Ho letto il giornale, risposto ad alcune mail ed ora eccomi qui a raccontare una cosa che mi ha incuriosita e colpita.
C'era un pettirosso! così avrei aperto il diario di bordo ieri se la stanchezza e l'ora tarda non mi avvessero respinta, come una sorta di risacca, là, nel fondo delle idea dalla quale provenivo.
Nel nostro cortile, ieri mattina, c'era un pettirosso che zampettava tra le foglie non ancora raccolte in cerca probabilmente di un po' di cibo.
L'ho proprio notato. Mi capita, tra una faccenda e l'altra, di accostarmi alla finestra, appoggiare le mani sul termosifone tiepido e sbirciare fuori e così l'ho visto.

Ho considerato quasi un privilegio scrogere quelle piume vermiglie e un ricordo nostalgico si è affacciato, tornando su dal fondo più fondo di un baule dimenticato in un recondito angolo della stiva.
E' stata la mia maestra delle elementari infatti, più di trent'anni fa, a raccontarmi la leggenda di questo uccellino le cui piume si sarebbero irrimediabilemente macchiate nel tentativo di estrarre un spina dal capo martoriato di Gesù sulla croce.
Sono rimasta lì qualche istante a guardarlo becchettare, finché poi non l'ho perso di vista quando è andato a nascondersi tra i rami di un albero.
Il resto della giornata invece è stata tutto sommato inconcludente. Solo a sera, approfittando del fatto che avremmo cenato un po' più tardi a causa degli allenamenti di Emanuele, sono riuscita a recuperare stirando qualcosa.
Nel forno già era lievitata la pasta per la pizza e occorreva solo farcirla e cuocerla.
Elisa, che ci diverte con i suoi modi buffi di atteggiarsi, si sta svegliando presto e anche il pomeriggio non dorme un granché.
Balla, fa capriole, salta sul letto o sul pavimento e fa la lotta con Davide rischiando in ogni secondo di farsi male.
Il resto, più o meno, solita routine per cui, dato che mio marito mi è tornato vicino....
Buona notte naviganti.
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la mamma
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