martedì 20 marzo 2012

Ogni tanto capita anche di perdersi, andando a zonzo per quant'è grande il mare e allora arrivano le latitanze.

Passano i giorni e anche se con tutto il cuore vorrei lasciare impressi sul giornale molti fotogrammi a futura memoria di quel che è stato, altro mi porta via. Sono i momenti in cui la corrente prende il sopravvento e la volontà cede, o forse, cambiando un po' il punto di vista, potrebbero anche essere i momenti in cui con molta umiltà si ammettono i propri limiti e inizia, meravigliosamente, l'affidamento.

L'ultimo sabato per esempio... il mattino Davide ha partecipato ad una manifestazione a scuola e c'è stato con il papà e il pomeriggio (alle 13.20 dovevamo stare tutti e cinque in macchina!) ci siamo concessi di andare tutti insieme ad assistere ad una delle partite di pallone di Lele che giocava fuori casa.

Hanno vinto! La prima partita su tutto il campionato. Degli amici ci hanno raggiunti più tardi e così, invece di far rotta verso casa, terminato l'incontro siamo stati a fare un giro a Piacenza, città per me sempre carica di buoni ricordi.

E' sempre un piacere tornarci! Abbiamo dovuto convincere Davide, che non aveva nessuna voglia di far quattro passi, a scendere dalla macchina e quello che all'inizio sembrava l'esordio di un grosso capriccio, poi si è smontato nel giro di breve tempo.

Il centro era piacevolmente affollato e in piazza Cavalli c'erano diversi banchetti con le specialità regionali. La sera proprio Davide ha commentato: "Che bella giornata! tutta trascorsa fuori!", e come non concordare con lui?

Nonostante gli aspetti infantili della sua attuale personalità si mettano ancora per traverso (questa mattina non ha voluto mettere la blusina perché le sue stavano in lavatrice e quella proposta semplicemente non gli andava)  sto riscoprendo quell'amabilità che da sempre mi porta ad apprezzarlo.

Ieri è tornato da scuola dicendo di avere tre caramelle in cartella, ricevute per il compleanno di una compagna, che desiderava condividere con i suoi fratelli e questa sera di nuovo ha voluto condividere l'ultimo vasetto di yogurt rimasto in frigorifero con Elisa che ha gran voce lo reclamava.

Sempre ieri abbiamo festeggiato il papà terminando in fretta e furia il cartellone sul quale avevamo scritto a lettere cubitali e coloratissime: "Sei il papà più fantastico del mondo". I bambini erano eccitatissimi e nonostante i tempi stretti, causati da una mia improrogabile uscita per partecipare a un lutto con la recita del rosario e gli allenamenti di Lele, non è andata poi così male.

In realtà sono arrivata a sera con il cuore e la mente carichi di tanti pensieri e di tante emozioni. Se avessi potuto avrei tralasciato i miei doveri per mettermi a scrivere subito nella mattinata, al ritorno da scuola. Dopo aver lasciato Davide, infatti, dopo mesi ho rivisto una cara amica che mi ha raccontato molte cose di sé, condividendo tristezze e fatiche della sua vita attuale.

Questi incontri mi arricchiscono enormemente, non mi lasciano mai vuota. In qualche modo mi vengono ceduti tesori da conservare nelle stive del vascello che saranno preziose risorse per il nostro futuro, perché ci preparano a ciò che sarà.

Scopro una me stessa capace di voler bene, un bene autentico e profondo anche agli amici, alle amiche che accettano di giocarsi sinceramente nella relazione, così come ho scoperto, sorprendendomi da me, di provare tenerezza per le fragilità che conseguono dal procedere dell'età. Accorgersi che l'anziano diviene ogni giorno più fragile e bisognoso accende dentro di me un desiderio del tutto nuovo, mai provato prima, di muovermi verso di loro, con umanità e tenerezza, per colmare quanto più possibile con la presenza e l'affetto proprio quelle fragilità.

E' bello, lascia senza parole contemplare il firmamento del cielo riconoscendo l'opera mirabile del Creatore, ma quanta più gioia nella coscienza che quel firmamento è creato anche dentro di noi, nei sentimenti buoni che come stelle s'accendono e ci rendono persone capaci di carità.

Una serena notte naviganti.

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la mamma

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