglia, riguarda diverse famiglie a noi vicine.

Ci sono andata in macchina, arrivando in ritardo per aver dovuto sedare l'ennesima lite tra i miei figli.

Attendendo che i ravioli cuocessero, appoggiata al mobile della cucina all'ora di pranzo, dicevo a mio marito che a volte mi sento troppo debole per affrontare, contenere, arginare gli impulsi dei miei figli. In fondo, sono sempre e solo una mamma.

Grazie a Dio esistono i momenti serali, quando mettendoli a letto leggo loro qualcosa. Questa sera in particolare Davide si è addormentato sul divano. Terminato di lavare le stoviglie, anziché pensare alla lavatrice, mi son trattenuta dieci minuti col resto della famiglia radunata in sala. Elisa trotterellava in giro, Maurizio stava a gambe distese sul tappeto ed io ho scelto di mettermi accanto al mio primogenito.

Ancora non ero seduta che già mi avvinghiava perché stessi vicina a lui. Si è accoccolato su di me, come non credesse possibile che io potessi essere finalmente tutta per lui. Saliti in camera mi son seduta sul suo letto e, dopo le preghiere, gli ho letto un altro capitolo del libro iniziato qualche sera fa.

Pur rimanendo al caldo sotto il piumone mi teneva una mano, e io volentieri ho offerto e goduto questa vicinanza e intanto leggevo, leggevo e pensavo che i miei bambini si meritano una mamma migliore e che forse il punto di partenza del lavoro educativo sta in una maggiore comprensione della loro vita interiore.

Come riuscire a guidarli se non si è riusciti a sentire ciò che loro sentono, e questo vale tanto più per Emanuele che per tanti versi vede spesso le sue esigenze, soprattutto quelle di tenerezza e vicinanza, accodarsi a quelle dei fratelli più piccoli.

Per il momento meglio chiudere qui.

Domani sarà un nuovo giorno e una nuova settimana colma di impegni comincerà.

Buona notte naviganti

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la mamma

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