mercoledì 21 settembre 2011

Sono già diversi giorni che non scrivo, e mi piacerebbe davvero tornare ad essere più costante.

L'inizio delle scuole ha portato con sé tante novità e pian piano stanno riprendendo anche le attività parrocchiali, ragion per cui su più fronti si organizzano riunioni per la programmazione.

Elisa però, credo a causa del cambio di stagione, non ci sta lasciando molto tranquilli. Nonostante stia bene in salute, durante la notte si sveglia piangendo e la mattina scende in cucina con noi alle sette.

Questo è un vantaggio perché quando rientro dopo aver accompagnato Davide sono già pronta per le attività domestiche, ma non riesco più a trovare uno spazio di preghiera personale e la cosa comincia a mancarmi.

Se solo tento di recuperare la piccola mi si arrampica in braccio rendendo impossibile ogni tentativo di raccogliemento e quindi ripiego sul rosario appena possibile.

Davide racconta sempre molto di ciò che fa a scuola. Stanno imparando le vocali e già iniziano a scrivere, copiando dalla lavagna, le prime parole. Sembra molto interessato. Mentre percorriamo il tragitto casa - scuola gioca a indovinare l'iniziale delle parole e quando esce, nonostante sia contento, mi dice di aver fatto un bel po' di fatica.

Il suo problema è la resistenza. Quando ci sono schede da colorare difficilmente le porta a termine, proprio come accadeva all'asilo, ma la scuola è la scuola. Qualche volta ci ha confidato che è scappata pure qualche lacrimuccia, anche se la maestra non l'ha ripreso.

A tavola abbiamo affrontato nuovamente il discorso alla presenza del papà, cominciando dal mettere in risalto le positività, come il fatto che con un po' di sforzo riesce a vincersi e ad alzarsi dal letto per tempo la mattina. Davvero notevole per un bambino che ama dormire.

Così ho cercato di fargli capire che come al mattino riusciva a vincere nella gara tra sé stesso e la fatica, così poteva essere anche a scuola.

Mentre camminiamo cerco sempre di incoraggiarlo, dicendogli che è davvero un bravo scolaro e che se continua così riuscirà sicuramente a realizzare il suo sogno di diventare dentista.

Ha proprio bisogno di un'iniezione di fiducia, anche per superare la malinconia che ogni tanto lo prende dopo avermi lasciato.

Emanuele invece ieri è tornato a pranzo con un compagno di classe ed è stato un piacere ospitarlo. Credo sia davvero una buona compagnia per lui, l'ho sentito ridere e divertirsi in modo sano e sembra che anche i compiti in due siano stati fatti meglio e un po' più rapidamente.

Spero proprio di ripetere presto l'esperienza. Continua anche a giocare a pallone e per il momento il divertimento sembra assicurato. E' quello che volevo, un momento in cui potesse rilassarsi e divertirsi senza pensare ad altro.

Questa mattina intanto è uscito arrabbiato. Conta i cereali come Zio Paperone conta i dollari e si arrabbia se i suoi fratelli né consumano più di una certa quantità, accampando la scusa di un costo eccessivo.

E' proprio strana questa cosa, ma io comincio a pensare che sia legato a qualche ricordo delle vacanze di Assisi del quale è geloso e nemmeno lui sia stato ancora capace di vedere chiaro nelle proprie emozioni.

Ne parlerò con Maurizio e vedremo di aiutare anche lui.

Forse domenica avremo la possibilità di andare a trovare una coppia di amici. Vedremo se il sole e le temperature ci assisteranno....

A presto naviganti

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la mamma

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