Navigazione in acque tempestose... non ho steso la biancheria che languisce nel cestello della lavatrice stasera, ho parlato con mio figlio (ancora una volta) della situazione scolastica, e abbiamo tirato le 22.
La giornata si è rivelata da subito intensa. La mia preghiera si è intrecciata da subito con il verbale del consiglio di interclasse che Lele mi ha fatto leggere giusto questa mattina prima di uscire.
Sembra che le insegnanti abbiano sempre più difficoltà a gestire la classe per problemi comportamentali e di rispetto delle regole. A causa dei frequenti richiami che si rendono necessari, sono costrette ad interruzioni che hanno prodotto un lieve ritardo nello svolgimento del programma.
Subito il mio cervello ha iniziato a frullare. Nel verbale si leggeva la richiesta della collaborazione delle famiglie da parte delle insegnanti e poco sotto si illustrava l'imminente inizio di un progetto di pet terapy a scuola.
A noi piacerebbe di più che si riunisse un'assemblea di classe nella quale pensare a strategie comuni. Così invece non si va mai alla radice del problema, non ci si interroga mai sulle reali cause di una simile, ingestibile frenesia e non si fa mai vedere ai nostri figli che, per loro, sappiamo metterci insieme.
Fosse finita qui!
Nelle ore che sono rimasta in casa, prima di portarmi dalla nonna per il consueto giovedì, Davide ha insistentemente chiesto che giocassi con lui alle costruzioni. Anche se poi è rimasto solo a cercar pezzi nella scatola e montarli, la sua è una richiesta che diventa sempre più pressante.
Ho provato a spiegargli che la mamma e il papà volentieri trovano del tempo per stare con lui a giocare, ma poi ci sono anche altre cose da fare, anche per lui. Per ora però la spiegazione non ha sortito effetti, in più, il fatto che stia sotto antibiotico, lo rende particolarmente vulnerabile e per un nonnulla piange.
Alle 12.30, mentre ancora riflettevo e pensavo a quanto letto sul verbale, prendo Lele da scuola che mi racconta, con molte sincerità, un paio di episodi che lo riguardano. La maestra lo aveva invitato a parlarne con me, prima fosse lei stessa a fermarmi e lui, grazie a Dio,ha accettato il consiglio.
Sono riuscita a non arrabbiarmi. L'ho lodato per il fatto di avermi detto la verità, poi siamo stati raggiunti da un compagno e abbiamo interrotto la conversazione. Giusto sul cancello della nonna sono riuscita ad aggiungere ancora qualche parola.
A me non interessava alzare la voce o punirlo, volevo far crescere la sua coscienza e così è finita nel dialogo di stasera, col papà presente e devo dire che Lele è rimasto particolarmente tranquillo, senza cercare di giustificarsi o minimizzare.
Bé, adesso è tardi. Forse è meglio concludere domani, oggi è stata una giornata veramente impegnativa!
Buona notte naviganti
---
la mamma
venerdì 1 aprile 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento