giovedì 10 febbraio 2011

E' stato veramente impossibile nelle sere passate rendere puntualmente conto del nostro viaggio. Elisa ha sorprendentemente ripreso a dormire il pomeriggio, ma non vuole più saperne di addormentarsi la sera.

Nel frattempo ho ripreso ad alzarmi un po' prima il mattino per riuscire a stirare o fare qualcos'altro in casa prima che tutta la famiglia si risvegli.

La verità è che ciò che io prendo per una cosa straordinaria, quasi eroica, dato il piacere che provo nel dormire soprattutto la mattina, è stata ed è ancora la normalità per molte madri di famiglia. E' solo che io ho impiegato veramente parecchio tempo per smettere il mio abito vecchio ed indossare quello nuovo, della dedizione agli altri nel servizio.

Non che non sia faticoso, però dentro ho una nota gioiosa . A volte, nei momenti di intoppo, come quando la mattina ti ritrovi per un disguido a dover uscire anche con la piccola, fatico a sentirla, ma so che, tornata la calma, torna anche la gioia.

Sono giorni un po' affollati di impegni, che tendono a concentrarsi soprattutto nel fine settimana e il privato si confonde con la sfera più sociale e comunitaria. Tradotto significa che infilo e sfilo gli stivali almeno otto volte al giorno, la lavagnetta appena in cucina è fitta di pro - memoria e non so, a volte, da che parte girare il calendario.

Ieri ho portato Emanuele dal dentista, la sera prima sono stata a scuola per le pagelle del primo quadrimestre, domani ci sarà un incontro in oratorio, e sabato, nel pomeriggio, in seminario. Sabato però Lele vuole andare da un compagno a giocare e per il prossimo martedì ha ricevuto un invito ad una festa di compleanno del quale ancora non sospetta nulla.

Cominciava a mancarmi non riuscire a mettermi qui seduta, a scrivere un po' per tirare le fila della giornata trascorsa.

Bè, domani frattanto è venerdì e sia Maurizio che io abbiamo l'impressione che i giorni sian volati via velocemente. Speriamo solo che splenda ancora questo magnifico sole che, nelle ore pomeridiane, sembra annunci primavera.

Buona notte naviganti. Qualche briciola alla nostra coniugalità, e poi... se il buon Dio vuole, nanna!

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la mamma

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