venerdì 8 aprile 2011

Vorrei tanto aggiornare il giornale di bordo, ma ogni sera è sempre più tardi e tante cose stanno succedendo.

Cose che succedono più dentro che fuori e che vengono vagliate alla luce della preghiera e purificate dall'amore.

Lele ci sta sempre mettendo alla prova, per vedere se concludiamo velocemente tutte le questioni arrabbiandoci o se siamo capaci di dialogo, di portare alla superficie le domande più profonde.

Ti raccontano di un bambino indisciplinato e, scava, scava, trovi un bambino sofferente. Sofferente del dover rimanere con tutti i valori che la sua famiglia cerca di trasmettergli e che lui vuole far suoi in un ambiente in cui questi stessi valori ti spingono ai bordi delle relazioni.

E lui, giustamente, non riesce più ad accettarlo e l'unico modo di star dentro è lasciarsi andare alle trasgressioni.

Sinceramente, sono un po' preoccupata di questo mondo adulto che distrattamente non vede la sofferenza dei bambini, che chiedono che qualcuno insegni loro a vivere le relazioni tra coetanei a partire da ciò che sono, e non da ciò che possiedono.

Nulla da recriminare, però, nei confronti delle sue insegnanti , che un paziente tentativo di dialogo invece l'hanno fatto...

Martedì avremo i colloqui e vedremo cosa si potrà fare insieme per chiarire ancora meglio quale sia la reale situazione e aiutarlo.

Proseguono anche i preparativi per la Prima Comunione, prevista per il primo maggio.

Sono giornate davvero tanto, tanto intense e non riuscirei a condensare tutto qua dentro.

Sta cambiando il mio modo di essere mamma. Sto imparando ancora di più ad amare mio figlio, pur con tutte le sue difficoltà e ostinazioni, anzi, forse proprio in questo, perché così, seppur in modo inappropriato, mostra le sue ferite più profonde.

Dio ci aiuti sotto questo cielo in cui è facile perdere i punti di riferimento per orientarsi.

E' tardi e domani è venerdì. Buona notte naviganti.

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la mamma

1 commento:

Anonimo ha detto...

forse ...si scopre che non tutto quel che c'e' nella nostra borsa deve essere trattenuto e non tutto quel che c'e' nella borsa degli altri va' buttato.
è un cammino lungo fatto di sfumature, di cesellature di tanto lavoro fatto tutti insieme.
e' un lavoro che non finisci mai se hai ben chiari i tuoi obiettivi e le priorità, ma una continua partita in cui preghi di saper discernere quando è meglio chiudere gli occhi e quando sia meglio essere vigili

mluisa