mercoledì 30 novembre 2011

La nebbia ci avvolge. E' una nebbia persistente e fitta, che non ricordo così da quando ero ragazzina.

Un'aria lattiginosa che la mattina, quando accompagno a piedi Davide a scuola, mi spinge a coprirmi anche la testa col cappuccio e che col suo gelido manto e la sua umidità penetrante mi ricorda ad ogni passo che è indiscutibilmente iniziata la stagione fredda.

La stagione che piacevolmente ti rinchiude dentro casa, ma che non per forza dev'essere connotata dalla tristezza.

E' allegro, per esempio, vedere i bimbi che il mattino si dirigono a scuola imbacuccati e sorridenti, con berretti, sciarpe o paraorecchie. Loro trovano sempre un motivo di divertimento ed ogni incontro con un compagno è un'esplosione di gioia.

Sono settimane in cui l'inverno sembra una coperta gelida gettata su un'attesa intima e dolce: quella del Natale.

Anche qui, in casa nostra, è iniziato l'Avvento. I bambini ci hanno spinti a tirar fuori in fretta e furia gli scatoloni degli addobbi natalizi in cerca della corona con quattro candele. La tradizione vuole che se ne accenda una per ogni domenica fino a Natale, in segno proprio dell'attesa.

La sera ci raduniamo attorno al tavolo e illuminata dalla fioca luce dell'unica fiammella insieme preghiamo.

Sono momenti buoni. Qualche passo del Vangelo, una preghiera, la verifica circa il mantenimento dell'impegno del giorno.

Elisa e Davide, purtroppo, un po' bisticciano perché entrambi vorrebbero starmi vicini e finisce che si infastidiscono a vicenda. E' un tentativo di aggregare la nostra famiglia e già mi ha portata a nuove idee anche per il futuro.

Emanuele ci sta un po' mettendo alla prova, e io non sono del tutto serena perché faccio veramente fatica a mantenere un proposito: ma è perché lui possa crescere.

Stasera mi ha chiesto di aiutarlo a contare le monete del suo salvadanaio e la cosa, almeno un po', ci ha riavvicinati.

Vedremo nel prossimo futuro come si evolverà la situazione.

Per il momento buona notte naviganti.

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la mamma

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