sabato 28 aprile 2012

L'intera famiglia ha momentaneamente abbandonato il vascello ed io mi ritrovo sola.

Dovrei stirare, la qual cosa non costituisce nulla di diverso dall'ordinario. Ho scopato e lavato i pavimenti di un paio di ponti, giusto per approfittare della calma davvero insolita e ora, nell'attesa che asciughino, mi sono concessa di aggiornare il giornale di bordo.

Quante defezioni nell'ultimo periodo! eppure non manca il desiderio di ritornare a quel momento riflessivo che aiuta a fare un po' di sintesi sul vortice degli accadimenti per poi ritrovare l'orientamento e ridisegnare una rotta.

La luce, ormai quasi estiva, e i riverberi dei colori della natura mi rianimano. Tanti non amano l'estate per la calura e l'afa che l'accompagnano, ma io non posso fare a meno di luce e calore.

Anche se l'inverno, nelle sue rigidità, porta con sé le sue dolcezze, volentieri cadrei in un lungo letargo, ma ciò proprio non è possibile.

Tra il 25 aprile e il 1° maggio il papà s'è concesso qualche giorno in più di ferie e tutti noi ne abbiamo enormemente goduto. Abbiamo approfittato di questo tempo di grazia per alcune di quelle cose che inevitabilmente trasciniamo in fondo alla lista delle priorità.

I genitori di Maurizio inoltre, sono alla vigilia di un trasloco e dobbiamo almeno un po' dar loro una mano.

Giovedì scorso, nella prima mattinata, è stata da noi l'agente del mobilificio presso il quale abbiamo acquistato la cameretta per Elisa. E' ormai ora! Con questo ed altri acquisti e modifiche, compreso il mobile commissionato su misura per la cucina, la nostra casa sta assumendo sempre più una sua impronta caratteristica.

Prima di pranzo ho cotto in forno una torta di mele che servirà per allestire un banco e raccogliere fondi per la società sportiva dell'oratorio dove Emanuele gioca a pallone. C'era un profumo nell'aria che rendeva l'ambiente amorevolmente caldo... sapeva di buono.

Quel mobile a cui accennavo sopra si è dimostrato davvero un buon investimento. L'abbiamo collocato sotto   la finestra collegandolo da un lato alla colonna del frigorifero e dall'altro al muro. Sotto il piano ha, sulla sinistra, una colonna di cassettini che, non appena perderanno l'odore della vernice adopereremo come pastiera, e poi due cassetti larghi ma molto bassi per riporre le tovaglie.

Sotto, essendoci il termosifone, c'è solo un framezzo che serve a sorreggerlo e per il resto è vuoto. Per la sua conformazione a volte lo usiamo per impastare il pane e altre per scrivere, e i bambini per fare i compiti ricevendo decisamente più luce.

Trovo che il legno, unitamente allo stile un po' campagnolo, evochi l'immagine di "casa della nonna" che io amo davvero grandemente per quanto risulta accogliente a chi lo abita.

Anche per la cameretta di Elisa siamo rimasti sullo stesso stile. Mobili verdini, uno stile romantico che ben si abbina a quello di Sara Key e niente roba moderna.

Così è bello! nonostante i nervosismi, le tensioni, le stanchezze, la fatica non manchino, mi accorgo di come i contorni del volto della nostra famiglia si facciano via, via, più evidenti e nitidi.

Davide ieri ha avuto momenti in cui si è chiuso in bagno con la sua gru per cercare solitudine e pace, ed altri in cui spontaneamente ha coinvolto Elisa nel gioco e si sono rincorsi tra sala e cucina ridendo gioiosi.

Questa mattina invece, mentre tentavo di terminare l'impasto per la torta di mele, in cortile Maurizio proseguiva nel suo lavoro di falegnameria casalinga per realizzare due cassapanche nuove per i giochi estivi dei bambini e Emanuele con Davide, senza un canestro reale, improvvisavano una partita a basket.

Non litigavano e le loro voci mi han fatto compagnia.

Possibile che questo non abbia niente a che fare col mio persistente pregare e cercare la comunione con Dio?

Non può essere, anche se indispensabile, solo uno sforzo della volontà, quando le cose accadono sotto i tuoi occhi, come dono gratuito piovuto dal cielo.

C'è una disposizione diversa del cuore che dà forma alle nostre persone e alla nostra interiorità, come quando trascorriamo le domeniche pomeriggio in oratorio tra amici, in quel modo, dove la condivisione del bene si avverte. Si avverte che non è uno stare insieme qualunque, ma che tutti siamo un po' più famiglia e la sera ti ritrovi a pensare di aver dato senso alla festa e, anche se è dura, sei pronto a ripartire col lavoro da un nuovo lunedì.

La presenza di Dio, l'amicizia del cuore, gli atti di carità fraterna... tutto questo rende la vita belle e degna di essere vissuta lontani dai mari della solitudine.

Buon fine settimana e... sia festa!

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la mamma

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