mercoledì 1 febbraio 2012

Venti furibondi hanno scosso il vascello e la vita all'interno dello stesso. Non bastano una mano, due, un piede o qualsiasi altra cosa si abbia a disposizione per tappare a volte le falle che si aprono ed evitare d'imbarcare acqua e colare a picco.

Per farla breve... Davide è di nuovo in crisi con la scuola, fortemente in crisi. Ogni mattina, dallo scorso lunedì, sono lacrime e pianti che sono andati sempre peggiorando. Rifiuta di indossare la blusina, il giubbotto, a fatica percorre i gradini che lo separano dall'ingresso, dove i bidelli mi vengono incontro per tirarlo via dalle mie braccia e accompagnarlo in classe dove, magicamente, si calma.

L'unica interruzione è stata l'influenza comparsa venerdì che l'ha "costretto" a casa fino a questa mattina quando, da dove l'aveva lasciato, ha ripreso il lamento. Neanche chiedere al papà di provare a portarlo lui a scuola è servito a placarlo e a me sono serviti tutti questi giorni di riflessione per capire che dietro espressioni come "Voglio stare con te", "La scuola mi fa paura" e cose così c'era la difficoltà a scontrarsi con il normale impegno che questo tipo di esperienza richiede.

Davide facilmente si stanca e si distrae e completare una scheda, per lui, può diventare un lavoro davvero interminabile.
E' come se gli venisse chiesta una corsa campestre senza che lui si sia ancora fatto il fiato, ma il fiato viene allenandosi e così, pur cercando di dosare pazienza e dolcezza, rimango anche ferma.

E dire che è un bambino brillante. Non ha alcuna difficoltà ad afferrare i concetti nuovi, ha voglia di imparare, curiosità, entusiasmo, capacità... insomma, davvero non gli manca niente e quindi non ha nessuna scusante, deve solo abituarsi all'idea, oltrepassare l'ostacolo e andare avanti sicuro.

Il fatto è che essere mamma, oggi, richiede un notevole sforzo riflessivo pressoché quotidiano. Dicevo a mio marito che a volte è come se accettassi di destrutturarmi per diventare la persona che i miei figli abbiano bisogno che io sia. Per chi si ama... si cambia, e quanto si cambia!

Nelle tempeste puoi decidere di non farti ingannare dalle urla del vento, di tenere le mani serrate sul timone e avere fede.

Alla prossima naviganti e buona notte

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la mamma

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