mercoledì 13 aprile 2011

Quasi non mi sembra vero di riuscire ad aggiornare il giornale. Ieri sera non avevo palpebre sulle pupille, ma macigni di pietra che non c'era verso di tenere sollevate.

Anche la preghiera è stata difficoltosa. Con tutte le mie forze ho dovuto lottare contro il sonno. Maurizio ha tentato di incitarmi a scrivere perché rimanessi sveglia e fossi di compagnia durante la visione del nostro film serale.

Niente da fare. Avevo bisogno di dormire.

Pian piano sto sistemando gli armadi e i cassetti. Lascio indietro le pulizie e nei buchi di tempo lavo e stiro.

Lunedì, su richiesta di Emanuele, siamo stati al parco per la prima volta dopo la fine della scorsa estate e l'inizio del nuovo anno scolastico.

E' stato bellissimo. Elisa è stata libera di camminare nell'erba, incuriosita e contenta della nuova esperienza. I maschi hanno avuto lo spazio sufficiente per i loro calci al pallone e per qualche lancio del freezbe, al quale anch'io ho partecipato.

Dopo quasi un'ora di permanenza Maurizio, di ritorno dal lavoro, ci ha raggiunti e insieme siamo tornati a casa.

Mi son seduta nell'erba godendomi fino in fondo i bambini, la natura, la visione del castello e il sole.

Questo mercoledì, invece, è inziato all'insegna di una strana luce gialla che di lì a poco si è tramutata in un violento acquazzone. Di tanto in tanto, credo a causa delle temperature anomale dell'ultima settimana, grandinava. A causa del tempo ho dovuto modificare i miei programmi. Sarei dovuta uscire per qualche commissione portando con me Elisa e Davide da lasciare all'asilo. Sono stata costretta però a mandare Davide con la nonna e a rimanere in casa.

Prima di mezzogiorno splendeva di nuovo un magnifico sole e il cielo era sereno, di un azzurro intenso che mi faceva star bene. L'aria però era frizzantina. D'improvviso non era più luglio, ma era tornato aprile.

Quando Lele è rientrato da scuola, poco prima delle 17, ero al piano superiore con Davide, Elisa e la nonna a verificare quali indumenti conservare per i futuri nipotini. Si è concesso di far merenda e poi è salito a salutarci.

E' corso da Elisa e le ha dato un bacio e poi.... poi sorprendentemente ha dato un bacio a Davide ed uno a me. Mi sono avvicinata alla finestra scrutando nuovamente il cielo nel timore che stesse per abbattersi su di noi una grandinata peggiore di quella del mattino, ma il sole continuava a brillare.

Ieri, con Maurizio, siamo stati a colloquio con le sue insegnanti e abbiamo avuto modo di confrontarci su tante questioni, ottenendo, a quanto sembra e a nostra insaputa, che oggi lo spostassero a mensa consentendogli di pranzare accanto al suo compagno preferito.

E' proprio vero che parlando, e affidandosi al dialogo, si riescono ad aprire soluzioni insperate. Ho visto Emanuele sicuramente più sollevato, contento senza che l'ombra di una polemica offuscasse la gioia che in quel momento stava comunicando.

E' la terza volta che sperimenta di poter ottenere l'appoggio degli adulti nel momento in cui parlando confida una sua fatica, un momento di difficoltà e spero che questo diventi, nella sua memoria, un ricordo indelebile.

Ultimamente Emanuele è costantemente nei miei pensieri. Man mano che procedo in questo viaggio prendo sempre più coscienza di un modo diverso di poter vivere la maternità. Quando si ama tutto diventa più semplice, l'importante è rimanere positiva e saper partire dalle positività, non lasciarsi sfuggire l'opportunità di un complimento.

Comincio a convincermi del fatto che la pazienza e la comprensione, senza rinunciare a dare un indirizzo chiaro ai propri figli, che loro stesso chiedono, richiedano un tempo più lungo per ottenere il raggiungimento di alcuni risultati, ma mettano radici più profonde nel loro cuore.

E poi crescendo, essendo stati amati, sapranno amare.

Elisa nel frattempo diventa ogni giorno più astuta e pericolosa. Non riesco a lavare due cose al lavandino, che già lei è sul terzo gradino che mi guarda con un sorriso furbo dipinto sul volto. E' riuscita a impadronirsi del sapone da bucato nella convinzione che fosse buono da mangiare e proprio ieri, col rischio di farselo cadere addosso, è riuscita a prendere il ferro da stiro e a staccare la valvola per graduare la temperatura!

Un vero ciclone.

Se le chiedo di chiamare Davide dice: "Dada" e riesce a capire e a farsi capire sempre di più.

Procedono anche i preparativi per la comunione. Stiamo stampando le partecipazioni e presto inizieremo la distribuzione.

Adesso film col maritino, ma ho come la sensazione di aver trascurato di parlare di parecchie altre cose.

Buona notte naviganti e, spero proprio che sia così, a presto.

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la mamma

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