lunedì 20 giugno 2011

E' la prima sera che riesco ad aggiornare il giornale. E' molto tardi, ma ha davvero un altro fascino, per me, scrivere quando ormai la giornata è alle spalle.

Un giornale funziona da ricapitolazione di un tratto di viaggio, e questa, in cui tutto intorno è silenzio salvo il fragore del mare che giunge fino a noi anche se gli infissi sono chiusi, è l'ora in assoluto più meditativa del giorno.

Ti stacchi per qualche tempo da luoghi in cui ordinariamente si svolge la tua vita, e subito l'allontanamento permette il delinearsi netto di alcuni stati dell'anima che altrimenti mai coglieresti.

Uno di questi è la nostalgia. Di chi, o di cosa abbiamo nostalgia quando lasciamo la nostra casa, la nostra città, anche solo per brevi periodi, per andarcene altrove?

Ecco, come un cercatore d'oro fra rivoli d'acqua, anch'io ho setacciato i miei sentimenti e pescato preziosità che solitamente non colgo.

Chiudo la porta, giro la chiave e ripenso, in brevi, veloci frammenti, all'anno appena trascorso. I bambini, i compiti, il lavoro, le uscite e i rientri, gli impegni che ci hanno teso come archi o scagliato come frecce per raggiungere le nostre mete.

E' stato faticoso ma... quanto è stato bello tuffarsi in quel mare!

Questa intanto è stata la prima domenica lontani dalla nostra comunità e il sacerdote della locale parrocchia ci ha liquidati in trentacinque minuti di Messa. Mi hanno chiesto di leggere la preghiera dei fedeli e il mio primogenito ha commentato: "... Ma, sempre a te chiedono di leggere?", come se portassi scritta sulla fronte questa mia disponibilità e... un po' ha ragione.

E' stata una giornata segnata purtroppo da tanti capricci del secondogenito, che un po' ci sta mettendo alla prova, anche se in questi giorni l'abbiamo ammirato mentre superava vere e proprie prove di coraggio, come entrare in acqua e indossare i braccioli.


E' stata però, soprattutto, una giornata segnata da due straordinari eventi gioiosi: la consacrazione sacerdotale di un ormai ex seminarista rimasto a servire la nostra comunità per quattro anni e la nascita della nostra nipotina.


Spero proprio di poterla vedere presto almeno in foto per poi conoscerla al nostro ritorno.

Dopo i primi giorni di sole, sabbia e mare, nel fine settimana a causa delle forti raffiche di vento ci siamo concessi una tregua visitando un castello a Piombino, ieri, e una miniera abbandonata risalente all'epoca degli Etruschi, ma sfruttata fino agli anni '60 dello scorso secolo oggi.




Domani chissà... dovrebbe essere sereno e, con un po' di calma, riprenderemo ad intrecciare relazioni positive tra noi e col prossimo.

A presto naviganti e, come mio solito, via auguro buona notte.

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La mamma

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